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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Fino a quando ci battevano gli africani, la scusa era già pronta: “superiorità etnica” nella corsa, mettiamoci il cuore in pace. Il problema è che con Jakob Ingebrigtsen questa giustificazione non è più valida. Inoltre non si può più parlare di un caso isolato, visto cosa sta facendo August Halle Haugen che lo scorso 10 Agosto a Drammen, in Norvegia, ha chiuso la Recordlopet 5K in 15’52” (media 3e10 al mille), secondo assoluto. Ah, dimenticavamo, il ragazzino ha solo 13 anni e non è nuovo a performance di livello, pensate che l’anno scorso, quindi a 12 anni, aveva concluso una 10K in 33’17” (pace: 3’20”).  Il suo tempo sui 5K non è comunque record mondiale in quella fascia d’età, in quanto il primato è inferiore di una ventina di secondi.

Non osiamo immaginare quanto si alleni, con buona pace di quelli che sono assolutamente contro queste pratiche in tenera età. Non tutti, in quanto ad esempio Giorgio Rondelli sostiene che i chilometri fanno male a chi non li fa… Di sicuro non è possibile invitarlo in Italia, in quanto alla sua età, le gare su certe distanze non si possono correre. Quindi c’è qualcuno che sbaglia nel formulare le regole, non so se in scandinavia o dalle nostre parti. Decidete Voi.

Ma torniamo ad August, perché il ragazzino non è il solo ad andare forte in famiglia, come per gli Ingebrigtsen. Il nonno Per, ha vestito la maglia della nazionale vantando un 13’37” sui 5000 metri che quarant'anni fa non era assolutamente male. La mamma ed allenatrice, Gunhild Halle Haugen, vanta dei personali di 15’09” sui 5000 e 31’47” sulla doppia distanza, mentre il fratello maggiore Simen, classe 1999, due anni fa ad Oslo ha eguagliato il 13’37” del nonno. Buon sangue non mente.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Giovedì, 17 Agosto 2023 19:22

Premi per i Master: una proposta costruttiva

Approfittiamo di questo rallentamento estivo dell’attività, specialmente sulle distanze più classiche come 5, 10, mezza e maratona, per fare una proposta che speriamo possa essere utile. E’ dedicata a tutti gli organizzatori di gare che raccolgono qualche centinaio di adesioni e devono risolvere il “problema” dei riconoscimenti ai master, una volta premiati i primi classificati maschili e femminili a livello assoluto.

Con una ventina di categorie master tra uomini e donne e moltiplicando per tre, ovvero il classico podio, servono una sessantina di riconoscimenti. Se si vuole fare un premio decente ed in latitanza di sponsor, sono soldi. Ecco allora arrivare le soluzioni di ripiego. In alcuni casi si premiano tutti, ma con premietti veramente scadenti. Con onestà intellettuale, visto i numeri ridotti, va detto che tante volte salgono sul podio, non i migliori, ma semplicemente gli unici di una certa categoria. Oppure si opta per la riunione di due categorie alla volta ad esempio over 35 con gli over 40, con l’equità competitiva che va a farsi benedire, specialmente col salire degli anni. Altrimenti si può drasticamente non premiare nessuno, con ulteriore aumento dei mugugni.

Ecco allora la proposta, di cui non ci prendiamo il merito o il demerito in quanto c’è chi l’ha già sperimentata e quindi non vogliamo inventare l'acqua calda. Parliamo delle tabelle FIDAL master a punti, quelle che si usano ad esempio per i campionati di società, se non sbagliamo. In questa maniera puoi premiare giusto un maschio e una femmina (o il numero che il portafoglio consente), tra tutte le prestazioni dai master 35 in su.

Facciamo un esempio, sui 5000 donne che in questo caso parifichiamo ad una 5k. Un’atleta over 35 chiude in 18’30”, una over 50 in 21 netti ed una over 70 in 24’30”. Tabelle alla mano la migliore è stata la più anziana che ha totalizzato 918 punti, seconda la over 35 con 913, terza la cinquantenne con 905 punti.

Questo è un sistema che per esempio può essere usato per un campionato sociale. Ecco qui il link che porta a tutte le tabelle FIDAL. Cosa ne pensate? Potete commentare qui o sulla nostra pagina Facebook

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Mancano ormai solo un paio di settimane ai campionati mondiali di Budapest, dove circa duemila atleti da oltre duecento nazioni si affronteranno per 49 medaglie d’oro nelle varie specialità. Mentre gli atleti si allenano, World Athletic lavora per modificare e migliorare le regole. Forse avrete già sentito parlare delle novità a riguardo delle false partenze e di come non ci saranno più corsie vuote nelle finali di velocità oppure delle nuove regole che hanno eliminato le qualificazioni per tempi di recupero che nel mezzofondo penalizzavano chi era finito nella semifinale più lenta.

Oltre alle regole già emanate, in settimana Sir Sebastian Coe ha però fatto un annuncio che ci ha lasciato molto perplessi, ovvero che con ogni probabilità dalle future edizioni dei mondiali (Tokyo 2025), la gara di maratona sarà sostituita dalla mezza. Gara che come tutti sappiamo non è la stessa cosa, anzi è più vicina ad una 10k. Il tutto perché la concorrenza delle maratone più importanti, le cosiddette Majors, è troppo forte. Ora noi ben comprendiamo che i top runner non corrano tutte le domeniche come chi colleziona 42k passeggiando a 7 al chilometro e che in una annata si possono fare bene giusto un paio di competizioni. Sappiamo anche che il premio di una Major valga circa dieci volte il contributo di una federazione nazionale in occasione di un oro mondiale, però che sia proprio il presidente di World Athletic ad ammainare la bandiera non ci piace per niente.

Anche perché non ci sembra che gli ultimi vincitori del mondiale di Maratona siano atleti di secondo livello. Ad Eugene 2021 ha vinto l’etiope Tamirat Tola, bronzo sui 10000 alle olimpiadi di Rio, vincitore alla maratona di Amsterdam con 2h03’39” e con tanti altri importanti piazzamenti. A Doha 2019 il suo connazionale Lelisa Desisa, vincitore a Boston (2 volte) e New York, non proprio due garette di quartiere. Voi cosa ne pensate?

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Si è disputata ieri la tappa monegasca della Diamond League, il più importante circuito mondiale di atletica. C’eravamo anche noi di Podisti.net,  insieme agli spettatori che hanno gremito lo stadio Luigi II. Il successo per i colori italiani non è arrivato da un runner, con Crippa non pervenuto sui 5000 metri ed il povero Sibilio che stavolta non è stato bloccato ai 380 metri da un attivista imbecille, ma da problemi muscolari già a metà gara. La beniamina è stata Larissa Iapichino. Grazie a un salto finale da 6,95 metri con una battuta al limite. Misura che oltre ad essere il suo personale è la seconda prestazione italiana di sempre, per il momento ancora dietro solo al 7,11 della madre Fiona May. Tornando alla corsa, si sono comunque viste cose egregie, a partire dal record mondiale sul miglio della keniana Faith Kipyegon con 4.07.64, ma non c’è stato un momento del meeting che non sia stato importante. Giusto per fare un esempio, la batteria “B” degli 800m ha visto l’olandese Niels Laros portare a casa vittoria e primato nazionale con 1’44”78 e meno male che era la seconda serie. Benino, si fa per dire, anche i 5000 vinti da Hagos Gebrhiwet in 12’42”18. Per ogni altro dettaglio, ecco qui i risultati.

Giornata di venerdì 21 luglio che per noi era cominciata molto presto, in quanto alle 10 è scattata la prima di 46 fantastiche serie sui 1000 metri dedicate a giovani e master di tutte le età. Un meeting Herculis che ha consentito a migliaia di atleti di cimentarsi su questo anello, velocissimo, lo diciamo per esperienza diretta, con i primi tre di ogni batteria premiati da una volontaria di nome Paula Radcliffe… Organizzazione perfetta, una catena di montaggio che ogni 10 minuti prevedeva una partenza. Esperienza bellissima malgrado le temperature elevate ed alcune batterie affollatissime, anche ben oltre i 30 concorrenti, che di certo non hanno favorito crono finali che comunque sono stati notevoli, come potrete verificare consultando qui i tempi. Tra i partecipanti c’erano ottimi atleti, così come ragazzini veramente alle prime armi. In conclusione un meraviglioso spot per l'atletica con tutti questi appassionati che hanno potuto cimentarsi sullo stesso anello dove poche ore dopo, omaggiati di un ingresso gratuito, godersi il meeting della Diamond League.

Per dovere di cronaca citiamo anche alcune piste di miglioramento, tipo master che hanno corso con scarpe da strada al carbonio, malgrado tutti gli avvisi parlassero di chiodate o calzature in linea con i regolamenti WA, con buona pace dell’equità competitiva. Oppure un caro amico allenatore, che dopo aver fatto quasi 200 km per assistere al meeting, si è visto respinto in quanto era con la figlia in carrozzina. Per concludere col sottoscritto che in tribuna F, l’unica aperta fino alle 17,30, si è visto sbattere fuori, insieme a tutti gli altri spettatori, a pochi minuti dall’inizio della batteria dove correva un suo famigliare. Situazione recuperata per i capelli, correndo alla tribuna H e chiedendo di saltare la fila, tipo quelli che arrivano in aeroporto in ritardo e poi chiedono di passare perchè hanno il volo in partenza. Poi arrivato sulle gradinate trovi degli scemi che si alzano e si mettono in piedi davanti a tutti e non parliamo dei soliti italiani, ma di nazionalità che godono di miglior fama di “civiltà” rispetto a noi. Il tutto nella stizza degli allenatori delle saltatrici che avevano i posti riservati nelle due prime file e non vedevano un tubo.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Che nel mezzofondo veloce, la lotta per prendere posizione alla corda provochi qualche scintilla, non è certo una novità, ma ad Eugene in Oregon, settimana scorsa, si è andati molto oltre. Teatro della vicenda la gara sul miglio durante la prova valida per i Nike Outdoor Nationals, le competizioni su pista forse più importanti d’America per la NSAF ovvero la National Scholastic Athlete Foundation. Manifestazione tecnicamente di alto livello e vetrina mediatica per gli studenti/atleti, dove questa volta dobbiamo mettere alla gogna Parks Allen e specialmente Ben Myers. Pare abbia cominciato il primo con un colpetto, di quelli che se ne vedono tanti, in gruppo. La cosa non è finita lì ed i due hanno continuato a litigare sempre più violentemente fino a quando Myers ha spinto fuori a due mani, facendo cadere rovinosamente a terra Allen. Quest'ultimo ha poi proseguito la gara con un unico obiettivo, ovvero vendicarsi all’arrivo col suo “duellante”, non essendo riuscito a riprenderlo prima. Ovviamente entrambi sono stati squalificati. Ecco qui il video della fase più rovente della contesa, durante il secondo giro.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Venerdì, 30 Giugno 2023 10:54

Estate Correndo - Senago (MI)

Nell’abbondante offerta podistica lombarda di gare serali, ieri giovedì 29 Giugno, abbiamo scelto la seconda tappa del circuito “E…state Correndo”, non abbiamo ancora capito se scritto così oppure “Estate”, senza giochi di parole, ma direi che non è così importante. Si gareggiava, o per meglio dire si correva in compagnia a Senago (MI), con partenza ed arrivo nell’ampia piazza del mercato e base logistica per spogliatoi, docce e deposito borse nella vicinissima scuola. Insomma un bel servizio. Hanno cominciato Cadetti/e e Ragazzi/e su un giro più breve con vittorie di Aurora De Marco, Andrea Lanzillotta, Enrico Brambilla e Nabila Hamza nelle rispettive categorie mentre alle 20,30 è stata la volta dei più grandi per un totale di circa 400 concorrenti per questa manifestazione, compresi i non competitivi, partiti qualche minuto dopo. Percorso piacevole con giro unico da 5 chilometri, scarsi secondo diversi GPS e con un contenuto dislivello positivo, una quindicina di metri. Dopo il passaggio in centro si andava sulla ciclabile del Villoresi, in sterrato, ma molto buono, proseguendo per altre zone verdi molto gradevoli. Qui trovate i due link con tutti i risultati delle giovanili e della 5K. Tra le donne ha vinto Nicole Coppa della Bracco Atletica, seguita da Mara Galvani ed Eleonora Gardelli. Ci piace segnalare anche quarta e quinta, Linda Pollini e Stefania Sandri. Sono della Virtus Groane, la società di casa, ben lieta di aver riportato un evento podistico, ben organizzato aggiungiamo noi, in città. Al maschile vittoria di Andrea Soffientini della ASD Dinamo seguito da Mattia Grifa ed Antonio Amendola della vicinissima Azzurra Garbagnate, presente con molti atleti. In tanti anche quelli del GS Montestella, capitanati dal coach Alessandro Restelli, detto “Pucci” per la straordinaria somiglianza con il famoso comico/cabarettista, anche se quando allena, non scherza per niente! Prossima tappa del circuito il 4 luglio a Saronno e poi chiusura il 7 a casa dell’Azzurra Garbagnate.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

E’ di qualche giorno fa la provocatoria notizia dell’organizzazione degli “Enanched Games”, i Giochi Olimpici “migliorati” in quanto senza controlli antidoping. Annunciati per dicembre 2024, pochi mesi dopo i veri Giochi di Parigi, dovrebbero portare fior di record mondiali, se vogliamo chiamarli così, eliminando tutta la burocrazia che comportano i controlli WADA ed anche una maggior giustizia, secondo qualcuno, in quanto adesso capita che non tutti i dopati vengano effettivamente scoperti e puniti… A lanciare questa provocatoria idea è stato Aron D’Souza, imprenditore e avvocato nato a Melbourne e anche se la cosa non dovesse avere alcun seguito, come ovviamente ci auguriamo, di certo si è già fatto molta pubblicità.

Resta il fatto che non poter gareggiare sia un bel problema per tutti gli atleti squalificati ed allora in Kenya, sabato scorso, si sono inventati lo scambio di persona, almeno questa è la nostra interpretazione di quanto avvenuto alla 24^ edizione della Leva Safari Marathon. Gara minore che metteva in palio un premio di 150.000 scellini keniani, pari a circa 1000 euro che per noi europei non sembrano gran cosa, ma da quelle parti sono ancora una cifra interessante. A vincere, in 2h19’06” è stato Philip Kigen che dopo la cerimonia e le dichiarazioni di rito con ringraziamento alla moglie per il supporto, si è messo in tasca i soldi ed ha salutato tutti. Peccato che dopo un paio di giorni si sia scoperto che un altro atleta aveva corso al posto del runner trentasettenne a cui è stata revocata la vittoria a favore di John Mitei, secondo classificato.

Al momento non si conosce il nome del sosia di Kigen, ma il nostro sospetto è quello che abbia corso un atleta squalificato, altrimenti perché non gareggiare direttamente? Non sappiamo se gli “Enanched Games” si svolgeranno e se nel programma delle gare sarà inclusa la maratona, di certo in Australia nel 2024 potrà correre con il suo nome, senza ricorrere a questi mezzucci.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Non c’è pace tra gli ulivi per la FIDAL, federazione che sta attraversando un periodo felicissimo a livello di risultati. Alle Olimpiadi, Mondiali ed Europei, come abbiamo anche recentemente celebrato su queste colonne, gli azzurri conseguono vittorie mai raggiunte nella nostra storia. Tutto bene? Non molto per le “opposizioni” che sono numerose/rumorose e non perdono occasione per segnalare molte situazioni di sofferenza.

Tra queste c’è sicuramente la FIDAL Lombardia che a pagina 2 dell’ultimo numero (20/2023) della sua rivista “Voglia di Atletica”, scrive quanto segue:

“COSA SUCCEDE A ROMA? I motivi di preoccupazione sono molteplici: non amiamo riferire i sentito dire, ma siccome il Bilancio Federale 2022 non è ancora stato pubblicato (e quindi solo allora sapremo) e le voci che parlano insistentemente di un forte disavanzo (vicino ai due milioni di euro, ipotizzano i bene informati) non paiono certo rassicuranti e tanto meno la mancanza di dichiarazioni ufficiali in tal senso; gli Euro Cross di Torino 2022 invece hanno registrato anch’essi un disavanzo importante (strano per un evento di una sola giornata). Il Presidente ha poi azzerato (con un grande atto di fiducia nel Consiglio Federale) tutte le deleghe dei consiglieri. Ci aspetta inoltre un “Challenge” (che nessuna delle società italiane vuole) mentre le finali dei Cds hanno espresso, ancora una volta, una serie di incongruenze regolamentari (ovviamente non governate) e il bel risultato (terzi) della Nazionale... Lettone! Se a questo si aggiunge che manca meno di un anno ai Campionati Europei di Roma 2024 (e nulla traspare sullo stato dei preparativi) la preoccupazione è inesorabilmente destinata a crescere”.

Insomma tra conti in rosso, eventi in perdita o che non si stanno preparando adeguatamente, azzeramento del Consiglio Federale, regolamenti dei campionati di società che permettono di schierare talenti stranieri ingaggiati a gettone solo per quella gara, stravolgendo gli equilibri di forza e vanificando il lavoro fatto dai tecnici, capite che le accuse sono molto gravi.

Ovviamente noi siamo a totale disposizione della FIDAL Nazionale nel caso volesse rispondere.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Ottime notizie in arrivo dalla Polonia e precisamente da Chorzow dove nell’ultima giornata della First Division dei Campionati Europei a squadre, quella che una volta chiamavamo la “serie A” della Coppa Europa, l’Italia si classifica al primo posto. Evento mai accaduto in passato. La coppa esiste dal 1965 e ci era anche capitato di tifare la nazionale all’Arena Civica milanese, impegnata a risalire dalla “serie B”. Ora siamo sul tetto d’Europa a conferma di un momento magico che ormai dura ormai da qualche anno se pensiamo alle ultime olimpiadi oppure al successo negli europei indoor in Turchia di cui avevamo parlato in questo articolo.

Complimenti a tutti i nostri atleti ed in particolare a quelli che militano nelle discipline più “vicine” a Podisti.net, come l’immensa Nadia Battocletti, prima nella serie 1 dei 5000 metri (15’25”09 in una gara molto tattica), Yeman Crippa (13’34”29), bronzo su analoga distanza che ormai non è più il suo obiettivo primario. Senza dimenticare Pietro Arese (3’38”13) e Sintayehu Vissa (4’12”62) che con i loro quarti posti nei 1500 metri hanno portato fieno in cascina. Punti utili sono arrivati anche nei 3000 siepi con Eleonora Curtabbi (settima in 9’59”01) ed Osama Zoghlami (quarto in 8’30”09).

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

No, non è una specie di BREXIT e la geopolitica non c’entra. Però è la storia di un errore di valutazione, iniziale o finale, scegliete voi. La vicenda parte nel 2015 in quel di Casorate Primo, comune del Pavese non lontano dal fiume Ticino ed a metà strada tra Vigevano ed il capoluogo di provincia. All’interno del centro sportivo comunale viene realizzata una “Pista Finlandese”. Poco diffusa nel nostro paese, dovrebbe essercene una a Livigno (SO), si tratta di un tracciato ideato partendo dal modello dei boschi scandinavi. Sentieri naturali che hanno un terreno soffice e morbido, dovuto ai materiali che si accumulano al suolo. La pista finlandese, di solito formata da trucioli di legno che posano su uno strato di sabbia drenante, ha un fondo morbido ideale per recuperare dopo un infortunio o fare esercizi di forza o propriocezione, come dicono quelli che “parlano bene”.

L’esperimento era stato acclamato da alcuni media del settore, quindi un bel giorno proviamo a fare un giro per provare anche noi questa emozione, ma arrivati al centro “Chiodini” di via Magnaghi, non vediamo alcuna indicazione. Troviamo invece la porta chiusa e provando a sbirciare dai cancelli non ci sembra di vedere il mitico circuito. Allora indaghiamo e scopriamo che col passare del tempo ed il cambio dell’amministrazione comunale, la pista finlandese, portata a vanto dalla maggioranza precedente come utile esperimento a costo zero, è stata dismessa e non più utilizzabile. Peccato, ci riproveremo a Livigno o in Svizzera, dove ce ne sono parecchie.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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