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Gen 04, 2024 padre Pasquale Castrilli 762volte

Missionario maratoneta morto in Venezuela

Missionario maratoneta morto in Venezuela P. Castrilli

4 gennaio - Notizia cupa che arriva dal Venezuela. E’ stato trovato cadavere padre Josiah Asa K'Okal, sacerdote dei missionari della Consolata di origine keniana; e maratoneta. Il suo corpo è stato rinvenuto il 2 gennaio nella municipalità d Sotillo, nello stato Monagas situato a nord-est del Paese.

Non si avevano più notizie del padre missionario dal giorno precedente, quando era stato visto uscire in bicicletta dalla casa dei missionari della Consolata nel comune di Tucupita. Non aveva con sé né il cellulare né la carta di identità. Padre K’Okal percorreva lunghe distanze correndo a piedi, o in bicicletta, per raggiungere le varie stazioni missionarie ed incontrare le comunità cristiane. Era una consuetudine appresa nel suo paese natio, il Kenya, terra di maratoneti e camminatori. In Africa i bambini apprendono dall’infanzia a muoversi a piedi e percorrono chilometri ogni giorno per andare e tornare da scuola.

La polizia locale ha aperto un’inchiesta per accertare le circostanze della morte. Josiah era molto conosciuto dalla comunità indios Warao, una popolazione di migranti a causa della crisi economica che il Venezuela attraversa da vari anni, e della quale aveva studiato lingua e cultura. Nel 2022 aveva conseguito un Master in Antropologia in Ecuador proprio sulla migrazione dei Warao. Le autorità stanno indagando anche sulla pista del suicidio. Pare che da diverso tempo Josiah entrasse in periodi di depressione.

Padre K’Okal era nato il 7 settembre 1969 a Nyanza (Kenya). Dopo gli studi di teologia a Londra era stato ordinato sacerdote il 9 agosto 1997, e subito assegnato al Venezuela, dove si era impegnato in diversi settori. Era molto apprezzato come uomo di pace e dialogo. La popolazione locale lo chiamava “l’uomo dal lungo sorriso”. Per il suo impegno ed il suo servizio gli era stata riconosciuta la cittadinanza venezuelana. Il cardinale Baltazar Porras e l’arcidiocesi di Caracas lo ricordano come un missionario generoso.