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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

Doppietta casalinga per il 36enne riccionese Andrea Gregorini, maratoneta per passione e lavoratore nel campo edile, che nel giardino di casa, a distanza di pochi giorni, ha prima corso la mezza maratona e poi, non contento, ha doppiato la distanza, disputando l’intera distanza di maratona.   

Il 31 marzo, sul tracciato di 40 metri ricavato nel giardino, Andrea dopo 528 andirivieni, in 1h46’33” aveva completato 21200 metri, insomma una mezza maratona.    

Ma l’appetito vien mangiando, e così, anche sfruttando l’invito del sito Altarimini, che ha per diversi giorni lanciato una sfida tra maratoneti casalinghi, anche al  fine di scoraggiare fughe da casa, Gregorini, che ha all’attivo la maratona di Firenze del 2017 chiusa in 3ore e 9 minuti, ha deciso di provare la maratona… in casa. 

Venerdì 3 aprile, sempre sul tracciato di 40 metri, ha girato per ben 1055 volte, raggiungendo la distanza di 42200 metri in 5h09’42, ottenendo dunque un magico bis, fonte di grande soddisfazione.  

Di seguito il breve filmato della sua maratona in giardino:

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8 aprile - La World Athletics, dopo aver comunicato il posticipo di un anno dei Campionati mondiali di atletica leggera, a seguito del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo causato dall’emergenza Coronavirus, ha ufficializzato le date: si svolgeranno dal 15 al 24 luglio 2022, sempre ad Eugene nell'Oregon (Stati Uniti). 

L’anticipo rispetto al consueto mese di agosto è motivato dalla presenza in calendario sia dei Giochi del Commonwealth di Birmingham (27 luglio-7 agosto) che dei Campionati europei multisport di Monaco di Baviera (11-21 agosto). 

“Saranno sei settimane di grande atletica - le parole di Sebastian Coe, presidente della federazione mondiale - e il principio-guida nella ricerca di nuove date era di assicurare che ci fosse uno spazio sufficiente per gareggiare anche in altri eventi e di non danneggiarli, perché sono molto importanti per il nostro sport. Crediamo così di aver trovato una soluzione. Non lo avremmo desiderato, ma questo ci darà un’opportunità unica di promuovere l’atletica”.

L’ultima edizione dei Mondiali si è disputata nello scorso autunno a Doha, in Qatar (27 settembre-6 ottobre 2019); dopo Eugene, l’appuntamento per la successiva edizione è a Budapest dal 19 al 27 agosto 2023.

 

8 aprile - E’ scomparso questa notte a Potenza Donato Sabia, 56 anni, mezzofondista di valore mondiale: a portarlo via il maledetto covid-19, che giovedì scorso aveva ammazzato anche il papà. 

Da qualche giorno ricoverato in terapia intensiva al San Carlo di Potenza, sembrava aver dato segni di reazione e di ripresa, poi il terribile epilogo.   

Sabia, 56 anni, è stato mezzofondista di livello internazionale: due volte finalista olimpico degli 800 metri piani, a Los Angeles 1984 e a Seul 1988, chiudendo rispettivamente in quinta e settima posizione, si era laureato campione europeo indoor a Goteborg, sempre negli 800, nel 1984. Con un personale di 1’43”88 (ancora oggi la terza prestazione italiana di sempre), Sabia aveva corso gli 800 ben quattro volte sotto 1’45”. Nel 1984 stabilì anche la miglior prestazione mondiale dei 500 metri, 1’00”08, rimasta imbattuta per oltre 29 anni. Peccato per i tanti, troppi infortuni che non gli hanno mai permesso di esprimere tutto il suo potenziale.   

Lo conoscevo personalmente, una persona seria, discreta umile, forse troppo sportiva e poco politica, tanto da non durare molto alla presidenza del Comitato Regionale di Basilicata, poi commissariato. 

Di seguito il ricordo del presidente federale, Alfio Giomi: “Una tragedia nella tragedia,  Donato era una persona a cui non potevi non voler bene”. Anche Stefano Mei, suo compagno di nazionale negli anni Ottanta, lo giudica "il ragazzo più forte e più onesto che abbia mai conosciuto", che avrebbe potuto issarsi ai vertici mondiali se muscoli e tendini glielo avessero permesso. Sulla stessa lunghezza d'onda Sandro Donati, che fu suo allenatore e lo definisce "un eroe, uno dei migliori rappresentanti dell'atletica vera".

Al seguente link il giorno del personale degli 800, a Firenze, il 13 giugno 1984: https://www.youtube.com/embed/BerZf7MRHPo?feature=oembed

 

 

 

 

 
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Il 33enne ultramaratoneta argentino Mariano Nieto ha deciso di correre, sabato 28 marzo, una 100 chilometri nel cortile interno della propria abitazione a Chacabuco (Buenos Aires), per “dare l’esempio a chi non rispetta la quarantena ed esce per allenarsi. Dopo aver visto il numero di persone che escono di casa senza rispettare la quarantena, mi sono ripromesso di dimostrare che a casa possiamo fare tutto, anche correre per 100 chilometri”. 

Mariano è un ultramaratoneta amante delle gare  lunghe di montagna, tanto che l’ultima sua impresa è stata la durissima Aconcagua Ultra Trail, di 100 chilometri (con un altimetria pazzesca!), chiusa in 14 ore e 51 minuti, e che aveva già in programma una 110k in Patagonia.

“Il tempo lo hai, lo si trova, se uno lo vuole davvero. Ho 33 anni e  lavoro. Il mio tempo da dedicare agli allenamenti è uguale a quello di tanti  altri, la differenza sta nel decidere di sfruttarlo”, le sue parole.

E così, individuato un percorso di oltre... 65 metri, Nieto, partito alle ore 8.00 ha effettuato più di 1500 giri, concludendo la sua 100km in 7h04:21, con una media di 4:15 al chilometro, favorito anche dal tracciato pianeggiante, senza vento, poco sole e il supporto della famiglia che ha provveduto a fornirgli bevande e gel energetici.

Correre per cento chilometri è massacrante, ma correre questa distanza al chiuso di un giardino, senza distrazioni e applausi, ripetendo di continuo il medesimo giro porta ad un notevole consumo di energie mentali, oltre che chiaramente fisiche.

E Nieto ribadisce: “Sapevo che avrei dovuto affrontare una sfida contro la mia mente e non contro il mio fisico… Se ti piace correre, puoi farlo ovunque. Ho visto persone che hanno corso cinque chilometri attorno al tavolo a casa. Quando corri su una montagna per 14 ore, la grande sfida è battere la testa. Ci sono molte tattiche per distrarsi. Nel mio caso ne ho due: invento storie e non guardo l’orologio”.

La sua impresa è stata trasmessa in diretta su Instagram con l’invito a tutti gli spettatori ad unirsi da casa per fare l'accompagnamento virtuale, come è stato fatto da tante persone che hanno contemporaneamente corso nei loro salotti, terrazze o nei soggiorni intorno al tavolo

 

 
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Lunedì, 06 Aprile 2020 16:27

Annullati i Campionati Mondiali dei 100 km

La IAU, l’International Association of Ultrarunners, ha annunciato sul proprio sito la cancellazione dei Campionati Mondiali sui 100 chilometri, che avrebbero dovuto svolgersi il 12 settembre nei Paesi Bassi, e dell’abbinato Congresso IAU, a seguito della pandemia del virus Covid-19 nel mondo.

Ecco il comunicato:

A seguito della diffusione del coronavirus nei Paesi Bassi, in Europa e nel mondo, è con rammarico che dobbiamo informarvi della cancellazione del campionato mondiale IAU dei 100 km in calendario per il 12 settembre 2020 a Winschoten, nei Paesi Bassi. Ciò vale anche per il Congresso IAU 2020. Lavoreremo con il Consiglio IAU per stabilire una data futura del Congresso e delle elezioni.
L'attuale situazione internazionale avrebbe gravemente compromesso i campionati poiché molti paesi stanno limitando i viaggi internazionali, fissando quarantene e consigliando ai cittadini di rimanere in casa per prevenire le infezioni. Anche se la situazione si attenuasse prima di settembre, qualsiasi forma di partecipazione internazionale sarebbe notevolmente ridotta. Nel prendere questa decisione abbiamo dovuto, prima di ogni cosa, considerare la salute e il benessere dei nostri atleti, funzionari e spettatori.

 

 

 

 
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Il bresciano Fabio Caporali e la romena Melània Gàl Joò avrebbero entrambi partecipato alla Maratona di Roma del 29 marzo.

Si sa bene che, causa pandemia da Covid 19, la quarantaduemilacentonovantacinque metri della Capitale è stata annullata, ma Fabio e Melania non hanno voluto mancare all’appuntamento.

Chiaramente, l’hanno fatto ciascuno nella propria abitazione a distanza di migliaia di chilometri, ma l’impresa è senz’altro da segnalare.

Cominciamo dal 40enne Fabio che mercoledì 25 marzo ha ben pensato di correrla in casa sul tracciato ricavato tra sala, corridoio e camera da letto, schivando i mobili e la cagnolina Pinky: 10 metri andata e 10 metri il ritorno.

Ebbene, Caporali ha chiuso la maratona in 4h04:30, ma – non ancora soddisfatto - ha poi deciso di allungare, raggiungendo la distanza di 45km chiusi in 4h20:47 (2250 andirivieni complessivi).

“Uno di questi giorni vado al supermercato e compro una colomba per i condomini del piano terra. Dopotutto, hanno sopportato i miei passi per ore”, le simpatiche parole di Fabio, che ha poi motivato la sua prova: “Oltre alla mia prova personale ho voluto dare forza a tutti noi runners in questo momento difficile e farvi capire che noi non molleremo mai, ci adeguiamo ovunque”.  

Al seguente link, un filmato della maratona di Fabio: https://www.giornaledibrescia.it/sport/podista-bresciano-corre-la-maratona-tra-sala-e-camera-da-letto-1.3469421

La romena Melania si era allenata bene per correre a Roma: annullato l’evento, la voglia di correre nella Capitale italiana era tanta, e allora cosa si è inventata? Ha ricavato un tracciato all’interno della propria abitazione, con delle immagini stampate ha evidenziato la partenza, l’arrivo e i vari punti d’interesse del percorso romano, come il Pantheon e il Colosseo.
L’ha corsa domenica 29 marzo e ha chiuso la sua prova in 5h05:19. Queste le sue parole: “A dicembre ho deciso di correre la prima maratona della mia vita a Roma nel 2020. Purtroppo è stata cancellata a causa del coronavirus, ma questo non poteva impedirmi di correre".

Applausi per entrambi, e magari l’appuntamento sulle strade di Roma nel 2021.

 
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Inizialmente rinviati rispetto alle date fissate (dal 20 luglio al 1° agosto 2020), i Campionati Mondiali Master di atletica in programma a Toronto, in Canada, sono stati definitivamente annullati.

Il comitato organizzatore locale, Toronto Athletics Event Management Inc., ha emesso una nota ufficiale dove comunica la cancellazione:  “Con i governi e le aziende in difficoltà per gli effetti da Covid-19, sono poche le possibilità che l’evento possa avere i mezzi finanziari o il sostegno morale per dar luogo ad una competizione significativa”.

Al seguente link la nota completa: https://wmatoronto2020.com/wp-content/uploads/2020/04/Final-Notice-Advising-of-Cancellation-of-WMATO2020.pdf

Al momento restano in calendario, tutti spostati di data e tutti in Portogallo, i tre Campionati Europei Master: quelli non stadia (29-31 ottobre a Funchal), corsa in montagna e trail (6-8 novembre a Porto Moniz) - entrambi nell’isola di Madeira - e gli Europei Master indoor a Braga (10-17 gennaio 2021).

 

 
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28 Marzo - La Crazy Marathon (https://www.podisti.net/index.php/cronache/item/5984-treviolo-bg-1-crazy-marathon-nella-villa-di-fausto-dellapiana.html) corsa in tre tappe da "Sir Marathon" Fausto Dellapiana, non aveva lasciato nessuno indifferente: un esempio di tenacia e di generosità, che ha allietato i cuori di tanti malati e nello stesso tempo ha ispirato altri podisti a correre in casa, seguendo le restrizioni e le direttive dettate dalla diffusione del tremendo virus Covid-19. 

Di qui la proposta di dar luogo ad una gara collettiva sulla distanza della mezza maratona, ma ciascuno in casa propria: è nata così la “Quarantine Half Marathon” che si  è svolta su dieci circuiti casalinghi, tutti nel bergamasco, tranne uno, addirittura in Lussemburgo.                       

Ma come ogni gara che si rispetti c’è una quota di iscrizione: si decide per 50 euro a testa, tanto va tutto in beneficenza al locale Ospedale Papa Giovanni XXIII. 

“Correre per solidarietà e sostegno”, questo il motto, a partecipare sono Luca Natali (Cionfoli), Nicola Sciavone (Flebo), Roberto Rota (Ventesimo), Paolo Silva (Coscia), Paolo Carenini (Goodyear), Silvia Bazzana (BazzRoberto Piazzi (Velo), Luigi Perego (Gigione), Stefano Bolis (Lo Straniero) e Fausto Dellapiana (Sir Marathon). Tutti portano lo speciale pettorale, realizzato per l’occasione, recante il nome della manifestazione, la data, il nome di ciascun partecipante e l'immagine del virus, per non dimenticare. 

Dal blog di Sir Marathon ( http://sirmarathon.blogspot.com/) traiamo le testimonianze di alcuni dei partecipanti: 

Gigione

Domenica 29 marzo abbiamo corso una mezza maratona che, in tempi "normali", non sarebbe niente di eccezionale, ma in epoca di COVID-19, dove le restrizioni la fanno da padrone (per il bene di tutti ovviamente), assume una connotazione decisamente particolare. 

Attenendoci rigorosamente ai divieti, tutti pronti a correre chi nel proprio giardino,  chi in cortile o nelle immediate vicinanze della propria casa con tanto di pettorale. La quota d'iscrizione sarà devoluta all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ringrazio Sir Marathon e Velo per avermi coinvolto in questa bellissima iniziativa,  alla cui base sta la solidarietà, ma anche la gratitudine verso medici e infermieri e tutti quelli che sono in prima linea in questi giorni duri cercando di far  rialzare la nostra Bergamo ormai in ginocchio da troppo tempo.
Nel nostro piccolo cerchiamo di dare un contributo, restando in salute sia fisica che mentale e sperando che tutto passi al più presto.

Velo

Partenza ore 8.30. Già da subito si capisce che il flessore destro non è d'accordo, non vuole proprio fare 194 giri. Cerco di convincerlo con le buone andando ad un ritmo blandissimo. Si convince, così ne approfitto per alzare la velocità.  Finalmente nessuno rompe le scatole, tutti fanno la loro parte. Giro 48 incredibilmente si fa sentire la prostata. Mi altero e la rimprovero ricordandole che le ho fatto prendere aria 30 minuti prima, si calma anche lei. Giro 62 il flessore ricomincia a brontolare mi dice che è stufo, che mi approfitto di lui perché ho accelerato  ritmo e minaccia di piantarmi; cedo e ritorno ad un ritmo imbarazzante. Giro 89, la prostata incomincia a litigare con il flessore accusandolo di egoismo. Giro 97, sono alla mezza della mezza: francamente quei due hanno rotto, anche perché tutti gli altri fanno il loro dovere ed anzi premono per una performance migliore. In effetti guardo il tempo, impresentabile. Giro 124, la prostata ruggisce, accelero un po' ma il flessore non gliele manda a dire. Continuano a litigare accusandosi a vicenda di non fare il proprio lavoro,  non li sopporto più.  Giro 170, approfitto che nessuno si fa sentire per guardare il tempo, è pessimo ma forse con un piccolo sforzo riesco a stare sotto le 2 ore. Giro 188 , dopo una serie molto positiva il flessore mi manda non una mail ma una Pec. Sono un gentleman ed il messaggio di poche righe preferisco non renderlo pubblico. Giro 194, è finita, non posso gioire perché devo schiudere la prostata che continua a litigare con il flessore scambiando con lui epiteti incresciosi. Non pensavo che potessero arrivare a tanto. Finalmente tacciono, guardo il tempo 2.03 54: il peggior tempo di sempre ma credetemi, con due compagni del genere era il meglio possibile.

Ventesimo

Dopo l'invito lanciato da Velo e Sir Marathon a correre la “Quarantine Half Marathon” ho pensato: Un'esperienza così è da fare! Correre per solidarietà e a sostegno di una struttura ospedaliera in forte difficoltà! Accetto l'invito e preparo un percorso. Oggi, domenica 29 marzo,  partito per percorrere i 53 giri stabiliti, i primi giri mi sento un po’ fuori posto e mi chiedo se riuscirò ad arrivare in fondo perché allenamento zero e il  percorso è un po' impegnativo... Sento una sirena  in lontananza: il pensiero è andato direttamente alla causa... pensando a chi sta male e lotta tra la vita e la morte, i medici e gli infermieri che si prodigano per salvare vite umane mettendo a repentaglio la loro.  Ho azzerato la mia negatività e rimanendo concentrato sul momento storico, Incoraggiandomi con la frase oramai ripetuta e scritta in ogni luogo. ANDRA' TUTTO BENE!!! Terminata la mia corsa in 2h 32' 38”, soddisfatto della mia partecipazione a questo progetto. Grazie per avermi coinvolto! 

Bazz

Quando la corsa diventa parte di te, quando parte integrante della tua routine, diventa veramente impossibile rinunciarvi. All'inizio di questa pandemia, quando ancora così non si voleva chiamarla, mi sentivo quasi in colpa ogni volta che indossavo le scarpette per uscire, in solitaria, nei percorsi di campagna dietro casa. Quando poi è stato pubblicato il nuovo Decreto, sia Ministeriale che Regionale, con impegno e cercando di non pensarci ho iniziato ad allenarmi con esercizi e con l'ausilio della spinner bike, all'interno delle mura domestiche. La corsa mi mancava terribilmente, o meglio la mia mente e il mio fisico iniziavano ad aver qualche cedimento... mal di testa, ansia e nervosismi scandivano la mia giornata! Allora ho deciso di ritagliarmi un percorso, interno alla proprietà e al parcheggio prospiciente, di 213,34 m, e ripeterlo più volte. Ho iniziato da subito a star meglio, a sentirmi nuovamente viva!!! Poi, tra una mail e l'altra, vengo a sapere che qualche altro amico è in "astinenza" di corsa. Domenica 29, con l'intento di devolvere i proventi dell'iscrizione all'Ospedale Papa Giovanni XXIII, si è organizzata dunque la corsa "a distanza": 21,097 km, una mezza maratona! Quanti giri devo fare del mio percorso per coprire l'intera distanza?! Beh, dai, sono solo 99 giri, ce la posso fare!!! Così, dopo aver inviato la mia adesione all'Organizzatore, e "pagato" la quota d'iscrizione, alle ore 9.00 in punto di ieri sono partita dal cancellino di casa per affrontare i miei 99 giri. Dopo 1h 52'52", alla conclusione del novantanovesimo giro, ho terminato la mia avventura, scandita da tanti pensieri, forse troppi, da qualche vescichina (per via delle curve), e da una sola immagine finale: "Dai Grazia che ce la fai!!".Con l'auspicio che arrivino presto tempi migliori per tutti, e ovviamente non cronometrici, resto pronta a cimentarmi in altre "sfide". Grazie, in bocca al lupo a tutti!

Flebo

Ore 9,26 con la celebre puntualità che mi contraddistingue inizio la mia mezza. Confortato dalla temperatura fresca approccio il mio circuito (56 giri da 373 m più il tratto iniziale, e finale, che servono per arrivare al circuito) con tanto entusiasmo ed un pizzico di eccitazione, è da mesi che non indosso un pettorale! I primi 10 chilometri volano via che è un piacere, inanello giri su giri senza alcun problema. Il percorso rispetta le aspettative, ad ogni giro saluto il trombettiere dei Mille, respiro i profumi del parchetto e mi compiaccio del marmoreo lato B, in più (sorpresa delle sorprese) proprio come  Artemio nel "Ragazzo di campagna", godo al  passaggio del treno, unica distrazione della mattinata. Al 12esimo km approfitto del ristoro sorseggiando un buon tè caldo, continuo a correre mantenendo lo stesso ritmo fino al secondo ristoro del 17 esimo km, durante il quale testo la bontà delle doti da assistente di mia moglie (... rimandata) e mi cambio la maglietta. Ormai mancano pochi giri alla fine ed anche se la stanchezza inizia a farsi sentire con qualche dolorino muscolare di troppo stringo i denti e taglio il traguardo con un unico pensiero: Anche questa volta la Bazz mi avrà pettinato?

Lo Straniero (soprannome dettato dal vivere all’estero, in Lussemburgo)

Per sicurezza mi sono imposto regole più restrittive di quelle locali, corro di notte, su una ciclabile tra i campi, così non incrocio nessuno. Non facile uscire quando sarebbe ora di andare a letto,  basta un niente per passare da “vado” ad “andrò domani”. Un giro ok, due giri solo con molta motivazione, mai pensato di farne 3.5 per completare una mezza.
L’iniziativa di Sir Marathon e’ un modo originale per contribuire alla causa della solidarietà’. Quindi “VADO”.
Cinque gradi e vento contrario (in una direzione), salitona tipo muro di classica fiamminga (nell’altra), buio, silenzio. Tempo per pensare, ma non troppo. Un occhio alla strada per non inciampare in qualche ramo o zolla di terra lasciata dai carri agricoli. Non ci sono spettatori, né veri né immaginari. Immagino di sfrecciare in una corsia di ospedale e incoraggiare con un MOLAMIA chi steso su un letto sta correndo la maratona della vita e chi attorno ai letti sta facendo da settimane una ultra-maratona impensabile fino a qualche mese fa e il cui traguardo non è proprio dietro l’angolo.
Il villaggio si avvicina, ritorno nella realtà, un altro giro nel quartiere per arrivare alla distanza richiesta. Arrivo.

Sir Marathon

Fuori dal letto un'ora prima del previsto, colazione, vestizione e sono pronto sulla linea di partenza; anche questa volta sono in prima fila. Foto di rito pregara, e sono pronto per la partenza in larghissimo anticipo.
Starter di oggi Oliver. Dovendo scegliere tra i tre nipotini, ho scelto lui, perché, oltre al solito countdown, ha pure aggiunto un incitamento: “Tre, due, uno … via! Vai, nonno!”.

Correre in tracciati tortuosi e ristretti (tracciato di 34,5 metri da percorrere 337 volte, ndr) richiede (oltre ad una sana pazzia) anche concentrazione, ma avendo già percorso più di mille giri, posso affermare di aver memorizzato tutti i dettagli; quindi posso inserire la modalità “pilota automatico” e lasciare la mente libera di pensare ad altro. Pensieri, sensazioni … in gran parte sono riflessioni personali: nipotini, figlie e moglie mi terranno compagnia per gran parte della corsa. Ma questo credo che non interessi nessuno!
La prima cosa che “sento” … è il silenzio! Non ci sono macchine, non ci sono persone in giro, è quindi normale. È vero, ma domenica scorsa nell'identica situazione il silenzio era rotto dal lacerante suono delle sirene delle autoambulanze e dalle campane che suonavano a morto. Oggi, per fortuna il campanile scandirà con i suoi rintocchi solo il tempo della mia gara, e l'unico rumore estraneo sarà quello provocato dal decollo di due aerei, che normalmente dà fastidio, ma in questo caso l'ho visto come una speranza per il futuro.
Naturalmente il pensiero va a tutte le persone coinvolte nel dramma: ai medici, agli infermieri e a quanti si impegnano nell'assistenza dei malati: a loro auguro di poter presto prendersi un meritato riposo. Questo vorrà dire che il peggio è alle nostre spalle. Se a loro posso augurare riposo, ai malati posso solo augurare “fatica”. Ai nonni ed alle nonne la fatica di portare i nipotini al parco, di leggere loro favole. Ai papà ed alle mamme la fatica di seguire i propri figli in una corsa o di poter essere di aiuto nei compiti. A tutti gli altri la fatica di una lunga passeggiata in montagna.
Un pensiero particolare per Giuditta, che, come nella sua prima maratona ha vinto la gara nei miei confronti, ora sta vincendo quella più importante ed è a pochi metri dal traguardo.

… Questo vecchio fisico sta rispondendo meglio del previsto e solo ora entra in modalità “gara”. Il passo si allunga, la velocità aumenta e di conseguenza anche il raggio delle curve è più ampio. Dai rintocchi del campanile vedo la possibilità di terminare la gara sotto le tre ore. Dal telefonino sento continui “bip” “bip”: sono le foto ed i tempi degli altri amici che hanno già terminato il loro sforzo. Ultimo giro, solo 34 metri. Taglio il traguardo in 2h 58' 19”. Obiettivo raggiunto! 

In conclusione, per Sir Marathon la soddisfazione di aver inventato la prima mezza casalinga collettiva (uniti ma distanti, recita un famoso, attuale, slogan della Fidal) e soprattutto la soddisfazione di aver regalato a tutti partecipanti l’attestato di partecipazione consistente nella copia del bonifico fatto per l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. 
Il cuore grande di chi corre!!!

 

 

 
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28 Marzo - Con l’estensione delle restrizioni per fermare l’espandersi del coronavirus in tutto il mondo, si diffonde anche all’estero la voglia di correre e nascono anche lì "gare in casa" del tutto particolari.

A Southampton, nel Regno Unito, il 47enne informatico Gareth Allen ha deciso di correre una maratona nel cortile-giardino di casa, definita la Garden Marathon.

Allen è un maratoneta per passione, ha all’attivo già 159 maratone e ultra-maratone, e quest’anno avrebbe partecipato a diverse gare lunghe raccogliendo fondi da destinare in beneficenza.  

Il tracciato, delimitato con nastro adesivo e vasi di fiori, è risultato pari a 130 piedi vale a dire 39,624 metri che il runner ha ripetuto ben 1066 volte superando la misura dei 42195 metri di maratona, ovvero raggiungendo 42239 metri in circa cinque ore e mezza, quando ha tagliato il traguardo rompendo lo striscione di finisher fatto con carta igienica.     

Poi, non contento, ha proseguito fino a 1254 giri complessivi raggiungendo quasi 31 miglia, 49688 chilometri, in sei ore e rotti.  

Allen per evitare troppi sovraccarichi ha cambiato direzione di marcia (come abbiamo già visto praticare da suoi 'colleghi' italici) ogni 100 giri; non mancava di certo l’area ristoro dove ritrovare energie.

La sua performance è stata trasmessa in diretta streaming su facebook, ottenendo oltre 386.000 visualizzazioni, e i complimenti di chi ha apprezzato la sua ferrea volontà e la determinazione nel non fermarsi in un periodo realmente complicato per chi fa sport di lunga durata e all’aperto.

Non è mancata neanche la consegna della tradizionale medaglia.     

“Girare gli angoli mi ha decisamente rallentato e dovevo cambiare direzione ogni 100 giri, ma la mia famiglia mi ha sempre incoraggiato e mi urlava i commenti che arrivavano in diretta dagli utenti collegati. Il pensiero che tanta gente mi stesse guardando mi ha impressionato, è stato più di quanto mi sarei aspettato”, le sue parole.

Allen, con la sua maratona, ha raccolto oltre 2500 sterline che ha destinato a due enti locali di assistenza ai bambini in difficoltà. 

Al seguente link è possibile rivedere la Garden Marathon:

https://www.facebook.com/TheAllenAsylumWarden/videos/10157197095936762/?action_history=null

 
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Rocco Biscione ci ha lasciato oggi: quel maledetto virus ci ha portato via il nostro gigante buono.

Rocco aveva un fisico possente, una grande mole, certamente non era nato per fare il runner, il maratoneta: ma con la sua incredibile forza di volontà per anni ha partecipato ad ogni gara, su tutte le distanze, 'vincendo' ogni volta che tagliava il traguardo.

Ha sempre indossato la canotta della “San Nicola Runners”, era la sua società, il suo gruppo, la sua famiglia.

Ma la sua famiglia era anche l’intero popolo dei corridori, perché Rocco aveva un sorriso per tutti, una parola gentile, un incitamento. Era anche maestro di umiltà, partiva sempre tra gli ultimi e, se poteva, recuperava posizioni.

Da un po’ di tempo, causa problemi personali, aveva abbandonato le corse agonistiche; partecipava se poteva alle non competitive, ma non mancava di venirci a trovare sulla sua bicicletta con cui andava pure al 'lavoro', nel volontariato del servizio di assistenza dell’Associazione alla quale era iscritto.

Senza retorica, senza piaggeria, confermo che a lasciarci presto sono sempre i migliori.

Allego di seguito il messaggio delle società baresi che ricordano Rocco:

I runners baresi sono davvero una grande famiglia e oggi hanno perso uno di loro. Le società podistiche di Bari si stringono tutte insieme nel dolore per la scomparsa di Rocco Biscione. Riposa in pace gigante buono

Acquamarina
Amici strada del tesoro
Asopico Runners
Atleticamente
Atletica Azzurra
Bari Road Runners
Bersaglieri
Bio Ambra New Age
Cral Acquedotto Pugliese
Cus Bari
La Fabrica di Corsa
Per Aspera ad Astra
Quelli della Pineta
Runner del Levante
Runners for Emergency
Running Team D’Angela Sport
San Giuseppe Madonnella
San Nicola Runners
Strarunners

 

 
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