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Apr 25, 2018 Riccardo Solfo 2718volte

London Marathon super con tifo da stadio

Un passaggio della maratona Un passaggio della maratona Foto web

La London Marathon ha sorpreso anche me che su 32 ne ho corse 15 all’estero, ma questa, questa… è stata super, pazzesca, un mix di situazioni mai viste prima.

A parte il caldo (24°), unico e da record, sconosciuto a certe altitudini europee in casa della Queen nel giorno della Maratona, è stato il pubblico che mi ha lasciato basito, colpito, esterrefatto. Mai vista tanta gente così eccitata ed incitante, numerosa (alcuni giornali hanno scritto di 800mila spettatori lungo il percorso, altri di 1 milione), ma soprattutto, pazzescamente, così partecipe.

Forse per la presenza in corsa dell’idolo di casa Mo Farah, terzo al traguardo con il nuovo record britannico o per la rara giornata di bellissimo sole, i londinesi si sono riversati lungo il percorso in uno stile memorabile. Persone, anzi famiglie intere, letteralmente accampate per ore sui prati e sulle aiuole a bordo strada con tanto di ombrellone seduti su sdrai, lettini, asciugamani e talmente tanti rifornimenti da dover continuamente dire basta, scusandosi, per quante cose ti offrivano. Di tutto e di più. Oltre alle classiche caramelle zuccherate e ai dolcetti gommosi con le forme degli animali, persino ghiaccioli alla frutta, vassoi interi di biscotti, zuccherini vari, spicchi di arance, orsetti di liquirizia, mele, banane, frutta secca, mai vista tanta roba così. E poi loro, i volontari, impeccabili, precisi nei minimi dettagli, in tanti, tantissimi, migliaia.

Organizzazione al top top (18 ristori acqua ufficiali!), ma l’avevo già capito all’expo il giorno prima in uno spazio enorme e ben distribuito con news e idee, positive per noi maratoneti, mai viste prima.

Le Maratone, sempre e rigorosamente con la M maiuscola sono tutte belle, ognuna ti fa vivere la propria personale emozione e con lei ti porti a casa ogni volta una storia da ricordare e raccontare a chi ti vuole bene, ma questa, credetemi, è stata veramente super in tutto, non solo nel caldo. Con 40.255 classificati (nuovo primato dopo i 39.487 del 2017) e un percorso che è stupendo, oltre ad essere tra le sei Major la terza più partecipata dopo le due americane New York (50.641 nel 2017) e Chicago (44.511), per me che ho corso più volte anche Berlino e New York, vi dico che Londra, quella che ho portato a termine io in questo fine settimana, non ha rivali sommando i tre fattori principali: pubblico, percorso, organizzazione.

Ho drogato i sensi di viste pazzesche. Un pubblico e un tifo da stadio, migliaia di persone lì per te, pronti tutti ad incitarti come fossi l’atleta vincitore. Dopo aver assaporato New York, pensi che il resto non può essere più grande e invece il tifo di domenica è stato impressionante.

Il passaggio sul Tower Bridge, tra i 3 ponti più fotografati e famosi al mondo è uno degli almeno 10 transiti memorabili di questa bellissima, unica e imperdibile Maratona. L’emozione a qualche giorno di distanza non è svanita, anzi, si è issata verso l’alto.

Ho avuto la fortuna di presenziare ad una festa a sorpresa, invitato per metà come estasiato maratoneta, per l’altra metà come incredulo viaggiatore. Grazie London Marathon!