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Gen 26, 2018 Gianfranco Di Pretoro 6314volte

Ivan Valenti, il giovane maratoneta di Roma

Ivan Valenti alla We Run Rome Ivan Valenti alla We Run Rome Foto Di Pretoro

Ogni tanto incontro quel giovane fatto gazzella mentre dribbla le auto di Via delle Vigne al Portuense.

Mi entusiasma la sua dinamica di corsa, è perfetta, la sua falcata ruotante, leggera. Da uomo di sport, da ex tecnico federale FCI, non potevo esimermi dal contattarlo, conoscere i suoi allenamenti, gli obiettivi futuri.

Ivan Valenti, prossimo ai 24 anni, l’ho subito incontrato perchè è figlio di Francesco, mio caro amico e grande appassionato di atletica. Ivan è un ragazzo profondo, riservato, educato e … resistente.

Anche lui, come Valerio Conti, altro talentuoso ciclista romano, stanco di correre dietro al pallone, all’umore dell’allenatore e condividere la vittoria con altri talvolta meno meritevoli, ha deciso di dedicarsi all’atletica leggera, sport individuale per eccellenza e nello specifico le gare di fondo, la Maratona.

Ivan ama tanto anche il ciclismo, Nibali in particolare, ma Roma è nemica della bicicletta, non si può pedalare con la paura. Il ragazzo manifesta con affetto il riconoscimento verso coloro che gli permettono di praticare l’atletica ad alto livello, uno sport povero ma estremamente gratificante: la famiglia, la scuola, le Fiamme Gialle, l’allenatore Luciano Di Pardo, l’osteopata Emiliano Brannetti, il massaggiatore Cristian Bruno e la nuova squadra “Atletica Castello” di Firenze.

Predilige la strada alla pista, il cross e le strade collinari alla pianura, l’inverno all’estate. Con il suo allenatore, Luciano Di Pardo, sempre competente ed amico, ha instaurato una saggia progressione che ha avuto il suo primo epilogo nella Maratona di Verona 2017, Campionato Italiano, con Ivan Valenti, 5° Italiano in 2h23’32”.

Tale performance lo ha ricompensato di tanti sacrifici, dei numerosi: “non posso venire con voi il sabato sera”, ecc., ecc.

E’ ovvio che lo vorrei seguire in bici alla Maratona di Roma 2018, ma sembra che la sua squadra lo iscriva a quella di Rotterdam con l’obiettivo di scendere sotto le 2h20.

Ivan Valenti è il testimonial perfetto per trasmettere la gioia dei piccoli passi nello sport, la grinta di correre tra la voce assordante del pubblico che ti accarezza come un bambino ed il raggiungimento del traguardo che proietta sempre l’atleta verso nuovi orizzonti, una felicità assoluta che solo chi ha il coraggio di mettersi in discussione può provare e quindi comunicare ai giovani adolescenti, in particolare quelli già vecchi nel chiuso delle minicar o distratti dallo smartphone.

Com’è possibile che i media non notino la funzione di tali talenti, non trovino il coraggio di limitare un tantino lo spazio al pettegolezzo calciofilo e farli conoscere al grande pubblico, ai giovani sempre più confusi e nervosi, prima che diventino campioni internazionali?

 

  

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