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Ott 28, 2022 1586volte

Quando la corsa su strada diventa…orienteering!

Quando la corsa su strada diventa…orienteering! Foto: You Tube/Hector Haines

Quello di cui vorremmo parlare oggi non è certo una novità. Insieme alle gare su strada sono nati gli errori di percorso. Ovviamente facendo riferimento a quelli fatti involontariamente, non ai furbetti del taglio. A proposito, quando avete segnalazioni, siamo pronti a darne notizia: scriveteci. Le conseguenze di tali sviste possono essere le più svariate. Di solito se riferite a chi è in testa alla corsa portano alla squalifica degli interessati. Più si va indietro in classifica e più può capitare che finiscano nel dimenticatoio. Ci sono singoli svarioni fino a disastri generali. Rammentiamo, qualche anno fa, una gara nelle vie centrali di una cittadina dell’alto milanese, dove la testa della corsa venne indirizzata nuovamente verso la strada da dove proveniva il grosso del gruppo, ancora compatto. Corto circuito, scontro frontale ed ingloriosa morte immediata della non competitiva che gli organizzatori avevano in realtà trasformata in una competitiva senza pagare le tasse alla FIDAL…. Probabilmente avevano risparmiato anche sugli addetti al percorso…

Ma basta chiacchiere e torniamo ai giorni nostri, dove registriamo una pericolosa tendenza allo sbaglio su questo tema, con una ripetitività sospetta e particolari inquietanti. Le manifestazioni che cadono in questi errori non sono alle prime edizioni, si tratta di gare FIDAL e non sono gestite da principianti. Aspetto ancora più eclatante, ad esserne protagoniste e quindi vittime non sono i tapascioni a fine gruppo, ma gli atleti nelle prime posizioni che in genere dovrebbero essere scortati da una staffetta. La corsa su strada si trasforma in orienteering ed alcuni atleti tra i più veloci che vogliono mantenere l’anonimato, ci hanno confessato come in alcuni contesti siano loro a gridare agli addetti in occasione degli incroci più problematici per domandare se stanno andando nella giusta direzione… Il mondo alla rovescia e in questo momento di faticosa ripresa degli eventi podistici, con numeri ancora nettamente inferiori al periodo pre pandemia, sarebbe meglio evitare questi strafalcioni. Oppure ricordare ai runner di attrezzarsi con cartina, bussola e quanto necessario per una prova di orienteering.

Rodolfo Lollini - redazione Podisti.net