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Lug 31, 2018 2482volte

Master e società non invitati alla festa FIDAL-Infront-Fastweb

Master e società non invitati alla festa FIDAL-Infront-Fastweb Foto: Fidal.it

Lo scorso 28 luglio, col pezzo intitolato:"FIDAL, Infront e Fastweb: arrivano soldi nelle casse federali” il collega ed amico Maurizio Lorenzini descriveva su queste colonne gli accordi siglati dalla Fidal con questi due importanti partner. Ossigeno per le casse federali e trionfale comunicato stampa che includeva alcuni brani degli interventi da parte degl’importanti invitati: il Presidente CONI Malagò, il Presidente FIDAL Giomi, l’AD Infront De Siervo, il capitano degli azzurri Fabrizio Donato. Si anticipavano progetti legati all’attività élite, come: “sponsorizzazione della maglia azzurra” il “Golden Gala Pietro Mennea” e la “Rome Half Marathon Via Pacis”.

Fino a qui nulla di strano, un’attenzione dovuta e naturale per i vertici del movimento, ma non è su questo punto che vorremmo attirare la Vostra attenzione, quanto sulla base che a nostra conoscenza è fondata su attività giovanile e master.

Ecco, di master e delle povere società che fanno i salti mortali per arrivare a fine anno non se ne parla proprio. Al contrario si esalta la famosa e famigerata Runcard. Copiamo ed incolliamo un brano del comunicato: “Infront, a seguito di una procedura competitiva, si è impegnata a garantire alla Federazione 12,9 milioni di euro come minimo garantito per i 6 anni dell’intero accordo, oltre a un revenue sharing al raggiungimento di determinati obiettivi legati al progetto Runcard, che oggi è considerata la best practice nell’ambito del tesseramento collegato ad attività di fidelizzazione e creazione di community. Lo sviluppo della Runcard rappresenta, infatti, uno degli ambiti più sfidanti per Infront, che arricchirà di contenuti e servizi la piattaforma, a favore di tutti i soci”.

Insomma, caro tesserato FIDAL per una società. Non sei una “best practice”. L’eccellenza è lasciare la società, tesserarti Runcard per entrare nel magico mondo delle community dove verrai coccolato e fidelizzato. Ed Infront farà di tutto per agevolare il popolo dei Runcard, che ormai anche grazie a sconti e promozioni, ha raggiunto quota 100.000. L’obiettivo è “ampliare la base praticanti”, ma i Runcard, gli altri servono solo a fare numero, pagare tesseramenti, tasse gara, adempiere a numerosi obblighi e stare zitti. Perché la FIDAL penserà soltanto ai Runcard in quanto, come è stato scritto, ai 12,9 milioni di euro, con il “revenue sharing” di soldi se ne potranno aggiungere altri se i Runcard compreranno e si moltiplicheranno. Si pescherà dai liberi, ma anche tra i tesserati FIDAL che non vivono il gruppo sportivo e che già considerano un’opportunità di risparmio i 30 Euro chiesti per la Runcard contro i 60/70 che le società devono chiedere, se vogliono mantenere in piedi l’organizzazione societaria richiesta dalla FIDAL.