Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Lug 31, 2024 754volte

Curinga (CZ) – Il “Settebello curinghese” supera metà del cammino

Paesaggi e vincitori Paesaggi e vincitori Roberto Mandelli

30 luglio – E’ la quinta edizione della serie di sette-maratone-in-sette-giorni organizzata dall’Atletica Curinga, vivace movimento di questo comune sparso tra le montagne (fino a 1000 metri), le colline (dove ha sede il vecchio capoluogo, a 380 metri di altezza, e le vastissime spiagge calabresi, in gran parte a libero accesso.

Il clou della settimana avverrà sabato 3 pomeriggio, con la 16^ edizione della Sei Ore, gara nazionale Fidal di cui riparleremo; ma intanto, per scaldare i muscoli, da domenica 28 a venerdì 2 il “Settebello” propone sei 42 km (col contorno di percorsi da 21 e da 10 circa), su percorsi diversi che generalmente contemplano un “lancio” di 10-12 km circa e un circuito di 5-6 km o giù di lì, fino a raggiungere la distanza canonica.

Partenza alle 7 di mattina, quando le temperature non sono ancora salite ai livelli di 34-35 gradi che si raggiungono verso mezzogiorno; ritrovo organizzativo verso sera per chi si voglia iscrivere volta per volta, con tariffe che vanno dai 30 euro per gara singola ai 150 per l’en plein; ospitalità a offerta libera nella canonica di don Pino Fazio (un altro “prete sempre di corsa”, sebbene ora, reduce da infortunio, dichiari che si presenterà solo alla Sei ore), oppure a prezzi modicissimi presso abitazioni private: sotto la supervisione della squisita signora e nonna Caterina Frija, circondata da un buon numero di volonterose giovani curinghesi, con qualche maschietto, che fa riferimento per l’aspetto tecnico a Giambattista Malacari.

Le prime sei gare, pur non essendo normate dalla Fidal, sono maratone a tutti gli effetti, con percorsi eccellentemente segnalati, incroci sorvegliati (anche se i tratti su strade aperte alle auto sono abbastanza ridotti), controlli intermedi e finale gestiti dagli organizzatori col sistema dei tempi eroici, ovvero la spunta manale, con una certa fiducia riposta anche negli atleti. Che, chiaramente, sono degli amatori a tutto tondo, e nemmeno in gran numero data la stagione, la concorrenza di altri eventi similari e l’oggettiva difficoltà di raggiungere il luogo (ma anche in questo caso, Caterina e Giambattista offrono supporti e passaggi in auto).

Le classifiche sono diramate, verso sera, da Icron, anche se la loro redazione dipende dalle “spunte” manuali di cui sopra e insomma non sono a prova di bomba.

Dai dati presenti online (https://www.icron.it/newgo/#/classifica/20243461)  troviamo una dominatrice assoluta nel settore femminile, la flessuosa supermaratoneta ternana Carolina Agapiti, che finora ogni giorno ha conquistato il successo (peraltro, su sole 3 rivali, nemmeno sempre in grado di concludere le gare): domenica 28 ha dominato la “Uliveti Marathon” in 7.07, con quasi 40 minuti sulla seconda, la veronese Paola Riolfi; lunedì 29 ha stravinto la Maratona delle “Terme Romane” (uno stupendo complesso dei primissimi secoli dell’Impero, vicino alla località balneare di Acconìa), con un favoloso 5.35, e stavolta la Riolfi seconda (su 3) è arrivata poco meno di due ore dopo; infine (per il momento), Carolina ha vinto anche martedì 30, nella maratona della “Pineta al Mare”, la più fresca e pianeggiante, con 6.42, precedendo stavolta di 1 ora e 10 la francese Magalì Arfel.

In campo maschile c’è un po’ più di varietà, tra la quindicina di sportivi che ogni giorno prendono il via, e ovviamente primeggia chi fa scelte tecniche o insomma più ‘oculate’: così, il primo giorno è stato il dominio, con un 3.20:30 di tutto rilievo, di Paolo Leone, che ha lasciato il secondo Alberto Ble a 56 minuti, e il terzo, il siciliano Michele D’Errico, a 1 ora e 13. Alle Terme il secondo giorno, assente Leone, ha prevalso Ble (3.52) con mezz’ora su D’Errico, mentre al terzo posto, appena dietro, si è affacciato lo studente di ingegneria modenese (ma di origini calabresi) Stefano Grillo.

Assenti i primi due vincitori, il terzo giorno la coppa del primo in Pineta è toccata al baffuto  D’Errico, che con 4.13:55 ha doppiato tutti gli altri: una sola volta Stefano Grillo, due o più tutti gli altri, che secondo la classifica risultano in tutto 12 (Ma di alcuni e alcune delle 4 donne, avendo partecipato personalmente e incrociato i colleghi /-e 12 volte, cioè per ognuno dei 6 giri finali, mi permetto di dubitare).

Classifiche a parte (scaglino la prima pietra gli arbitri e giudici delle Olimpiadi parigine!), la gara è risultata simpatica, messa su con grande abnegazione (e il compito più improbo e ingrato, ma con successo solo parziale, è stata la rimozione dei quintali e quintali di immondizie bellamente depositate da ignoti ai lati delle stradine e dentro il bosco: Caterina mi dice che anche pochi mesi fa i volontari avevano compiuto analoga operazione, ma i risultati sono durati… pochi giorni).

Devo dire che queste brutture sono la tara più grande dei luoghi, segnati anche dall’abbandono e graduale sfacelo di molte vecchie abitazioni nel centro storico di Curinga: e visto che in questi giorni ci sono state pure scosse di terremoto dai 3 ai 3.5 gradi, c’è da rabbrividire pensando a cosa potrebbe succedere.

Lo sport fa la sua parte, e Curinga alta riceve vivacità in questi giorni dai podisti (e i loro familiari): come il super-primatista per maratone concluse, Vito Piero Ancora, 71 anni appena compiuti; il “sindaco” mantovano Marco Simonazzi, il romano Marcello Arena, l’indiano giramondo Sivalaban Pandian.

Oltre, beninteso, ai vincitori citati sopra, e ai volontari “esteri” come Vito o Laurìa, vecchio e memore lettore di Podisti.net. Al termine della gara in Pineta, c’è stata la possibilità di un salutare tuffo nelle acque del Tirreno (sicuramente più pulite di quella della Senna), poi il pranzo offerto dagli organizzatori, e il consueto trasporto in auto verso le sedi di residenza.

Siccome chi scrive rimane qui fino alla conclusione delle “ostilità”, riferiremo anche di come andrà a finire. Intanto suggerisco di dare un’occhiata all’album fotografico messo insieme, dall’altro capo dello Stivale, da Roberto Mandelli, e che documenta non solo la gara della Pineta ma un po' di tutto.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: R. Mandelli - F. Marri

Lascia un commento

I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail. 

Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi. 
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.

Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina