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Mar 08, 2020 Un Maratoneta over 65 2745volte

Ehi tu, covid19: stammi bene a sentire!

Siamo fermi, ma pronti a ripartire Siamo fermi, ma pronti a ripartire Repertorio Podisti.net

Ci è stata inoltrata dal CUS di una Università da oggi in ‘zona rossa’. Ci è sembrata simpatica e ‘forte’, purché non suoni come un “liberi tutti!”. Rispettiamo dunque le regole, motivate o esagerate che siano; ma leggiamo questo pezzo e alla fine, con Martin Luther King e Johan Baez, intoniamo “We shall overcome!”.
Come foto ne abbiamo scelta una dal nostro repertorio, che però non coinvolge assolutamente i colleghi ritratti con il testo che segue!

Sono nato negli anni '50 e sono venuto alla luce in una sala parto dove medici e infermieri mangiavano panini con il salame e fumavano una sigaretta dietro l'altra nell'attesa che mia madre partorisse, senza mascherine, senza guanti; sono sopravvissuto ai vaccini al mercurio puro, e all'amianto sui tetti e nei tubi degli acquedotti. Ho resistito agli attacchi del vaiolo e ne sono stato marchiato sul braccio; mi sono imbattuto in influenze mortali come l’Asiatica o la Filippina e altre peggiori di te, e ho schivato la TBC e l'Aids pregando, o solo spostando la testa di lato, ma molto velocemente.
Sono cresciuto in scuole senza estintori, senza protocolli di igiene e sicurezza; ho respirato la benzina rossa, il flit, alias ddt (parente della diossina) che il papà previdente spargeva per la casa contro le zanzare, e sono stato contaminato dalle radiazioni nucleari di Chernobyl. Mi sono disinfettato le ferite delle cadute in bicicletta e in moto con acqua dei fossi o delle pozzanghere, sale aceto e calci in culo; sono cresciuto mangiando cibi che non avevano ancora la scadenza per legge, e ho bevuto latte appena munto, succhiato uova forate con un chiodo senza lavarle dalle tracce di cacca delle galline, bevuto acqua un po’ rugginosa che usciva dalle fontanelle a pompa; ho fumato Nazionali e MS, e mi sono sbronzato con alcolici fatti in casa distillando vino ma anche altre cose.
Ho guidato senza casco motociclette pericolosissime da 400Kg con i freni a tamburo, e macchine prive di qualsiasi affidabilità: senza cinture, senza poggiatesta e senza airbag, e che non avevano nemmeno la spia dell'acqua, e per rinfrescarsi potevamo solo spararci in gola l’aria dei deflettori.
 Ho vissuto il boom economico e l'austerity con la stessa imperturbabilità, e sono stato curato con medicine non testate dall'OMS e introdotte nel mio corpo con siringhe di vetro dagli aghi enormi e spuntati, che si sterilizzavano sul fuoco in un terrificante contenitore di latta, che ancora oggi mi fa venire gli incubi (ma che ho tenuto per il momento in cui le siringhe di plastica saranno bandite su ordine di Greta).
Non ho mai avuto uno psicologo o un sostegno scolastico: ai miei tempi non esistevano nemmeno; e le ho prese di santa ragione da tutti: da mia madre, da mio fratello maggiore, e dai bulli più grandi di me che ho incontrato; eppure ne sono sempre venuto fuori senza traumi (a parte quelli transitorii delle botte).
E tu, Coronavirus, Covid19 del piffero, pensi di fare paura a chi come me è sopravvissuto a tutto questo?
Sono io che ti avverto: quelli come me li riconosci subito; perché siamo quelli che fino a ieri correvano una maratona la settimana (o anche dieci in dieci giorni), che vedi in giro senza mascherina (quella la lasciamo ai corrispondenti della Rai quando intervistano, a quattro metri di distanza all’aperto, un medico che non indossa la mascherina). Siamo quelli che continuano a fare quello che hanno sempre fatto: sopravvivere, persino andare a correre (in piccoli gruppi, per carità; certo più piccoli delle resse nelle discoteche e sotto gli impianti di risalita).
Quindi non ti fare illusioni sbagliate. Siamo Italiani, a suo tempo abbiamo conquistato il mondo, abbiamo scritto la storia della letteratura e dell’arte, abbiamo persino vinto una guerra mondiale; e abbiamo superato crisi peggiori di te e non ti temiamo: ti mostriamo il dito medio e ci beviamo una bella birretta tutti insieme alla facciaccia tua, con l'augurio e con la speranza che sia tu a schiattare per primo, e molto più alla svelta di tutti noi.
Naturalmente la birra è una: "Corona", ghiacciata, perché abbiamo imparato anche a essere fatalisti e immortali. Maiale!

1 commento

  • Link al commento Manu Lunedì, 09 Marzo 2020 20:36 inviato da Manu

    Articolo bello e di grande motivazione, ma sara' ancora possibile correre da soli in giro per italia?

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