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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

6 giugno 2023. Che questo sia un sito di podismo credo sia chiaro a tutti, però è impossibile non dare questa notizia. Ad una tappa Gold del Continental Tour Pietro Arese, oltre ad un sensibile miglioramento del suo personale best portato a 3'33.56 (precedente Monaco 2022), corre e vince la sua gara chiudendo sotto il minimo previsto di 3'34.20 per i mondiali di Budapest (agosto 2023).

Da rilevare che è il secondo miglior tempo "all time" dietro solo al 3'32.78 realizzato da Genny Di Napoli nel 1990.

Pietro Arese è una bella persona, prima ancora che un grande atleta. Personalmente gli auguro tutto il successo che si merita.

Questo il comunicato di Fidal.

ATLETICA: LAMPO ARESE, 3:33.56 IN POLONIA NEI 1500, VITTORIA E STANDARD PER I MONDIALI
Pietro Arese non si ferma più. A Bydgoszcz, in Polonia, il mezzofondista azzurro afferra uno splendido successo nei 1500 metri della tappa Gold del Continental Tour e sgretola il primato personale, portandolo a un sontuoso 3:33.56, un crono che in Italia mancava dal 1995 e che lo proietta a meno di un secondo dal record italiano di Gennaro Di Napoli datato 1990 (3:32.78). Per il 23enne piemontese delle Fiamme Gialle c’è anche la soddisfazione dello standard per i Mondiali di Budapest che era fissato a 3:34.20. Continua il momento d’oro dell’atleta allenato a Varese da Silvano Danzi, quarto agli Europei di Monaco di Baviera, quinto agli Euroindoor di Istanbul, già capace la scorsa settimana di spingersi a 3:34.37 a Montreuil. Nel memorial intitolato alla leggenda polacca Irene Szewinska, Arese sceglie una tattica di gara impeccabile, sempre attenta e degna dell’intelligenza sopraffina di cui è dotato: inizio soft al centro del gruppo, progressiva risalita verso le posizioni di testa con passaggio alla campana in seconda posizione (2:38) e poi attacco decisivo a 250 metri dal termine superando il serbo Bibic. Il rettilineo finale è adrenalina pura: se da dietro incalzano, Arese risponde con personalità senza scomporsi e dà fondo a tutte le energie rimaste, per rimanere in testa fin sul traguardo e siglare un crono da ‘meeting record’ con un giro conclusivo di poco superiore ai 55 secondi. Nulla possono l’irlandese Andrew Coscoran, a sua volta al personale con 3:33.87, il britannico Matthew Stonier (3:34.43), il belga Ismael Dejbani (3:34.53), il sudafricano Tshepo Tshite (3:34.59), l’etiope Adisu Girma (3:34.71), tutti sotto i tre e trentacinque.

PARLA ARESE: “LA PAROLA CHIAVE? MENTALITÀ” - “Mentalità, questa è la caratteristica che mi riconosco oggi - le parole di Arese - Io guardo già avanti e sono a soli 6 centesimi dal minimo olimpico per Parigi che si potrà ottenere da luglio. Con coach Silvano Danzi ci siamo detti che, tra mille virgolette, ‘a fare i tempi sono bravi tutti’, ma farli vincendo una tappa Gold che è mezzo gradino sotto la Diamond League è veramente importante. Non è il risultato ma la sensazione. E la giornata di oggi mi gasa tanto. Anche perché ora non bisognerà rincorrere il ranking per andare ai Mondiali e la preparazione sarà più semplice. Era un tempo atteso? Nì. Ma quando ho visto il passaggio ai 1100 ho pensato che avrei fatto il personale: mi sono incollato a Bibic e l’ho passato. Sentivo di poter vincere. Poi nel rettilineo finale ho messo un’altra marcia e sono rimasto davanti. Se mi chiedete del record italiano, rispondo senza nascondermi: l’obiettivo cronometrico è quello, ormai mancano soltanto otto decimi. Ora mi attende una gara di 800 metri, sabato 17 giugno a Dessau, in Germania, la mia prima all’estero su questa specialità: può essere utile per velocizzare i ritmi nella prospettiva di una gara tattica agli Europei a squadre, qualora fossi convocato. E ci starebbe qualche bella Diamond League, mi sento pronto”. Il suo è il quarto tempo europeo dell’anno, il quarto anche della storia d’Italia: tutti di Genny Di Napoli i primi tre, 3:32.78 a Rieti nel ’90, 3:32.94 a Montecarlo nel ’95 e 3:32.98 a Pescara nell’89.

Mercoledì, 17 Maggio 2023 14:21

Doping: avanti un altro, Rhonex Kipruto

17 maggio 2023. Altro atleta, ancora keniano, che finisce nella rete, e stavolta si tratta di un pezzo da novanta. Rhonex Kipruto.

E' il primatista mondiale sui 10 chilometri, Valencia 2020 (nella foto), ma ha anche 57'49 nella mezza maratona, tempi che fanno di lui uno dei più forti atleti di sempre. Ora, inevitabile dubitare sulla qualità di questi risultati. L'intervento di sospensione è stato deciso dalla "AIU", Athletics Integrity Unit, l'agenzia che gestisce i casi di doping nell'atletica leggera.

La sospensione è provvisoria, in attesa della procedura prevista in questi casi, ed è motivata da valori anomali riscontrati nel suo passaporto biologico; come è noto, quantomeno agli addetti ai lavori, tale passaporto tiene traccia dei valori nel tempo, a prescindere dal fatto che non vengano riscontrate positività in occasioni di controlli.

Se venisse confermata l'accusa, sarebbe un'altra mazzata, l'ennesima, su Athletics Kenya, che ha visto diversi atleti colpiti negli ultimi tempi.

 

Sabato, 29 Aprile 2023 21:49

Hoka : recensione Clifton 9

Arrivata da poco sul mercato (marzo 2023) pare già riscontrare il gradimento di diversi runner, non fosse altro perché alcuni negozianti lamentano la scarsa disponibilità, anche se questo può dipendere da vari fattori.

Ci ho corso dentro un centinaio di chilometri, a mio avviso la percorrenza minima per farsi un’idea un po’ più precisa. La sensazione, sia nella calzata che nella corsa stessa, è sempre gradevole grazie ad una notevole morbidezza, data soprattutto dalla nuova intersuola in schiuma EVA. Una sensazione che oggi danno gran parte dei prodotti di questa tipologia, frutto di scelte costruttive che vogliono privilegiare il confort; ma questo è a discapito delle prestazioni? L’impressione di “sprofondare” significa necessariamente una minore stabilità? Non è detto, ne’ con Clifton 9, ne’ con altri brand, dipende dall’insieme delle parti che costituiscono il prodotto finale. Nel caso di Clifton 9 non ho avvertito particolari sensazioni di oscillazione laterale.

Per quanto riguarda l’ammortizzazione, probabilmente il parametro più importante per la maggior parte dei podisti, direi che con Clifton 9 c’è tutta. Per chi ancora cerca le scarpe col vecchio criterio, A1, A2, A3, etc  direi che questo modello è una A3, ma è un criterio ampiamente superato grazie ai nuovi materiali che costituiscono le scarpe; se ci avete fatto caso c’è una diminuzione generalizzata dei pesi, ma scarpa più leggera non significa necessariamente minore ammortizzamento, proprio perché i materiali di oggi sono diversi da quelli di ieri, si potrebbero definire più “performanti”, senza riferirci specificamente alle sole prestazioni cronometriche.

Le caratteristiche:

Peso di 248 grammi uomo (taglia 9), 205 donna (taglia 7).

Altezza tallone/avampiede di 32/27 mm (uomo) e 29/24 mm (donna), quindi il drop è di 5 mm. E’ basso? Beh, effettivamente non è molto alto, ma la tendenza un po’ di tutti i marchi è stata quella di ridurlo negli ultimi anni. Di certo è una cosa da valutare per chi corre molto in salita, una situazione nella quale aumenta non poco l’estensione del tricipite surale e del tendine.

La durata: personalmente non lo considero uno dei parametri più significativi nella scelta di un prodotto piuttosto che un altro, meglio farci meno chilometri dentro una scarpa ma farli bene; tuttavia è un dato di fatto che le scarpe (tutte) oggi durano meno di ieri. Invece i prezzi sono aumentati, anche se la politica delle promozioni dei vari marchi (e dei negozi) spesso porta a fare buoni affari, in particolare se non cerchi l’ultimo modello e/o il più “stiloso”.

Da evidenziare che con Clifton 9 Hoka ha voluto fare la sua parte nel rispetto per l’ambiente: la tomaia è semplice e costruita attraverso processi che riducono l’impatto ambientale, la linguetta è realizzata in mesh riciclato.

Ma, alla fine, per chi è questa scarpa? E’ sempre difficile essere precisi sotto questo aspetto, tuttavia ce la possiamo cavare dicendo che Clifton 9 è un prodotto piuttosto universale, non è certamente da grandi prestazioni (ne’ credo fosse questo l’intendimento di Hoka), ma può accompagnare per molti chilometri la maggior parte dei podisti, in particolare se dotati di una buona biomeccanica ed un appoggio neutro.

23 aprile 2023. Ormai il record è nell’aria, Giovanna Epis si avvicina tanto, tantissimo, al record italiano sulla distanza, attualmente detenuto da Valeria Straneo, 2h23’44 a Rotterdam 2012. Dopo Valencia 2022, quando chiuse in 2h23’54, alla maratona di Amburgo la Epis realizza un notevole 2h23’46.

Un leggero cedimento dopo il km 30 (dopo un passaggio alla mezza in 1h11'21) fa sfumare il sogno del record italiano, che però sembra proprio solo rimandato per la forte atleta dei Carabinieri, che chiude la gara al sesto posto.

Per la cronaca, nella gara femminile rocambolesca vittoria alla keniana Dorcas Tuitoek in 2h20'09, che migliora di molto il suo precedente personale (Valencia 2022, 2h24'54) davanti all'etiope Tiruye Mesfin, caduta sul rettilineo d'arrivo.

Gara maschile vinta dal connazionale Bernard Koech in 2h04'09, che eguaglia il suo primato personale e realizza il nuovo record del percorso.

 

Lunedì, 10 Aprile 2023 22:40

Doping in Kenya: si muove AIU, servirà?

10 aprile 2023. Ne avevamo GIA’ PARLATO QUI , sembrava che accadesse qualcosa di importante sul problema del doping in Kenya. Certo non si poteva pensare che i tempi fossero brevi, tuttavia da quel momento sono finiti nella rete altri atleti, ultima in ordine cronologico Norah Jeruto, campionessa del mondo sui 3000 siepi, keniana ma con passaporto kazako dal gennaio 2022; ecco allora che il presidente AIU (Athletics Integrity Unit), David Howman, in una comunicazione ammette che il fenomeno non è certamente isolato e riconducibile a casi sporadici, con atleti che si muovono per proprio conto; invece pare che esista un vero e proprio sistema gestito da persone esperte in materia (criminale), capaci di attrarre, indurre gli atleti a doparsi per puri fini di business.

Ma guarda un po’, verrebbe da stupirsi di tale (presunto) stupore, e della notizia stessa: era davvero così difficile immaginare ci fosse un vero e proprio traffico? Siamo di fronte ad un altro caso Russia?

Il presidente dell'AIU ha dichiarato: “È chiaro che il doping in Kenya è sempre più ben organizzato e questi casi sottolineano la realtà che coinvolge personale con esperienza medica. Questa è una seria minaccia per il nostro sport”.

Il caso, diciamo così, è nato dopo l'ultima squalifica di 8 anni inflitta a Eglay Nafuna Nalyanya, per tre  violazioni delle regole antidoping del World Athletics. Nalyanya è stata ritenuta colpevole per l’uso di una sostanza proibita e la manomissione o tentata manomissione in qualche passaggio dei controlli antidoping. La giuria del tribunale ha notato diverse similitudini nelle spiegazioni/giustificazioni di questa atleta e della sua connazionale Betty Lempus, squalificata per due violazioni.

In pratica, secondo quanto riferito, entrambe le atlete avrebbero fornito documentazioni mediche false, atte a giustificare l’utilizzo di sostanze per patologie o problematiche che ne avrebbero motivata la somministrazione.

Il presidente Howman ha ribadito l'impegno dell'AIU a collaborare con le autorità keniote per soffocare il flagello del doping citando l'impegno di 5 milioni di dollari all'anno del governo keniota per i prossimi cinque anni per combattere il doping nell'atletica.

Servirà davvero a qualcosa? Speriamo.

QUI IL TESTO COMPLETO DEL TRIBUNALE DISCIPLINARE

Domenica, 02 Aprile 2023 19:09

Milano Marathon a Kwemoi e Cherop

Maratona di Milano nel segno dell'ugandese Andrew Rotich Kwemoi e della keniana Sharon Chemutai Cherop. Buon esordio di Crippa

2 aprile 2023. I crono non sono quelli eccezionali del 2022 quando Titus Kipruto vinse in 2h05'05 e Vivian Jerono in 2h20'18 ma comunque la maratona di Milano si conferma ad alti livelli. Yeman Crippa, all'esordio in maratona, realizza una buona prestazione, chiudendo in 2h08'57.

Gara maschile che si è risolta al km 39, quando l'ugandese ha lasciato la compagnia del gruppo di testa, tra questi anche Yeman Crippa, involandosi verso l'arrivo, suo il tempo finale di 2h07'14. Secondo posto per Timothy Kipkoprir Kattam (Kenya-2h07'53), terzo John Hakizimana (Ruanda-2h08'18. Quinto posto per Crippa, un risultato cronometrico che personalmente ritengo molto buono (9° all time), forse si era creata troppa aspettativa, non vorrei proprio questo esordio fosse giudicato negativamente, sarebbe sbagliato. 


Foto LaPresse

 

Tra le donne vittoria della keniana Cherop, che cambia letteralmente all'ultimo mille e vince in 2h26'13. Secondo e terzo posto rispettivamente per l'etiope Sintayehu Ethlemanhu Dessi (2h26'30) e  un'altra keniana, Emily Chebet Kipchumba (2h28'08).

Buon esordio in maratona per Federica Sugamiele (Caivano Runners), ottava in 2h34'08. Bene anche Emanuela Mazzei (classe 1977), 12esima in 2h39'50. Giuseppe Gerratana (C.S. Aeronautica) non riesce a migliorare il tempo di 2h13'01 (Torino 2022), finendo la sua gara in 2h14'44. 

I numeri della maratona dicono che siamo agli stessi livelli del 2022, con 5125 atleti che hanno concluso la maratona entro il tempo massimo di 6 ore e trenta. Per essere più precisi sono 4618 gli atleti regolarmente classificati; la differenza risiede nel fatto che dal 2022 è possibile partecipare in versione turistico/sportiva, formalmente non competitiva, senza quindi entrare nella classifica finale. Invece notevole la crescita per le staffette, da 1841 a 2927.

(N.D.R) Sta facendo rumore, soprattutto sui social, la partecipazione di Matteo Renzi, classificato 2487° assoluto e 2222° maschio con 3.58 (487° M 45). Pare che il suo record precedente fosse 4.11 a Firenze. Inevitabili gli attacchi dei "leoni da tastiera", cui replicano i sostenitori (niente di nuovo, per chi ha buona memoria). Per chi mostra di dubitare dei tempi, rileviamo che i chip l'hanno segnalato in 56:44 al km 10; 1.59:12 alla mezza (con una media di 5:38/km); 2.48:57 ai 30 km (5:37/km), e al traguardo con una media finale di 5:38, dunque secondo una regolarità invidiabile. "Finire una maratona è una bellissima sfida innanzitutto con te stesso. Rimettersi in gioco ogni giorno è l’avventura più bella della vita. Sono felice di aver chiuso la maratona di Milano in 3h58. Grazie a Paolo e a chi mi ha dato una mano, anche semplicemente con un “Non mollare”. Vi voglio bene, alla prossima sfida": così ha twittato l'ex premier.




Foto LaPRESSE

Comunicato Fidal

ATLETICA, CRIPPA 2H08:57 NEL DEBUTTO IN MARATONA A MILANO
All’esordio in maratona, il campione europeo dei 10.000 metri Yeman Crippa si piazza quinto a Milano in 2h08:57. L’attesa prima gara dell’azzurro nella distanza più classica si chiude con un risultato che lo inserisce nella top ten italiana di sempre, al decimo posto. Ma è anche il secondo crono a livello nazionale per un debuttante sui 42,195 chilometri, dietro soltanto al 2h08:34 ottenuto l’anno scorso proprio nel capoluogo lombardo da Iliass Aouani, diventato recordman italiano un paio di settimane fa con 2h07:16 a Barcellona. Nella prima parte la corsa si sviluppa su ritmi meno rapidi del previsto, con un parziale alla mezza di 1h03:51 per un drappello di 18 atleti, mentre l’obiettivo iniziale era intorno a 1h03:20. Poi il trentino delle Fiamme Oro rimane nel gruppo di testa che conta ancora una decina di unità dopo 30 chilometri, transitando in 1h30:47 prima di perdere terreno, frenato anche da problemi di stomaco nel tratto conclusivo. Trionfa nella Enel Milano Marathon l’esordiente ugandese Andrew Kwemoi in 2h07:14, autore dell’azione decisiva al rifornimento del 35° chilometro, davanti al keniano Timothy Kipkorir Kattam (2h07:53) e al ruandese John Hakizimana (2h08:18), quarto l’etiope Solomon Deksisa Gonfa (2h08:48) in una tiepida mattinata primaverile (12 gradi di temperatura alla partenza) che poi si scalda nel finale. Finisce tredicesimo il siciliano Giuseppe Gerratana (Aeronautica, 2h14:44).


Foto by Giancarlo Colombo

CRIPPA: “VOLEVO FINIRLA, MA SI PUÒ FARE MEGLIO” - “Sapevo che sarebbe stata un’avventura, alla prima esperienza in una maratona”, racconta Yeman Crippa. “Alla fine sono riuscito a portarla a termine, arrivando con il sorriso. Ma non sono mancati gli imprevisti perché a circa cinque chilometri dal traguardo ho dato di stomaco per due volte, probabilmente per non aver digerito bene gli ultimi gel energetici, e la gara si è complicata molto. Puntavo al record italiano, anche se già alla mezza eravamo sopra la tabella di marcia, però fino a quel momento avevo buone sensazioni. Non è stato facile ma ho tenuto duro, era la prima e volevo finirla. Probabilmente mi sono innervosito troppo nella prima metà, quando mi sono accorto che il ritmo non era quello voluto, sprecando energie”, commenta l’azzurro che non si nasconde, come d’abitudine. E nel futuro di Yeman Crippa, primatista italiano su tutte le distanze dai 3000 alla mezza, ci sarà ancora la maratona. “Non voglio uscire sconfitto da questa gara, che mi aiuterà a crescere. Ci riproverò nella prossima stagione, cercando di arrivare ancora più preparato, consapevole che si può fare molto meglio. Adesso ho in programma di tornare in azione nei 10 km su strada, il 14 maggio a Monza, e di essere al via il 3 giugno nella Coppa Europa dei 10.000 a Pacé, in Francia, dove cercherò il minimo per i Mondiali di agosto a Budapest”.

LA GARA FEMMINILE - Tra le donne si ferma poco oltre la mezza Sofiia Yaremchuk (Esercito) che era passata in 1h11:58 insieme alle battistrada. Vittoria al Kenya con Sharon Cherop (2h26:13) nei confronti dell’etiope Ethlemahu Sintayehu Dessi (2h26:30), quindi l’altra keniana Emily Chebet Kipchumba (2h28:08) sul terzo gradino del podio. All’ottavo posto la 26enne siciliana Federica Sugamiele (Caivano Runners) con 2h34:08 al debutto in maratona, un anno e mezzo dopo l’incidente stradale che l’aveva costretta a un periodo di inattività, poi dodicesima Emanuela Mazzei (Urban Runners), classe 1977, in 2h39:50.


 

Una seconda edizione che meglio non poteva andare: Badr Jaafari ed Erica Franzolini portano i nuovi record della gara rispettivamente a 1h02’02 e 1h17’57. Record di iscritti, oltre 600, e partecipanti classificati, 542 (+ 155 rispetto al 2022). 5.000 bimbi e genitori hanno fatto festa con la 21 di Reggio. 

26 marzo 2023. Il messaggio era chiaro per tutti, per gli atleti di livello e per tutti gli amatori: venite a “la 21 di Reggio”, qui si corre forte. Messaggio raccolto da tanti, molti dei quali oggi hanno migliorato il loro personal best.

Ci è riuscito molto bene Badr Jaafari (Casone Noceto), atleta maggiormente dedito alle distanze più brevi, alla sua terza maratona stampa un notevole 1h02’02, nuovo primato personale e record della manifestazione (precedente Amaniel Freedom, 1h’03’58), lasciando dietro un certo Daniele Meucci C.S. Esercito - 1h03’59) e Vincenzo Agnello (G.P. Parco Alpi Apuane – 1h05’01).

Altrettanto ha fatto la forte SF35 Erica Franzolini (Maratonina Udinese): 1h17’57 è il nuovo record del percorso (Barbara Bressi – 1h19’18) oltre a costituire il suo personale. Secondo posto per Enrica Bottoni (1h19’37 – Atletica Livorno), terzo in 1h’21’03 per l’atleta del Gruppo Alpinistico Vertovese,  Luisa Gelmi. 

Gara maschile lanciata sin da subito su ritmi elevati, grazie a quel signor atleta che risponde al nome di Yassine Bouih, poi ha fatto tutto Jaafari: passaggio al km 10,55 in 30'48, quindi già ben sotto i 3'/km, e poi....poi ha continuato a correre forte. 

Nella gara femminile Erica Franzolini ha corso quasi da subito in solitaria in una gara che lei stessa definisce “non ancora nelle sue specialità” ma nella quale si è migliorata di ben 4 minuti negli ultimi tre anni. 

Ma si è corso forte in tutte le categorie cosiddette  amatoriali, un paio di esempi a caso: Giacomo Carpenito  un SM 50 del Modena Runners, ha vinto la sua categoria in 1h18’37; Annamaria Ceccarelli, SF 60 (Atl. Castelnuovo ne’ Monti) ha chiuso col tempo di 1h46'23, anche qui col primo posto di categoria. 

Bilancio considerato assolutamente positivo dagli organizzatori, in primis Paolo Codeluppi e Vehid Gutic, ed ora si guarda con fiducia ed ancora maggiori ambizioni al futuro de’ “la 21 di Reggio”.

Alla sua terza maratona l’allievo di Magnani stampa un notevole 2h07’16, nuovo record italiano: precedente Eyob Faniel (2h07’19, Siviglia 2020).

19 marzo 2023. Il mio personale ricordo su questo atleta va indietro di molti anni, una gara formalmente non competitiva di 5 chilometri organizzata da Genny Di Napoli a Noverasco (MI). Si presenta un ragazzo di 17 anni (se ricordo bene l'età) che arriva ... molto, ma molto prima degli altri. Ricordo anche le parole di Claudio Valisa, allenatore proprio di Genny, che sta seguendo i primi passi di Iliass "Sentiremo parlare di questo ragazzo".

Da allora, come si dice, ne è passata di acqua sotto i ponti; il ragazzo è cresciuto, sia come atleta che come persona. Dopo il diploma al liceo scientifico si trasferisce negli Stati Uniti, prima in Texas e poi a Syracuse, nello stato di New York. Atletica e studio viaggiano di pari passo. Qui realizza molti primati personali, in particolare nel mezzofondo, sia veloce che prolungato. Ma il vero salto di qualità inizia sotto il coach Massimo Magnani, che lo porta con saggezza ed abilità verso le distanze più lunghe. 

Dopo ulteriori miglioramenti sui 10 k e 10.000 metri, esordio in maratona nel 2022, a Milano, con un 2h08'34 che rappresenta il tempo italiano più veloce di sempre per un debuttante. Un mese fa a Verona ha portato il suo limite sulla mezza a 1h01'19. Domenica scorsa ai campionati italiani di cross aveva destato qualche preoccupazione per un vistoso rallentamento nel finale di gara, ora si può pensare che tutto fosse calcolato: l'obiettivo che contava era proprio la maratona di Barcellona.

Nella gara vinta dal keniano Marius Kimutai (2h05'06), Iliass si piazza al nono posto (passaggio alla mezza in 1h03'16) e con questo tempo resta ben sotto lo standard definito da World Athletics per la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi nel 2024, oltre che a quello dei mondiali di specialità (2h09'40) che si correranno a Budapest nel prossimo agosto.

Una nota di merito a parte per lo svizzero Tadesse Abraham, classe 1982, giunto al traguardo al sesto posto in 2h06'43.

  

 

13 marzo 2023 - Vince, anzi rivince dopo il successo nel 2022, la keniana Ruth Chepngetich la più importante gara giapponese (livello "platino", secondo la World Athletics) riservata alle sole donne; eccellente il suo crono finale di 2h18’08, non lontano dal 2h17’18 che costituisce il (suo) record della gara. Giusto dire che questa ragazza, classe 1994, ha un eccezionale record personale di 2h14’18, ottenuto alla maratona di Chicago 2022. 

Ancora più significativo il suo riscontro cronometrico se consideriamo che ha corso da sola quasi dal primo metro di gara. Secondo posto per la giapponese Ayuko Suzuki, che con 2h21’52 migliora nettamente il suo primato personale di 2h28’32 (Sapporo-2018). Terzo posto in 2h22’32 per un’ altra atleta giapponese, Honami Maeda, anche a lei al record personale (precedente 2h23’30 Osaka 2021). 

Molto interessante il montepremi, forse il più alto in Giappone, con 250.000 dollari riservati alla vincitrice. 

I dati ufficiali riportano 12.387 partecipanti, un numero elevatissimo se si considera che è appunto una gara totalmente riservata alle donne. 

Un paio di curiosità: la vincitrice Ruth Chepngetich è gestita da una manager italiano, Federico Rosa. Qui a Nagoya nel 2019 Sara Dossena sfiorò il record italiano di Valeria Straneo (2h23’44), chiudendo col notevole tempo 2h24’00.

 

 

Si è tornati a correre a Bologna: maratona, 30 k e mezza maratona, in una bella giornata che ha fatto da cornice a gare con buoni riscontri cronometrici ed elevata partecipazione.

5 marzo 2023. C’era tanta voglia di fare, e di fare bene, credo che quelli della Bologna Marathon possano essere soddisfatti del loro lavoro, così come i partecipanti penso proprio abbiano trovato una situazione ben diversa rispetto ad una precedente edizione poco fortunata.

Sono ben tre gli atleti che in maratona hanno corso sotto il precedente primato di Marco Menegardi (2021-2h34’31). Vince David Colgan (Castenaso Celtic Druid), inglese ma ormai adottato dalla città di Bologna. Vittoria col tempo di 2h28’30,  conquistata dopo un lungo duello con Danilo Brambilla, che si è risolto solo poco prima del km 35. Lo skyrunner della ASD Falchi Lecco ha chiuso in 2h29’36. Terzo posto in 2h30’17 per un altro lombardo, Loris Mandelli (Polisportiva Carugate).

Gara femminile vinta da Sara Nanni (3h09’57- Francesco Francia), seconda Celeste Albertino (3h11’01) e terzo posto per Anna Furlan (3h13’26 -Atl. Piombinese).

Complessivamente sono stati 1313 gli atleti classificati.

La 30 chilometri ha visto la grande prestazione di Benedetta Coliva (bolognese del G.S. Lammari), atleta letteralmente esplosa nel 2022 con risultati di alto livello: 1h15’11 (mezza maratona a Milano) e 2h35’43 (maratona di Pisa). Ha solo 21 anni, questa ragazza darà grandi soddisfazioni a se stessa ed a tutta l’atletica italiana. Qui ha vinto in 1h50’20 (media 3’40/km!) davanti a Federica Cicognani (Atl. Imola Avis), tempo 1h59’29 e alla vincitrice della maratona di Bologna 2021, Federica Moroni (2h00’42 - G.S. Gabbi).

Tra gli uomini ha vinto Alberto Monasterolo (Olimpiatletica), col tempo di 1h47’58; secondo Gioacchino Rinaldi (Daunia Running), terzo Emanuele Maio (Tosco Romagnola), rispettivamente con tempi di 1h49’03 e 1h50’18.

In  totale sono stati 958 gli atleti che hanno concluso la prova.

Infine, ma non meno importante, la Run Tune Up, assorbita in questa occasione dalla Bologna Marathon.

Vince con largo margine l’atleta della Casone Noceto Andrea Sgaravatto, tempo di 1h09'14; secondo posto per Fulvio Favaron (1h15’17-Triiron) e a seguire Armando Falbo (1h15’31-Podistica Pontelungo).

Prova femminile che ha visto la vittoria in 1h20’34 di Valentina Landuzzi, altra atleta locale, della Podistica Pontelungo. Seconda Alice Guerra (1h22’30-Atl. Banca di Pesaro), terza Sara Ceccolini (1h23’53-Dinamo Sport).

Sono stati 1421 gli atleti classificati.

 

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