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Ott 14, 2023 710volte

Maranello – “Corriperloro” a favore dei bambini brasiliani

I simbolici vincitori... e gli altri I simbolici vincitori... e gli altri Maurizio Cenci (i vincitori); Italo Spina (gli altri): rielaborazione R. Mandelli

14 ottobre – In un pomeriggio caldo al punto giusto, Maranello ripresenta la sua camminata “di solidarietà” (3 euro l’iscrizione normale, 8 quella sostenitrice) per i bambini di Rio de Janeiro e delle missioni in Amazzonia gestite dall’eroico don Maurizio Setti (per dieci anni parroco a Modena dopo esserlo stato a Fiorano, e dal 1998 missionario oltreoceano) e sostenute anche dall’Uisp Modena.

Non moltissimi i partecipanti (a occhio, quelli partiti all’orario ufficiale delle 16 non superavano i duecento, e aggiungi pure un centinaio di partiti alla spicciolata); fa piacere l’aver visto varie famiglie con bambini piccoli, perlopiù sul percorso corto di 3.4 km, ma alcuni sul tracciato di 7.8 km, un gradevole “otto” ricavato in prevalenza sui parchi collinari immediatamente a sud del centro storico, con un dislivello complessivo di quasi 200 metri. Giro ottimamente presidiato dai vigili nel tratto urbano, e da molti volontari nelle zone campagnole. In discesa supero una giovane mamma che sta spiegando al suo bimbo (3 anni al massimo) che gli alberi hanno le radici per stare fermi; aggiungo che con le radici bevono l'acqua e mangiano anche la cacca, che per loro è buona. E lui mi chiede: anche la pipì? Certo, gli dico; se fai pipì sotto un albero lui ti dice grazie. Ma - aggiunge la mamma - i vigili ti fanno la multa.

Tra i podisti adulti che non mancano mai, c’erano specialmente gli affiliati alle società di Cittanova e Madonnina: dalla Cecilia con sorella, figlio e marito Italo (cui devo le foto usate per il collage), ai Malavasi al completo (Simona, Paolino & Maurito), a Giuseppe Cuoghi felice della sua nuova residenza a Piumazzo dove respira senza più ossido di carbonio la stessa aria dell’insigne Valerio Massimo Manfredi; a Micio Cenci, oggi in veste di fotografo mentre a corcamminare provvedeva la moglie Lella;  fino a Giangi, al cui arrivo dopo un’ora e trenta era per fortuna ancora presente il ristoro dotato di frutta e di tè, davvero squisito (al pari di quello del ristoro intermedio): ho detto a chi l’ha preparato che è, senza esagerare, tra i migliori del calendario podistico di quest’anno, non troppo felice per le corsette.

Domani si penserà al cronometro, e le occasioni non mancano: per oggi, siamo felici di aver “dato” in questo modo.