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Apr 19, 2020 2779volte

Martino Faraone: maratona nel sottoscala con beneficenza

Martino con la sua medaglia Martino con la sua medaglia Foto Facebook

Due volte la 100km del Passatore e 56 maratone (con un pb di 3h47’) nel suo curriculum, il 43enne Martino Faraone di Rubiera (sinonimo, oggi, di un certo Baldini), amante della lunghe distanze, soffre maledettamente durante il lockdown causa pandemia per coronavirus. 

Legge con attenzione i resoconti sulle tante maratone e mezze casalinghe e pensa: “Io non sono meno matto di tutti questi matti che corrono in casa!".   

E nasce il progetto: il percorso è il corridoio del sottoscala condominiale misurato con rotella metrica: 18,12 metri, arrotondato a 18,10, che impone cioè 1165 giri di 36,20 m (avanti e indietro) più altri 22 metri, per completare la classica distanza di maratona.

“Mancherà la musica, il vociare della gente, l'odore della canfora, l'allegria, gli amici. Ci sarà, comunque la fatica, l'ansia pre-gara ed in più la noia del percorso. Ma sopratutto, ci sarà l'onore della sfida ad una grande regina: la Maratona. Non conta il campo di battaglia, perché tanto la sfida è sempre e solo con se stessi. E così, come su qualsiasi altro percorso, che sia Roma o Crevalcore, arriveranno gli ultimi metri, gli ultimi passi, il traguardo... e la gioia sarà la stessa”, afferma il nostro maratoneta.

Due giorni prima la “maratona del corridoio del sottoscala” è pubblicizzata con un post su facebook: amici, conoscenti e “tifosi” sono avvisati.

I ristori sono pronti e disponibili ogni 138 giri (cioè ogni 5 chilometri), i cartelli segnalano il chilometro ogni 28 giri; lo striscione di arrivo appare solo all’ultimo giro, con la particolare caratteristica di aver appesa la medaglia di finisher che finirà al collo del maratoneta direttamente passando sotto il traguardo: la medaglia è a forma di mascherina chirurgica e riporta la distanza, l'hashtag “iorestoacasa” e la data.

Martino decide di indossare una particolare canotta, che riporta fronte/retro le sue due società Fidal/Uisp, cioè Passo Capponi e Podistica Rubierese.

La quota d'iscrizione è una donazione alla Croce Rossa (con invito per gli spettatori a contribuire). 

E giovedì 16 aprile, alle ore 7.45, comincia la maratona di Martino che racconta: “La gara non è stata particolarmente impegnativa, ma i continui stop e ripartenze ogni 18 metri, hanno reso impossibile tenere un passo ‘normale’, portando il tempo finale a 5 ore e 54 minuti. Per affrontare una corsa così particolare è stato necessario mantenere la mente lucida, come mi ricordava spesso l'elfo che ho iniziato a vedere verso la fine... Scherzi a parte, è stato molto bello ricevere gli incitamenti dai vari amici che mi hanno seguito praticamente per tutto il tempo”. 

E, in effetti, sono stati in tanti a seguire la diretta, anche se dopo meno di due ore la batteria del telefono si è scaricata, tanto che il nostro atleta ha dovuto attaccare una power bank, che ha usato con parsimonia perché “sapevo che ci sarebbe voluto tempo...”

Ed è bellissimo il racconto dell’arrivo di Martino: “E’ stato il momento più significativo, perché racchiude l'idea strampalata di correre una maratona in quel posto e la felicità di avercela fatta, perché anche questa volta gli ultimi 195 metri sono stati di gioia e con le lacrime agli occhi”. 

E se aggiungiamo la beneficenza, l’impresa di Martino è senz’altro apprezzabile… 

Al seguente link il filmato della maratona: https://www.facebook.com/martino.faraone/videos/10215983070025679/

 

 
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