Stampa questa pagina
Apr 15, 2018 Vittorio Camacci 2202volte

Ascoli Piceno – 26° Memorial Mimì Angelini

Una fase della gara Una fase della gara Foto jant.it

Un'organizzazione confusionaria e incompetente, sotto un'egida con connotazioni arcaiche, ha contraddistinto la 26^ edizione del "Memorial Mimì Angelini", rovinando la festa di quei 180 irriducibili appassionati che ancora onorano questa corsa su strada di 10,800 chilometri, che si snoda nella campagna ascolana a nord-est della città, fino a raggiungere l'abitato di Vallesenzana.

La manifestazione è sempre stata un evento tipico e peculiare della città picena, con un nervoso e bucolico percorso, bello ed allenante, tra i colli a nord-est di Ascoli Piceno. E' qualcosa di più di una semplice gara, nata per onorare la memoria di un ragazzo amante dello sport ma è rimasta chiusa nell' ambito locale, con la pericolosità di auto sul tracciato e tanta confusione ed incompetenza tra gli addetti, con incroci pericolosi e mal sorvegliati da personale maleducato e svogliato (se non hanno voglia di fare un servizio, se ne stiano a casa!). 

Malgrado tutto la gara ha avuto un riscontro agonistico decente, infatti sull' ostico tracciato si è imposto  con facilità il giovane allievo sanbenedettese di Denis Curzi: Giammarco Scacchia in 38'04" in fuga si dall'avvio ed arrivato al traguardo con oltre due minuti di vantaggio sull'ascolano Vincenzo Mancinii e sull' assicuratore maltignanese Mirco Cassetta.

Tra le donne, ancora un bel  successo della professoressa locale Simona Ruggieri, che con il tempo di 44'38" si è messa nettamente alle spalle la giovane interprete Cecilia Capriotti (46'12") e la triatleta sambenedettese Maria Rita Falgiani (48'10").