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Mar 10, 2022 padre Pasquale Castrilli & Paolo Gino 2958volte

La dolorosa maratona-via Crucis di Kiev

Non si vive di sola corsa Non si vive di sola corsa Roberto Mandelli

Avevo già preso contatto con i miei confratelli missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI) per andare a Kiev a correre la maratona. Mi dicono che la città è un saliscendi, e dunque percorso abbastanza mosso per la 42km. La maratona si corre a ottobre, ma credo che, dopo le edizioni annullate causa pandemia da Covid19, anche la 13ma edizione prevista in questo 2022 sarà difficile correrla.

Sul sito ufficiale della maratona la data del 15-16 ottobre 2022 campeggia intatta: un’informazione che vogliamo accogliere come augurio in queste prime settimane di guerra e di grandi viaggi (anche a piedi) per raggiungere i confini e cercare un futuro migliore. Sul sito ucraino, il 3 marzo è stato pubblicato un comunicato dove leggiamo: “Non c’è posto nello sport per i Paesi che hanno scelto la strada della guerra… Chiediamo a tutti gli organizzatori di eventi podistici nel mondo di dire ‘no alla guerra’. Invitiamo a non ammettere atleti russi e bielorussi, a rifiutare sponsor russi e bielorussi, a sostenere l’Ucraina dando informazioni corrette sull’azione degli aggressori. La fine di questa guerra richiede l’aiuto di tutti”.

Sono una trentina i miei confratelli in terra ucraina, distribuiti in dieci case che in questi giorni sono diventate centri di accoglienza e di aiuto. Nel riquadro destro della foto, dell’8 marzo, c’è p. Pavlo Vyshkovsky OMI, parroco della chiesa di san Nicola a Kiev diventata centro di aiuto alla popolazione. Lo vediamo con due medici della zona di Chernobyl ai quali sono stati consegnati medicinali.
Gli Oblati a Kiev, Tyvrov, Czernichow, Poltava e nelle altre case oblate hanno deciso di restare accanto alla gente a distribuire gli aiuti che arrivano anche dall’Italia, e a pregare. Come si può immaginare sono soprattutto i bambini a pagare un prezzo alto in questa situazione. Mi dicono che anche nei rifugi giocano, cantano e studiano.
Tra la gente “vi è grande paura e incertezza, per questo molti stanno lasciando la città per trasferirsi temporaneamente nell'Ovest del paese o anche all'estero"- dice p. Pavlo - "Molte chiese cattoliche di Kiev nella notte si trasformano in centro di accoglienza di famiglie e impaurite. La gente è scioccata, disorientata e spaventata. Noi offriamo il conforto spirituale e materiale, vivendo accanto alla gente questo tempo drammatico”.

Per inviare aiuti alla gente attraverso p. Pavlo Vyshkovsky e i missionari OMI si può consultare questa pagina: https://www.omimed.eu/2022/02/28/emergenza-ucraina/. Si può donare anche tramite Facebook alla pagina https://www.facebook.com/donate/351562970175956.

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A questo appello aggiungiamo uno stralcio significativo di quello lanciato il 25 febbraio da Paolo Gino sulle pagine del Club Supermarathon Italia:

Non si sa nemmeno più pensarci ad un conflitto del genere, sì, forse è meglio correre e lasciarsi indietro angosce e un dolore grande per l’irrazionale mattina del 24 febbraio 2022.
Con frivolezza e ottimismo guardo a quando si sarebbe dovuta svolgere la 13a WIZZ AIR KYIV CITY MARATHON 2022: qualche volta ci ho fatto un pensierino…. Sarò troppo ottimista ma visto che le iscrizioni sono ancora aperte mi iscrivo. Mi dico: il 16 ottobre prossimo sarà tutto finito e torneremo ancora a correre per i lunghi viali di Kiev.
Dice il loro sito: “Tuttavia, una maratona non riguarda solo la corsa e i chilometri che ti lasci alle spalle. È una sfida per i forti nello spirito. È una storia su come sfidare te stesso e ottenere la tua vittoria. È la storia che creiamo insieme. Crediamo che sarà il tuo incredibile risultato. Conquistiamo nuove vette con Run Ukraine! Mettiti alla prova e scegli la tua distanza- da 10 a 42 km! “. Parole sante che mettono ottimismo.

Intanto cadono le bombe su Kiev e sulle grandi città ucraine, le prime vittime, la manovra a tenaglia: lo scenario è completamente diverso, e rende non solo inutili ma pure un po’ ridicole le schermaglie diplomatiche dei giorni scorsi, anche se la via del dialogo è sempre la migliore. Ma mentre aspettiamo di correre a Kiev facciamo un giro per l’Europa a vedere che fanno i nostri amici. E apprezzeremo ancor più quanto si fa nel nostro bistrattato Paese.
Da decenni, dalla missione in Libano –dove siamo ancora impegnati -, i soldati italiani hanno dimostrato di saper mettersi in gioco e anche morire per difendere i valori e gli interessi della comunità nazionale. I nostri uomini, gli alpini, i carabinieri sono considerati i migliori del mondo nelle missioni di costruzione della pace: perché sono capaci di dialogo e di rispetto per gli altri popoli; perché sono portatori di quella cultura umanista e cristiana che è il principale motivo per cui possiamo essere orgogliosi di sentirci italiani. La stessa cultura che ha portato a scrivere nella Costituzione che l’Italia giustamente ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

Ma se la guerra ce la fanno gli altri? Riconosciamolo: lo sgomento di questa mattina nasce anche dal distacco con cui abbiamo seguito le vicende ucraine.
La prima crisi da affrontare sarà quella dei profughi. Se fossimo stati pronti a fare la guerra per l’Ucraina, la guerra non ci sarebbe. Dirlo adesso è forse inutile. Ma è utilissimo, anzi indispensabile, tenerlo a mente per evitare la prossima guerra.
Intanto non ci resta che sognare che tutto torni come prima e che il 16 ottobre 2022 correremo insieme agli amici Ucraini, e spero, ai fratelli Russi la maratona di Kiev. https://kyivmarathon.org/en/

 

Nell’immediato, segnaliamo la prima ‘azione’ in campo podistico che ci è giunta in redazione dall’addetto stampa Federico Pasquali:

Domenica 13 marzo “torna” la Corsa di Miguel. Torna con i versi oggi più attuali che mai del maratoneta poeta argentino desaparecido: “Per te atleta/che traversasti paesini e città nel tuo andare/ Per te atleta che disprezzi la guerra e sogni la pace”. È con queste parole che si correrà lunedì 25 aprile sul tradizionale tracciato dal Lungotevere allo Stadio Olimpico per complessivi 10 chilometri.
Ma le cronache drammatiche di questi giorni non potevano essere ignorate e allora ecco che la Corsa di Miguel ha deciso di proporre un’anteprima all’insegna dell’aiuto alle popolazioni ucraine colpite dalla guerra. Proprio al Ponte della Musica ci si vedrà domenica 13 marzo, dalle 10 alle 13, per correre e camminare insieme, raccogliendo aiuti alimentari e farmaci per Kiev.
 La Corsa di Miguel è già cominciata nelle scuole con tanti incontri anteprima. E domenica 13 marzo, sul Ponte della Musica, ci saranno anche gli studenti romani a raccogliere gli aiuti per l’Ucraina.

 

 

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