Domenica scorsa 16 maggio, se la Milano Marathon ha fatto di certo il botto a livello cronometrico, con i migliori risultati di tutti i tempi sul territorio italiano, come raccontato in questo nostro articolo, la festa ambrosiana della corsa non è assolutamente finita verso le 8e30. Dopo meno di un’ora ha infatti preso il via la 10k, gara questa si, aperta a tutti gli amatori e che ha visto transitare sul traguardo 550 finisher. Corsa su due giri che sostanzialmente ripercorrevano il veloce anello della 42k intorno al Parco Sempione, solo leggermente accorciato sull’andata/ritorno di Corso Sempione. Vittoria di Francesco Agostini (Casone Noceto) in 30’33”, un crono che per le ragioni che Vi illustreremo in seguito, è anche meglio di quanto non sembri a prima vista. Distaccati di rispettivamente 5 e 9 secondi si sono piazzati Antonino Lollo (Atl Bergamo) e Filippo Ba (Alpinistico Vertovese). Più larga la vittoria di Sara Galimberti della Bracco Atletica in 35’42” su Mara Ghidini (Metall. S. Marco BS) e Najla Aqdeir (LBA Sprint Academy).
Grande entusiasmo tra i partecipanti, molti dei quali arrivati in anticipo per sbirciare i top runner impegnati in precedenza e che poi si sono goduti la loro gara, anche se non è mancato qualche chiaroscuro. Amici ci hanno raccontato che al venerdì, alla consegna dei pettorali, hanno dovuto aspettare circa tre quarti d’ora l’arrivo dei numeri oltre il 500. Se la gara è partita nel solito grande rispetto delle disposizioni anticovid, addirittura con partenze di solo 4 atleti per volta, con i quartetti distanziati di una decina di secondi, al meeting point dell’Arco della Pace si sono verificati numerosi imbottigliamenti. Quanto alla distanza, premesso che non vi erano segnalazioni chilometriche e che i GPS non vanno certo presi per oro colato, l’impressione di molti atleti è stata quella che la lunghezza fosse decisamente abbondante rispetto ai nominali 10000 metri. Oltre a quanto ci si possa normalmente aspettare in gara quando non sempre si prendono le traiettorie più brevi utilizzate per certificare un tracciato.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net