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Set 07, 2019 Fabio Marri - da Comunicati stampa 2415volte

Roma by Night Run 2019, un lutto e una speranza

Sara parte davanti a tutti Sara parte davanti a tutti Comitato organizzatore

La Roma by Night Run, mezza maratona in notturna svoltasi venerdì 6 settembre, ha visto oltre duemila atleti al via da piazza del Popolo. La manifestazione, organizzata dal Forhans Team con il patrocinio di Roma Capitale, della Regione Lazio e in collaborazione con Fidal Lazio, ha coinvolto la città intera, con 42 nazioni rappresentate e molti atleti provenienti da oltreoceano. I podisti hanno corso tra le meraviglie della Capitale nel nuovo percorso di questa edizione 2019. Partiti da piazza del Popolo con la piccola Sara, bambina disabile amante dello sport con il sogno di diventare giocatrice di basket in carrozzina, ad aprire la corsa, i runners hanno attraversato la Città Eterna tra i monumenti e le piazze storiche, dal Colosseo ai Fori Imperiali, da piazza Venezia al Circo Massimo, poi ancora piazza di Spagna e tanto altro, fino al ritorno dentro Villa Borghese a due passi dalla terrazza del Pincio.

I primi a tagliare il traguardo della mezza maratona sono stati Umberto Persi e Sofiia Yaremchuk, vincitori anche nel 2018 e capaci di ripetersi quest’anno. Persi, dell’Atletico Monterotondo, ha vinto col tempo di 1:11:32. Una gara in solitaria sin dal secondo km quando ha staccato gli avversari mantenendo la testa della corsa fino al nastro d’arrivo. Alle sue spalle Domenico Liberatore della Podistica Solidarietà, secondo con 1:14:17. Terzo Luca Stagno dell’Etnatletica con 1:16:02.
Dominio assoluto anche per la Yaremchuck, dell’Acsi Italia Atletica, che si è imposta in 1:21:18 con quasi otto minuti di vantaggio da Federica Brazzale della Faizanè Runners Team che ha chiuso in 1:29:02. Terza Daniela Perinu in 1:31:00. All’arrivo della mezza maratona anche Franca Fiacconi e il campione olimpico di nuoto a Sydney Massimiliano Rosolino. 

 

La classifica della 8km competitiva ha visto imporsi Francesco Amadori della G.D.S Lital davanti a Lorenzo Rieti e Ismaele Trono della Lazio Runners. Tra le donne vittoria per Giulia Pranteda davanti a Manuela Piccina dell’Atletica La Sbarra e Stefania Pomponi della Podistica Solidarietà. Davanti a loro però, prima a tagliare il traguardo, ma iscritta alla Fit Run non competitiva, la californiana Katrina O’Neil.  

 

C’è dunque da gioire, in primo luogo, del fatto che la corsa sia stata effettivamente svolta e partecipata, sebbene a 24 ore dal suo svolgimento un sito romano (noto, più che per i racconti di sport, per quelle che lui chiama “segnalazioni”, e la gente comune chiamerebbe “delazioni”) avesse proclamato: “La situazione è a due [sì, proprio due, non uno e nemmeno tre] poco complicata e la gara è a rischio. E mancano solo 24h al via della gara”, allegando un lungo videosproloquio di un personaggio iperesposto (anche all’attenzione di qualche Procura) che, oltre a ciò, sulla sua pagina Fb sentenziava: “Accetto scommesse: 30 a uno che non si fa”.

Venendo a cose più serie: la speranza lieta che ci giunge dalla partecipazione di Sara è però tristemente bilanciata dal lutto. Erminio La Rocca, tesserato con la Podistica Ostia, è stato colto da malore al quarto chilometro. Soccorso dall’assistenza sanitaria della gara, è stato trasportato all’ospedale Santo Spirito di Roma dove però, nella notte, è deceduto. L’organizzazione tutta ha manifestato la sua vicinanza alla famiglia e agli amici della squadra della Podistica Ostia per la triste scomparsa. Sulla pagina Facebook ACSI Campidoglio Palatino (ripresa dal “Messaggero”) si legge: «Qualche giorno fa, felice di essere stato dichiarato abile e arruolato, si era detto pronto a partecipare alla sua ottava 12x1 ora. Noi ne ricordiamo molte di più con lui, tra pacchi gara da preparare e acqua da distribuire, sempre con l'accompagnamento della sua allegria e della sua generosità. Caro Erminio il nostro cuore continua a battere per te».

È troppo facile commentare con “Erminio è morto facendo la cosa che gli piaceva di più”. Una volta appurato che tutto (idoneità, soccorsi ecc.) era stato fatto come scienza e coscienza impongono, non resta che rivolgere, con Dante, una angosciata domanda al “Sommo Giove”: questa morte è accaduta perché “son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? – O è preparazion che ne l’abisso – del tuo consiglio fai per alcun bene – in tutto de l’accorger nostro scisso?”.
Requiescat in pace.