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Mag 31, 2018 Alexio D'Alessio 2487volte

Albarace: correre nell’Olimpico in amicizia…

Il gruppo di D'Alessio Il gruppo di D'Alessio Foto Alexio D'Alessio

Partecipo per la seconda volta a questa manifestazione, ormai diventata un must nel panorama del podismo romano: dai 500 partecipanti della prima edizione, si è passati ai 2000, a numero chiuso, di questa ultima edizione.

Arrivo sul luogo dell’evento con largo anticipo rispetto allo start, la vista di Roma e dello stadio Olimpico all’alba è veramente spettacolare.

Rispetto agli ultimi anni non c’è più il Village per il Golden Gala, che attirava parecchia gente e parecchie famiglie, per far provare ai più piccoli varie discipline dell’atletica: peccato!

Arrivo presto anche perché devo distribuire i pettorali e le maglie tecniche del pacco gara ai miei compagni di team, che avevo ritirato il giorno prima.

Il nostro ritrovo è alle 5,00, mezzora prima del via, nei pressi del punto di partenza: pur con qualche minuto di ritardo, riesco a consegnare tutto. Gli addetti dell’organizzazione, intanto, ci vogliono “ingrigliare” verso la partenza, tramite un percorso prestabilito: noi aspettiamo che ritornino tutti i compagni d’avventura, dopo essersi messi in tenuta da gara, e ad un quarto d’ora dallo start ci incolonniamo in attesa del via ufficiale, che avviene come gli scorsi anni dalla vietta parallela, sovrastante il bellissimo stadio dei Marmi.

Mentre siamo in attesa dello start, decidiamo di correrla in gruppo con un passo abbordabile a tutti e per circa metà percorso riusciamo nell’intento.

All’ora di partenza, alle 5:30, è ancora buio, ci sono circa 24° con un umidità pazzesca e fortunatamente spira un leggero venticello che rende l’ambiente esterno meno ostile.

Il percorso è stato modificato rispetto a due anni fa, dato che non si passa più da una parte all’altra del Tevere, tramite l’antico Ponte Duca D’Aosta ed il moderno Ponte della Musica, ma si rimane sempre dalla parte del Complesso del Foro Italico che ci ospita, passando all’interno del Foro Italico stesso, “calpestando” le targhe marmoree dei vari atleti della storia olimpica italiana a cui sono state intitolate.

Il primo km, per quello che può valere, lo completiamo in poco più di 6 minuti; alcuni saranno leggermente più veloci, l’andatura ha dei picchi di velocità quando calpestiamo il tartan dello Stadio dei Marmi e quello finale dell’Olimpico.

Intorno al 2° km, effettuiamo un giro completo in senso antiorario dell’Olimpico; successivamente, percorriamo il perimetro esterno dello Stadio dei Marmi ( in senso antiorario), per poi entrare e correre sulla pista in tartan, in senso orario.

Intanto, tre compagni di squadra infortunati si cimentano come fotografi.

Si corre sempre bene, nonostante i tanti partecipanti, perché le strade che percorriamo sono larghe e le uniche difficoltà sono un paio di leggere rampette.

Ogni tanto ricompattiamo il nostro gruppetto, si ritorna in zona Stadio Olimpico, a cui si accede  tramite il sottopasso Maratona: mentre lo attraversano, tutti gridano di gioia per poter godere appieno la maestosità dell’impianto, sui cui maxischermi ci possiamo vedere in diretta.

Appena prima di imboccare il sottopasso, ci sono di nuovo i nostri compagni-fotografi che immortalano altri nostri momenti, per poi ritrovarli all’interno dello stadio, di cui percorriamo circa 500 metri comprensivi di un giro di boa, per tagliare il traguardo posto sotto la tribuna Monte Mario, dandoci la mano tutti insieme e concludendo i circa 6,5km del tracciato in 34’44”.

Dopo le varie foto di rito, ci dirigiamo tramite un tunnel all’interno dello Stadio dei Marmi, dove è  sistemato un insolito ristoro finale, in cui si distribuiscono cornetti, the caldo, acqua e bevanda energetica…

A differenza di due anni fa, non ci sono più i banchetti dove scrivere il tempo di percorrenza “autorilevato”, ma lo stesso si deve comunicare via mail entro tre giorni dall’evento; una “gara” particolare da vivere con spirito d’amicizia, senza l’assillo di fare il tempo.

Per la cronaca, i vincitori risultano essere Rafal Nordwing tra gli uomini e Pamela Gabrielli tra le donne.

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