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Ott 23, 2022 1988volte

Venezia – Venice Marathon, Solomon Mutai vince con record

il vittorioso arrivo di Solomon Mutai il vittorioso arrivo di Solomon Mutai Foto Comitato Organizzatore

In una giornata che ha riservato condizioni climatiche ottimali, vittoria con record della manifestazione (2h08’10) per l’ugandese Solomon Mutai, per pochi secondi migliora il tempo realizzato dal keniano John Komen nel lontano 2009 (2h08’13). Lucy Karimi prima nella gara femminile.

23 ottobre 2022. E finalmente è arrivato il record, inseguito da molti anni. Gara maschile che si risolve sul ponte della Libertà, con Mutai che allunga in progressione e stacca il keniano Emmanuel Naibei, da quel momento gareggia solo con se stesso. Secondo posto in 2h09’41 per Naibei e terzo per l’etiope Delelegn Abebe, che con 2h09’54 migliora il suo primato personale (precedente 2h11’). Primo italiano (equiparato) è Khalid Jibari (Athletica Alperia), col tempo di 2h25’35; secondo posto in 2h27’15 per Salvatore Gambino (DK Runners) e terzo per Edgardo Confessa (2h27’46-Team Km Sport). Pochi italiani e tempi non eccelsi, viene da chiedersi perché questa gara venga generalmente disertata.

Gara femminile che è parsa anomala nel suo svolgimento, pare avesse un unico pacer dedicato, Umberto Persi, peraltro alla sua prima esperienza in maratona. Vista da fuori poteva essere una buona idea dedicare (anche) almeno un africano a dettare il ritmo, data la loro nutrita partecipazione in questa occasione. Di certo è parsa subito una difficile impresa quella di fare il record della gara, dopo il passaggio alla mezza in 1h13’11, e chi conosce il percorso sa bene che la prima parte è ben più semplice della seconda. Si corre quindi solo per vincere, e 6.000 euro riservati al/la primo/a classificato/a sono un buon motivo per provarci. Dopo il Ponte della Libertà, e poco prima dell’inizio dei famosi 14 ponti, Lucy Karimi saluta la compagnia e si invola, non senza qualche difficoltà nella sua azione in corrispondenza di curve e ponti. Vince in 2h28’12, ben lontana dal suo personale di 2h24’24, ma è sempre bene ricordare che gli ultimi chilometri del percorso di questa maratona sono piuttosto complicati; podio tutto keniano che si completa con  Rebecca Chesi (2h29’14) e Caroline Korir (2h29’46).

Prima italiana Paola Salvatori (U.S. Roma 83), suo il tempo di 2h52’36. Secondo e terzo posto col tempo di 3h02’25 e 3h08’18 rispettivamente per Martina Festini (Atl. Brugnera) ed Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team).

Anche qui sarebbe da capire qualcosa sulla scarsa presenza delle atlete elite.

Eppure il montepremi riservato agli italiani era decisamente interessante, 1800 euro al primo classificato e a scalare sino al quinto posto, che assegnava 500 euro. Da tenere tuttavia presente che le attenzioni degli organizzatori dovrebbero, o potrebbero, riguardare altri passaggi: rimborsi, ospitalità, pettorali ad invito, lo stesso supporto logistico, fondamentale in una gara così particolare (partenza da Stra ed arrivo nel centro di Venezia, con evidenti complicazioni nel pre e post gara). Insomma, è possibile che si facciano delle scelte ben precise sulle strategie relativamente agli atleti elite, da cui poi conseguono quelle degli atleti.

Buone notizie lato partecipazione: al momento che scrivo siamo già a 4133 atleti classificati e siamo a 5h40', quando nel 2021 erano stati 2739 i finisher.