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Concordo con Fabio nello stigmatizzare taluni comportamenti da " mentecatti ", come a suo tempo vennero definiti sul suo sito da Giuliano Macchitelli , di coloro che si intrufolano in gare di vario tipo senza acquistare il pettorale. Sabato alla partenza tra le ultimissime file della " gabbia " dove mi trovavo, giusto uno di questi personaggi ipertricotico , per dirla alla Bonolis, disquisiva con un amico dicendo che la gara sarebbe stata per lui un allenamento e " come va va ". Ma perbacco se devi fare allenamento perché non prendere uno delle decine di sentieri sparsi in Appennino e farsi una bella corsa in solitudine ? Sicuramente almeno la dignità ne guadagnerebbe se non il rilievo cronometrico.
D'accordo ancora sulla qualità della gara e dopo tre partecipazioni al lungo aver corso sabato la gara " minore " mi ha permesso di gustare il pranzo ( pasta party è riduttivo) finale in allegra compagnia e non come solitamente avviene in quasi solitudine visti i miei tempi di gara, mentre in questa occasione ho centrato il mio modestissimo obbiettivo di tre ore di gara arrivando poco prima di metà classifica.
Due sole considerazioni: perché non distanziare le due partenze ( visto i numeri dei concorrenti) onde evitare il citato effetto safety car del sesto km e il più pericoloso rallentamento nella prima discesa al Mulino della Riva da parte di molti che costringe a sorpassi un pò azzardati. La seconda è che non mi vede d'accordo nel consentire la partecipazione di concorrenti con il cane, da felice "tutore " ( il cane non si possiede ma ci si convive) di cani per buona parte della mia vita penso che la soddisfazione più grande sia di passeggiare/correre con il nostro amico in totale autonomia senza imporgli ritmi che forse non gli sono consoni. A onor del vero di cani non ne ho visti a differenza di un'altra edizione dove un simpatico animale correva avanti e indietro sui single track aspettando il proprietario e rompendo notevolmente ..... il ritmo!