Sabato 22 e domenica 23 si sono svolti a Busto Arsizio (VA), copio ed incollo dal portale FIDAL, i “CAMPIONATI REGIONALI INDIVIDUALI ASS/PRO/JUN/ALL DI PROVE MULTIPLE E FASE REGIONALE DEL C.D.S. ALLIEVI DI PROVE MULTIPLE CON GARE DI CONTORNO ASSOLUTI”.
Tra le gare di contorno (qui tutti i risultati), i 1500 metri al sabato e quattro batterie di 5000 la domenica. Dopo che al sabato, sui 1500 metri hanno gareggiato atleti/e con qualsiasi tipo di scarpa “normale da running” senza che nessuno venisse sanzionato, alla domenica sui 5000 metri troverete nelle classifiche una dozzina di atleti a cui, sulla linea di partenza è stato detto che le loro scarpe non erano regolari e quindi non potevano correre o se lo facevano sarebbero stati squalificati, cosa che si è regolarmente verificata.
Vero è che la World Athletic ha comunicato un elenco di scarpe che sono ammesse, però non si capisce come vengano applicati i regolamenti. A questo proposito abbiamo intervistato alcune delle “vittime” in spogliatoio, ecco cosa ci hanno dichiarato:
“Negli ultimi due anni ho corso gare ufficiali FIDAL su pista con queste scarpe a Milano, San Donato, Pioltello, Voghera, Chiavenna, Cornaredo… proprio qui a Busto Arsizio 3 settimane fa. A Varese, in un analogo meeting Bronze, domenica scorsa. E molti giudici me le hanno guardate senza sollevare eccezioni. Non capisco. Per problemi fisici non uso le chiodate, ma queste sono semplici A2 senza solette in carbonio o qualsiasi vantaggio, comprate in uno dei migliori negozi di Milano che ha anche una squadra di running di ottimo livello, quindi sa di che cosa stiamo parlando".
“Anch’io sono nelle sue stesse condizioni, quindi delle due l’una, o hanno sbagliato tutti i giudici prima oppure qui c’è un eccesso di zelo, di sicuro applicare così a macchia di leopardo lede la certezza del diritto: che si mettano d’accordo e siano coerenti in quello che fanno”.
Ribadiamo noi che il giorno prima, nello stesso meeting, abbiamo visto altri atleti, master e no, con scarpe analoghe che hanno gareggiato, quindi il problema c’è. Non solo alcuni giudici applicano in determinati meeting ed altri no, ma nel corso della stessa manifestazione si applica a targhe alterne!
Sentiamo un’altra voce, questa volta di un master: “oggi ho portato tutta la famiglia, aspettato fino ad oltre le 19 per gareggiare, poi ho voluto correre lo stesso per non fare un dispetto ai miei cari, mi domando di che cosa avevano paura? Che battessi il record italiano?!?”
Ecco un altro punto, partendo dal presupposto che noi odiamo chi applica il regolamento con i “nemici” e lo interpreta con gli “amici”. Oltre a non trarre nessun vantaggio competitivo in quanto nessuno indossava le Nike Vaporfly o robe del genere con effetti speciali, queste non erano gare di “Campionato” ma di “Contorno” come definito dalla FIDAL stessa, i tempi degli squalificati non avrebbero ritoccato nessun primato nazionale e nemmeno consentito la qualificazione a campionati vari. Li avrebbe soltanto stimolati nel loro impegno e last but not least, per molti sarebbe servito ad avere un tempo di accredito per la prossima volta, onde non finire nel mischione di queste batterie “minestrone”, ma di questo parleremo un’altra volta.
Cara FIDAL, cari Giudici, comportandosi così facciamo il bene del movimento, promuoviamo le gare in pista a tutti i livelli e risultiamo coerenti nell’applicazione dei regolamenti?
Rodolfo Lollini - Podisti-net
PS: restiamo aperti a pubblicare i commenti degli interessati, a partire dal giudice F.S. a cui ieri ci siamo presentati in campo