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Dic 16, 2019 3046volte

Modena, Camminata del Quartiere Centro Storico

Parco XXII aprile, attenti a non scivolare Parco XXII aprile, attenti a non scivolare Teida Seghedoni

15 dicembre – La seconda delle 4 camminate di quartiere 2019 è l’unica che si svolge in città, mentre le altre sono confinate all’estrema periferia, o per essere esatti in frazioni di aperta campagna. Partenza, come ogni anno, in zona stazione ferroviaria, e primo tratto della gara (su una lunghezza massima prevista di 11,5 km) nel centro storico, coi passaggi felicemente documentati dalle foto di Teida presso l’ex Manifattura tabacchi, il Palazzo Ducale, le strade più prestigiose del centro, i viali attorno (un paio di km coincidono con quelli che si percorrevano nella defunta maratona d’Italia), poi il solito attraversamento dei Giardini Ducali dove le foto (206-215) non mancano di rilevare lo scempio urbanistico del mostruoso palazzone che fa ombra alla palazzina settecentesca dei giardini: Vittorio Sgarbi si chiedeva chi era stato quel criminale che aveva autorizzato la costruzione (che nelle cartoline ufficiali di Modena è cancellata). Si percorre in lungo e in largo il giardino, sede privilegiata di appostamento di Teida, dal vicolo dove un tempo stavano le gabbie dei leoni Ras e Lea (237), fino al boschetto dove la Desideratissima Dark Lady si lascia agganciare da due, diciamo così, tifosi (foto 325); il secondo dei quali si meriterà, al successivo parco XXII aprile, un promettente cheek-to-cheek (foto 588).
Il giro lungo procede verso nord-est della città, passando dalla chiesa di S. Caterina e ara dei piloti di Formula 1, che il grande “don Ruspa”, cappellano dei piloti (morto un anno fa) eresse abbattendo la vecchia chiesa cadente (il campanile rimasto è nella foto 359), e meritandosi una incriminazione per distruzione di patrimonio artistico (quell’incriminazione che nessuno aveva fatto al responsabile del palazzone di cui sopra): al che Enzo Ferrari gli promise che quando fosse andato in galera gli avrebbe portato il pranzo ogni giorno, naturalmente in Ferrari. La casa natale di Enzo è costeggiata sia nell’andata sia nel ritorno, col giro di boa posto nel quartiere di Torrenova (a un certo punto sembra di stare sotto le mura di Ferrara, ma è solo il terrapieno della tangenziale), e il lungo periplo del citato parco XXII aprile dove sorgeva la villa Pentetorri distrutta dai bombardamenti (foto 375).
È tempo di ripassare la ferrovia e tornare nel cortile dell’ex cinema Ferrovieri, a ritirare il mezzo kg gratuito di fusilli e, per chi vuole, acquistare il cioccolato solidale da Lolo della Ovunque. C’è anche Lupo col suo libro a più mani sulla storia del podismo modenese (ne riparleremo). Purtroppo non ci sono più due amici che questa storia hanno contribuito a farla: il “capostazione” Giulio Bavutti, che qui era di casa, e Silvano Mazzetti, quest’ultimo scomparso due settimane fa.
Nessuna competitività, ovviamente; partenze differenziate tra walkers alle 9 e runners alle 9,30 (ma parecchi runners o semirunners si intrufolano nella schiera di chi ha fretta, o semplicemente di chi se ne frega di orari e regole). Peraltro, il percorso è ottimamente sorvegliato e protetto dal traffico, dai volontari e dai vigili urbani: scambi di saluti tra questi e i loro colleghi che invece corrono con la squadra ufficiale del coordinamento Interforze; e come dice il ginecologo, io lavoro dove tu ti diverti.
Domenica 22 si replica con la terza di quartiere, a Marzaglia (cioè al confine con la provincia di Reggio), contrapposta alla San Donnino Ten dei Modena Runners, all’estremo opposto del comune: gara agonistica, dunque guardata con sospetto dal Coordinamento (“ben” 8 euro le iscrizioni, secondo tariffe regionali), ma che concluderà il trofeo Corriemilia e dunque attende partecipanti da tutta la regione, guidati, raccontati e fotografati da Stefano Morselli.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Teida Seghedoni