Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Mag 14, 2025
Vota questo articolo
(1 Vota)

Premi sportivi, torna l’esenzione da ritenuta sotto i 300 euro

Premi sportivi, torna l’esenzione da ritenuta sotto i 300 euro Foto Roberto Mandelli

14 maggio 2025. Si torna indietro, oppure è un passo in avanti, dipende dai punti di vista; certamente si semplifica il lavoro degli organizzatori perché, se consideriamo che la maggior parte dei premi sono al di sotto della soglia di 300 euro, c’è meno lavoro amministrativo da gestire.

Ora si torna alle regole del 2024, o meglio, quelle che erano in vigore dal 29 febbraio e sino al 31 dicembre 2024; quindi si reintroduce l’esenzione che era stata tolta. Della serie, ci abbiamo provato, non ha funzionato bene, rimettiamo a posto le cose. Forse letta così fa un po’ sorridere, ma è un fatto che tassare del 20% premi di 10,20,30 euro appariva un po’ anomalo.

Invece fa un po’ arrabbiare che questa decisione avvenga a stagione abbondantemente iniziata, con calendari chiusi e regolamenti approvati.

E ancor più questo passaggio è discutibile:

Con il d.lgs. 33/2025, la soglia di esenzione è stata nuovamente introdotta, con decorrenza retroattiva dal 29 febbraio 2024, cioè in continuità con quanto previsto dal Milleproroghe, e dunque applicabile anche alle somme erogate dal 1° gennaio 2025 in poi.

Vale a dire che tutti i pagamenti di premi fatti da gennaio ad oggi potevano non rientrare nella tassazione, ma è ovvio che si tratta di gare trascorse ed è ragionevole pensare che i conti siano già stati chiusi, con buona pace degli organizzatori e degli atleti che si sono visti trattenere il 20%. Quindi peggio per gli organizzatori che hanno pagato puntualmente, con le incombenze amministrative del caso.  

Altro passaggio che era e continua ad essere discutibile:

Il limite di 300 euro annui non è soggettivo, cioè non riguarda la totalità dei premi percepiti da uno stesso sportivo nel complesso, bensì l’importo erogato da ciascuna ASD o SSD a ciascun beneficiario. Ciò significa che un atleta può percepire più premi, ciascuno sotto la soglia, da più società sportive diverse, beneficiando più volte dell’esenzione.

In pratica si legge che se la stessa ASD organizza più gare e il medesimo atleta supera complessivamente la quota di 300 euro, a questo punto scatta la ritenuta del 20%. E’ una circostanza un tantino anomala, se ci pensiamo bene: ad esempio, se parliamo lato montepremi ad un atleta che partecipa ad una sola gara in un anno, e vince un premio di 400 gli viene trattenuto il 20%, ad un altro che ne fa 10 vincendo sempre 300, quindi =3.000 euro, non ha alcuna trattenuta.

Attenzione ad un passaggio, che tutto sommato pare ovvio: l'esenzione vale per qualunque importo sopra i 300 euro, se un atleta percepisce 300 euro per una vittoria, ma nel contempo batte il record della gara premiato, ad esempio, con 100 euro, i due importi si sommano, e quindi scatta la ritenuta del 20%. 

Credo che la riforma dello sport fosse una buona idea, gli addetti ai lavori sanno che c’è un certo “disordine” nella gestione delle ASD e questo limite dei 300 euro/beneficiario  vuole proprio risolvere questo aspetto, ma l’applicazione della norma di prestava e tuttora si presta a diverse osservazioni critiche.  

QUESTO E' IL DECRETO NEL SUO INSIEME

QUI PER CHI VUOLE ANDARE ALLA NORMA SPECIFICA

Lascia un commento

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina