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Dic 11, 2018 Antonio Di Natale 1877volte

Beppe Bonaventura, da Crema a Reggio per fare 125

In azione a Reggio In azione a Reggio Stefano Morselli

A nome dei compagni di squadra della società podistica G.T.A. Crema, e un po’ di tutti i concittadini cremaschi, vorrei segnalare che il nostro amico Giuseppe (anzi, Beppe) Bonaventura, classe 1959, iscritto da sempre alla nostra società, cominciando dal 2000 e arrivando a domenica scorsa (maratona di Reggio Emilia) ha portato a termine 125 maratone, con un miglior tempo di 3 h 27, e realizzando questa volta 3h 43.  

Beppe, cui l’anno scorso il Club Supermarathon ha ‘convalidato’ 9 maratone, ha corso in tutto il mondo portando in alto la bandiera della nostra bellissima città e facendola conoscere in giro.

Nel 2016, il 22 maggio a Copenhagen, festeggiò la sua centesima; altri due anni e siamo a 125.

Beppe è davvero un mito nel cremasco, una persona che ti fa appassionare alla corsa e aggrega chiunque, iscritti o no alla sua società, e non disdegna di partecipare alle marce Fiasp, in provincia e fuori.

Prima di Reggio, la sua ultima maratona era stata a Nizza (124°), di cui così aveva raccontato nella sua pagina Facebook: 

"A 6 giorni dalla maratona mi sono accorto stamattina di non essere ancora iscritto! In tutta fretta sono riuscito ad iscrivermi ma non è più possibile prenotare le navette di trasferimento …"

Trovò un rimedio, e a fine gara commentava:

"Allora anche la n° 124 delle mie maratone fai da te è andata, ma mi ha fatto veramente penare più del dovuto. Sono in fase di conclusione della mia poco gloriosa stagione agonistica 2018, e pensare che nella prima parte era andato pure un po' meglio delle ultime volte, nonostante un avvio un po' caotico che mi ha fatto perdere un po' di tempo nei primi km. Mi sono ritrovato intruppato con i pacer delle 3 ore e 30 ma appena ho potuto ho allungato. Sono passato alla mezza sotto l'ora e 43, non andava neanche male, ma non avevo fatto conto del vento che si stava decisamente alzando, insieme al mare che si ingrossava.
Ad Antibes, sulla prima salita delle mura, me lo sono trovato rabbiosamente contro e mi ha messo subito ko; fortunatamente la costa più avanti cambiava orientamento, ma non ho potuto far altro che limitare i danni, alla meno peggio.
Però al 39° km, facendo un rapido calcolo, mi sono reso conto che forse potevo stare sotto le 3 ore e 40, al momento per me un buon risultato. Ho accelerato e dando fondo a tutte le residue energie ho concluso giusto in 3:39:44, miglior risultato dell’anno. 2018: alla fine, soddisfatto ma veramente distrutto!”

Insomma, mai soddisfatto: per questo a volte gli amici runner lo chiamano "piangino" perchè si lamenta delle sue prestazioni, non rendendosi conto invece che per molti è un modello e uno stimolo, e tutto sommato i suoi tempi sono buoni! A noi piace perché corre con il cuore, per pura passione, e quando chiama al raduno per una maratona  la gente lo segue. Anche a Reggio c'erano, con lui e per lui, amici e colleghi di società.

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