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Salve,
da quello che si evince dall’articolo pare che ci sia stata una combo composta da: errori da parte degli organizzatori e sfiga legata al tempo.
Il dato di fatto è che a rimetterci siano stati, in primis, gli atleti e a seguire sponsor, enti parco e tutte le istituzioni coinvolte.
Io credo che in questi casi un organizzatore dev’essere trasparente con i propri atleti e condividere con loro ció che nn è andato e, se fosse necessario, ammettere d’aver sbagliato. Parlare di manomissione del percorso non giustifica assolutamente nulla. Chi organizza una manifestazione del genere deve prevedere atti di vandalismo e deve avere qualcuno che controlli il percorso qualche ora prima che passino i runner. Non mi è chiaro nemmeno l’aspetto del maltempo: non era stato messa in conto l’ipotesi che potesse piovere? Inoltre non capisco: ma degli atleti pronti a farsi 500 km di corsa vanno fermati per della pioggia? Non sono pronti anche a questo? Sulla pagina Facebook della corsa nn ho letto nessun comunicato stampa relativo alle motivazione della chiusura anticipata della manifestazione. Ho visto invece una recensione entusiastica sull’organizzazione della gara da parte di una runner che, a questo punto, lascia emergere qualche dubbio sulla sua veridicità. (Sicuramente mi sbaglio). Credo che una gara del genere abbia bisogno di mesi se non anni di gestazione e preparazione. Cosa che sicuramente gli organizzatori hanno fatto probabilmente sottovalutando alcuni aspetti. Un giorno un grande organizzatore di maratone mi disse: “Emilio, quando organizzi una gara, cerca di prevedere tutto nei mini dettagli. Perchè ricordati che la buccia di banana è dietro l’angolo e per colpa di quella buccia rischi di mandare tutto a rotoli.”