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Giu 27, 2019 Simona Bacchi – Alessandro Mascia 2362volte

Pont Saint Martin, una maratona nella pace della Vallée

Sorridenti verso il traguardo Sorridenti verso il traguardo Daniela Gianaroli

Ogni maratona è un viaggio dentro a se stessi, un viaggio compiuto con le proprie gambe e in compagnia di amici, ma per noi è spesso proprio l'occasione per viaggiare nel senso letterale del termine.

La prima edizione di una maratona è sempre allettante, ma se poi è ambientata in Valle d'Aosta, regione che noi ancora non conoscevamo, diventa irresistibile.

Partiamo il sabato a metà mattina e le notizie della chiusura del tratto autostradale tra  Quincinetto e Pont St. Martin, per rischio frana, preannunciano un viaggio impegnativo e più lungo del previsto. Lo scambio di messaggi con gli amici già incolonnati ci tiene aggiornati sul traffico che peggiora fino alle 5 del pomeriggio.

Avevamo trovato un comodo alloggio a Donnas, piccolo e grazioso comune confinante con Pont Saint Martin. Il centro maratona era allestito nei giardini pubblici di Pont, gradevolmente curati e puliti. Siamo rimasti colpiti dal rispetto che i cittadini valdostani hanno per il loro territorio. 

La partenza, unica per le tre distanze (10km, mezza maratona, maratona) è stata data alle 8.30 davanti al bellissimo ponte romano, nel centro del paese.  Il percorso prevedeva due giri da 21 km, con continui sali-scendi, mai troppo impegnativi, un dislivello totale di circa 250 metri, sul nostro GPS (l’organizzazione aveva dato cifre sopra i 350).

La prima parte del percorso attraversa il paese e la zona industriale, per poi dirigersi, risalendo il corso della Dora Baltea, verso Donnas, utilizzando diverse ciclabili e stradine di campagna.

In alcuni tratti ci si incrociava con i podisti che giungevano in senso contrario; una bella occasione per complimentarsi con i primi e incoraggiare i più lenti.

La seconda parte è tutto quello che ci si aspetta da una corsa in Valle d'Aosta: mucche al pascolo, pecore, prati verdi, castelli arroccati sulle alture, e torrenti. Il percorso è praticamente privo di traffico. Si attraversano più volte canali utilizzati dalle centrali idroelettriche presenti nella zona. 

Numerosi e fornitissimi i ristori, mentre le fontane situate sul percorso fungevano da spugnaggio.

All'arrivo è stata data la possibilità di usufruire della piscina adiacente al parco pubblico per fare la doccia, oltre che per uso ludico.

Un ringraziamento particolare agli organizzatori e ai numerosi ragazzi sul percorso, sempre pronti ad aiutare. Una lode al Club Supermarathon che ha promosso e collaborato alla realizzazione dell'evento.

Abbiamo colto l'occasione per trattenerci un paio di giorni in più per visitare questa splendida regione. Aspettiamo la seconda edizione per tornare e visitare un po’ di quello che non siamo ancora riusciti a vedere.