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Condivido in toto il tentativo di fare lobbying a sostegno della manifestazione. Purtroppo, il panorama podistico negli ultimi 12 mesi è stato così scarso da rendere ogni evento in calendario doppiamente importante: per chi lo organizza, in quanto segnale di presenza e di continuità, per chi riesce a parteciparvi, come motivazione per proseguire gli allenamenti e come occasione per un test più probante delle ormai consuete gare virtuali.
Tuttavia, temo che ci si trovi di fronte ad una situazione penalizzante: il CONI pilatescamente ha lasciato ad ogni Federazione la scelta dei criteri per definire le manifestazioni di "interesse nazionale" e sappiamo bene che tradotto in fidalese questo vuol dire semplicemente "quelle per cui hai pagato la relativa tassa".
A questo punto la palla passa alle amministrazioni locali che concedono o meno le dovute autorizzazioni: mi sembra chiaro che su questo piano prevalgano logiche che nulla hanno a che vedere con lo sport e con il buon senso: diventa piuttosto una questione di con...senso.
Infatti, mi sembra fin troppo facile pensare che ci sia un'opposizione politica ben lieta di cavalcare l'onda del disdegno popolare, sul refrain del "ma se le attività produttive e commerciali sono chiuse, perché questi sciagurati possono liberamente divertirsi sulle nostre strade mentre noi cittadini soffriamo il lockdown?". A questo punto un buon amministratore comunale, che pensa prioritariamente alla riconferma in occasione delle prossime elezioni, farà i propri conti e troverà un valido motivo di "salute pubblica" per scongiurare il rischio della pestilenza causata della scorreria dei lanzichenecchi in canottiera (o maglia termica, visto il periodo), con buona pace di tutti quelli che si sono dati da fare per garantire il proprio sostegno o partecipazione all'evento.