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Mar 03, 2020 3058volte

Trani (BT) - 7° Cross di Trani, vincono Uva e Casaluce

Bonavita e Uva al comando Bonavita e Uva al comando Foto Roberto Annoscia

1 Marzo - Sembra ieri, ma siamo già alla settima edizione: ricordo chiaramente quella mattina, quando Gianfranco Fabiano mi raccontò il suo progetto, realizzare una corsa campestre nella tenuta dove era solito allenarsi lo zio, il famoso Mauro De Feudis, uno dei primi podisti in Trani e in Puglia, e dedicargli il memorial.  

Mi raccontò di questa immensa e curata tenuta, Villa Schinosa, alle porte di Trani, quasi più in città che fuori; mi descrisse i tenutari, don Ferdinando Capece Minutolo, uomo nobile ma che non temeva di “sporcarsi le mani” con il lavoro, e della sua splendida famiglia, gente attiva amante lo sport.

Gli anni sono passati, Don Ferdinando ha deciso lo scorso anno di raggiungere Mauro De Feudis, e il cross di Trani ha ora due ottimi testimonial nel mondo eterno, che da lassù guidano Gianfranco e l’intera Trani Marathon nell’organizzare al meglio l’evento.

Per me quasi un obbligo esserci: ho avuto l’onore di correre con zio Mauro, ho avuto la fortuna di stringere la mano di don Ferdinando, ho il piacere di essere invitato con largo anticipo dagli organizzatori; a memoria, ritengo che gli Annoscia abbiano coperto tutte le edizioni.

E’ facile raggiungere Villa Schinosa: usciti a Trani centro, dopo circa due chilometri siamo già a destinazione. Immensi gli spazi per parcheggiare, non c’è davvero alcun problema. Più che in inverno, sembra essere già a primavera inoltrata, la giornata è calda al punto giusto, soleggiata, un piacere attraversare il viale di querce che porta alla Masseria, si respira forte l’odore del sedano proveniente dall’attiguo campo.

Nella solita postazione di controllo avviene la consegna dei pettorali: due le opzioni, 5 euro per la sola partecipazione, 2 euro in più per ritirare anche il premio di partecipazione.

Inutile dire che tutto scelgono l’opzione completa e nel pre-cantina, dove è incredibilmente assuefacente il profumo del vino, avviene la consegna dei pacchi gara, che prevedono una maglia tecnica di marca, un chilo di farina di farro e una bottiglia di ottimo vino della Tenuta.

Bagni chimici risolvono il solito problema mattutino, anche per evitare scene poco edificanti o la distruzione di particolare colture; non mancano però i soliti trasgressori, forse attratti dalla natura.

Presenta la manifestazione il giornalista locale Nico Aurora, che commenta con la giusta moderazione e precisione ogni fase della manifestazione, aiutato dalla gradevole base musicale gestita dall’abile dee-jay, per un valido risultato finale.

La manifestazione prevede due serie: la prima, con avvio alle ore 9.00, comprende tutte le categorie femminili e gli uomini dalla SM60 in poi, e si sviluppa su un giro unico di 4 chilometri; la seconda, con avvio alle 10.00, riservata alle rimanenti categorie maschili, prevede un doppio giro del tracciato di 3km, per complessivi 6.

82 le donne, 61 gli uomini over 60, per complessivi 143 atleti iscritti alle prima serie; 186 per la seconda, con un totale di 329 iscritti alla manifestazione.

Alle ore 9.00, con gli atleti ordinatamente schierati dietro la linea di via, ecco lo sparo fatto partire dalla pistola del Referente regionale dei Giudici, Luigi De Lillo: gli atleti invadono il vialetto, la svolta a sinistra e via, li rivedremo solo all’arrivo.

Il terreno è secco, mancano i tratti fangosi, troppe forse le pietre che aumentano le difficoltà di stabilità; dopo il campo del prezzemolo, gli atleti sviluppano la loro corsa tra i vigneti ed uliveti, mentre più in fondo si scorgono i ciliegeti, i mandorleti di queste accattivante Tenuta. Diversi i cambi di direzione, qui si lavora sulle caviglie, non ci sono però difficoltà altimetriche e si viaggia bene.

A vincere la prima serie è l’aitante Mauro Grande (Pedone Riccardi Bisceglie), fisico da quarantenne, sostanzialmente in testa sin dallo sparo del Giudice; a secondi, ecco giungere la prima donna, la tigre di Bitonto, la brillante Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto); secondo uomo è il primo SM65, l’ottimo Luciano Balzani (SP Seven di Savignano sul Rubicone) che precede la seconda donna, la grintosa Silvana Iania (Free Runners Molfetta). Terzo uomo, il neo pensionato Gaetano Sifanno (Quelli della Pineta Bari), inseguito dalla mai doma Marilena Brudatglio (Tommaso Assi Trani), sempre agguerrita. Quarto uomo il mitico Giuseppe Attolico (Montedoro Noci), quinto “duracell” Vincenzo Palumbo (Assi Trani), sesto – rulli di tamburi e sonate di tromba – Sabino Sardella, il presidente della Podistica Canusium 2004. Maria Pia Lastella (Atletica Amatori Corato) è quarta tra le donne, con il primo SM70, il carissimo Antonio Peragine (Pedone Riccardi Bisceglie), settimo uomo, davanti al tenace Savino Castrigno (Atletica Amatori Corato), ottavo; seguono altre tre donne, la determinata Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta Bari), quinta, la scatenata Marica De Pinto (Assi di Trani), sesta, e la vivace Samanta Cirillo (Smart Runners Gravina), settima. Nono uomo, il combattivo Vito Del Vento (Assi Trani), ma si chiude la classifica femminile con tre “terribili protagoniste, Adriana De Cesare (Free Runners Molfetta), ottava, e il duo della Tommaso Assi Trani, Santa Pappalettera e Nicoletta Ferrante, rispettivamente nona e decima. Ecco anche il decimo uomo, il generoso Giuseppe Iodice (Margherita di Savoia Runners); 58 gli uomini giunti al traguardo, 72 le donne.

Finita la fatica, ecco il ristoro finale: vassoio con focaccia, mozzarella, dolce, gelato artigianale di banana, acqua e vino aromatizzato: difficile chiudere di più.

Ma per noi è il momento di dedicarsi alla seconda serie: più lunga e in teoria più veloce. Ordinata anche questa partenza, gli atleti abbandonano il viale iniziale per il giro giro. Da subito in testa Uva e Bonavita, si comprende subito che il successo è a loro ristretto, si lotta comunque anche nelle successive posizioni, soprattutto per determinare le graduatorie di categoria. Lungo il corteo, assisteremo anche a qualche doppiaggio, doppiaggio che vale la vittoria per Michele Uva (Free Runners Molfetta), al quale partecipare las sera prima ad una festa di compleanno sino alle due di notte fa evidentemente bene, vista la grinta e la potenza che lo portano a vincere per la seconda volta consecutiva (prima doppietta nell’albo d’oro) la manifestazione.

Sempre brillante, ma forse più pronto per una distanza superiore e su strada (avrebbe dovuto partecipare alla mezza di Lecce, poi rinviata), è secondo Giuseppe Bonavita (Podistica Santo Stefano Cerignola); a seguire lo splendido duo della Pedone Riccardi Bisceglie, Nicola Mastrodonato, terzo, e Sabino Gadaleta, quarto, che rinunciano allo sprint e alla lotta fratricida, mantenendo le posizioni.

Tra un infortunio e l’altro, Denis Greco (Assi Trani), porta a casa il quinto posto, davanti ad un’altra “vecchia” gloria, Felice Dell’Aquila (Daunia Running San Severo), sesto; Pietro Torroni (Running Team D’Angela Sport Turi), ancora in ripresa, è settimo, sul forte duo della Daunia Running, Francesco Papapietro e Mario Del Sordo, rispettivamente, ottavo e nono. Antonio Paolillo (Barletta Sportiva), che non molla mai, conquista la decima posizione.

165 i finisher, squalificato Francesco Paolo Caputo (Barletta Sportiva), per aver premesso al figlioletto di affiancarlo sulla biciclettina per l’intera durata del tracciato, di aver proseguito nonostante gli avvisi dei Giudici, mettendo a repentaglio l’incolumità del bambini e degli altri atleti (esattamente, come motivazione, è citato la regola 125.5, comportamento antisportivo o improprio).

A tal proposito, ricordo a tutti gli atleti che, parimenti, non è permesso correre nelle serie non di propria competenza, ancor più è vietata l’assistenza ad altri corridori (che può portare alla squalifica propria e dell’atleta che si affianca), come è vietato attraversare e occupare il percorso, soprattutto in sede di arrivo. Non lamentatevi se poi arrivano le squalifiche, rispettate i regolamenti, non fate agli altri quello che non vorreste sia fatto a voi, ricordate che rispetto genera rispetto.

Tornando alle cose belle, anche gli atleti della seconda serie possono gustare le specialità del ristoro; a breve, però, per tutti, accompagnatori compresi, ecco pronto un piatto di gustoso risotto preparato dallo chef Michele Elia, accompagnato dal raffinato vino della Tenuta: si può pretendere di  più?

Ma tutto è pronto per la con la cerimonia di premiazione, prima un mazzo di fiori premia la signora Maria Capece Minutolo, accompagnata dal sempre solare figliolo, Corrado, anni fa anche campione italiano di vela.

Si comincia dai due vincitori, Uva e Casaluce, ai quali è assegnato il trofeo Mauro De Feudis (bellissimo, in legno lavorato a mano, raffigurante il volpino in corsa, simbolo della società organizzatrice), consegnato dalla sempre attivissima signora De Feudis, per i due vincitori anche tanti, troppi, altri premi in natura e una maglia tecnica, sicuramente meritatissimi.

E ricchi sono i premi per i primi tre di ciascuna categoria, con marmellate, varie farine, olio extravergine, vino e succhi di frutta bio, la bottiglia di amamo, oltre alla splendida medaglia in legno, lavorata mano, riportante la posizione di arrivo.  

Ultimo atto, il riconoscimento delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Tommaso Assi Trani, che giocava… in casa, con 43 arrivati su, nell’ordine, Barletta Sportiva (28), Margherita di Savoia Runners (19), Podistica Santo Stefano Cerignola (16) e Atletica Amatori Corato 15).

La manifestazione è davvero finita, il tempo per una foto di gruppo degli attivissimi soci della Trani Marathon, un caro abbraccio con Gianfranco, e la voglia di tornare presto in questa Villa, dove sport, cuore, natura ed amicizia danno vita ad un incredibile, ottimo e vitalissimo mix di lunga vita.