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Mar 15, 2018 Paolo Reali 2470volte

Ecotrail Florence, debutto sfortunato ma … incoraggiante

Notte prima dell'esame... Notte prima dell'esame... Paolo Reali-Rob Mandelli

Quinta edizione per il Firenze Urban Trail, entrata a far parte del circuito degli Ecotrail, nel quale rientrano le principali metropoli europee: Parigi (la capostipite), Bruxelles, Funchal /Madeira, Ginevra, Madrid, Oslo, Reykjavík, Stoccolma. Firenze, unica città non capitale, scelta per la sua bellezza e per la sua storia.

Al suo debutto però l’Ecotrail, con il suo magnifico percorso urbano e collinare. è stata teatro di una serie di avversità e imprevisti che hanno dell’incredibile.

Prima ci si sono messe le elezioni politiche fissate per il 3 marzo, data dello svolgimento del percorso “new entry” della 80 km, designato come gara qualificante per i Mondiali di Trail a Penyagolosa, e per il quale erano arrivati a Firenze tutti i migliori interpreti italiani su questa distanza, pronti a darsi battaglia per quei 3 posti in maglia azzurra. Poi si sono aggiunti neve, pioggia, treni bloccati, gelicidio sulle autostrade che hanno comportato tante rinunce soprattutto da parte degli atleti che venivano da lontano.

E così il venerdì in macchina a malincuore, dopo una preparazione meticolosa di tutti gli indumenti pesanti compresi (quelli di ricambio stivati in apposite buste all’interno dello zaino), vengo a sapere da un amico, che per un puro caso aveva visionato il sito, che la direzione di gara aveva assunto la sempre difficile decisione di tagliare parte del percorso per motivi di sicurezza, annullando la 80 km e dirottando tutti sul percorso della 42 km. Il motivo, a loro detta, era la presenza di neve sugli alberi lungo il percorso, che avrebbe potuto determinarne la caduta, nonché altri ostacoli che non avrebbero permesso il ripristino dei sentieri da parte dell’organizzazione. Scelta che si è rivelata giustissima e inevitabile, considerando a posteriori la situazione del percorso, ridotto a torrenti di acqua, fango e neve.

Arrivati a Firenze piove e tanto; ma noi, confidando nel meteo, in base al quale in serata ci sarebbe stata una tregua, e sperando che questa sarebbe durata anche il giorno dopo, ci avviamo verso Piazzale Michelangelo per il ritiro dei pettorali posto in zona partenza.

La mattina del 4, da quella che può definirsi la terrazza panoramica privilegiata sulla città, il panorama sulla città è da brividi abbracciando il cuore di Firenze, dal Forte Belvedere a Santa Croce passando per i lungarni e i ponti di Firenze in sequenza, soprattutto il Ponte Vecchio; spiccano il Duomo, il Palazzo Vecchio, il Bargello e il campanile ottagonale della Badia Fiorentina, senza dimenticare le colline coperte dalla bruma a nord della città che ci attendono a breve, con al centro Fiesole e Settignano. Una volta partiti ci siamo diretti verso il Viale dei Colli per giungere sotto l’Erta Canina con San Miniato e poi l’Albereta per correre poi lungo l’ argine dell’Arno, raggiungere Girone e proseguire sulle ripide salite per Settignano. E’ gia’ da qualche minuto dalla partenza che piove, le strade sono attraversate da rivoli d’acqua, per non parlare dei sentieri resi scivolosi dal fango misto a neve in fase di scioglimento.

Poco dopo aver attraversato il paese, ecco iniziare un single track nel bosco, fino ad arrivare finalmente al primo dei due ristori, Castel del Poggio posto al 16° km. Il tempo di rifocillarmi un po’, e riprendo a correre. Ora il sentiero attraversa la dorsale della collina con un ampio panorama sulla pianura sottostante coperta da fitte nubi per poi riprendere a salire. Ai bordi staziona ancora la neve in parte calpestata da chi mi precede e fa freddo. Attraverso un uliveto ed è poi la volta della la salita di Monte Fanna, poi della discesa verso il cuore di Fiesole, con le sue mura etrusche, le sue scalinate e i suoi vicoli nascosti.

Raggiungo la cima di Monte Ceceri(415 mt s.l.m.), famoso per le cave di pietra serena e per gli eventi storici e culturali: nel 1506, su questo l colle, avvenne il rivoluzionario collaudo della Macchina del Volo progettata da Leonardo da Vinci.

Mi butto in un single track in discesa attraverso le cave di Maiano, sfruttate fino agli inizi del Novecento, celebri per l’arenaria, la cosiddetta "pietra fiesolana", ampiamente impiegata da scultori fin dal secolo XV, ricordata da Benvenuto Cellini e da Giorgio Vasari. Qui si trova il secondo ed ultimo ristoro; i volontari mi offrono un bel brodo caldo che non guasta, vista l’ avversa situazione meteorologica. Si riprende a salire per giungere di nuovo a Settignano, con la città di Firenze bene in vista.

Il percorso scende poi verso il cuore della città, rientrando nella sua parte “urban”, col passaggio attraverso il Parco Pazzagli e accanto all’Obihall, poi ancora l’argine dell’Arno e il rientro al traguardo di Piazzale Michelangelo.

Tutto sommato il Florence Ecotrail si e rivelato un percorso affascinante e tecnico al tempo stesso, aggravato quest'anno dalle cattive condizioni metereologiche; ciò però ha rinforzato lo spirito, dando la consapevolezza di esser pronto per sempre nuovi traguardi

Saluto e ringrazio di cuore (come di consueto) tutta l'organizzazione per averci fatto vivere una grande esperienza fatta di bellissimi percorsi e soprattutto tanto calore umano, e tutti i volontari lungo il percorso ed ai ristori, che, hanno sempre continuato a supportarci con sorrisi, tifo ed infinita energia. Al prossimo anno!

Il video:

https://youtu.be/0-Nm-p2ink4
 

 

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