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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Ultima puntata dell’anno per il Parkrun milanese che corrispondeva con l'ultimo giorno del 2022. Dopo il pienone della vigilia di Natale, con la massiccia presenza da parte dell’Euroatletica 2002 di Paderno Dugnano, ieri al Parco Nord i numeri sono ritornati nella media, ma sempre sopra il centinaio di unità. Classica partecipazione molto eterogenea, da camminatori puri a runner di tutte le velocità e provenienze. Al via era possibile notare alcune magliette celebrative delle 50, 100 ed addirittura 250 presenze a testimoniare come se da un lato questo ritrovo del sabato richiami nuovi adepti, i fedelissimi rappresentino una garanzia di successo, insieme ai volontari. A questo proposito da segnalare la presenza del “Capitano” Marco Airaghi che malgrado in settimana sia stato colpito da un grave lutto familiare, non ha voluto mancare, ricevendo il caloroso abbraccio di tutti quelli che lo conoscono e gli vogliono bene. 

Gara maschile che ha vissuto sul derby tra due insegnanti di Scienze Motorie, Gennaro Piermatteo dei Daini Carate e Roberto Lollini, all’ultima uscita con il GS Montestella prima del passaggio alla SAO Cornaredo. Dopo un primo giro appaiati, col tempo di 17’30” ha avuto la meglio per pochi secondi Piermatteo, il più esperto della coppia, uomo da 65’ sulla mezza. Soddisfatto alla fine anche Lollini. Il vincitore della categoria Elite al Club del Miglio 2022 era all’esordio ed ha dichiarato che tornerà volentieri, in quanto trova il tracciato divertente e molto allenante. Affermazione che ci trova assolutamente d’accordo. Sono 2500 metri da ripetere due volte con un bel misto di sterrato, asfalto ed anche erba, con leggeri, ma continui lievi dislivelli che se si va al massimo si sentono eccome. Terzo, ad oltre un minuto, Luca Rossetto dell’Ortica Team. Podio internazionale tra le donne, composto da Neve Wu, la sempiterna Roberta Ghezzi ed Anastasia Trifilenkova. Per i risultati in dettaglio potete cliccare qui.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Domenica, 18 Dicembre 2022 00:44

Gran cross a Milano con Rondelli and friends

Si è disputata ieri, sabato 17 Dicembre, la seconda edizione del Milano Cross Challenge by Eset presso l’Ippodromo SNAI “La Maura” che per una volta, al posto dei cavalli del trotto, ha visto sfidarsi i purosangue con solo due gambe. Perché di certo la qualità dei partecipanti consente di fare questo paragone. Quando ci si mette di mezzo Giorgio Rondelli con la sua Top Training, di piè veloci se ne vedono tanti.

Giro che partiva e terminava sul fondo sabbioso della pista più piccola dell’impianto e poi si sviluppava per gran parte sul prato all’interno dell’anello, con diversi tracciati a seconda della categoria in gara. Lo spazio in questa zona verde non mancava, in quanto l’ovale del trotto ha un’estensione, in “corsia esterna”, di circa 1200 metri, quasi tripla rispetto agli anelli di atletica leggera. Però il manto erboso non era perfettamente piatto e quindi bisognava fare attenzione agli appoggi e lo sforzo necessario era superiore rispetto al solito. Distanza da percorrere che variava dai 900 metri per i più piccoli fino a 5 km per i senior che hanno corso i tre giri lunghi da oltre un miglio cadauno.

Tipica mattinata nebbiosa meneghina che all’inizio non consentiva nemmeno di seguire l’evoluzione della corsa per lo speaker Boscani alla partenza, poi un timido sole ha accompagnato le due batterie finali destinate agli assoluti.

Tra i giovani vittorie per Elena Irbetti (Atl. Spezia Duferco) e Riccardo Andreatta (Atl. Rotaliana) a livello Cadette/i mentre tra i Ragazzi/e vittoria per Andrea Lanzillotta (PBM Bovisio Masciago) e Anna Rondelli (CUS Pro Patria Milano) per la grande soddisfazione del papà/coach Giorgio.

Nella prova femminile in 15'58" ha trionfato Laura Pellicoro (Bracco), studentessa all’Università di Portland, con un finale poderoso che probabilmente ha imparato nel circuito cross dei college USA organizzato dalla NCAA. A soli 3 secondi si è classificata l’atleta di casa, se così possiamo dire, ovvero Nicole Svetlana Reina (CUS Pro Patria Milano), la migliore delle italiane agli Europei assoluti nel week-end scorso a Torino.  Bronzo per Elisa Palmero (CS Esercito).

In campo maschile successo del britannico Alex George con un 13’56” che distrugge il primato della prima edizione. Sappiamo bene che fare delle comparazioni in questi casi è sempre difficile, però quest'anno hanno girato un minuto abbondante sotto i tempi del 2021. Bravissimo Samuel Medolago (Atl. Valle Brembana), staccato di soli 6 secondi, con Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) a chiudere il podio in 14’10”. Solo quinto il campione europeo della staffetta mista di cross Yassin Bouih (Fiamme Gialle), a testimonianza del livello tecnico della competizione che ha ospitato atleti provenienti da Albania, Belgio, Gran Bretagna ed Ungheria.

Complimenti anche a tutti i master, specialmente quelli più anziani che hanno dovuto correre con gli assoluti in quanto non c'era una manche dedicata a loro. Qui trovate il link con tutti i risultati in dettaglio.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

“Cosa succede - Cosa succede in città? - C'è qualche cosa - Qualcosa che non va” è il ritornello del famoso brano di Vasco Rossi, una descrizione che bene si attaglia nel raccontare cosa succede nella cittadella dell’Atletica Italiana. Il motivo per questa affermazione viene dalla lettera aperta che al momento della pubblicazione vanta già 47 firme “pesanti”, quelle di Presidenti di società importanti in rappresentanza di tutta Italia a cui si aggiungono quelle di Presidenti Regionali FIDAL. Con tono molto educato, ma fermo, richiedono un confronto che da quanto abbiamo capito non sembrerebbe possibile nemmeno nelle sedi più naturali, come il Consiglio Federale. Ecco il testo dell’appello:

*LETTERA APERTA ALL’ATLETICA ITALIANA*

Cari amici,

sono passati ormai 21 mesi da quando si è insediata la nuova dirigenza al vertice federale.

Abbiamo vissuto momenti esaltanti grazie alle vittorie dei nostri straordinari atleti nelle varie competizioni internazionali, frutto del lavoro svolto da tecnici preparati e da un “sistema” strutturato in numerosi anni di lavoro.

Crediamo tuttavia, che al di là delle vittorie, esista un problema strutturale, organizzativo, di “visione” dell’atletica italiana che vada ricomposto e se possibile risolto, in funzione delle problematiche che le società stanno affrontando, dopo anni complicati dovuti alla pandemia e a tutto ciò che ha comportato, insieme alle nuove problematiche dovute ai rincari energetici.

Vogliamo quindi portare all’attenzione dell’atletica italiana, alla vigilia di un Comitato Nazionale e di un Consiglio Federale, fondamentali per i prossimi due anni di mandato, una serie di proposte. Per condividerle con i vertici federali, stimolando un maggior dialogo con gli stessi, per confrontarsi costruttivamente sul futuro della casa comune.

1) Il nuovo sistema di contributi – nella parte che riguarda le indennità chilometriche, in un momento di forti rincari sui costi del carburante – ha penalizzato fortemente le società. *Proponiamo di abolire la franchigia dei 100 chilometri che ha creato una insostenibile diminuzione dei rimborsi.*

 2) C’è un evidente ritardo sui temi della formazione. Nel 2021, ad esempio, è uscito un solo numero di Atletica Studi. Nel 2022 ancora nessuno. *Proponiamo di dare mandato pieno al Consigliere Federale eletto in quota tecnici, affidandogli un budget chiaro e definito che gli permetta di rilanciare quello che è un vero orgoglio per la nostra federazione, una rivista apprezzata da tutto il mondo tecnico in Italia e non solo.*

 3) Nel settore “strada”, siamo in un limbo. In Campagna elettorale si guardava con sospetto alla “Runcard”, tanto che alcuni ne chiedevano l’abolizione. In pratica, però, il problema non è stato affrontato svuotando di contenuti il progetto originario con un forte calo degli aderenti. Tutto il comparto strada, che rappresentava nel 2019 il 48% dei tesserati, ha subito una flessione del 13% e anche i tesseramenti Runcard sono notevolmente diminuiti. *Proponiamo quindi di strutturare uno settore federale specifico, dedicato alla “Strada”, con rappresentanti che operano sul campo, che risponda alle esigenze degli appassionati e degli organizzatori, decidendo in modo chiaro in merito al rilancio o all’abolizione della Runcard*.

 4) La promozione del nostro sport passa attraverso l’immagine dei nostri campioni. In questa fase della nostra storia vantiamo diversi straordinari talenti, con un potenziale ritorno d’immagine stratosferico, basti pensare a come il solo Jacobs venga accolto in ogni occasione pubblica. Tutto questo, però, non ha permesso di raccogliere maggiori risorse economiche, né tantomeno in una strategia comunicativa che ci metta in contatto con le scuole e le giovani generazioni. La pandemia, paradossalmente ci ha aiutato essendo uno sport non di contatto che si pratica all’aria aperta. I numeri dei centri giovanili, una volta riaperte le altre attività a settembre, sono infatti in calo. *Proponiamo quindi una campagna di comunicazione e promozione “mirata”, nella quale i nostri campioni invitino i giovani a praticare l’atletica leggera, prima che si disperda l’effetto trainante dei risultati raggiunti.*

 5) Il Calendario è complesso e al tempo stesso condizionato da quello internazionale. Sono anni che chiediamo di sfoltirlo, invece con lo sdoppiamento dei Campionati J/P e l’istituzione del Challenge, sono state inserite due manifestazioni in più. *Proponiamo la riunificazione dei Campionati J/P e al tempo stesso l’abolizione dei Challenge considerato dalle società una manifestazione inutile e costosa. Se l’intento è quello di dare una maggiore qualità ai Campionati Italiani Assoluti, si lavori sulle graduatorie. Ad esempio: i primi 16 per le corse e i primi 12 per i concorsi vengono ammessi ai Campionati Assoluti, sostituendo gli eventuali indisponibili scorrendo la graduatoria.*

 6) **Il territorio reclama maggiori attenzioni. Basti pensare che il Comitato Nazionale è stato convocato due sole volte in 21 mesi. I comitati regionali, oggettivamente, fanno tanto sul territorio, supportando tecnici e società con le poche risorse che hanno a disposizione. *Proponiamo di aumentare la quota relativa al finanziamento del territorio in modo da poter sviluppare progetti per la scoperta e la crescita dei talenti, tutelando la più importante risorsa a nostra disposizione.*

Queste considerazioni intendono stimolare un confronto con e tra i vertici federali come con la base. Queste proposte e tematiche che non sono tuttavia esaustive dei gravi problemi che affliggono l’Atletica Italiana, sono poste all’attenzione generale perché, a nostro avviso, la dialettica interna dei vertici federali è evidentemente insufficiente e per lungo tempo ha bloccato la discussione sui problemi di carattere generale. 

*Un esempio su tutti è quello relativo alla nomina del Direttore Generale di Roma 2024. Sono passati ormai più di due anni dal 10 novembre 2020, giorno in cui sono stati assegnati a Roma gli Europei, ed ancora oggi non abbiamo la figura fondamentale per l’organizzazione di questa manifestazione che torna dopo 50 anni in Italia.*

Auspichiamo che le società che vogliono dare suggerimenti, aderire al documento o segnalare problemi e disfunzioni, lo segnalino scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Parliamo insieme del nostro futuro!

 

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

 

Articolo dedicato a coloro che si ammazzano di allenamenti, stanno attenti a quel che mangiano, non hanno mai fumato in vita loro e vanno a correre una maratona con l’obiettivo di stare sotto le tre ore e mezzo. Peccato che poi le cose prendano il verso sbagliato e l’obiettivo vada in fumo, sempre per restare in tema. 

Notizie sconfortanti arrivano da Xinjiang, cittadina a noi sconosciuta e che si trova nel distretto di Jiande nella parte orientale della Cina, dove è stata recentemente corsa una maratona a cui ha partecipato anche un cinquantenne del quale non riusciamo a digitare il nominativo, utilizzando il molto più semplice soprannome con cui la notizia ha già fatto il giro del mondo. Lo “Zio Chen” ha chiuso la gara in 3h28’45” di real time (3h29’20” il crono allo sparo, un giudizioso 1h41’17” alla mezza). Di per sé già una prestazione lusinghiera per un over 50 ed un tempo che anche molti master più giovani si sognano. C’è però un dettaglio che lascia sbalorditi, Zio Chen l’ha fatta fumando una sigaretta dopo l’altra come anche parzialmente dimostrato dalle immagini… Record personale o forse assoluto della specialità, dopo due altre prestazioni analoghe (per tempi e sigarette no-stop) a 3h36 e 3h32 ed altre ultramaratone di 12h e 50 chilometri sempre con la stessa tecnica.

A questo punto forse non gli resta che provare a cambiare marca o tipo delle sigarette (più leggere? più forti? senza filtro?) per vedere se può migliorare ancora, oppure migliorare la tecnica di accensione in corsa che sembra lo costringa a rallentare leggermente. 

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Domenica 30 Ottobre Milano ha accolto 5000 persone alla Run For Inclusion, la corsa nata per celebrare i valori di inclusività, diversità, sostenibilità e sport outdoor.  Tra i partecipanti tanti appassionati di corsa, ma anche famiglie e gruppi di amici che hanno deciso di sposare i valori del progetto percorrendo a piedi il percorso: 7.24 km, con partenza dall’Arco della Pace verso tanti luoghi simboli di Milano, per sottolineare la necessità di un impegno costante verso questi temi. Il pettorale gara, elemento iconico per eccellenza di ogni corsa, è stato il manifesto e simbolo della Run: tutti hanno potuto scrivere un pensiero personale, trasformandolo in un messaggio della libertà d’espressione e inclusività. Tanti i protagonisti che hanno preso parte all’iniziativa a partire dalla testimonial Jo Squillo, cantautrice, conduttrice e attivista italiana, all'allenatore della Nazionale di Pallavolo Maschile Ferdinando De Giorgi e tre Ambassador d’eccezione: Arianna Talamona, campionessa di nuoto paralimpica e autrice di un blog di lifestyle dove affronta il tema delicato della moda per persone con disabilità, Danielle Madam, campionessa italiana di getto del peso e conduttrice tv famosa per la sua lotta contro le discriminazioni razziali ed Ethan Caspani, ragazzo trans di 24 anni diventato punto di riferimento per la difesa dei diritti LGBTQIA+. Sono stati due giorni ricchi di appuntamenti, con il ‘Village Run For Inclusion’, che per l’occasione ha trasformato l’Arco della Pace in un teatro di attività, stand informativi delle Associazioni Onlus partecipanti, DJ set, talk e interventi pensati per promuovere e approfondire i valori propri dell’appuntamento. Presenza fondamentale a supporto dell’iniziativa, alcune delle più importanti Associazioni, per celebrare l’inclusione a 360°. AGPD - Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down, AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla, CESVI, Associazione Famiglie per la Famiglia, Fondazione Francesca Rava, Fondazione Libellula, Pane Quotidiano Onlus, Sport Senza Frontiere e UICI - Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano hanno infatti corso insieme ai partecipanti per portare i propri messaggi al traguardo. Run For Inclusion è  stato patrocinato dal Comune di Milano e realizzato e gestito in modo totalmente sostenibile per l’ambiente. Tutti gli aspetti del progetto, fin anche il coinvolgimento di partner e associazioni in linea con questa filosofia, sono stati curati con la massima attenzione al fine di garantire il pieno rispetto degli standard di sostenibilità. 

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Quello di cui vorremmo parlare oggi non è certo una novità. Insieme alle gare su strada sono nati gli errori di percorso. Ovviamente facendo riferimento a quelli fatti involontariamente, non ai furbetti del taglio. A proposito, quando avete segnalazioni, siamo pronti a darne notizia: scriveteci. Le conseguenze di tali sviste possono essere le più svariate. Di solito se riferite a chi è in testa alla corsa portano alla squalifica degli interessati. Più si va indietro in classifica e più può capitare che finiscano nel dimenticatoio. Ci sono singoli svarioni fino a disastri generali. Rammentiamo, qualche anno fa, una gara nelle vie centrali di una cittadina dell’alto milanese, dove la testa della corsa venne indirizzata nuovamente verso la strada da dove proveniva il grosso del gruppo, ancora compatto. Corto circuito, scontro frontale ed ingloriosa morte immediata della non competitiva che gli organizzatori avevano in realtà trasformata in una competitiva senza pagare le tasse alla FIDAL…. Probabilmente avevano risparmiato anche sugli addetti al percorso…

Ma basta chiacchiere e torniamo ai giorni nostri, dove registriamo una pericolosa tendenza allo sbaglio su questo tema, con una ripetitività sospetta e particolari inquietanti. Le manifestazioni che cadono in questi errori non sono alle prime edizioni, si tratta di gare FIDAL e non sono gestite da principianti. Aspetto ancora più eclatante, ad esserne protagoniste e quindi vittime non sono i tapascioni a fine gruppo, ma gli atleti nelle prime posizioni che in genere dovrebbero essere scortati da una staffetta. La corsa su strada si trasforma in orienteering ed alcuni atleti tra i più veloci che vogliono mantenere l’anonimato, ci hanno confessato come in alcuni contesti siano loro a gridare agli addetti in occasione degli incroci più problematici per domandare se stanno andando nella giusta direzione… Il mondo alla rovescia e in questo momento di faticosa ripresa degli eventi podistici, con numeri ancora nettamente inferiori al periodo pre pandemia, sarebbe meglio evitare questi strafalcioni. Oppure ricordare ai runner di attrezzarsi con cartina, bussola e quanto necessario per una prova di orienteering.

Rodolfo Lollini - redazione Podisti.net

Meteo perfetto sabato 15 Ottobre a Voghera (PV), con temperatura sui 20 gradi, assenza di precipitazioni ed anche di quel vento che talvolta prende d’infilata il campo giovani di via Barbieri, disturbando i mezzofondisti e rendendo “nulle” le prove dei velocisti. Il Meeting d'Autunno non prevedeva salti e lanci, ma solo corse su diverse distanze spurie come 80, 250 e 600 metri ed il campionato provinciale sui 1500. Dopo le corse destinate agli esordienti, sugli 80 metri si è registrato un nuovo record italiano, con l’atleta di casa Rosanna Rossi a fermare il cronometro sul tempo di 14”81 che migliora di quasi due secondi il primato SF65 stabilito da Vania Tassinari nel 2021 a Cesena. 

Per ultimi sono scesi in campo i mezzofondisti per i 1500 metri, con serie unica al femminile che ha visto prevalere Aurora Cosca, Allieva classe 2005 dell’Atletica Vigevano, in 5’29”04, che ha preceduto in volata Ida Barone (Road Runners Club Milano) e Karin Angotti del GP Garlaschese.

Al maschile tre batterie, divise non per tempo di accredito, ma per categoria. Scelta obbligata, essendo in palio i titoli provinciali. Malgrado la premiazione solo di tesserati per la provincia di Pavia, così come al femminile, sono arrivati da fuori provincia diversi atleti che hanno approfittato di una delle ultimissime occasioni su pista proposte dal calendario. Tra gli uomini ha vinto Matteo Locatelli, anche lui della società ospitante, l’Iriense Voghera a cui vanno i nostri complimenti da condividere con i giudici FIDAL presenti. Tempo del primo 4’06.87, con il podio completato da Alessio Nicolò Guelfo (Battaglio CUS Torino) e Gabriele Ferrario (SAO Cornaredo). Per tutti i risultati in dettaglio della giornata cliccate qui.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Una Milano bagnata ha accolto stamattina, domenica 9 ottobre, il popolo di Linus nella Deejay Ten e Five, con partenza da Piazza Duomo ed arrivo al parco Sempione.  Popolo che era stato “chiamato alle armi” dal “generale” Linus, con manifesti tipo quello che vedete in fotografia. Il “I want you”, stile zio Sam per il reclutamento dell’esercito USA, ha prodotto i seguenti numeri: 3127 finisher per la gara breve e 8003 sulla distanza classica dei dieci chilometri per un totale di 11130 unità.

Tanti? Pochi? Tutto è relativo. Lo diceva Albert Einstein e non sarò certo io a contestarlo. Mettere insieme numeri a cinque cifre è un sogno proibito per la stragrande maggioranza degli organizzatori, chiaro che se invece confrontiamo i numeri del 2019 dello stesso evento con un totale di 29998, si tratta di un bel passo indietro. Percentualmente ben superiore alla contrazione nel settore. Numeri del 2019 che peraltro non era stato nemmeno il massimo, in quanto l’acme fu raggiunto l’anno precedente con oltre 32633 presenze. Concludiamo la comparazione numerica con due precisazioni. Tutti i dati riportati provengono dal portale ENDU, la società di cronometraggio ufficiale, se non vi tornano le cifre è solo perché i titoli di molti media la sparano sempre grossa. Secondo, non abbiamo incluso nel ragionamento la incomparabile versione "virtuale" del 2021 che secondo l’organizzazione aveva fatto vendere ben 22000 pettorali.

Insomma, tornando ad oggi, la “crisi delle vocazioni alle gare” ha colpito anche il re degli organizzatori. Di certo le condizioni meteo hanno influito più pesantemente che rispetto a gare competitive, dove ci vuole ben altro che “due gocce d’acqua” per fare restare a casa la maggior parte degli assatanati master, regolarmente tesserati. C’è anche da dire che al contrario, non essendo una gara FIDAL, anche chi non aveva rinnovato la visita medica o il tesseramento per una società o la Runcard, poteva tranquillamente correre, mentre questa è di sicuro una delle cause della contrazione per le manifestazioni agonistiche. 

Detto questo, concludiamo senza menzione circa lo svolgimento della corsa, in quanto essendo la gara non competitiva, leggi non si pagano le tasse alla FIDAL, anche per rispetto di coloro che invece organizzano gare federali, pagando le suddette tasse, ben ci guardiamo dal citare vincitori, primi arrivati o migliori tempi da elenco alfabetico, chiamateli come volete. 

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Sabato 8 ottobre è stata una festa dell’atletica a tutto tondo a San Donato (MI), presso il Centro Sportivo dedicato ad Enrico Mattei. Corse, salti e lanci, folto pubblico, atleti di ogni età, paraolimpici e normodotati, campioni del passato e speriamo alcune stelle del futuro. Tanti primati personali migliorati e due nuovi record italiani. Insomma, non è mancato niente in occasione del meeting che comprendeva il 32° Miglio Ambrosiano, il 2° Paramiglio Club del Miglio ed il Trofeo Oxyburn.

Si è partiti alle 9 per terminare dopo dieci ore in perfetto orario e senza smagliature, grazie all’esperta macchina organizzativa dell’Atletica Ambrosiana – Athletic Elite, in collaborazione con Gruppo Podistico Tiremm Inanz. Il Miglio organizzato dalla FISPES è scattato alle ore 12 con Antonio Milano (Olympia Athletic Team), per gli amici semplicemente Toni, capace di ottenere la miglior prestazione italiana della categoria T54, fermando i cronometri sul tempo di 6’14”12 per la grande soddisfazione del “patron Olympia”, Andrea Boroni. 

Circa seicento le presenze/gara complessive nella giornata Per quanto riguarda il miglio normodotati, si sono corse ben 15 batterie, 2 per i cadetti, 3 femminili e 10 maschili. Tutte molto combattute, grazie alla composizione per accrediti e non per categorie, adottata da qualche anno dal “Club del Miglio”. Tra le donne ha vinto la classe 1999 Anna Patelli, dell’Atletica Casazza in 5’20”52. Sul podio una coppia di evergreen che hanno in comune l’anno di nascita ed una grinta inesauribile, ovvero Mara Cerini (Atletica Ambrosiana) e Simona Viola (AVIS Pavia). Da segnalare che a livello Cadette Virginia Olivieri, del CUS Pro Patria Milano, ha chiuso in 5’20”90 che gli sarebbe valso quantomeno il secondo posto tra gli assoluti ed un finale mozzafiato con la Patelli. A premiare le categorie femminili il primatista italiano sul Miglio, quel Gennaro di Napoli che il 30 maggio di trent’anni fa, proprio sulla pista di San Donato volò al traguardo in 3'51"96. Tra gli uomini successo di Matteo Locatelli in 4’32”21. Il portacolori dell’Atletica Iriense ha avuto il suo bel daffare per avere la meglio di Samuel Zanaboni e del papà Massimiliano che ad una settimana di distanza dal primato SM50 conseguito a Chiavenna (SO), ci ha preso gusto e lo ha rifatto, chiudendo in 4’34”31!

Si chiude così il circuito 2022 del Club del Miglio, su cui avremo modo di ritornare nei prossimi giorni per un bilancio finale e per celebrare i vincitori individuali e di società. Per foto, risultati ed ulteriori notizie, ricordiamo il sito www.clubdelmiglio.it e che Radio Active 20068, la voce ufficiale del Club, dedica una breve trasmissione al circuito ogni martedì successivo alle gare, nel corso dei notiziari delle ore 9,30 e 14,30.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

In una mia personalissima rielaborazione della Divina Commedia, ho dedicato ai runner il famoso verso “Fatti non foste…” che è diventato “Fatti non foste a correr come bruti, ma per visitar amene destinazioni”. Mentre il sommo poeta si rivolta nella tomba di Ravenna, veniamo ad un’applicazione di questa esortazione, nella cronaca di quanto avvenuto a Chiavenna (SO) sabato 1 ottobre, in occasione della nona e penultima tappa del Club del Miglio 2022. Gli organizzatori del GP Valchiavenna sanno bene che la loro destinazione risulta essere un po’ fuori mano, ma sono bravissimi ad attirare sul posto molti atleti. Ed infatti in parecchi poi si trattengono per tutto il fine settimana. Si gareggia in un posto bellissimo. Pista azzurra, cielo azzurro, una corona di montagne tutto intorno, con paesini che sembrano lo sfondo di tanti splendidi presepi. Impianto moderno e ben tenuto, anello scorrevole ad un'altitudine “ragionevole”, in quanto siamo a circa 300 metri sul livello del mare. Non a caso i grandi campioni del mezzofondo, dopo aver lavorato in altura, scendono proprio qua a fare dei test. Il volantino del 5° Miglio della Brisaola mostrava Jakob Ingebrigtsen, Jake Heyward, Mario Garcia e il nostro Pietro Arese, ovvero i primi quattro ai recenti campionati Europei sui 1500 metri, impegnati a Chiavenna su questa pista. Stessa cosa al femminile, con l’oro Laura Muir e l'argento Ciara Mageaan. Mica male… Oltre ad una impeccabile organizzazione l’ospitalità valtellinese ci ha viziato con un pacchetto di biscotti buoni da morire ed un assaggio finale di bresaola che da soli quasi giustificavano il viaggio.

Tutto bene, penserà il lettore un po’ annoiato, ma avete anche corso? La risposta è affermativa, con circa quattrocento atleti, a partire dai più piccoli che hanno cinque anni, fino ad Oscar Iacoboni, evergreen classe 1937. Al femminile ha vinto agevolmente un talento che speriamo di sentire ancora spesso nelle cronache future, si tratta di Sofia Sidenius, sedicenne già campionessa Allieve nel cross e sui 1500 indoor. La rappresentante dell’Atletic Cral Teatro alla Scala ha preceduto la compagna di squadra Licia Bombelli, giunta terza ed Elisa Rovedatti del CSI Morbegno. Mentre al maschile vittoria dell'atleta di casa, Andrea Zoanni, davanti a  Luca Cantoni (Valli Bergamasche Leffe) e Samuel Zanaboni Allievo classe 2005 dell'Atletica Alta Valtellina che peraltro aveva una missione ben più importante, ovvero fare da lepre per il padre, Massimiliano Zanaboni che da quest’anno è entrato nella categoria SM50. Missione compiuta in quanto col tempo di 4’36”64 oltre a giungere quarto a soli 20 centesimi dal figlio, ha stabilito il nuovo “record” italiano sulla distanza abbassando di ben 8 secondi il precedente primato di Solito, ottenuto a Roma nel 2017.

Il circuito del Club vivrà il suo gran finale a San Donato Milanese, sabato prossimo 8 ottobre 2022, con la 32^ edizione del Miglio Ambrosiano. Per foto, risultati di tappa, classifiche generali ed ulteriori notizie ricordiamo il sito www.clubdelmiglio.it e che Radio Active 20068, la voce ufficiale del Club, dedica una breve trasmissione al circuito ogni martedì successivo alle gare, nel corso dei notiziari delle ore 9,30 e 14,30.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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