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Nov 19, 2018 Alexio D'Alessio 3065volte

Roma - 19^ Corriamo al Tiburtino

Liberatore in un passaggio della gara Liberatore in un passaggio della gara Foto G.Marchese

18 Novembre - Diciannovesima edizione di questa manifestazione, oramai diventata tra le più longeve e classiche del podismo romano, che si svolge in uno dei quartiere più popolosi del sud est della Capitale.

Partecipo a questa gara per la seconda volta (dopo l’esordio del 2016 con il tempo di 43’51”) e, come per la Corsa dei Santi di qualche settimana fa, l’obiettivo è farla sotto i 45 minuti, dato che ho perso un po' di velocità a causa dei “carichi” per la Firenze Marathon, nella quale sarò impegnato domenica prossima.

Rimane uno dei 10 mila più partecipati e abbastanza veloci della Capitale, dato che vi sono poche curve e la maggior parte del percorso si svolge su lunghi viali e controviali, anche se ci sono un paio di salitelle che spezzano il ritmo.

Arrivo sul luogo della manifestazione in anticipo di un’ora e mezza rispetto all’orario di via, anche per colpa della prima domenica ecologica senza automobili; mi reco nei pressi dell’arco di arrivo, al negozio che organizza la gara, per ritirare il pacco gara, costituito da una maglia tecnica.

La giornata, come da previsione, si manifesta fredda, circa 9° in partenza; il mio maggior problema è su come vestirmi: alla fine opto per una maglietta a mezza manica sotto la canotta sociale ed i manicotti per le braccia.

Dopo aver messaggiato con un amico per trovarci per il riscaldamento, mi cambio e lo raggiungo presso il gazebo societario della sua società, nei pressi della zona arrivo; corricchiamo per circa venti minuti, per “vincere” il freddo.

Prima della partenza ci dividiamo, dato che lui preferisce partire dietro, ed io a metà; nonostante ci siamo ingrigliati dieci minuti prima, ci sono centinaia di runner davanti a me.

La partenza avviene nel viale parallelo a quello d’arrivo; nelle prime centinaia di metri si deve stare attenti a non sbattere contro altri runner.

Nonostante questo affollamento e qualche zigzag, riesco a mantenere un ritmo abbastanza uniforme, ma leggermente più veloce di quello che avevo previsto; già dal primo km il mio ritmo è inferiore ai 4’20” al km, ma poi riesco ad alzarlo leggermente, per arrivare al cartello dei 5 km ad una media di 4’22”.

Il ristoro è posizionato appena dopo il 5°km, decido di fermarmi a bere tranquillamente, per non mollare fino alla fine.

Il percorso presenta poche curve, per la gran parte si va su tanti lunghi vialoni, con qualche leggera salitella, su cui si ripassa per un paio di volte: stento leggermente nelle ultime due che percorriamo, quella dell’8°km e quella dopo il 9°.

Dal 5° al 9° km, corro su 4’23” e 4’25” al km; intorno all’8°km si ripassa da dove siamo partiti, andando nella stessa direzione: per circa 1, 5km si ripercorre il primo km e mezzo di gara, cerco di “sfruttare” anche i marciapiedi per agevolarmi nei sorpassi.

Vorrei allungare un po' nell’ultimo rettilineo di circa 200 metri, ma quelli avanti hanno troppo vantaggio e riesco solo a non farmi superare da un altro runner nello sprint dei 30 metri finali,  concludendo nel real time di 44’12”.

Primi classificati, sui 1070 arrivati, sono Domenico Liberatore (Podistica Solidarietà) in 32’33”, tra gli uomini, Sofiia Yaremchuk (ACSI Atletica), in 34’03”, 3^ assoluta.

Una buona organizzazione, con buon ristoro finale, ma un pacco gara da migliorare senz’altro, rapportato al costo d’ iscrizione (la solita maglia tecnica e per giunta non di marca); sarebbe gradito, visto il percorso, un rilevamento intermedio e magari una classifica finale sul real time, considerata la confusione e l’ammassamento in partenza.