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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Con il mese di settembre riprende quella bella abitudine che si chiama “CorriGiuriati”: Domandiamo al patron Gigi Baglioni qualche informazione in più sulle prime tappe dopo la ripresa.

“Grazie Rodolfo, come sempre a fine estate riprende la nostra attività del giovedì sulla pista milanese del Campo Giuriati, il luogo migliore per correre in compagnia”

I primi appuntamenti?

“Con partenza sempre alle ore 13, il 21/9 avremo la staffetta americana a terne su 10000 metri, con cambi possibili ad ogni giro e composizione libera delle squadre sul posto). Il 28/9 i 3000, mentre il 5/10 sarà la volta dei 5000 per il 24° Memorial Garimoldi). Seguirà un ristoro, col contributo volontario dei partecipanti con cibi e bevande”.

In occasione di quest'ultima data, sarà inaugurata ufficialmente la targa a ricordo di Alfredo Rizzo (1933-2023).

“Esatto. Per chi non lo ha conosciuto, ricordo brevemente che è stato atleta olimpionico a Roma 1960 e vanta 30 presenze in Nazionale tra il 1956 e il 1966. Ha 6 titoli nazionali su distanze tra 800 e 5000 m. E' l'ideatore del percorso sterrato esterno (alternativo alla pista) che tuttora porta il suo nome”.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Domenica, 17 Settembre 2023 10:29

Entrata trionfale del Club del Miglio a Cormano

Dopo la pausa estiva, sabato 16 settembre è ripartito il circuito italiano dei 1609 metri. Sede nuova per il Club in quel di Cormano ad accogliere il Miglio Ambrosiano, una delle tappe storiche del Club che nel corso delle sue 33 edizioni è approdata in moltissime location. Di certo dalle vie cittadine della periferia milanese di fronte al Campo Colombo e dove fu organizzata la prima “ruspante” edizione, ne è passata tanta di acqua sotto i ponti. Il Centro Sportivo di Cormano è quanto di meglio un atleta/cliente possa aspettarsi. Ampi parcheggi, ottimi spogliatoi, un bel giro di riscaldamento che si può percorrere in tutta sicurezza e quel che più conta, una pista rinnovata e molto veloce. Tutto bello, ma poi sono gli uomini che fanno le situazioni e anche qui il voto è molto alto nella perfetta combinazione che si è formata tra gli esperti dirigenti dell’Atletica Ambrosiana, i volontari del Tiremm Innanz ed i padroni di casa della Nuova Atletica Astro. Impeccabili. Molto gradita anche la medaglia consegnata a tutti coloro che sono saliti sul podio nelle varie categorie.

Giornata lunghissima che è partita alle ore 9 con le gare del Trofeo Oxyburn (100, 400, 5k marcia e salto in lungo) dedicato ad assoluti e master e proseguita nel pomeriggio con le competizioni giovanili che hanno visto in campo dagli Esordienti ai Cadetti su 60, 80, 400, 1000, lungo, peso e Vortex. Graditissima e significativa la visita del primo cittadino di Cormano, Luigi Gianantonio Magistro. Limitandoci alle gare sui 1000 metri, tra i cadetti pochi centesimi hanno diviso i primi tre con Javier Mercuri (Milano Atletica) a vincere in 2:47.09, davanti ad Alessandro Zarfino (Atletica Riccardi) 2:47.54 e al torinese Niccolò Salustri (Atletica Ivrea) 2:47.96. Nei Ragazzi è stato un duello a decidere tra Francesco Lollo (Atletica Cesano) in 3:09.43 ed Edoardo Piluso (CUS Pro Patria) 3:09.90 con terzo posto per l’elvetico Lorenzo Bracchi (Virtus Locarno) in 3:10.31. Pochi centimetri anche tra le Ragazze, con la sondriese Caterina Vavassori (GP Valchiavenna) in 3:18.59 davanti a Silvia Boga (Atletica Cesano) 3:18.97, terza Sofia Sguera (SAO Cornaredo) 3:19.83. Tra le Cadette netto successo per Matilde Paggi (GP Valchiavenna) in 3:02.34 davanti a Francesca Gazzola (Atletica Riccardi) 3:06.10 e Giulia Armagno (Atletica Arcisate) 3:10.21. Qui troverete tutti i risultati in dettaglio.

Conclusione come da copione con il Miglio. Nel femminile vittoria per Licia Bombelli (Atletica Brescia 1950) in 5’26”32, con podio completato da Lia Tavelli (Atletica Lonato) ed Elide May Gravina (Road Runner Club), mentre al maschile è venuto a trovarci un ambasciatore del GP Valchiavenna che ne ha approfittato per dare a tutti appuntamento per la nona tappa, prevista proprio a Chiavenna (SO) il 30 settembre. Il suo nome è Lorenzo Tomera, Allievo classe 2006 che in 4’41”56 ha avuto la meglio su Alessio Sposato (US Nervianese 1919) e Leonardo Maffei (Atletica Arcisate). In attesa di sbarcare in Valtellina, per ulteriori approfondimenti ricordiamo la rubrica radiofonica “Spazio Miglio”, in onda ogni mercoledì alle ore 20 su Radio Active.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Sabato, 09 Settembre 2023 12:44

Il sogno Dinamo diventa un incubo

“Dinamo Running Team: un sogno che si avvera - La corsa in montagna mi ha dato moltissimo in questi anni. Ho un debito di riconoscenza verso questo sport che voglio ripagare con il DINAMO Running Team: il primo team professionistico di trail running”. Così esordiva Luca Spada, Presidente e Fondatore del Dinamo Running Team, lo scorso 14 febbraio. Nel progetto erano stati coinvolti, anzi sarebbe meglio dire ingaggiati, i migliori atleti italiani, tutti facenti parte della squadra nazionale. Eccoli nella presentazione del sito societario: “L’altoatesina Julia Kessler, la milanese Fabiola Conti e la piemontese Camilla Magliano sono la rappresentanza femminile del team. Il giovane su cui puntare è il trentino Alberto Vender, a cui si affiancano i nomi degli altri componenti maschili: Cristian Minoggio, Andreas Reiterer, Davide Cheraz, Riccardo Montani, Mattia Gianola, Matteo Anselmi e Andrea Macchi, il capitano della squadra”. Trail runner molto validi, come testimoniato dai loro punteggi ITRA - International Trail Running, anche al di sopra dei 900 per gli uomini. Giusto per dare un riferimento, il “marziano” Kilian Jornet Burgada ne ha 946. Situazione non molto “simpatica” in quanto allettati da questa proposta, alcuni di loro hanno lasciato le loro attività professionali per abbracciare il nuovo sogno professionistico sportivo che si è trasformato in un incubo essendo restati senza "lavoro". Ieri Luca Spada ha rilasciato un’intervista a www.spiritotrail.it nella quale ha tenuto immediatamente a sottolineare come la omonima società produttrice di integratori alimentari goda di ottima salute (ed allora non si capisce perché dopo solo sei mesi di vita non abbia fatto uno sforzo per sostenere il progetto della società sportiva). Successivamente dichiara che gli stipendi sono stati pagati fino a quando la società sportiva è restata in vita ed è stata fatta una transazione con gli atleti. Però manca all’appello ancora una tesserata e sui social non mancano i mugugni dei diretti interessati. In sostanza tutti gli atleti si sono trovati da un giorno all'altro, a metà stagione, a doversi trovare un'altra sistemazione. Cosa non facile in quanto non esistono molte squadre professionistiche di trail e nessuna italiana. Il tutto dopo che a febbraio avevano firmato dei contratti triennali. Quanto ai motivi strutturali che hanno portato a questo veloce e triste epilogo, Spada si è lamentato con gli atleti, ma soprattutto il Team Manager per avere difettato in fase di comunicazione e supporto agli sponsor. Inoltre punta il dito sul Responsabile della comunicazione in quanto si è concentrato più sugli aspetti sportivi che altro e quel che è più grave, circa il 90% dei followers erano in realtà dei falsi profili sui social, con grave danno d’immagine nei confronti dei loro partner commerciali. Quanto alla possibilità di cambiare management (che immaginiamo avesse scelto lui) e proseguire l’avventura appena iniziata, Spada ha risposto di “non essere stato in grado di fare questo passo”. Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Martedì, 29 Agosto 2023 09:20

Il pagellone degli italiani a Budapest 2023

Eccoci qui a festeggiare il bel successo azzurro a Budapest, ma senza voler passare per dei bastian contrario, anche ad evidenziare cosa poteva andare meglio. Le piste di miglioramento, per evitare di finire mescolati nel pensiero unico del “tutto va bene”.

L’Italia chiude al 13° posto nel medagliere con un oro, due argenti ed un bronzo, prodezza che non riusciva da Edmonton 2001. Terzo miglior risultato di sempre, solo dietro a Goteborg 1995 e ai favolosi mondiali casalinghi a Roma 1987. Però con più medaglie di noi finiscono ben cinque nazioni europee: Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Norvegia e Svezia.

Passando al “Placing table”, la classifica a punti che calcola anche tutti i piazzamenti fino all’ottavo posto, con 51 punti risaliamo ottavi, insieme ad Australia e Olanda. Di europei davanti c’è solo la Spagna che peraltro ha beneficiato della doppietta (maschile e femminile) sui 20 e 35 km di marcia. Quattro ori. Non saremo certo noi italiani a considerare di minor valore questa disciplina, però con la cancellazione della 50 km, sostituita dalla 35, queste gare fotocopia (con vincitori fotocopia), ci hanno lasciato alquanto perplessi. Insomma, nel Placing Table che è una fotografia più completa, ci siamo confermati leader del continente. Con francesi, belgi, austriaci e tedeschi a totalizzare, tutti insieme, una sola medaglia. Non oso immaginare drammi e processi in corso tra i nostri cugini d’oltralpe…

Venendo ai nostri settori, per come li abbiamo divisi noi:

SALTI: un oro e 14 punti grazie a San Tamberi, ma anche ad una consistente Iapichino ed ai triplisti Ihemeye e Dariya Derkach. Molto bene.

LANCI: un argento e 10 punti. Il tutto grazie al medagliato Leonardo Fabbri, pesista in ascesa ed alla continuità di Sara Fantini, sesta nel martello. Bravi anche loro.

VELOCITA’: un argento, 19 punti. Il sesto posto della Folorunso nei 400hs sarebbe stato troppo poco, ma con le staffette abbiamo recuperato alla grande. Staffette che testimoniano di un movimento solido (per metterne in campo quattro ci vuole una  doppia squadra) e di una grande scuola (vedi capitolo cambi di testimone). Ottimo

MEZZOFONDO: zero medaglie, zero punti. Voto insufficiente. Tristezza attutita da qualche finalista ma fuori dagli otto ed atleti come la Cavalli, Barontini ed altri ottocentisti che ci fanno ben sperare di crescere. Oltre a Crippa e Battocletti che siamo sicuri torneranno a farsi valere.

PROVE MULTIPLE: zero medaglie, zero punti, zero atleti partecipanti. Il voto mettetelo voi… Il fatto che mancasse Dario Dester, sesto agli europei è una giustificazione, ma mostra come per essere presenti costantemente in una disciplina da nazioni evolute, servano impianti e tante strutture anche indoor che a casa nostra difettano.

MARCIA: un bronzo e 8 punti grazie a Stano e la medagliata Palmisano. La marcia c’è sempre. Molto bravi.

MARATONA: zero medaglie, zero punti, un decimo, un undicesimo ed un dodicesimo posto che sanno tanto di brodino. Il piatto che si dà ai malati, come la nostra maratona. Con enorme rispetto per chi almeno si è piazzato e senza evocare Baldini, Bordin o Straneo, il voto è sotto il fatidico sei. Poi speriamo che gli assenti (Aouani, …), chi era impegnato in pista (Crippa), chi c’era ma è come non ci fosse stato (Faniel), chi stavolta ha fatto esperienza (Chiappinelli) ci assicurino un futuro migliore. Forza ragazzi.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

 

 

RISULTATI

Ultima puntata dei nostri commenti sulle gare mondiali prima del “pagellone finale” in edicola domani e ringraziamento finale a tutti coloro che hanno interagito con foto/commenti in calce all’articolo o su Facebook.

Re Jakob: perso qualche certezza sui 1500 metri, ma buttatela via voi una medaglia d'argento, vedere la sua gara nei 5000, gli ultimi mille a 2’21”, il giro in 53” e la volata scientifica è una libidine.

“I cambi della 4x100 USA sono da giochi senza frontiere” (Stefano Tilli). Confermiamo, da rivedere alla moviola.

“Tortu ha il blocco dei blocchi”: sempre Stefano Tilli, come dargli… tortu?

Lo slalom borderline in semifinale 4x400 metri dello scugnizzo Sibilio, da manuale. Peccato per la sua assenza e quella di Ayomide Folorunso nelle finali.

Dear Mr Coe, Victor (nomen omen) Kiplangat, è un degno vincitore di una maratona mondiale che non va cancellata dal programma iridato.

Il giro da 5 km è una buona distanza ed un ottimo compromesso per garantire pubblico e spettacolo in una maratona.

Daniele Meucci ha corso da ingegnere e meritato il decimo posto

Yohanes Chiappinelli 11°: complimenti. Caro Yoghi, sei molto simpatico e ti vogliamo bene, ma ci devi spiegare perchè al km 25 vai davanti a tirare, salvo poi finire in calo? Hai 2’09’46” di personale, come fai a dire che volevi fare selezione? Con tutti i califfoni che c’erano in gara? Ma stai dietro coperto!

Commentatori RAI che non guardano: gli italiani spariscono dal gruppo dei primi nel loro totale disinteresse. L’israeliano Maru Teferi cade al rifornimento e non se ne accorgono. Recupera e negli ultimi metri sorpassa per l’argento Gebresilase e non se ne accorgono fino a quando supera la linea del traguardo. Viva la RAI.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

RISULTATI E PROGRAMMA

Puntata numero quattro delle nostre "elucubrazioni" o “deliri”, fate voi. Grazie a tutti coloro che ci stanno scrivendo, commentando su Facebook o in calce al testo. Grazie a chi ci scrive o manda immagini dagli spalti a Budapest.

Brava Epis, ma… : felicitazioni sincere a Giovanna Epis che ha corso con il cuore e anche con la testa, ma con tutto il dovuto rispetto, se il movimento femminile di maratona festeggia un dodicesimo posto c’è poco da stare allegri. Vediamo domani con i maschi.

Pagellone per “discipline”: non è una promessa, bensì una vera minaccia, con l’ultima puntata faremo un bilancio per gruppi (velocità, mezzofondo, …) del mondiale magiaro. Siete tutti avvisati…

Che cuore gli ottocentisti: Barontini e Tecuceanu fanno il PB e sono anche sfortunati di non finire nella terza semifinale, altrimenti avremmo avuto, meritatamente, un finalista.

Stecchi non stecca in una super finale dell’asta: vabbè… non abbiamo resistito al gioco di parole. Perdonateci.

Battocletti crolla nell’indifferenza RAI: sui 5000 Nadia sembra in controllo, è nei primi posti, poi purtroppo va in crisi. Peccato che il telecronista principe continui a parlare (ed ascoltarsi) senza accorgersi di nulla. Strappacuore l’intervista della Battocletti con la Caporale. Si sentiva bene, era pronta al cambio di ritmo, avendo la mamma araba capiva cosa si dicevano le big al comando. Che peccato: forza Nadia!

Super staffette: quattro finali su quattro, un argento, un quarto posto, le staffette cambiano il giudizio sul settore velocità del mio pagellone finale. 

La coperta di Linus per Filippo: date un testimone a Tortu anche nelle prove individuali.

Nemmeno i master fanno simili disastri: gli USA non sbagliano i cambi nelle due 4x100 e questo fa già notizia, ma riescono a fare la frittata nella 4x400, andando fuori zona. Già a sbagliare in questa gara bisogna impegnarsi, ma poi farlo in un’innocua batteria, all’ultimo cambio, quando sei in comoda posizione per qualificarti. Nemmeno i master più anziani ai campionati regionali…

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Le ferie non fermano, ma nemmeno rallentano il Parkrun di Milano che durante tutto il mese di agosto registra ogni sabato un numero di presenze a tre cifre. Regola rispettata anche oggi 26 agosto con 136 finisher. Ad accoglierci non c’è il leader spirituale, il “Capitano Scatenato” Marco Airaghi e nemmeno il Race Director per definizione, ovvero Max Fava, in missione a Budapest. Probabilmente per spiegare agli organizzatori come si gestiscono le gare... Poco male, perché Massimiliano Sangalli e gli altri volontari non fanno sentire la loro mancanza.

Solita folta delegazione anglosassone. Al tradizionale briefing in lingua inglese cerco d’indirizzarli in direzione opposta rispetto al tracciato di gara, per guadagnare posizioni in classifica, purtroppo senza successo.

Si parte puntuali alle 9. Fa caldo, ma non caldissimo, ormai “solo” 28 gradi sono un lusso anche se in generale le prestazioni cronometriche ne risentono. Al passaggio al primo dei due tradizionali giri da 2,5 km, oltre alle foto ed all'immancabile incoraggiamento, a sorpresa veniamo “colpiti” da una pistola ad acqua che ci rinfresca e soprattutto ci rincuora.

A vincere è una vecchia conoscenza, uno di quelli che non mollano mai, Francesco Barletta che in 18’43” regola la coppia figlio e padre, Giacomo e Franco Talamazzini, tutti e tre dell’Euroatletica 2000. A seguire un tris inglese composto da Andy Parker (Nuneaton Harriers AC), Sam Chapman e Matthew Burton (South Shields Harriers and AC), settimo Antonio Leonardi della SAO Cornaredo. Prima donna Charlotte Bates (Maidstone Harriers) in 21’05” che precede di soli due secondi una habitué come Neve Wu. Terza Giampiera Farre dei Road Runners.

Una gradita sorpresa all’arrivo, dove oltre al classico rinfresco viene gentilmente distribuito un ghiacciolo a tutti i finisher: ottima idea di Rita Della Toffola. Fa notizia Ettore Comparelli, oggi in completo stile Jamaica che termina con uno sprint che non gli vedevamo fare da anni e poi si candida pubblicamente come ultimo frazionista della 4x100 caraibica.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Giovedì, 24 Agosto 2023 15:03

Cartoline da Budapest - terza puntata

RISULTATI E PROGRAMMA

Nuova puntata delle nostre impressioni a ruota libera dalla poltrona di casa, guardando i mondiali di Budapest, impreziosita da notizie ed immagini che alcuni lettori di Podisti.net ci stanno gentilmente inviando dalla capitale magiara. Grazie per le Vostre impressioni direttamente in calce a questo articolo o sulla pagina facebook di Podisti.net

Il terzo “bianchino” di Josh Kerr: beccato al bar dai nostri “inviati” mentre sta festeggiando la nuova vittoria britannica su Jakob Ingebrigtsen che se l’è un po’ tirata addosso con lo “show” in semifinale. La superbia partì a cavallo e tornò a piedi, chiosa perfettamente quanto avvenuto nei 1500 l’amico Michele Romanini.

Pokerissimo: Ha vinto tutto, ancora più di Cova, Gimbo Tamberi non soltanto infila il tris Olimpiadi, Mondiali ed Europei, ma anche le relative rassegne indoor (che non prevedono i 10000).

Sibilio numero 17: come 'A disggrazia, la sfortuna nella smorfia di un anno disgraziato che comincia con gli ambientalisti che vanificano una delle sue più belle gare piazzandosi sul traguardo di una tappa di Diamond League, prosegue con un infortunio e finisce con la mancata squalifica in semifinale del mostro Warholm, graziato da giudici che “interpretano” il regolamento invece di applicarlo. Zerbini.

Sala di attesa peggio del dentista: è quella dove stanno i possibili ripescati nelle batterie, ripensando come Desalu alle loro debolezze.

Duplantis marziano: dalla foto sembra in difficoltà, ma è solo nelle interviste, mentre nelle qualificazioni a 5,75 metri fa un salto abbondante di mezzo metro ;-)

Cosa servono le indicazioni dei distacchi fornite dalla regia: è quello che si domanda l’amico Matteo Preda e la risposta arriva solo dalla prima batteria dei 5000 donne dove la lettone Agate Kaune si prende mezzo giro di vantaggio, alla fine viene ripresa, ma riesce ad entrare in finale come quarta.

Chiudo con un doveroso grazie a coach Antonio Di Fazio che mi segnala puntualmente ogni mio strafalcione.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Martedì, 22 Agosto 2023 23:12

Cartoline da Budapest - seconda puntata

RISULTATI E PROGRAMMA

Dopo il pezzo di lunedì e con cadenza casuale, proseguiamo con le impressioni a ruota libera dalla poltrona di casa, guardando i mondiali di Budapest. Grazie per le Vostre impressioni direttamente in calce a questo articolo o sulla pagina facebook di Podisti.net

Le catene dei velocisti: passa il tempo e malgrado gli sprinter si giochino medaglie e reputazione per pochi centesimi di secondo, molti di loro continuano a presentarsi sulla linea di partenza con gioielli ed altri oggetti che sembrano poco pratici, catene d'oro che aumentano il peso e diminuiscono l’aerodinamicità. Chi ci capisce è bravo.  

Cavallina storna: la Cavalli si gioca con dignità la sua finale dei 1500 dove evita il cucchiaio di legno e si migliora nuovamente. Super.

Dosso invisibile: no, non parliamo di un dosso stradale mal segnalato che ci rovina le sospensioni dell’auto, ma della povera Zaynab Dosso che eguaglia con 11”14 il record sui 100 metri della Levorato e non se la fila nessuno in prima pagina, nemmeno sui quotidiani sportivi. Alla faccia della parità di genere e della sensibilità per l’atletica.

Per Ayomide domani titoli a otto colonne? Record sui 400 ostacoli per la Folorunso che abbatte la barriera dei 54 secondi con 53”89. Subirà lo stesso trattamento della Dosso? Di sicuro non da Podisti.net: complimenti a lei e alla Dosso.

La Iapichino delude (?!?): perché a 21 anni e dopo aver già conquistato un argento europeo, arriva “solo” quinta ai mondiali. A  6 cm da una medaglia. Mamma Fiona sale sul podio iridato a 26 anni…

Tamberi immenso guascone, cancella i 3000 siepi: per lo stesso motivo per cui l’argento di Fabbri ha oscurato i 10000 metri donne, stasera la regia indugia su gara e festeggiamenti di un monumentale Tamberi. Ci saremmo accontentati del doppio riquadro mentre faceva il giro sulle tribune, troppo intelligente come scelta?

Bravi gli ottocentisti, male il nonnismo: Barontini e Tecuceanu spiegano come si corre una batteria mondiale, il giovane Francesco Pernici è il primo dei non qualificati per 13 centesimi, malgrado capisca bene cosa stia succedendo e lucidamente vada al comando per aumentare il ritmo e relativi tempi di ripescaggio. Comportamento più maturo di chi gli ha tagliato i capelli come un pellerossa solo perché era all’esordio in azzurro.

Medaglie subito: bella l’innovazione di consegnare nell’immediato dopogara le tre medaglie per foto di rito a caldo con la medaglia al petto.

Che invidia Faustino Pietro Alfaro: il rappresentante della Guinea Equatoriale chiude col personal best la sua batteria degli 800 metri, tempo 2’04”20. A saperlo prima, conosco diversa gente che avrebbe fatto carte false pur di ottenere la cittadinanza di questo stato africano e partecipare alla rassegna iridata.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Lunedì, 21 Agosto 2023 12:07

Risultati e pareri sparsi su Budapest 2023

RISULTATI

Come tanti di Voi sto guardando i mondiali, purtroppo solo dalla poltrona di casa. Con principale focus sugli italiani vorrei condividere qualche parere, magari aprendo un confronto su questo sito oppure sulla nostra pagina Facebook. Via con gli spunti

Santa Marcia: grazie ad Antonella Palmisano che malgrado una caduta recupera un bronzo risorgendo dopo un lungo periodo di problemi fisici. Grazie ancora alla marcia che ci regala soddisfazioni in periodi di vacche grasse e consolazioni salvagente quando le cose non vanno bene.

Dignità Jacobs: Marcel è venuto, ha fatto quanto umanamente era nelle sue attuali possibilità ed alla fine è arrivato in semifinale come chi lo aveva pubblicamente sbeffeggiato… ricordiamo che nessuno del podio 100 metri delle ultime olimpiadi o degli ultimi mondiali ha centrato la finale di ieri. Consoliamoci col fatto che se ridotto così male fa 10”05, se per un anno non s’infortuna, si allena e gareggia con continuità…

Fateci vedere i 10000 donne: complice l’argento di Fabbri nel peso, a cui facciamo i complimenti, la RAI ha trasmesso tutti i lanci della finale, concedendoci, bontà sua, giusto un paio di minuti di gara, caduta di Hassan compresa, solo perché eravamo nel finale. Ora noi capiamo le esigenze di tutti ed era giusto fare vedere i lanci degli azzurri e dei principali avversari, ma così si esagera.

Vissa prima vittima delle nuove regole: col settimo tempo assoluto e record personale, Sintayehu Vissa non è stata inclusa nelle 24 partecipanti alle semifinali sui 1500 metri. Alla fine, l’eliminazione nel mezzofondo delle qualificazioni anche per i migliori tempi non ha cambiato nulla ed anzi ha confermato una cosa. Ovvero che la sfortuna continua a giocare un ruolo pesante se finisci nella batteria sbagliata.

Crippa dodicesimo sui 10000 e cosa ci aspettavamo? Per quelli che hanno criticato Yeman ricordiamo che ci sono tante attenuanti. Ha provato il passaggio alla maratona e non è andato molto bene, è “ritornato” alla pista, forse è arrivato scarico da troppi impegni e poi anche quando è in forma agli eventi mondiali ne ha troppi davanti a lui. Non a caso nel “disastro” è arrivato secondo degli europei. 

Basta lacrime dalla Caporale: francamente non capisco il gusto sadico di portare al microfono pochi minuti dopo la gara chi è andato male. 

Bravi Cavalli ed Arese, Sabatini fuori dalla realtà: Gaia distrutta, abbandona la sua semifinale dopo 1200 metri. Credo che se hai un personale sopra i 4 minuti e ce ne sono una mezza dozzina che chiudono la gara sui 3’55”, puoi pure provare a stargli dietro, ma al momento la tua cilindrata è diversa. Cavalli invece con un mix tra impegno, merito e buona sorte coglie il massimo premio alla sua portata ovvero la finale dove cercherà di non arrivare ultima. Noi pensiamo che ci riuscirà.

Ingebrigtsen fa lo sborone:  nella sua semifinale dei 1500, Jakob parte come il pensionato che fa jogging alla domenica, resta addirittura staccato, successivamente arriva stancamente ed annoiato in fondo al gruppo, poi a meno 250, parte, arriva trai primi e dopo l’ultima curva si mette a gesticolare rivolto al pubblico mentre sorpassa tutti e chiude primo. Atletica spettacolo o caduta di stile?

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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