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Ott 04, 2018 3485volte

Verso la corsa della Bora 2019: ne parliamo con l'organizzatore Tommaso de Mottoni

Tommaso de Mottoni nei suoi luoghi preferiti Tommaso de Mottoni nei suoi luoghi preferiti

Si correrà il prossimo 6 gennaio, un trail per certi aspetti inusuale, perché non si svolge in alta montagna, eppure sembrerà di esserci. In compenso il mare sarà spesso in vista; ecco, questo contrasto è uno dei punti forti di questa manifestazione, ma c’è anche molto altro. Ho partecipato all’ultima edizione, alla S1 Half, da non confondersi con Half Marathon, infatti è lunga 23 chilometri, portando a casa un’esperienza davvero unica (e anche un discreto mal di gambe, causa scarsa preparazione). Già, perché a meno di fare la 8 chilometri, non si può improvvisare totalmente, se non decidendo di farsi una lunga passeggiata.

La mia personale esperienza l’ho già raccontata sulle pagine dei questo sito ( link :  http://www.podisti.net/index.php/cronache/item/481-trieste-il-mio-trail-della-bora-senza-bora.html#comment370 )

Ora, a 4 mesi dalla gara, penso sia una buona idea sentire il presidente del comitato organizzatore, Tommaso de Mottoni, un personaggio che vale la pena di conoscere, non solo per il trail della Bora.

Da dove nasce la corsa della Bora ed il tuo amore per il trail

Nasce da un triestino che per quasi 20 anni della sua vita ha lavorato e vissuto fuori Trieste ed un giorno, tornato a Trieste a visitare la famiglia per le festività, ha trovato un bellissimo e soleggiatissimo 6 gennaio. Calzate le scarpe è andato a correre sul Carso, e nel vivere lo splendore del mare azzurro, la roccia bianchissima e le montagne innevate, ha deciso che questa sensazione andava condivisa.

Tu stesso sei un trailer, anche con partecipazioni a gare che a me paiono da fuori di testa

Punti di vista. Diciamo che i primi 42 chilometri per me sono sempre di riscaldamento. Amo le lunghe distanze, le gare che siano un viaggio ed introspezione prima di essere delle mere prove atletiche. A volte cerco di tirare e lavorare sul tempo, ma nella maggior parte dei casi prevale il piacere della scoperta e del viaggio. E’ questo il principio fondante di S1: scoperta e esperienza prima di una sudata con il cronometro. Ciò non toglie che poi ci siano anche fior fiore di atleti come Peter Kienzel, Cristiana Follador o Luca Carrera, per citarne solo alcuni, che si sfidano sul filo del secondo.

Il menu 2019 è davvero ampio, trail per tutti, descrivi i percorsi, in sintesi

8 K: davvero per tutti, tanto semplice quanto bella e panoramica. Una gara quasi da stradisti ma con una vista che dall’asfalto non si potrà mai godere. Farà venire voglia di allungare alla successiva edizione. Da tenere presente anche le due non competitive di 6 e 13 chilometri

S1 Half 23 chilometri: un approccio easy al mondo trail. E’ relativamente facile, ma l’impegno può essere di tre ore e oltre. Un percorso unico e stupendo, chi corre abitualmente mezze maratone rischia di lasciare l’asfalto dopo averlo provato. Si respira aria di montagna, eppure si corre in riva al mare

S1 Trail 57 chilometri: l’impegno si fa importante, ci vogliono doti di resistenza, quelle del maratoneta che però non si spaventa di correre su ghiaia carsica e fondo roccioso, in un susseguirsi ininterrotto. I ghiaioni ed i contesti fanno pensare alle Dolomiti, ed invece si corre a 400 metri di altitudine. 

S1 Ultra 164 chilometri: non è per tutti, si fa davvero sul serio: 6700 metri di dislivello, tempo massimo 40 ore, il primo nel 2018 ci ha messo 26 ore. Si corre sospesi tra mare e monti, su terreno generalmente molto tecnico

S1 Ipertrail 167 chilometri: uno step in più di difficoltà rispetto all’S1 Ultra. Facile trovare neve, a tratti si naviga a vista, in altri con l’indispensabile GPS. Un diverso concetto di corsa in autonomia, con ristori ogni 20 chilometri dove i partecipanti trovano una cassa con quello che hanno predisposto alla partenza. Abilità, strategia, capacità di autogestione, queste le caratteristiche vincenti.

Perché ci vuole il materiale obbligatorio anche per la S1 Half? In fondo sono “solo” 23 chilometri e nemmeno in alta montagna?

Chi corre deve capire che non è un capriccio degli organizzatori, in caso di infortunio e sosta forzata bastano pochi minuti per andare in ipotermia, meno di quanti ci mette ad arrivare anche il soccorso più attento ed efficiente di questo mondo. Ecco perché, ad esempio, ci vuole un telo termico; ma non solo quello

Quindi “ safety first”, la sicurezza prima di ogni altra cosa?.

Noi ce la mettiamo tutta per garantire la sicurezza: 300 volontari, 4 ambulanze Soccorso Alpino italiano e Sloveno, anche motorizzati. Sappiamo sempre dove si trovano i concorrenti, grazie al monitoraggio della posizione …. ma chi partecipa deve fare la sua parte, altrimenti può essere tutto inutile. Stare sui sentieri, portare con sé il materiale obbligatorio, il race guide, seguire le indicazioni…. tutte cose irrinunciabili, perché si corre in ambiente naturale e può fare molto freddo. Ecco perché il race guide, che dice molto di quello che si deve sapere

Ecco un video che traduce molto bene il pensiero di Tommaso de Mottoni

https://www.youtube.com/watch?v=kLFuaob2sxM

A proposito di segnaletica e indicazioni, io l’anno scorso sulla S1 Half mi sono perso …..

Anche io mi perdo spesso alle gare, anche se queste sono segnate bene e a vista come la nostra. Spesso ci si distrae chiacchierando, o si è troppo concentrati sul tempo o a fare foto e si tir dritto ad un bivio. Nel trail i bivi sono sempre segnati prima e dopo con un nastro di conferma. Non è come sull’asfalto dove le strade si chiudono. Lo spirito del trail è proprio anche quello: vivere un percorso con il minimo impatto e massimo rispetto per il prossimo e l’ambiente.

Ripeti spesso che si mangia cibo vero alla Corsa della Bora, che significa?

Io sono un fanatico dell’alimentazione. Credo che gli integratori siano appunto, “integratori” non “sostituti”. Quindi, in particolare sulle lunghe distanze offriamo tutto: dolce e salato, vegetariano e vegano ma anche qualche prelibatezza, come il salmone affumicato che con i suoi grassi buoni e proteine aiuta molto nelle ultra. Ma oltre al salmone, salumi e formaggi tipici, dolci della tradizione locale e massima attenzione al chilometro zero. Il portafoglio dell’organizzazione piange, ma i nostri concorrenti hanno sempre un bel sorriso. E questo è ciò che conta.

Organizzazione delle gare: si parte in posti diversi e ad orari diversi, anche se poi l’arrivo è comune a tutti, a Visogliano. 

Tutte le gare partono il 6 gennaio eccetto la 164 km. Abbiamo organizzato un servizio navetta a ciclo continuo prima e dopo la gara in modo da consentire a tutti di scegliere di stare in centro a Trieste e godersi la città, o sull’altopiano carsico e gustarne i sapori. Sul nostro sito ci sono le strutture convenzionate e le indicazioni delle navette. Ci teniamo molto a far si che la giornata non sia rovinata da ricerche di parcheggio o disagi di trasporto.

Infine, iscrizioni facili, pacco gara e pettorale che si trovano direttamente in albergo, come funziona?

Si può decidere addirittura di riceverlo a casa, spedito per corriere, oppure gratuitamente in tutte le strutture convenzionate. Nessuna fila, nessuna formalità. Basta fare il check-in in hotel e lo si trova in camera. Ma solo nelle strutture indicate sul nostro sito e per chi si iscrive entro dicembre. Occhio che l’anno scorso la S1 Half è andata sold out a metà novembre!  

Per chi vuole saperne di più:

http://www.s1trail.com/