Correre al tempo del Covid19: non tutto il male vien per nuocere
I numerosi interventi sui siti (podistici e no) a proposito del Coronavirus 19 e di come esso stia di fatto modificando consuetudini e ritmi di vita, permettono anche a noi alcune riflessioni su questo mese di paventato stop forzoso dalle gare. E’ la prima volta che ci troviamo in Italia ad affrontare un’emergenza di queste dimensioni. Ne verremo fuori senz’altro. Nel frattempo possiamo cogliere qualche opportunità e farci trovare preparati alla ripresa agonistica. Si aprono comunque davanti a noi numerosi scenari per non farci prendere da disperazione o nervosismo. Vediamone alcuni.
Uno stop benefico
Il mondo del pallone non può permettersi quel lusso che abbiamo noi e altre persone che praticano sport meno danarosi: noi possiamo prenderci una pausa rigenerante. Sappiamo che il riposo è allenante quanto le sedute di allenamento vero e proprio. Possiamo forse allentare la presa, staccare i gps per qualche settimana, prenderci una pausa benefica e utile. Anche mentalmente. La corsa, che dovrebbe liberarci dallo stress, rischia talora di diventare essa stessa uno stress. Approfittiamo del periodo per riconciliarci con la vera essenza della corsa: correre perché ci piace e ne traiamo grandi benefici.
Un maggiore carico di lavoro?
Allo stesso tempo potremmo approfittare di un mese senza gare per fare una programmazione di allenamenti con un maggiore carico di chilometri, per poi fare uno ‘scarico’ in vista di qualche gara dopo Pasqua (quest’anno cade il 12 aprile). La nuova situazione ci obbliga a rivedere certamente piani e preparazione a gare che avevamo programmato e che costituivano magari un importante traguardo stagionale. Però… l’assenza di competizioni non è solamente un danno che ci fa perdere la calma. Possiamo risistemare in qualche modo la nostra pianificazione.
‘Congedo parentale’
Può darsi che abbiamo figli minorenni e ci tocchi qualche giorno casalingo in più rispetto al solito. Potremmo approfittarne per qualche corsa in orari non consueti, portando magari con noi i figli rimasti a casa dalla scuola. Nelle prossime settimane le temperature dovrebbero pian piano riscaldarsi, e andremo incontro alle prime giornate primaverili con una marcia in più. Naturalmente teniamo d’occhio i comportamenti virtuosi che ci sono abbondantemente suggeriti. E poi, spazio alla creatività!
Una maggiore solitudine
Evitare luoghi affollati, tenere il conclamato metro di distanza di sicurezza, e tutte le altre precauzioni consigliate, ci costringono a correre un po’ più soli. Soprattutto quelli di noi abituati ad uscire in gruppo soffriranno di più la solitudine. Si tratta, in verità, di un’opportunità. Ci fa molto bene stare soli con noi stessi nel silenzio mattutino o anche nel caos del tardo pomeriggio. Chi fa gare lunghe è in realtà abituato a parlarsi, a conoscersi, a stare con sé stesso. Possiamo approfittare della corsa in solitudine per fare un esercizio di pacificazione con noi stessi e con il mondo intero. Anche Sant’Agostino insegnava: “non uscire fuori: rientra in te stesso. Nell’intimo dell’uomo abita la verità”.
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