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Gen 06, 2021 Sebastiano Scuderi 4418volte

Dopo il disastro, affidiamoci a “l’anno che verrà”

Si canta e medita su percorsi poco affollati Si canta e medita su percorsi poco affollati Roberto Mandelli

QUI LA STATISTICA COMPLETA (EXCEL)

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’
, cantava Lucio Dalla venti anni fa: ma c’è poco da distrarsi, se Dio vuole il 2020 è passato, ora bisogna affrontare il 2021.

Come diceva Trilussa, la statistica è la scienza secondo la quale se tu mangi un pollo e io digiuno, abbiamo mangiato mezzo pollo a testa; ma per avere una visione obbiettiva della realtà occorre fare comunque ricorso ai dati.

L’esame dei risultati del 2020 dell’attività su strada non lascia spazio all’ottimismo.

Partiamo dalle Maratone: dalle 52 del 2019 siamo scesi a 13, e le presenze da  53.019 a 3.197, vale a dire 39 gare e 49.822 partecipanti in meno, pari al -94%

Le 13 manifestazioni vedono prevalere gli EPS con 7: da notare le due manifestazioni UISP di Rieti “3 maratone in 3 giorni estate” e “5 maratone in 5 giorni autunno”, che porterebbero a 15 le maratone effettive disputate, contro 6 FIDAL .

I classificati FIDAL sono 2.147 (67,2) e EPS 1.050  (32,8).

Nella classifica delle manifestazioni per numero di arrivati, al primo posto troviamo Terni con 622, seguita da San Felice Circeo 436 e Salsomaggiore 399.

Queste cifre esprimono chiaramente più di ogni parola la situazione: nel 2019 al primo posto c’era Roma con 8.817, seguita da Firenze 7.449 e Milano 6.308.

Per quanto riguarda i tempi Reggio Emilia, grazie al Campionato Italiano, ottiene il primo posto sia nel maschile con 2h14’30” che nel femminile con 2h29’42”, ma con soli 75 classificati contro i 2.448 del 2019 (per onestà va precisato che l’edizione 2020 alla fine è stata presentata non come la classica maratona di Reggio, ma come campionato italiano disputato a Reggio, oltre tutto su un tracciato inusuale).
Carrara è seconda nel maschile 2h21’11” e terza nel femminile 2h52’52”, Terni terza nel maschile con 2h35’42” e seconda nel femminile con 2h46’51”.

Nel 2019 al primo posto della classifica maschile trovavamo Milano con 2h06’51”, al secondo Roma con 2h09’16”, terza Venezia con 2h11’14”.

Nella classifica femminile Roma era prima con 2h26’43”, seconda Firenze 2h27’35” e terza Venezia con 2h28’30”

Aspetto non secondario, la perdita stimata di 120.000 euro da parte della FIDAL tra tasse di approvazione e partecipazione gare.

Esaminiamo ora il panorama delle Maratonine o Mezze maratone.

Le manifestazioni nel 2019 erano 246: FIDAL 180, EPS  66, nell’ultimo anno sono scese a 37: FIDAL 22, EPS 15; i partecipanti totali erano 194.118: FIDAL 162.499, EPS 31.619, sono passati a 33.112: FIDAL 25.418, EPS 7.694, vale a dire 209 manifestazioni  e 161.006 partecipanti in meno con una perdita dell’83%.

Nella classifica delle manifestazioni per numero di arrivati, al primo posto Verona con 5.205, seguita da Napoli 4.780 e Barletta 2.051: nel 2019 Roma-Ostia 8.548, Milano 6.720, Napoli 5.539.

Per quanto riguarda i tempi, notevole Napoli sia nel maschile 1h00’27” che nel femminile 1h08’05”, molto bene anche Verona 1h01’012 e 1h11’49” rispettivamente; al terzo posto nel maschile Trino 1h04’54”, e Terni nel femminile 1h15’03”.

Nel 2019 aveva brillato la Roma – Ostia con 1h00’36” e 1h07’15”, poi, nel maschile, Padova con 1h00’54” e Milano 1h00’57”, nel femminile seconda Trento 1h09’19” e ancora Milano 1h10’17”

La perdita FIDAL stimata è  di 300.000 euro, che sommata alle 120.00 delle maratone porta il totale a 420.000, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Il problema trascurato è tutto il complesso delle manifestazioni non stadia, manca una statistica globale, ma le manifestazioni territoriali, cioè regionali e provinciali, presentano una voragine che dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro tra tasse di approvazione e di partecipazione.
È necessario e ormai indifferibile sostenere e rilanciare tutta l’attività periferica, dove la partecipazione media è sui 300 atleti, perfettamente gestibile con il protocollo COVID 19, che prevede un massimo di 500 partecipanti distanziati di un metro e mascherina per i primi 500 metri. Si tratta solo di crederci e di intervenire con autorevolezza, superando la foglia di fico delle “gare d’interesse nazionale”.

A parte l’aspetto pecuniario, il Podismo ha la sua ragion d’essere nelle manifestazioni competitive e non competitive: continuare ad ignorarne il valore sociale e civile, oltre che sportivo e salutare,  denota ancora una volta la miopia di una cultura diffusa che ha più volte dato dell’untore a chi cercava solo un po’ di serenità (oltre che di mantenimento della forma, cioè della salute) in questo momento così travagliato.

Non conosco altri modi così felici come la corsa per risolvere provvisoriamente misteri cosmici, avventure, persino sventure. Provvisoriamente, purtroppo. Ma poi, perché dire purtroppo? Se avessi soluzioni definitive, smetterei di correre, e non sarebbe un bene: così scriveva Gian Paolo Ormezzano nella prefazione al libro  “Correre in Salute e in Allegria”, quarantacinque anni fa.

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Sebastiano Scuderi

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