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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

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24 aprile 2022. Bella questa manifestazione (organizzazione a cura della UTLO Events) che definirei “inclusiva”, perché distanze, dislivelli e difficoltà la rendono fattibile per molti, se non per tutti.

Il menu prevedeva una 11 chilometri sia in versione corsa che “ Nordic Walking” (dislivello positivo 200 mt), e una 20 chilometri con 400 metri di dislivello positivo.

Nella gara femminile di 20 km vittoria per Benedetta Broggi (Raschiani Triathlon Pavese) col tempo di 1h35:40, davanti a Silvia Guenzani (1h36:22-Fulgor Prato Sesia) e Monica Moia (1h41:22- ASD Bognanco).

Tra gli uomini la spunta di poco Francesco Guglielmetti, in 1h21:23, secondo posto per Mikael Mongiovetto (1h21:28-Pol. Sant’Orso Aosta) e terzo per Camillo Enzio (1h25:50-Sport project VCO).

Nella gara più corta maschile, in versione running, vince Federico Poletti (Fulgor Prato Sesia) in 45:41; seguono Emanuele Poggia (44:15-Circuito Running) Andrea Folli (48:13); in quella femminile è Veronica Riccio (Podistica Arona) la vincitrice, col tempo di 51:03. Secondo posto per Tiziana Elia Ciocca (56:54-Run Athletic) e terzo per Chiara Carlotta Scalfoni (1h03:14-Run Athletic).

Partenza ed arrivo a Fara Novarese, un piccolo comune della provincia di Novara posto a 210 metri di altezza e immerso in una distesa infinita di vigneti. Interessati dal percorso anche i comuni di Briona, Ghemme e Sizzano.

Un trail che definirei poco impegnativo, penso la soluzione ideale per chi voglia approcciare la specialità senza … farsi troppo male; ma anche la definizione di corsa nella natura mi pare appropriata. I tratti più complicati per le pendenze e il fondo scivoloso (in verità pochi) erano ben presidiati dalle persone dello staff e talvolta da corde di sostegno. Ma la gran parte del percorso (sempre ben segnalato da fettucce rosse, qui bisogna imparare a tenere gli occhi un po’ oltre i propri piedi) era su lunghi tratti con salite e discese decisamente corribili, o anche “camminabili” di buon passo. Gli attraversamenti dei boschi spesso portavano da un vigneto ad un altro, un bel colpo d’occhio anche se la vegetazione sui filari è ancora molto limitata.

Regole della partecipazione tipiche delle gare trail, sia pure in modalità ridotta, anche per un ambiente non eccessivamente severo (altezza massima 400 metri), ma giusto così. Quindi zainetto con telefono, scorta idrica, bicchiere personale.

Un unico ristoro (ben fornito) a metà gara; se faccio una valutazione da “stradista” dico che uno in più non guastava, ma la realtà in questi ambiti è un po’ diversa, e del resto era scritto e raccomandato ovunque il criterio della semi autosufficienza tra partenza, ristoro ed arrivo.

In conclusione, una bella esperienza personale, in una gara bene organizzata. Se a qualcuno dopo l’assaggio di un trail “easy” è venuta la voglia, il prossimo 14-15-16 ottobre si farà sul serio, con l’edizione UTLO 2022 (Ultra Trail Lago Orta).

Riguardo ai numeri, complessivamente 240 i classificati, pochi? Questo il commento di Vincenzo Bettina, uno degli organizzatori “volevamo ripartire, in mezzo a tante difficoltà, ci siamo riusciti. Siamo felici di questo, anche perché la gente che ha partecipato è andata a casa contenta e questa è la nostra soddisfazione più grande”

SERVIZIO FOTOGRAFICO

24 aprile 2022. Formula sempre vincente questa del WMD, capace di riunire tanti atleti di buon  livello, che in questo contesto trovano le migliori condizioni per esprimersi al meglio.

Giusto il risalto fotografico nella foto di copertina a Nadia Battocletti per il suo record italiano, del resto questa gara su una distanza piuttosto anomala rispetto alle consuetudini (2 miglia), era stata confezionata ad hoc; e visto la fantastica crescita della forte atleta trentina c’erano pochi dubbi che non riuscisse nell’intento. Non deve quindi sorprendere che con 9:32.99 abbia battuto, anzi polverizzato, il record di Elisa Rea (9:44.61) stabilito nel lontano 1997. In questa gara secondo posto in 9:55.33 per la burundiana Francine Niyomukunzi, terza Giovanna Selva (Sport project VCO-10:06.44).

Su un piano tecnico mi hanno maggiormente colpito tante prestazioni realizzate in altre gare, anche in seguito a sfide molto avvincenti. Ne evidenzio alcune.

Elena Bellò (Fiamme Azzurre), con 4:09.42 vince la gara sui 1500 metri e si migliora di tre secondi.

Bravo Simone Barontini (Fiamme Azzurre) a spuntarla in volata nei 600 metri su Francesco Pernici (Free Zone), ma bravissimo quest’ultimo a realizzare con 1:17.36 la miglior prestazione italiana juniores.

Ma forse la gara più significativa, dal punto di vista cronometrico, è stata quella sui 5.000 metri, nella batteria maggiormente accreditata si sono registrati ben otto atleti con tempi inferiori a 14 minuti (tutti al record personale, vedere in fondo la classifica); in particolare Italo Quazzola (Casone Noceto) che si piazza al secondo posto e abbassa di dieci secondi il suo pb (ora di 13:45.18) in una gara che ha vinto in solitudine il burundiano Egide Ntakarutimana in 13:40.51. Terzo gradino del podio per l’inglese Alex George (13:51.48).

Anche l’altra batteria ha dato un ottimo contributo qualitativo: vittoria di  Ademe Cuneo in 14:18.92 (Caivano Runners). Complessivamente sono stati 42 gli atleti che hanno corso sotto i 15 minuti.

Complessivamente un ottimo meeting per quanto riguardo i riscontri cronometrici e la qualità generale espressa, del resto non è una novità e va dato ampiamente atto e merito a Giorgio Rondelli di riuscire ogni volta a far vedere una buona atletica. Qualche problema solo nella marcia, d’altra parte se mischiare nella stessa gara maschi e femmine anche di diverse categorie può starci, più complicato far correre diverse distanze, nel caso specifico 3 e 5 chilometri.

 

Lunedì, 11 Aprile 2022 00:16

Olginate (LC) - Ghost Town Trail

Andrea Rota e Martina Bilora sono i vincitori della seconda edizione della Ghost Town Trail

11 aprile 2022. Bella l’idea di far “rivivere” una cittadina morta in età tutto sommato molto giovanile. Nata tra il 1960 e il 1970 doveva diventare un polo di attrazione, a due passi da tutto: la città dei balocchi qualcuno scrisse, ma anche alberghi, ristoranti, discoteche. Poi tutto si interruppe parzialmente nel 1967 a causa di una frana, probabilmente provocata dai tanti lavori che avevano sconvolto l’equilibrio geologico della zona; rimessa in sesto è arrivata la seconda mazzata, nel 1976, da qui l’abbandono e Consonno divenne una “città fantasma”.

Buona idea farla rivivere in qualche modo, da qui il progetto della Ghost Town, nata grazie alla ASD G.E.F.O. (Gruppo Escursionisti Falchi Olginatesi), ed alla collaborazione col Comune di Olginate.

Un trail tutto sommato abbordabile ai più, con 16 chilometri abbondanti (così riportano i GPS dei partecipanti) e un dislivello positivo complessivo di 750 metri.

Il percorso: premesso che chi vi scrive è tutto fuori che un trailer, provo a descriverlo così come l’ho vissuto. Dopo un chilometro facile a fianco del lago di Olginate (sostanzialmente si tratta di un allargamento del fiume Adda) ci si dirige in collina, con vari tratti piuttosto impegnativi che si alternano ad altri in falsopiano, che facilitano il recupero. Più o meno velocemente si raggiunge il punto più alto del percorso, in vetta al Monte Regina (811 mt), Da qui si scende leggermente in quella che fu la cittadina di Consonno: un paesaggio davvero tetro, si percepisce facilmente quanto sia azzeccata la definizione di città fantasma, ed è un peccato, per i panorami che si possono scorgere e per i boschi che si attraversano nei dintorni.

Dopo Consonno (634 metri di altezza) si inizia a scendere più decisamente, brevi tratti su asfalto (immagino resti della strada dei tempi che furono) ed altri facili e molto belli su sentieri boschivi. Le difficoltà arrivano dopo il km 11, quando si incontrano dei tratti molto impegnativi, per discese particolarmente ripide e su fondo molto sconnesso. Non so se meritano la definizione di “single track”, ma garantisco che stare in piedi non era così semplice (almeno per me). Ma la vera vigliaccata di chi ha approntato il percorso è stata verso il km 13: stai scendendo più o meno bene, vedi il paese di Olginate, senti lo speaker in lontananza e …devi risalire per una cinquantina di metri di dislivello, quando ormai le gambe ti hanno quasi totalmente abbandonato.

Tornando alla gara: quella maschile un po’ più combattuta, così dicono i tempi finali: vince Andrea Rota (Osa Valmadrera) davanti a Danilo Brambilla (Falchi Lecco) e Alessandro Riva (GSA Cometa).

Apparentemente senza avversarie Martina Bilora (GEFO K-Team), che ha lasciato a quasi dieci minuti Sara Toloni (Runway Milano); terzo posto per Cristina Sonzogni (Elle Erre).

I numeri della gara: 389 gli atleti iscritti, 375 i partenti, 341 i classificati. Sono numeri importanti, che hanno indotto gli organizzatori a chiudere anticipatamente le iscrizioni. Giusto così, del resto nel mondo trail (anche quelli meno esasperati) entrano in gioco importanti elementi di sicurezza. A proposito di questo ho trovato ottimale il presidio del percorso, in particolare nei tratti più complicati c’erano davvero tanti addetti ad assistere, avvisare su ciò che ti aspettava. Ristoro finale super abbondante, con l’immancabile birra che continua ad essere la bevanda più amata dai runner.

Bella manifestazione (tra l’altro nel calendario Fidal, cosa tutt’altro che scontata per questa tipologia) e bene organizzata. Qualche osservazione si può fare sui parcheggi, non facili, soprattutto nella prospettiva della probabile crescita. Un ristoro in più poteva starci, faceva caldo; ne hanno probabilmente un po’ sofferto quelli che viaggiavano “leggeri”, ma del resto la raccomandazione (non obbligo) degli organizzatori era quella di attrezzarsi, perché si correva in regime di autosufficienza.

 

 

Venerdì, 18 Marzo 2022 14:34

Verso la mezza di Reggio Emilia, 27 marzo

18 marzo 2022. A poco più di una settimana dalla prima mezza maratona di Reggio Emilia targata Fidal, ci sono già le prime adesioni di atleti importanti, attratti da una gara che promette qualità partecipativa e quindi possibilità di confrontarsi ad alti livelli. Già, perché se da una parte un percorso più o meno scorrevole aiuta le prestazioni, è forse ancora più importante la presenza numerica di tanti atleti che corrono forte, che certamente competono tra loro, ma si aiutano perché c’è un obiettivo comune: quello di migliorarsi. In questo senso sono indirizzati molti degli sforzi di chi organizza questa mezza maratona ed in particolare di Vehid Gutic. Atleta dal buon passato agonistico, oggi vice presidente Atletica Reggio (Presidente è Paolo Codeluppi), nello specifico si occupa di reclutare tanti buoni interpreti sui 21097 metri.

Nell’immagine vedete solo alcuni degli atleti che saranno sulla linea di partenza il prossimo 27 marzo.

Marco Salami al momento è quello che dispone del miglior tempo di accredito (1h03:53, realizzato nel 2021); Andrea Soffientini non è molto distante col suo 1h04:40, ottenuto nel 2021. Al femminile troviamo Arianna Lutteri, campionessa italiana di maratona e personal best fatto nel 2021 (1h18:51), e poi Barbara Bressi, 1h16:26 sulla distanza, seppure non molto recente.

A breve si completerà una start list che promette livelli medi piuttosto alti, basti pensare che al maschile ci saranno almeno quindici atleti con personali sotto 1h10.

TUTTE LE ALTRE INFORMAZIONI SULLA GARA

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6 marzo 2022. Vincono Andrea Soffientini e Claudia Gelsomino, controllo antidoping all’arrivo.

In una giornata discretamente soleggiata sono stati 410 gli iscritti (370 classificati) alla gara competitiva di 27 chilometri (circa). Un bel percorso sulla pista ciclopedonale, in compagnia del lago di Varese; chi voleva un lungo allenante nella prospettiva di successive maratone qui lo ha certamente trovato. Non deve ingannare la lunghezza di “soli” 27 chilometri, perché le tante ondulazioni rendono davvero qualificante questa seduta. Complimenti agli organizzatori di Whirlpool e Africa & Sport che hanno scelto percorso, periodo e distanza proprio per offrire questa interessante opportunità.

Gara maschile che viveva sul duello tra Michele Belluschi e Andrea Soffientini, risoltosi a favore di quest’ultimo, che ha operato un allungo vincente intorno al km 20). Terzo posto per Loris Mandelli.

Questa la classifica dei primi 5 uomini:

1-Andrea Soffientini, Dinamo Sport, 1h28:44

2-Michelle Belluschi, Grottini Team, 1h29:06

3-Loris Mandelli, Polisportiva Carugate, 1h32:10

4-Stefano Velatta, Maratoneti Genovesi, 1h32:27

5-Stefano Tettamanti, Azzurra Garbagnate, 1h34:50

Tra le donne ennesima vittoria di Claudia Gelsomino (PBM Bovisio Masciago) con  discreto margine su Stefania Pulici (Brontolo Bike) e Cristina Gogna (Atl.Verbano).

Questa la classifica delle prime cinque donne:

1-Claudia Gelsomino, PBM Bovisio Masciago, 1h46:11

2-Stefania Pulici, Brontolo Bike, 1h50:13

3-Cristina Gogna, Atletica. Verbano, 1h55:18

4-Laura Sangalli, Polisportiva Besanese, 1h59:39

5-Loredana Tallarico, la Michetta, 1h59:53

I numeri a mio avviso premiano lo sforzo organizzativo: oltre ai 409 iscritti alla gara competitiva, ce ne erano 270 per le prove non competitive. Il premio alla memoria di Enrico Arcelli, figura di rilievo nello sport varesino, è stato vinto dal gruppo più numeroso, Runner Varese. Direi perfetta la logistica, semmai leggermente più critico parcheggiare, qualche riflessione andrà fatta se i numeri cresceranno.

Come scritto ad inizio articolo, c’è stato il controllo antidoping a cura della NADO (Nucleo Antidoping), procedure come da norme in vigore: organizzatore avvisato last minute, ad ogni atleta all’arrivo veniva notificata la notizia, seguente “pedinamento” a cura degli addetti fino al momento del controllo, che ha riguardato i primi quattro atleti, sia maschi che femmine. Come da abitudini NADO, controllo incrociato sangue/urine.

Ma perché sorpresa, perché tale è stata la reazione di tanti, nell’apprendere la notizia? Si tende a credere che solo le gare importanti e di elevate prestazioni debbano essere controllate (e ciò dovrebbe certamente avvenire più di quanto non accada!) ma la regolarità delle gare, e di chi le corre, passa anche attraverso questi controlli inaspettati.

 

SELEZIONE DI FOTO QUI - CLASSIFICA GENERALE (PDF) - 27 febbraio 2022. Clima ideale oggi a Treviglio per correre forte, infatti risultano diversi personal best un po’ in tutte le categorie.

Tra gli assoluti sono tre gli uomini a correre sotto i 66 minuti, con Ahmed El Mazoury (Atl. Valle Brembana) che col tempo di 1h05:07 la spunta in volata …per un secondo sul compagno di team Nicola Bonzi, che peraltro arriva molto vicino al personale di 1h04:51 (Cremona 2021). Terzo Andrea Soffientini (Dinamo Sport, 1h05.51), una gara attendista la sua: più volte ci sono stati strappi e attacchi, che ha lasciato “correre” per poi rimontare fino al terzo posto. Interessante la prestazione del quinto classificato, Michele Sarzilla, campione italiano di triathlon sprint 2021: ha chiuso col tempo di 1h06:05, che rappresenta il suo nuovo record personale (precedente 1h06.57, Trecate 2021).


La gara femminile presenta riscontri cronometrici apparentemente peggiori, ma se si pensa che a vincere è stata Claudia Gelsomino, classe 1969, cambia un pochino la prospettiva. L’atleta del P.B.M. Bovisio Masciago vince in 1h20:16, davanti a Elisabetta Manenti (1h21:22, Atl. Pianura Bergamasca) ed ad un'altra SF50 che oggi ha portato il suo personal best a 1h21:57 (precedente Arezzo 2021, 1h22:36).


Un record è stato battuto oggi a Treviglio, infatti l’Atletica Valle Brembana ha realizzato il tempo di 5h35, con 4 atleti nelle prime dieci posizioni (e molti altri nelle prime 30), migliorando il precedente di 5h50:35 che apparteneva dal 2015 al C.S. San Rocchino. Il regolamento prevedeva un premio alle prime cinque società per somma dei cinque migliori tempi realizzati. Secondo posto per l'Azzurra Garbagnate, 6h03'.


Si è tornati a correre a Treviglio dopo due anni, per curiosità è stata la prima gara lombarda annullata nel 2020 a seguito dell’esplosione della pandemia. Ero presente e ricordo ancora patron Giovanni Bornaghi che alle 7 del mattino riceve un sms dal sindaco dove gli dice di annullare tutto. Era fine febbraio e proprio in quei giorni è iniziato il calvario per noi tutti. Sono stati comunque tanti a ricordarsi di quanto valesse la pena correre questa mezza, 711 i classificati (erano stati 818 nel 2019), direi un ottimo risultato che premia la passione e la perseveranza sua e di tutto lo staff dell’Atletica Treviglio.



Ordine d'arrivo maschile:

1 EL MAZOURY AHMED - ITA, ATL. VALLE BREMBANA 1:05:07
2 BONZI NICOLA ITA, ATL. VALLE BREMBANA 1:05:08
3 SOFFIENTINI ANDREA - ITA, A.S.D. DINAMO SPORT 1:05:51
4 PALAMINI MICHELE - ITA, G. ALPINISTICO VERTOVESE 1:06:02
5 SARZILLA MICHELE - ITA, CUS INSUBRIA VARESE COMO 1:06:05
6 ALBANO RUDY - ITA, ATLETICA SALUZZO 1:06:10
7 SONZOGNI PIETRO - ITA, ATL. VALLE BREMBANA 1:06:44
8 TOGNI MANUEL - ITA, ATL. VALLE BREMBANA 1:08:21
9 MORCHID MOHAMMED - ITA, ATLETICA WINNER FOLIGNO 1:08:44
10 MERLI LUCA - ITA, S.A. VALCHIESE 1:09:14


Ordine d'arrivo femminile:

1 GELSOMINO CLAUDIA - ITA, P.B.M. BOVISIO MASCIAGO 1:20:16
2 MANENTI ELISABETTA - ITA, ATL. PIANURA BERGAMASCA 1:21:22
3 ANGELINI SIMONA - ITA, ATL. PARATICO 1:21:57
4 GELMI LUISA - ITA, G. ALPINISTICO VERTOVESE 1:23:02
5 BUZZONI IVONNE - ITA, CARVICO SKYRUNNING 1:25:15
6 COTELLI CRISTINA - ITA, ATL. PARATICO 1:25:36
7 TERRANEO GIOVANNA - ITA, A.S.D. MARCIACARATESI 1:25:48
8 DI MARTINO IVANA - ITA, CANOTTIERI MILANO 1:26:52
9 BIROLINI LARA - ITA, ELLE ERRE ASD 1:27:32
10 COLONETTI ALICE - ITA, BRACCO ATLETICA 1:28:07

 

22 febbraio 2022. Si riparte verso la 25^ edizione, dopo la forzata astinenza con ancora più entusiasmo e voglia di fare. Torna la classica mezza maratona, gara nazionale Fidal livello bronze su percorso omologato e certificato.

Una delle novità del 2022 è la LIONS TEN, abbiamo mandato in pensione la vecchia 8 chilometri,  portandola ad una distanza più “rotonda” e maggiormente nelle corde dei runner. Resta tuttavia la possibilità per tutti di partecipare, con la modalità della non competitiva. Presente anche una 4 chilometri, anch’essa aperta a tutti.

Confermato il principio che ha sempre caratterizzato la manifestazione: la raccolta fondi da destinare a progetti specifici e mirati, un atto di solidarietà ma anche promozione dello sport come attività di aggregazione.

A breve seguirà la presentazione completa dell’edizione 2022.

ISCRIZIONI APERTE QUI

IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE

20 febbraio 2022.  Il percorso si conferma molto veloce, vincono Asrar Abderehman (2h04:43) e Alemu Megertu (2h18:51), entrambi col record della manifestazione.  Ma Siviglia ancora una volta porta bene ai colori italiani; dopo Eyob Faniel, che nel 2020 con 2h07:19 ha realizzato il record italiano sui 42.197 metri, altri connazionali trovano le condizioni per migliorarsi.

A cominciare da Daniele Meucci, l’ingegnere toscano del C.S. Esercito, che a quasi 37 anni si migliora abbattendo il muro delle 2 ore e 10 minuti, chiude infatti in 2h09:25 (precedente Barcellona 2021, 2h10:03). Bene Daniele D’Onofrio (Fiamme Oro), che si porta a 2h11:43, migliorando di oltre due minuti il precedente primato (Sovicille 2021, 2h14’07). Ma forse il risultato più sorprendente è quello di René Cuneaz (CUS Pro Patria), che sigla un notevole 2h12:48, polverizzando il risultato di Francoforte 2016 (2h15’32). Ancor meglio Stefano La Rosa (C.S. Carabinieri), che con 2h11:24 sfiora di 6 secondi il personale e realizza la terza miglior prestazione in carriera ma soprattutto ottiene il minimo per il mondiale 2022 di Eugene (USA).

Nella gara femminile dominio etiope: dopo Alemu Megertu sono classificate in quest’ordine Sisay Meseret Gola (2h20:50) e Yeshi Kalayu Chekole (2h21:17).

Anche nella gara maschile sono gli atleti etiopi a primeggiare: primo, secondo e quarto posto. Questo il podio: Asrar Abderehman (2h04:43), Adeladlew Mamo (2h05:12), Ghirmay Ghebreslassie (2h05:34, Eritrea).

SELEZIONE DI IMMAGINI DEL FOTOGRAFICO RACEPHOTO (QUI)  -  CLASSIFICA GENERALE (QUI) - Mustafà Belghiti e Camilla Grassi sono i vincitori della 17^ edizione della mezza del Castello, in una giornata splendida ed in condizioni ottimali, come provano i numerosi personal best realizzati.

20 febbraio 2022. Sono riprese le gare, finalmente e non da oggi, credo che tutti quelli che amano correre, gareggiare, debbano ringraziare tutti gli organizzatori che con coraggio ci forniscono questa possibilità, appunto mettendo in piedi le gare, nonostante tutto.

A cominciare dall’Atletica Vittuone, dove Pietro Guerrato ed il suo efficiente staff hanno messo in piedi questa 17^ edizione. Sono stati premiati in termini di partecipazione? Tutto sommato direi di no, sono 501 i classificati, a fronte dei 547 iscritti, un calo piuttosto netto rispetto all’ultima edizione, quando furono 870 i finisher.

Eppure oggi chi ha scelto questa mezza è stato premiato perché ad un percorso davvero scorrevole (a mio avviso questa è una delle mezze più veloci in Italia) si è aggiunta una giornata perfetta dal punto di vista meteorologico. Organizzazione sempre ottima, ma questa non è una novità. Molto bella la medaglia, che rappresenta in pieno il simbolo della manifestazione, il castello di Cusago; complimenti a chi l’ha pensata così.



Gara maschile combattuta tra Mustafà Belghiti, un giovane in crescita appena accasatosi con la ASD Dinamo Sport, e Michele Belluschi (Grottini Team); nella prima parte di gara è Belluschi a dare il ritmo, poi è stato Belghiti a prendere l’iniziativa. Gara che si risolve al km 16, con un decisivo allungo di quest’ultimo, che poi chiude vincendo in 1h08:26, nemmeno troppo lontano dal suo personale di 1h07:46. Secondo posto per Belluschi (1h08:37) che lo tiene sempre “a tiro” ma senza riuscire a raggiungerlo. Terzo gradino del podio per Francesco Mascherpa (1h10:15) e quarto per Loris Mandelli (Atletica Carugate,1h10:29), che dopo un periodo un po’ disgraziato, causa infortuni, lentamente sta tornando competitivo a questi livelli.

Gara femminile che vede la vittoria di Camilla Grassi, in 1h28:03; seconda Lucia Tessa Burr (Urban Runners, 1h29:00) e terzo per l’atleta DK Runners, Cecilia Sabbadini, col tempo di 1h29:18.


Ora avanti con le prossime gare, purtroppo diversi gruppi sportivi lamentano una parziale mancanza di tesseramenti per il 2022, eppure è difficile sostenere che non ci sia la ripresa, e le gare ormai abbondano.

Invito comunque gli organizzatori a fare ancora meglio la loro parte, pubblicizzando e promuovendo al massimo le proprie gare; tagliare questi costi nella prospettiva di cali di partecipazione rischia di ottenere proprio questo risultato, per mancanza di un’adeguata comunicazione.

SELEZIONE DI IMMAGINI DEL FOTOGRAFICO RACEPHOTO (QUI) 


 

19 febbraio 2022. Il percorso della mezza maratona di Ras al Khaima si conferma come uno dei veloci al mondo, ma di certo aiutano i budget che ogni anno vengono messi a disposizione degli atleti; ma questo lo vediamo dopo, prima spazio ai protagonisti.  Vince in 57:56, nuovo record della gara, il fenomeno ugandese Jakob Kiplimo, che corre per la terza volta sotto i 58 minuti. Secondo e terzo posto keniani con Rodgers Kwemoi (58:30) e Kenneth Renju (58:35). I primi sette atleti hanno corso sotto i 59 minuti.

Gara femminile anch'essa di alto livello: vince e realizza il record della gara con 1:04:14 l'etiope Germawit Gebru. Seconda la keniana Hellen Obiri (1:04:22), terza la connazionale Sheila Chepkirui (1:04:36). Qui sono sette le atlete ad aver chiuso sotto 1:06.

Scrivevo del montepremi, che chiaramente incide non poco nelle scelte degli atleti. Il primo posto valeva circa 12.000 euro, ma la presenza di bonus "a tempo" e in caso di record della gara (realizzati entrambi) portano i vincitori a superare 20.000 euro. 

QUI IL DETTAGLIO DEL MONTEPREMI

 

 

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