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Set 17, 2023 872volte

La 10^ San Donnino Ten nel segno di Bortoli e De Nicolò

La 10^ San Donnino Ten nel segno di Bortoli e De Nicolò Roberto Mandelli

San Donnino (MO), 17 settembre – Decima edizione di una delle pochissime gare della provincia modenese dotate di tutti i crismi Fidal, e per questo frequentata da partecipanti al di fuori del circuito locale (che invece prevedeva due corse ‘ufficiali’ nel calendario dei coordinamenti di Modena e di Reggio).

Nomi nuovi nell’albo d’oro: Nicholas De Nicolò (Dinamo Running, trentottenne) ha vinto in 31:06, mentre fra le donne Elisa Bortoli (Esercito) ha stabilito il nuovo record della manifestazione in 33:52.
Al secondo posto assoluto, dopo 23 secondi, il ventenne Alessandro Pasquinucci della Fratellanza; mentre il 21enne Federico Rondoni della Corradini, tra i pochi reduci dall’albo d’oro 2022, è terzo con 31:31; se avesse ripetuto il 31’ netto di un anno fa, avrebbe vinto!

Tra le donne, la 25enne Bortoli ha preceduto di 50” Marta Fabris (Km Sport), e di quasi due minuti Giulia Vettor (modenese affiliata Cus Parma). Terza nel 2022 e quarta quest’anno Francesca Cocchi, a tre abbondanti minuti dalla vincitrice, ma davanti alle due gemelle Andrea e Ioana Lucaci, finite a 8 secondi l’una dall’altra.

Come si era scritto su queste colonne, la gara era anche tappa conclusiva del MasterChallenge, dopo due raduni su pista a principio estate. https://podisti.net/index.php/cronache/item/10423-modena-chiusa-la-fase-in-pista-del-masterchallenge.html

E, per uno sguardo complessivo, ho poco da modificare rispetto a quanto scrissi esattamente un anno fa

https://podisti.net/index.php/cronache/item/9203-modena-9-san-donnino-ten-una-bronze-che-vale-oro.html

Passo dunque al podismo dal volto umano, quello che non si esprime in decimi di secondo e millanterie di palmarès prestigiosi, ma vive delle persone che, dopo una vita normale dal lunedì al venerdì (semmai condita, come mi diceva Fabrizio Gentile, 17° assoluto e primo M 50, di allenamenti alle 7 di sera dopo 9 ore di lavoro), la domenica si mettono le scarpette, però al sabato danno una mano per l’organizzazione della gara.  
Tanto per cominciare, direi che è considerevolmente aumentata la quantità dei rifiuti raccolti il sabato lungo il percorso, “bonificato” dai volontari del Modena Runners Club capitanati da Marcello Messori: quello che l’inciviltà dei locali produce (va precisato che i luoghi sono ideali per la camporella) e il servizio pubblico di raccolta rifiuti snobba, è stato messo a posto (per il momento) dai podisti.

Poi aggiungo la recinzione del parcheggio tracciata sabato con professionalità dall’ingegnera Ilaria Silvestri, classe 1986, che poi la domenica ha corso in 41:40 vincendo la categoria F 35 davanti alla compagna di squadra Elisa Ragazzi (neo-sposa del Fabrizio appena citato). Mentre, in casa Silvestri si festeggia anche il 40:50 del coniuge Matteo Bettati, e soprattutto (IMHO) la presenza dei due virgulti di famiglia, Giacomo di 2 anni e mezzo, e Giulio di 4, che dopo la corsa genitoriale quando è stata essenziale la custodia della nonna, ha preso parte alla gara giovanile (altro punto di eccellenza di questa manifestazione). Non a caso la foto familiare è stata messa al centro del riquadro creato da Roberto Mandelli, dove a destra stanno i plogger del sabato, e a sinistra le pimpanti signore della segreteria, Simona, Elena, Cristina, e una inedita Alessandra con occhialoni che non la rendono meno amabile.

A tutte è toccato gestire una schiera di 158 competitivi (una decina meno dell’anno scorso, ma con un aumento delle donne da 40 a 47), sotto il coordinamento sotterraneo di Cattini&Carpenito, e la rigorosa istruzione vocale di Roberto Brighenti, che ha atteso fino agli arrivi di Giuliano Vecchié, leader storico del podismo modenese, oggi ultimo uomo in 1h07, e di Margherita Barbieri che ha chiuso stoicamente gli arrivi con 1.20:07.

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