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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

19 maggio - Il 20enne etiope Andamlak Belihu ha vinto in 27:56 la 12^ TCS World 10K Bengaluru, in India, IAAF Gold Label road race event, bissando il successo alla Delhi Half Marathon di sette mesi fa.

Nonostante l’elevato tasso di umidità e la temperatura intorno ai 26°, un gruppo di otto uomini ha preso subito il comando della gara con passaggio ai 10km in 14:11.

Poco dopo, l’ugandese Mande Bushendich si è prodotto in un allungo che ha avuto il potere di scindere il gruppo di testa, con il solo Belihu a rimanergli attaccato, nonostante il dolore al ginocchio.

Ma a due chilometri dall’arrivo Belihu ha preso il comando avanzando convinto fino ad entrare sulla pista dello Sree Kanteerava Stadium e concludere vittorioso in 27:56, a soli otto secondi dal suo record personale e a 12 dal record della gara (27:44 del keniano Geoffrey Kipsang nel 2014).

Bushendich ha concluso in seconda posizione in 28:03, con l’etiope Birhanu Legese, terzo in 28:23, e il keniano Geoffrey Koech, quarto in 33:55.

Contento ma non troppo il vincitore, che ha dichiarato nel post gara di aver sperato anche in un crono migliore, data l’elevata concorrenza.

In campo femminile, la keniana Agnes Tirop ha vinto il titolo in 33:55, bissando il successo del 2018, pur più lenta di oltre due minuti rispetto al 31:19 di dodici mesi fa, record del tracciato.

Nove donne hanno superato il 5° km in 18:06, ma nessuna ha cambiato ritmo, rimanendo compatte, con la sola Rose Chelimo, campionessa mondiale di maratona, costretta a fermarsi.

Così otto atlete sono entrate in gruppo nello stadio per il giro finale: solo allora l’etiope Letsenbet Gidey ha provato l’allungo, ma a 50 metri dal traguardo è stato ripresa, con Tirop che si è imposta nella volata a cinque sulle etiopi Senbere Teferi, seconda, e Gidey terza, entrambe in 33:55. Quarta un’altra etiope, Netsanet Gudeta in 33:56. 

Martedì, 21 Maggio 2019 23:21

Eunice Jepkirui Kirwa sospesa per EPO

La maratoneta del Bahrein (nata keniana) Eunice Jepkirui Kirwa è stata provvisoriamente sospesa dopo un test antidoping positivo per EPO: a comunicarlo l’Athletics Integrity Unit, l’agenzia antidoping della IAAF, sul proprio sito.

Kirwa, bronzo ai mondiali di Pechino nel 2015 in 2:27.39, aveva poi vinto l’argento ai Giochi Olimpici di Rio 2016 chiudendo in 2:24.13 alle spalle di Jemima Sumgong, a sua volta poi risultata positiva all’EPO, fino ad essere squalificata per otto anni; entrambe conserveranno però le loro medaglie poiché la loro positività si è manifestata dopo i Giochi.

 

Martedì, 21 Maggio 2019 15:57

Trinitapoli (BT) - 10^ Trinitapoli in Corsa

19 maggio - Positivamente colpito un anno fa, ho colto con molto piacere l’invito di Savino Nanula di tornare a Trinitapoli per festeggiare insieme il decimo compleanno della sua gara, la Trinitapoli in Corsa.

Davvero bravi tutti i soci della locale Atletica, che non sono tanti, ma sono apparsi tantissimi gestendo al meglio questa manifestazione, all’apparenza semplice, ma che non ha fatto mancare nulla ai partecipanti.

Ottima la location, il Palazzetto dello Sport “Sandro Pertini”, che permette di usufruire di larghi spazi per parcheggiare e cambiarsi in tutta tranquillità. A disposizione degli atleti la vicinissima struttura dei bagni pubblici che consente di risolvere le naturali esigenze.

Nella struttura dello stesso Palazzetto avviene in grande rapidità la consegna dei pettorali (il chip monouso lo ritira – con sopratassa di un euro - chi non dispone del chip annuale di colore giallo del gruppo Icron, che gestisce gli odierni rilevamenti e redige le classifiche, chiaramente sotto il controllo dei Giudici della sezione di Foggia) e dei pacchi gara, consistenti in una canotta tecnica celebrativa di colore rosso e un chilo di sale marino (6 euro il costo dell’iscrizione).

La giornata è ideale per correre, il sole è coperto dalle nuvole, la temperatura è primaverile e finalmente non piove e non tira vento, caratteristiche finora di questa falsa primavera 2019.

Presenta la manifestazione il professor Giuseppe Acquafredda, storico staffettista dell’Avis Barletta insieme al grandioso ed unico Pietro Mennea, che stabilisce il record di essere al microfono della Trinitapoli in corsa per la decima volta consecutiva: se l’anno scorso gli avevo assegnato la piena sufficienza, questa volta merita un bel sette, pronto com'è a sottolineare tutti gli aspetti e i protagonisti della gara e a dettare i tempi della cerimonia di premiazione.

Partenza prevista per le ore 9,30 sull’attigua e spaziosa Via Mandriglia: sotto l‘arco gonfiabile, gli addetti della segreteria, Onofrio e Rosa Quotadamo, provvedono a sistemare tappeti ed antenne per i rilievi chip.

Viceversa, gli atleti, indossati i completi sociali, cominciano le operazioni di preparazione dei muscoli, con corsette, allunghi ed esercizi di stretching.

E, davvero gradita, ecco spuntare Veronica Inglese, la barlettana della Nazionale Italiana, alla terza gara stagionale dopo il lungo stop per problemi fisici: grande davvero il piacere di rivedere Veronica, semplice e gentilissima con tutti, che non rifiuta mai il saluto ed un selfie con nessuno, senza seccarsi mai. E il suo sorriso pieno di vita lo mostra anche nella breve intervista prima della partenza, manifestando la sua soddisfazione per essere finalmente a Trinitapoli, dopo anni di impossibili concomitanze, pronta ad impegnarsi per un altro passo nel suo cammino di totale recupero.

E sorride anche il primo cittadino di Trinitapoli, Francesco Di Feo, che parteciperà da libero alla corsa, e ringrazia tutti i partecipanti.

A proposito: 511 sono gli iscritti Fidal, ai quali si sommano una cinquantina di liberi: non tantissimi i foggiani presenti, nonostante la manifestazione sia valevole come prova unica del campionato provinciale di Foggia (per la Fidal non esiste la provincia Barletta-Andria-Trani, di cui Trinitapoli fa politicamente parte…).  

Sistemati al meglio gli atleti dietro la linea di via, ottenuto il permesso dal Comandante dei Vigili relativamente al percorso, ecco lo sparo del Giudice che libera gli atleti che invadono e colorano la strada.

Percorso veloce e pianeggiante, con iniziale giro di circa tre chilometri in Trinitapoli, nella zona più periferica della 167, con nuovo passaggio sul punto di partenza e via, con il passare dei chilometri a raggiungere ed attraversare la splendida e caratteristica zona umida, la cosiddetta Casa di Ramsar, il centro di educazione ambientale, che sorge in una antica masseria, fondamentale per la difesa, la conservazione e  l’utilizzo “prudente” delle zone umide e delle loro risorse, per uno sviluppo sostenibile che non ne comprometta le caratteristiche ecologiche.

Bellissima zona (quest’anno un po’ fangosa dopo le tante piogge del periodo), dove è ancora possibile vedere i fenicotteri rosa e tutta una serie di uccelli introvabili in altre zone e la vegetazione unica, un paradiso da visitare, oltre la corsa.

Ma tornando alla corsa, finito il tour della zona umida, gli atleti riprendono la strada per avviarsi man mano verso il Palazzetto, il traguardo, nello stesso punto di via, arrivando però in senso opposto; copio-incollo dalla cronaca dello scorso anno, anche perché il tracciato, blindato al traffico e continuamente sorvegliato, omologato e certificato Fidal di 10 km (anche se la maggior parte dei gps rileverà circa 400 metri in più), è lo stesso.   

Diversi chiaramente i protagonisti rispetto a dodici mesi fa: Giuliano Gaeta, reduce dal successo nella Mezza maratona di Pescara della settimana prima, al termine di una gara condotta in testa sin dal primo metro, s’impone nettamente in 32:59, scrivendo il suo nome e quello della sua società, la Montedoro Noci, nell’albo d’oro della manifestazione.  Ottima gara anche per Giuseppe Bonavita (Runners Cerignola Asd) che chiude in seconda posizione in 34:27, con il sempre più determinato Antonio Di Nunno (Atletica Pro Canosa), terzo in 34:51.

Il potente Giuseppe Rinaldi (Daunia Running San Severo) è quarto in 35:01, seguito dal caparbio Giuseppe Marinelli (Sporting Club Petrella), quinto in 35:26, e dal “padrone di casa” Raffaele Nanula, primo atleta della società organizzatrice, sesto in 35:37. Già più volte qui vincitore, Giuseppe Dedonato (Atletica Sprint Barletta) è settimo in 35:38, stesso tempo di Francesco Minischetti (Running People Noicattaro), in continua evoluzione, ottavo; bella prova anche di Cosimo Damiano Gemiti (Trani Marathon), nono in 36:20, un secondo prima del tenace Giuseppe Matarrese (Maratoneti Andriesi), decimo in 36:21.

In campo femminile, inutile dirlo, pur non ancora al meglio, domina Veronica Inglese (Esercito Italiano) che chiude in 36:30, tagliando il traguardo con il suo radioso sorriso che tanto bene fa a tutto il movimento; brilla anche Francesca Riti (Montedoro Noci), che chiude seconda in 40:03, davanti alla caparbia Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta), terza in 40:57.

Quarto posto per Teresa Landriscina (Trani Marathon), sempre generosa, in 44:38, seguita dalla brava Marilena Piccirilli (I Podisti di Capitanata), quinta in 44:56, e dalla decisa Valeria Cirielli (Amatori Atletica Acquaviva), sesta in 45:18. Settimo e ottavo posto per il valido duo de I Podisti di Capitanata, con Carmela Santoro, in 47:33, e Luisa Rinaldi, in 47:37; seguono le determinate Maria Pia Lastella (Atl. Amatori Corato), nona in 48:02, e Rosanna D’Ambra (Atletica Pro Canosa), decima in 48:13.

467 i finisher: tra i 395 uomini chiude la graduatoria Eligio Lomuscio (Barletta Sportiva) in 1:32:45; tra le donne, 72 al traguardo, chiude l’esemplare Antonietta Urbano (Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo) in 1h45:14.

Il ristoro finale che consegna agli affaticati atleti una bustina contenente un succo di frutta, mela ed acqua, consente di riprendere le forze in attesa di classifiche e premiazioni.

Ben presto affisse le classifiche, non è ancora arrivata l’ultima atleta mentre si parte con la cerimonia di premiazione, alla presenza del locale Sindaco (che ha regolarmente tagliato il traguardo) e di alcuni assessori, del Presidente della Fidal Foggia, Carmine Ricci, e del consigliere Raffaele Luciano.

Si comincia con il podio femminile, Inglese, Redi e Filannino, giovani, belle e brave, augurando a Veronica di darci subito quelle soddisfazioni che merita e meritiamo: ricchi premi per tutti, subissata chiaramente Veronica, ma soddisfazione per tutte.

Gloria chiaramente anche per i primi tre uomini, Gaeta, Bonavita e Di Nunno, magri e veloci, che ritirano a loro volta ricchi premi.  

Una cassettina di carciofi si aggiunge al bottino per ciascun premiato, anche per i protagonisti delle varie categorie per fascia di età, i primi cinque, tutti soddisfatti per i premi ricevuti.

Ultimo atto, la premiazione riservata ai team, con la Barletta Sportiva a vincere con 43 arrivati, su I Podisti di Capitanata (31) e A.S. Culturale Santo Stefano Cerignola con 30.

I saluti del professore-speaker, Savino Nanula, e i soci organizzatori tornano a respirare, la decima edizione si conclude più che positivamente.

Gare piacevole e a misura di podista, davvero ben organizzata, la dimostrazione che volontà e competenza possono davvero tanto anche senza eccessivi fondi…

Domenica, 19 Maggio 2019 22:24

Manchester: Faniel secondo, Dossena sesta

19 maggio - Ottimo secondo posto per Eyob Faniel nella Simplyhealth Great Manchester Run in 28:24, record personale sulla 10 km che migliora il 28:45 ottenuto a Torino lo scorso anno. Il 26enne delle Fiamme Oro prosegue dunque nel suo ottimo momento, tre settimane dopo aver stabilito anche il PB sulla mezza a Padova in 1h00:53, risultando il quinto italiano di sempre e il miglior crono  nazionale degli ultimi diciassette anni.                              

Eyob ha chiuso alle spalle dell’ugandese Jacob Kiplimo (Atl. Casone Noceto), argento mondiale di cross, vittorioso in 27:31, da subito in testa, con passaggio al 5° km in 13:45. Faniel è passato 25 secondi dopo, allungando nella seconda parte di gara e concludendo davanti allo spagnolo Antonio Abadia, terzo in 28:39, al britannico Nick Goolab, quarto in 28:42, e allo spagnolo Juan Perez, quinto in 29:08.

Tra le donne, la 34enne bergamasca Sara Dossena è sesta in 33:15, quasi un minuto in più rispetto al 32:16 di un mese fa a Torino.

Vince la keniana Hellen Obiri, campionessa mondiale di corsa campestre, in 31:23, davanti all’etiope Ruti Aga, seconda in 31:44, e alla connazionale Edna Kiplagat, terza in 32:34. La volata per il quarto posto è vinta dalla britannica Steph Twell in 32:41 sull’irlandese Fionnuala McCormack, quinta in 32:43.

18 maggio - Lorenzo Dini e Isabel Mattuzzi sono i nuovi campioni italiani assoluti dei 10.000 metri in pista, che si sono svolti in serata nello stadio Kennedy di Monselice, in provincia di Padova, organizzati dalle Fiamme Oro, in una giornata dal clima invernale con freddo, pioggia e vento. 

La gara femminile si dimostra subito un duello tra la trentina Isabel Mattuzzi (Us Quercia Trentingrana), che tallona la keniana Lena Jerotich (Atletica 2005) e la veneziana Giovanna Epis (Carabinieri), al rientro in pista dopo il 2h29:11 nella maratona di Rotterdam. Segue il gruppo formato dalla siciliana Federica Sugamiele (Caivano Runners), dalle piemontesi Sara Brogiato (Aeronautica) e Michela Cesarò (Carabinieri), e dalla trentina Federica Dal Ri (Esercito). 
Al 5° km la Epis perde terreno, Mattuzzi è sempre vicinissima alla Jerotich, e al 7° km la trentina di Rovereto stacca l’avversaria e va a vincere nettamente in 32:36.50. Giovanna Epis, pur calata nel finale, è seconda in 33:28.75, davanti alla pugliese Maria Chiara Cascavilla (La Fratellanza 1874 Modena, 34:09.53). Titolo promesse alla piemontese Michela Cesarò (Carabinieri) in 35:23.27. 

Ancor peggiori le condizioni meteo alla partenza del 10.000 uomini, con il livornese Lorenzo Dini (Fiamme Gialle), che tallona inizialmente il keniano Paul Tiongik (Parco Alpi Apuane), con passaggio al 5° km in 14:20. Ma una volta preso il comando della corsa, con pioggia e vento sempre più forti a infastidire gli atleti, i passaggi sono nettamente più lenti, fino alla chiusura in 28:51.99 per Dini, davanti a Nekagenet Crippa (Trieste Atletica), secondo in 29:24.47, e ad Italo Quazzola (Atl. Casone Noceto), terzo in 29:38.56. Campione promesse si laurea Dario De Caro (Cus Torino) in 29:41.42.

 

 

 

18 Maggio - Vittoria azzurra nella Mattoni Karlovy Vary Half Marathon, in Repubblica Ceca, con Yassine Rachik che si è imposto in 1h02:59, a tre settimane dal 2h08:05 nella maratona di Londra, quarto italiano di sempre e miglior risultato nazionale negli ultimi tredici anni.

Il 25enne bergamasco, tesserato per l’Atletica Casone Noceto, ha vinto nettamente al termine di una gara condotta per più di metà in solitaria, staccando nettamente gli ucraini Roman Romanenko, campione uscente, secondo in 1h04:39, e Mykola Iukhymchuk, terzo in 1h04:58.

Per Yassine si tratta della sua quarta prestazione in carriera sulla mezza, con il PB fermo all’1h02:13 ottenuto nel 2017 ad Agropoli.

“Sono davvero contento per quello che sono riuscito a fare. Pensavo di non stare troppo bene, dopo la maratona, invece ho realizzato un buon tempo correndo a sensazione. Mi sono trovato in testa dal settimo chilometro, con un allungo, poi ho cercato di andare avanti da solo e non ho perso niente sul ritmo”, le parole dell’azzurro.

In campo femminile vittoria della moldava Lilia Fisikovici in 1h12:34 sulle ucraine Olha Kotovska, seconda in 1h14:32, e Viktoria Kalyuzhna, terza in 1h14:45.

2787 i finisher.

17 maggio - Weekend di gare internazionali per i nostri nazionali, Rachik, Faniel e Dossena. 

Yassine Rachik, tre settimane dopo aver corso la maratona di Londra, dove in 2h08:05 ha ottenuto il quarto crono italiano di sempre e il miglior risultato di un italiano negli ultimi tredici anni, domani pomeriggio, sabato, alle 18:00, sarà al via della Mattoni Karlovy Vary Half Marathon, in Repubblica Ceca.

Il 25enne bergamasco, tesserato per l’Atletica Casone Noceto, cercherà di migliorare il PB di 1h02:13, stabilito ad Agropoli nel 2017; suoi principali avversari, tranne sorprese, l’ucraino Roman Romanenko, campione uscente, e lo spagnolo El Hassan Oubaddi. 

Domenica pomeriggio (alle 13.40 le donne, alle 14:02 gli uomini), a Manchester, saranno al via della 10 chilometri, la Simplyhealth Great Manchester Run, Eyob Faniel e Sara Dossena. 

Il 26enne vicentino, tesserato per le Fiamme Oro, tre settimane fa ha corso la mezza maratona in 1h00:53,  quinto italiano di sempre sulla distanza, miglior crono di un italiano dal 2002, a soli 33 secondi dal record nazionale. In Inghilterra cercherà il migliorare il PB di 28:45 stabilito a Torino nel 2018 e magari di avvicinarsi al record italiano che appartiene a Stefano Baldini (28:10 ad Arco nel 2002). Tra i favoriti, l’ugandese Jacob Kiplimo, argento mondiale di cross, e il keniano Stanley Biwott, vincitore della New York City Marathon nel 2015. Al via anche il 22enne azzurrino Ahmed Ouhda (Atl. Casone Noceto). 

La 34enne bergamasca tesserata per il Laguna Running, reduce anche lei dalla mezza maratona di Padova di tre settimane fa dove ha chiuso in 1h10:56, è in preparazione per i 10.000 in pista della Coppa Europa, in programma il 6 luglio a Londra; magari su strada cercherà di migliorare il PB di 32:16 stabilito a Torino ad aprile, con un occhio al primato nazionale (31:52 di Nadia Ejjafini nel 2012 guarda caso a Manchester). Favorite la keniana Hellen Obiri, campione mondiale di cross, e l’etiope Genzebe Dibaba.

 

 

 

11 maggio - Il cinque volte campione del mondo - tre in mezza maratona e due volte nel cross - il keniano Geoffrey Kipsang Kamworor, ha vinto la dieci miglia del Grand Prix di Berna in 44:57, realizzando il primato del percorso, a soli 33 secondi dal crono più veloce sulla distanza stabilito da Haile Gebrselassie (44:24 a Tilburg, in Olanda, nel 2005).

Il vecchio primato del tracciato resisteva da 15 anni, quando nel 2004 lo stabilì l’eritreo Zersenay Tadesse in 46:04.9, e su questo difficile percorso non erano stati capaci di batterlo neanche mostri sacri come il suddetto Haile Gebrselassie (2013) e Kenesisa Bekele (2018). 

Il 26enne keniano, vincitore anche della Maratona di New York nel 2017, si è subito posto in testa, passando i primi 10 chilometri in 27:48, per chiudere esattamente in 44:56.2, precedendo di oltre 4 minuti lo svizzero Tadesse Abraham (campione europeo di mezza maratona nel 2016), secondo in 49:05. Terzo l’eritreo Simon Tesfay in 49:29, sull’etiope Teshome Daba Bulesa, quarto in 49:47, e sul keniano Sylvester Kipchirchir, quinto in 50:17.

Da segnalare la presenza in gara del campione olimpico e mondiale di sci di fondo, lo svizzero Dario Cologna che ha concluso in 33^ posizione in 55:13.

Da considerare anche che, pur essendo la temperatura ideale per correre, un forte vento ha infastidito la corsa dei protagonisti.  

Tra le donne il successo è andato all’etiope Meseret Gezahegn Merine in 57:46, sulle svizzere Nicole Egger, seconda in 58:03 (PB),  e la terza  Andrea Meier in 58:55. Quarta la etiope Israel Silass Geletu in 59:31, quinta l’altra svizzera Laura Hrebec in 59:48.

28820 i partecipanti totali all'evento, con 12777 finisher sulla dieci miglia e 8613 sulla 4,7 km. 

12 maggio - La 15^ edizione della Harmony Genève Marathon for Unicef ha visto realizzare i nuovi record del tracciato, sia in campo maschile che femminile, con doppietta keniana. 

Tra gli uomini si è infatti imposto Bernard Too che in 2:09:45 ha migliorato il precedente primato di 47 secondi; al femminile successo per Josephine Chepkoech in 2h29:11. 

Shumi Dechasa (Bahrain) è giunto secondo in 2h09:55, precedendo ancora un keniano, Luke Kibet, terzo in 2:11:52. 

Tra le donne è seconda l’altra keniana Rodah Jepkorir in 2:29:15, sulla etiope Bashanke Bilo, terza in 2h31’:26". 

La mezza maratona ha registrato il successo dell’eritreo Tesfay Felfele in 1:06:12 che preceduto il francese Aloïs Moutardier, secondo in 1:07:48, e il connazionale Kidane Solomon, terzo in 1:08:09. 

Tra le donne, successo della svizzera Imogen Simmonds in 1:20:33 davanti alla francese Aline Camboulive, seconda in 1:23:00, e alla britannica Victoria Crawford, terza in 1:23:58. 

Due record del percorso anche nella 10 km, che in campo maschile registra il successo del rappresentante del “Refugee Team” Domnic Lokinyomo Lobalu in 29:14 davanti all’altro rifugiato Paulo Amotun Lokoro (30:32) e allo svizzero Morgan Le Guen (30:44); mentre tra le donne successo della francese Virginie Lemay in 36:07 sulla svizzera Charlene Delhorme (39:43) e sulla brasiliana Telma Martins Caillon (40:31). 

Record anche per il numero dei partecipanti, 18.000 iscritti alle varie manifestazioni, dalla corsa padre/figlio, alle staffette, alle gare per beneficenza, che si sono svolte tra il sabato pomeriggio e la domenica mattina.

 

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12 Maggio - Doppietta etiope nella the ICBC Cup Dalian International Marathon, in Cina, evento IAAF Silver Label road race: in campo femminile, Mulu Seboka bissa il successo del 2018, mentre tra gli uomini vince Tsegaye Getachew. 

La 34enne Seboka ha rispettato i pronostici che la vedevano strafavorita, dominando interamente la gara, fino ad imporsi in 2:27:19, migliorando di 1:40 il crono di un anno fa, ma notevolmente sotto il PB (2:21:56 stabilito nel 2015). Si tratta della sua terza vittoria sul suolo cinese, avendo vinto nel dicembre scorso la Shenzhen Marathon in 2:27:12.

Seboka si è subito posta al comando della gara guidando il gruppo di testa composto da cinque atlete; al 10° km, passato in 34:32, solo quattro le atlete in testa, per ridursi a due al passaggio del 18° km, Seboka e la connazionale Bedada Tigist Tadese.

Le due etiopi hanno proseguito appaiate fino al 20° km, quando Seboka ha allungato avviandosi solitaria verso il successo.

Tadese ha tagliato il traguardo seconda in 2:29:02, con Almaz Negede terza in 2:31:24 per comporre il podio interamente etiope.

Primo successo in carriera sulla distanza per il 22enne Getachew che solo allo sprint negli ultimi 200 metri, ha ragione del connazionale Mekuant Ayenew (vincitore nel 2018 della Venice Marathon e nel 2016 della Beijing Marathon), affermandosi in 2:11:25 (Getachew ha un PB di 2:09:24 stabilito a  Shanghai lo scorso anno).

Folto il gruppo di testa, composto da 18 atleti, nelle prime fasi di gara, con passaggio al 5° km in 15:45,  al 10° in 31:24 e al 15° in 46:44, per poi andare a ridursi, con gli atleti preoccupati più del successo che del risultato cronometrico, tanto che al passaggio al 35° in 1:49:53, vi sono ancora dieci atleti a condurre la gara.

Solo al 37° il tentativo di fuga del 24enne keniano Ernest Ngeno (PB di 2:06:41 ad aprile a Parigi), presto vanificato, ma che ha l’effetto di ridurre il gruppo di testa a sei atleti.

Al 39° km nuovo allungo, questa volta di Ayenew, con il solo Getachew ad affiancarlo: i due proseguono insieme, fino alla decisiva volata, con Ayenew staccato sul traguardo di soli tre secondi.

Terzo posto per il keniano Mathew Kiptoo in 2:11:45, che migliora il PB di quasi tre minuti.

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