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Mag 15, 2020 padre Pasquale Castrilli 4414volte

Maratone della speranza, 7 su 11 (per ora)

Arriveremo alla vera Venezia? Arriveremo alla vera Venezia? P. Castrilli

La Milano resisti marathon è stata la prima di 11 maratone definite della “speranza”. Un’iniziativa davvero singolare escogitata dal presidente Paolo Gino e dal Direttivo del Clubsupermarahon (CSMI) in questi mesi di emergenza sanitaria da Covid-19. “Abbiamo ricevuto la richiesta di mantenere un legame forte tra noi in questi giorni di emergenza. Tra le molte iniziative che abbiamo varato, questa speriamo aiuti a passare qualche momento felice e dare speranza a tutti noi e i nostri amici cercando di fare del bene a chi è in prima linea. - scrivevano gli organizzatori - Si tratta semplicemente di correre insieme le maratone che sono state spazzate via dal coronavirus stando rigorosamente a casa, con i mezzi che si hanno e sulla distanza che ci si sente”.

Le maratone della solidarietà si corrono praticamente nelle date degli eventi podistici cancellati. La partenza è data in diretta Facebook alle ore 9 dalla pagina di Daniele Alimonti, runner dalle imprese impossibili (https://www.facebook.com/juan.kappacinque.9). Ognuno può correre una distanza a piacere. L’iscrizione consiste nel versare un’offerta libera alla Protezione civile o ad un ente impegnato nella lotta al Covid-19. Ogni partecipante invia tramite mail o w/app il proprio chilometraggio e qualche fotografia. Dunque nessuna classifica, nessuna competizione, ma solo il piacere di correre e di documentare la propria ‘gara’. Prova ne sono i numerosissimi racconti arrivati al club, che ha intenzione di pubblicare un libro. E’ possibile anche scaricare dei pettorali predisposti per l’occasione.

 

Personalmente ho pensato di aderire a questa serie di ‘maratone’ correndo rigorosamente a domicilio nella prima fase, e dal 4 maggio su percorsi più lineari. Condivido i racconti delle mie prime sette ‘maratone della speranza’.

 

MILANO MARATHON  5 aprile. La reclusione è più leggera / 12,2km

Avevo corso la Milano Marathon il 2 aprile 2017. Una delle mie 13 maratone. Ho bei ricordi di quella giornata in un contesto nuovo per me: conosco poco Milano e la Lombardia… Correre oggi la Milano resisti marathon mi ha riportato inevitabilmente a quel giorno. Solo che oggi ho corso i miei 12km in casa, o meglio nel giardino di casa, in Sicilia, dove vivo da sei anni. La reclusione di questi giorni è un po’ più leggera con questa bella iniziativa delle 11 maratone. Spero di correrle tutte. Un pensiero per i medici e gli infermieri e per quanti sono in prima linea per contrastare il coronavirus. Ho fatto la mia parte donando qualcosa all’Ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo.

 

LAGO D’ORTA MARATHON 13 aprile. Donando sul Lago dorato / 18km

Sono stato una sola volta a Gozzano (Novara), sul lago d’Orta. E’ stato per correre la maratona, il 9 agosto 2018. Una bella giornata sul percorso collaudato con partenza dal lido di Gozzano, passaggio a Pella, giro di boa a Ronco. Una giornata di immersione, per me, nella logica del Clubsupermarathon alla quale mi sento vicino. Prima di quel giorno avevo avuto modo di conoscere questa interessante kermesse solo via web. Sul percorso alcuni personaggi mitici come Piero Ancora, una caduta causa radici (se non ricordo male verso il km 39), all’arrivo una stretta di mano (allora si poteva) e due chiacchiere con Giorgio Calcaterra. In quei due giorni a Gozzano avevo avuto l’opportunità di conoscere la comunità dei missionari Comboniani che risiedono in una casa ricca di storia; anticamente fu un collegio che accoglieva le giovani leve. Anch’io, missionario (Oblato di Maria Immacolata, OMI), ho trascorso alcuni momenti a dialogare e conoscere i missionari di quella casa, alcuni dei quali giunti in prossimità del traguardo finale. Edificato anche dal vedere che una parte della struttura fosse a disposizione della Caritas e un’altra di migranti provenienti dal continente africano.
Tutto mi è tornato alla mente correndo quest’oggi i miei 18 chilometri della “Donando sul Lago dorato. Lago d’Orta Marathon”, la seconda delle 11 maratone. Ho riletto con piacere anche l’articolo che avevo scritto due anni fa sulle chiese che si incontrano lungo il percorso della maratona sul lago dorato. http://www.clubsupermarathon.it/maratone/4182-orta-10-in-10-idea-azzeccata-e-tante-belle-chiese-da-vedere.html

 

PADOVA 19 aprile. Che il Santo ci aiuti! / 15km

Oggi per la maratona di Padova ho un dedica ad un amico, un frate francescano del convento di Padova che sta combattendo contro l’infezione da COVID 19. Ha fatto già due tamponi, ma il virus è ancora all’opera… Non è anzianissimo, ma nemmeno troppo giovane. Ho pregato per lui e gli ho inviato la forza e la vita di cui facciamo esperienza ogni volta che facciamo chilometri. Dal primo all’ultimo metro di oggi (15km con vento di scirocco a 35km/h) la memoria e i ricordi mi hanno fatto rivivere ritiri e incontri che abbiamo condiviso con lui e altri religiosi. Il mio amico è un uomo saggio con tanta esperienza e buon senso. Ha viaggiato molto in Italia e in Europa insieme alle reliquie di sant’Antonio che ha portato anche a latitudini estreme. Il Santo lo aiuterà senz’altro a superare questo difficile momento.

 

50KM DI ROMAGNA 25 aprile- Romagna senza fretta / 10km

Confesso di conoscere poco la Romagna. Più che altro per me è stata terra di passaggio per raggiungere il Veneto e le montagne delle Dolomiti sulle quali sono andato più volte per campi estivi con i ragazzi. Dal centro Italia salivamo per la Orte-Ravenna e poi la Romea… Una volta ci siamo persi nella zona del delta del Po. A gennaio avevo pensato di correre la maratona a Rimini programmata per il 22 marzo, ma poi cancellata. Ho letto della 50km di Romagna soprattutto nelle cronache di chi corre il Passatore a fine maggio e reputa questa gara un’ottima preparazione, alla giusta distanza temporale, dalla 100km Firenze-Faenza. Correndo oggi mi sono lasciato cullare da questo elogio della Romagna scritto da Giovannino Fabri: “La Romagna è terra dolce di gente un po’ matta ma piena di calore, sempre disposta a sorridere e scherzare, capace di lavorare e produrre anche più di qui, ma senza fretta, perché la fretta serve a vivere male. Le colline sono dolci e piene di paesi antichi, tenuti come salotti e il panorama è rasserenante, il vino è sincero come i suoi abitanti, e un bicchiere di vino non si nega a nessuno”.

 

SANTHIA’ / VERCELLI 1 maggio. Maratona del riso (amaro) / 14km

“Le consiglio un buon Barbera”. Il proprietario dell’enoteca del centro di Santhià è convinto e sicuro. E’ l’abbinamento migliore per la cena della sera a base di arrosto di carne. Giuliana si fida del consiglio di un esperto. Due bottiglie e via, rientriamo insieme a casa, poco meno di un chilometro dall’enoteca. Sono a Santhià da un’ora e mi sembra di conoscere Giuliana da una vita. E’ venuta in stazione a prelevarmi con due biciclette: la sua e una per me. Siamo andati a casa a depositare lo zaino e poi insieme a fare compere (tra queste il vino Barbera). L’indomani avrei corso la maratona del Riso. Era il 30 aprile di pochi anni fa. Giuliana mi ospita per due notti nella sua casa. L’ho contatta non ricordo più su quale piattaforma… e l’ho trovata subito reattiva e ‘positiva’. Passiamo dalla chiesa a salutare il ‘don’ locale (che non troviamo), diamo uno sguardo all’ostello parrocchiale e poi rientriamo a casa per non perdere troppe energie. Mi racconta di Santhià: è la prima volta che arrivo da queste parti. In serata mi invita a cenare insieme: siamo in tre. Mi astengo dal Barbera, ma mangio volentieri l’arrosto e un po’ di riso bianco scondito. E’ la vigilia e bisogna mangiare equilibrato e caricare un po’ di carboidrati. L’indomani la maratona scorre tranquilla, super piatta tra le piantagioni di riso e i canali dell’acqua per l’irrigazione. Se non ricordo male solamente un cavalcavia a metà gara e un sottopassaggio verso il 37° km. All’arrivo trovo Giuliana pronta a mettermi la medaglia al collo. E’ andata dagli organizzatori dicendo loro che arrivava un amico e voleva premiarlo lei. Fantastico!

Il ricordo della maratona del riso, una delle mie poche maratone, solo 13 finora, era inevitabile in questo primo maggio un po’ amaro, ma reso senz’altro più lieto correndo i 14km della “resisti marathon” di turno. Oggi ho corso pensando di essere di nuovo a Santhià. Con Giuliana ci siamo sentiti poche volte in seguito: sono quegli incontri fugaci che restano dentro per sempre.

 

BARCHI-FANO 3 maggio. Barchi, su e giù / 11km

Già da un paio d’anni avevo “messo in canna” questa maratona marchigiana. Ma per varie coincidenze non è stato possibile partecipare. Oggi ho corso con il desiderio di poterla correre presto, magari nel 2021. Dai racconti dei runners e dalle cronache degli anni passati, leggo di una gara ricca di saliscendi, ma anche di tanta simpatia e accoglienza da parte degli organizzatori e di chi si prende cura dei podisti lungo il percorso e all’arrivo.

Mi piacciono i percorsi “mossi” (soffro un po’ le discese), perché mi sembra ricalchino il cammino della vita che è fatta naturalmente di alti e bassi. La salita ci richiama l’esigenza di elevare la nostra esistenza, la discesa ci aiuta a capire che quando la velocità aumenta non dobbiamo perdere il controllo della situazione. Il giro casalingo che ho allestito per queste prime maratone è stato abbastanza variegato: cemento, terra e tappeto, per quanto riguarda il fondo, breve discesa al 10%, due salite anch’esse brevi, tre giri di boa, per quanto riguarda il percorso. La vita è così. Oggi abbiamo superato la metà delle 11 maratone della speranza: felice di far parte del gruppo.

 

6 ORE DI FOIANO 10 maggio. Evviva i donatori! / 13km

Prima ‘maratona’ esterna quest’oggi. Giornata calda: le temperature sono salite decisamente nel corso dell’ultima settimana. La Sicilia è illuminata in tutto il suo splendore. Senza strafare, oggi ho pensato di allungare. Nelle settimane di clausura causa coronavirus, ho corso 200km su un percorso casalingo da criceti (in una ‘maratona della speranza’ ho fatto 18km su questo mini-anello!). Oggi non mi sembra vero poter assaporare chilometri distesi, senza giri di boa e cambi di ritmo. Sullo sfondo il golfo di Milazzo e le isole Eolie. In genere non scatto foto durante l’allenamento, quest’oggi a maggior ragione: vento di scirocco (non fortissimo questa volta) che rende tutto meno nitido. Il panorama meriterebbe di essere immortalato, lo conosco bene…

Il titolo della sei ore di oggi (il donatore) mi fa pensare a quanti in questo periodo hanno veramente donato: tempo, energie, preghiere, lavoro, denaro… Abbiamo vissuto in queste settimane alcune dimensioni che ci rendono più umani: la compassione, la solidarietà… Tratti fortemente italiani, distintivi che ci vengono riconosciuti anche a livello internazionale.

 

Un totale di 93km corsi per queste prime 7 ‘maratone della speranza’. Ne restano altre 4 che vi racconterò.

 
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