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Personalmente non sono d'accordo. O almeno lo sono solo in minima parte. Alcune manifestazioni hanno costi esorbitanti per permettere ai concorrenti di gareggiare in sicurezza (chiusura e presidio strade, transenne, sicurezza ecc.) oltre a tutti i balzelli che vengono loro richiesti per la sola organizzazione. Ed è naturale che, se io organizzatore metto in pista un evento, voglio come minimo chiudere in pareggio ma il gioco vale la candela se alla fine della riga vedo un guadagno. Purtroppo credo che nessuno faccia nulla per nulla ma lo ritengo normale. Scandaloso, e su questo sono d'accordo con l'articolo, è il costo di alcune gare che di "top" non hanno nulla. Una cosa è organizzare la Maratona di Milano, con tutte le difficoltà del caso, una cosa è organizzare la maratona di Vattelapesca ad un costo di poco inferiore alla prima. E magari con un pacco gara ancora più striminzito. Per quanto riguarda il costo delle gare personalmente non ho trovato esagerati tutti i prezzi. In alcuni casi la sola maglietta regalata, sponzorizzata è vero, nel pacco gara costerebbe molto di più se acquistata in un mercatino dell'usato (e da quando partecipo a gare non ho più acquistato maglie tecniche). Personalmente non ho mai pagato una maratona più di 40 euro (Maratona di Milano a parte) o una mezza più di 30 euro. Basta adottare la strategia di iscriversi con congruo anticipo (o in gruppo tramite la propria società che, spesso, in questo modo riesce ad avere qualche riduzione) per avere sostanziosi sconti oppure attendere qualche black friday per poter avere ulteriori sconti. Faccio un esempio: mi sono iscritto alla Moonlight Half Marathon di Jesolo, che si terrà a fine maggio, a fine novembre sfruttando l'offerta black friday. La quota agevolata era, all'epoca, di 25 euro che è stata scontata ulteriormente del 50% per la stratosferica cifra di 12,50 euro. A prezzo pieno la gara costerebbe 35 euro che, sinceramente, non mi sembra un costo esagerato. Quello che mi fa sempre imbestialire sono quelli che definisci "diritti di vendita" o che alcuni chiamano "oneri amministrativi". Nel mio caso specifico pari a 3,25 euro. Ma smettiamola di dare sempre la colpa alle banche...per prima cosa le banche, nel 2018, non pendono quelle cifre per le transazioni con carta di credito (e, nel caso, prendono una percentuale sul transato sicuramente inferiore al 10% del prezzo massimo nell'esempio che ho fatto), inoltre se si effettuano più iscrizioni l'addebito sulla carta sarebbe pari ad una transazione sola quindi non si giustifica il "balzello" per ogni iscrizione. Quelli sono soldi che l'organizzazione si trattiene come costo di iscrizione nascosto. Un esempio è proprio il costo dell'iscrizione con bonifico: che costi può avere l'organizzazione per un bonifico in ingresso? Nessuno. Al massimo è la mia banca che mi trattiene una commissione sul bonifico (ma nel mio caso credo si non pagare questo tipo di commissioni dal 2000). Quindi non è giustificato "l'onere amministrattivo". Sarebbe in alcuni casi molto più elegante nasconderlo direttamente nel costo dell'iscrizione (se mi fai pagare 37,50 euro anzichè 35,00 ma poi non mi trovo la sorpresa dell'onere amministrativo sono più contento ma ho speso la stessa cifra). Che partecipare alle gare sia oneroso non lo metto in dubbio, soprattutto se si partecipa a numerose manifestazioni. Ma la stessa persona, proprio per partecipare alle numerose gare (ed escludendo i costi di trasferta), sostiene costi ben maggiori (le innumerevoli scarpette "brasate" ogni anno in allenamento, il GPS ultimo modello, le maglie tecniche particolari ecc.). Magari si potrebbe tentare di risparmiare un 10% sulle scarpe, e anche in questo caso le possibilità sono tante, per far uscire magicamente l'iscrizione alle gare "gratuita". E, come dici tu, non siamo obbligati a partecipare a determinate gare. Tutte le manifestazioni che hanno un costo ritenuto troppo alto secondo me, prima o poi, sono destinate a chiudere per mancanza di iscritti e di conseguenza, sponsorizzazioni.