Stampa questa pagina
Gen 19, 2020 2604volte

Villa Lagarina (TN) - Cross della Vallagarina

il vincitore Cesare Maestri, sullo sfondo Francesco Puppi, secondo classificato il vincitore Cesare Maestri, sullo sfondo Francesco Puppi, secondo classificato foto Volcan/Organizzatori

19 gennaio - Grande prova degli italiani alla 43^ edizione di questa manifestazione che, nonostante una serie di difficoltà, mantiene tutta la sua importanza.

Nella gara internazionale maschile vince in 28:01 il trentino Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche), che riporta alla vittoria l’Italia 13 anni dopo Giuliano Battocletti. Forte interprete della corsa in montagna (vice campione del mondo 2019 della specialità), che tuttavia si trova a suo agio anche nel cross; ne aveva già dato prova al recente Campaccio.
Al secondo posto col tempo di 28:06 Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana), anche lui vice campione del mondo 2019 nella corsa in montagna ma sulle lunghe distanze. Terzo posto (tempo finale 28:20) per il siepista Abdoullah Bamoussa (Atl. Brugnera), quindi tre italiani ai primi tre posti.

Battuto nettamente il favorito Olivier Irabaruta (Burundi), che si era classificato terzo nel 2019 alle spalle dei fortissimi Cosmas Birech e Telahun Bekele.

Nella gara femminile (ridotta a 5340 metri rispetto ai 6440 del 2019) si riconferma col tempo di 18:27 Moira Stewartova (Repubblica Ceca), campionessa uscente dell’edizione 2019, davanti alla keniana Lena Jerotich (18:33). Molto bene Silvia Oggioni (Pro Sesto Atletica), terza classificata in 18:46. Appena giù dal podio Laura Dalla Montà (Assindustria Padova).

Vedendo i risultati non si può che essere soddisfatti della prestazione degli italiani: tuttavia, e senza togliere alcun merito, bisogna deplorare la minore presenza di atleti élite ad una manifestazione con una grande storia alle spalle, ma che appare oggi in notevole difficoltà. Lo stesso presidente della U.S. Quercia Trentingrana Rovereto, Carlo Giordani, ha evidenziato i problemi, che sono certamente di tipo economico per mancanza di adeguate coperture, ma anche perché molti atleti sono impegnati in stage di preparazione in giro per il mondo, in particolare in Portogallo e Kenya.
Sulla questione mancanza di fondi ho ben poco da dire, invece valuterei l'opportunità di allontanarsi dal mese di gennaio, un periodo "caldo" per la presenza di altre due corse campestri di notevole importanza (Campaccio e Cinque Mulini) e che attirano gli atleti elite.