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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

Ricorderete cosa successe lo scorso 8 settembre, a Canelli, in occasione del Campionato Italiano Assoluti di 10km: un naufragio organizzativo, un serio infortunio per Pietro Riva, come testimoniato dai pezzi di Lollini e Scuderi pubblicati su questo sito https://www.podisti.net/index.php/cronache/item/4781-canelli-at-continuiamo-cosi-facciamoci-del-male.html e http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/4787-assoluti-di-canelli-cronaca-di-un-naufragio.html

La questione è finita alla Procura Federale con successivo dibattimento al Tribunale Federale, che il 7 gennaio ha riconosciuto colpevoli il presidente dell’ASD Brancaleone, organizzatrice dell’evento, Fabio Amandola, condannandolo all’inibizione dalla carica per 6 mesi e al pagamento di 700 euro; e il giudice Simone Fuso, in qualità di delegato tecnico, inibito per 6 mesi (provvedimenti in esecuzione dal 23 gennaio 2020).

Sono stati viceversa assolti i consiglieri della società organizzatrice, Massimo Cantarelli e Loredana Fausone, e i giudici Diego Comunanza ed Elio Ferrato per non aver commesso il fatto, e lo speaker Fausto De Andrea perché il fatto non costituisce violazione disciplinare.

Per chi vuole approfondire, la sentenza è visibile al seguente link: http://www.fidal.it/upload/files/Decisionen05_2020TF_AMANDOLA%2B6_Procn36PF45TF.pdf

Nuova, ulteriore squalifica per Roberto Barbi, valida fino al 28 luglio 2047, derivante dalla partecipazione del pluri-squalificato toscano all’oramai famoso allenamento autogestito del 1 novembre 2018 a Bologna, costato anche la squalifica al presidente della "Passo Capponi", Alessio Guidi, organizzatore dell’evento.

Ecco la sentenza relativa:   

La Seconda Sezione del TNA, in accoglimento della richiesta della Procura Nazionale Antidoping, dichiara sussistente la violazione dell’art. 4.12.1 CSA contestata al sig. Roberto Barbi e statuisce che la squalifica pendente sullo stesso decorra nuovamente a far data dal 29 luglio 2032, in applicazione dell’art. 4.12.3 CSA, con nuovo termine finale al 28 luglio 2047. Condanna il sig. Roberto Barbi al pagamento delle spese del presente procedimento, che liquida in € 350,00.

Da ricordare che Barbi, ex maratoneta, più volta scoperto dopato e in un primo tempo radiato a vita, si era visto ridotta la squalifica al 2024; ma, beccato a partecipare alla 12^ Porretta Terme-Corno alle Scale (BO) del 30 luglio 2017, era stato squalificato sino al 29 luglio 2032. Per la "storia" dettagliata dell’ex maratoneta si rilegga il seguente articolo: https://www.podisti.net/index.php/commenti/item/1807-a-volte-ritornano-barbi-braccato-da-stefano-la-sorda.html.

Ora il prosieguo della condanna al 2047, quando avrà 82 anni…

Con comunicato NADO Italia del 4 ottobre 2019, si comunicava che la 26enne Ilaria Pizzulli, nativa di Ginosa ma tesserata per il Pisa Road Runners Club, era sospesa in via cautelativa per positività al betametasone (un cortisonico), riscontrata dopo il controllo antidoping effettuato al termine della Straferrandina, gara nazionale corsa lo scorso 1° settembre a Ferrandina, in provincia di Matera, dove era giunta settima in 48:36.  

Lunedì 19 Gennaio 2020 la sentenza che squalifica la Pizzulli per un anno e la condanna al pagamento delle spese procedurali.

Ecco il comunicato NADO:

La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico della sig.ra Ilaria Pizzulli (tesserata FIDAL), visti gli artt. 2.1, 4.2.1.2, 4.5.1.1 delle NSA, afferma la responsabilità della stessa in ordine all’addebito ascrittole e le infligge la squalifica di un anno, a decorrere dal 20 gennaio 2020 e con scadenza al 19 novembre 2020, così dedotto il presofferto. Condanna la sig.ra Pizzulli al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00.

 

Martedì, 21 Gennaio 2020 22:31

Palo del Colle (BA) - 2° Cross Masseria Vero

19 Gennaio - Tutto come un anno fa, anzi meglio, con la Dynamyk Palo del Colle e l’Atletica Pro Canosa a festeggiare il titolo regionale di società, rispettivamente maschile e femminile.

E poi la brillante organizzazione della stessa Dynamyk, che per la seconda volta consecutiva ha organizzato il Campionato Regionale master di corsa Campestre preoccupandosi di migliorare quanto fatto dodici mesi prima, a cominciare dal tracciato, reso più tecnico, più accattivante e interamente su superfici naturali (terra, prato, sterrato), lanciandosi verso quel sogno di organizzazione “tricolore”, meritato anche dal punto di vista sportivo dopo il secondo posto nel campionato italiano non stadia (alle spalle dell’invincibile Paratico).

Indicazioni precise e puntali conducono facilmente alla Masseria Vero, a qualche chilometro dal centro abitato di Palo del Colle. Spianato il vastissimo terreno dirimpetto, si parcheggia facilmente e senza problemi.

La masseria Vero ci accoglie con la sua naturale bellezza e rusticità: nella sala solitamente adibita a ristorante si ritirano rapidamente pettorale e chip, al costo di 5 euro più 1 per il chip usa e getta, con rilevamenti e classifiche affidate ad Icron di Vito Candela.

Un passo e si apre lo spettacolo della Masseria, con tantissimi animali e il vasto prato verde, il pineto, il labirinto con curve e curvette per un circuito reso davvero più difficile, più cross, più… da campionato italiano.

A disposizione degli atleti bagni chimici, quelli della struttura e gli immensi spazi verdi, secondo le proprie abitudini.

Giornata fredda, ma non freddissima, il sole fa spesso capolino tra le nuvole, si può correre bene e anche con la sola canotta.

Presenta la manifestazione Antonio Torres, il simpatico “menestrello” di Adelfia, che oggi festeggia il compleanno e omaggia tutti i presenti, atleti e non, con una cesta di oltre 10 chilogrammi tra cioccolatini e caramelle: Antonio non si smentisce mai con la sua positiva carica e la sua spontaneità.

375 gli iscritti della vigilia, peccato che ancora troppi atleti abbiano dei tabù per la corsa campestre che, viceversa, tonifica e potenzia, o che in tanti cerchino sempre e unicamente la gara dove portare via il premio, il cestino, evitando magari il formativo confronto con chi va più veloce e può portarti a riflessioni migliorative.

Cinque le serie in programma, si comincia dalle donne dalla categoria 60 in più, la loro partenza è in programma per le ore 9.00.  Solo 10 al via, puntualissime sono sulla linea di start per affrontare i 3 chilometri previsti dal regolamento, suddivisi in due giri identici.

Lo sparo del giudice, in testa da subito la gallipolina Gabriella Stea (Atletica Gallipoli), alcuni titoli italiani nel suo palmares, che domina nettamente e chiude vittoriosa in 13:47. Doppietta dell’Atletica Amatori Corato a completare il podio, con Rosa Mastromauro, seconda in 15:24, e Rosa Pisicchio, terza in 15:29. Quarta Nicoletta Merco (Atletica Pro Canosa) in 15:36, a precedere Lena Attolico (Montedoro Noci), quinta in 16:11, Angela Di Sibio (Atl. Pro Canosa), sesta in 17:17, Gina Lastella (Atl. Amatori Corato), settima in 18:15, Mara De Palma (Pedone Riccardi Bisceglie), ottava i n 18:20, Ornella Croci (Assi Trani), nona in 18:45, e Rosa Di Nunno (Riccardi Bisceglie), decima in 21:16.

Come da regolamento, ultimata la prima, ecco immediatamente tutti pronti per la seconda serie, che comprende le rimanenti categorie femminili e gli uomini dalla 60 in poi, sulla distanza di quattro chilometri (un giro piccolo e due più grandi): anche qui due dominatori assoluti, il salentino Salvatore Sarcinella (Pedone Riccardi Bisceglie) e Soumiya Labani (Amatori Atletica Acquaviva), un tempo nazionale olimpionica marocchina, oggi italiana a tutti glie effetti. Sarcinella domina letteralmente, tagliando il traguardo in 14:50, davanti all’ottimo Peppino Lagrasta (Atletica Pro Canosa), secondo in 15:13, e all’incredibile Fulvio Marzocchi (Dynamyk Palo), terzo in 15:37. Quarto Mauro Grande (Pedone Riccardi Bisceglie) in 15:40, su Marco Cisternino (Apuliathletica San Pancrazio Salentino), quinto in 15:44; Michele Gallo (Montedoro Noci), sesto in 15:52; Matteo Triggiani (Dynamyk Palo), settimo in 15:52; Luigi Foschi (Daunia Running San Severo), ottavo in 15:56; Leonardo Morcone (I Podisti di Capitanata Foggia), nono in 16:00, e Rino Dimastrochicco (Montedoro Noci), decimo in 16:02.

Al femminile, terza assoluta della serie, vince Labani in 15:29, ma splendida prova della gallipolina Luana Boellis (Apuliathlelica), seconda in 15:44, con la sempre affidabile Raffaela Filannino (Daunia Running), terza in 15:54. Quarta Silvana Iania (Free Runners Molfetta) in 15:57, quinta Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitontro), in 15:58, sesta Rosita Rella (N.E.S.T. Lecce) in 16:02, settima Pina Fornarelli (Athletic Academy Bari) in 16:19, ottava Angela Tenerelli (Gioia Running) in 16:21, nona Marilena Brudaglio (Assi Trani) in 16:23, decima Rosa Luchena (Academy Bari) in 17:15.

135 i finisher, 59 uomini e 76 donne.

A ruota si era detto e la terza serie, composta dalle categorie maschili 50 e 55, è pronta a partire: incredibilmente gli atleti sono bloccati, per il ritardo di qualche atleta e l’intervento (ancora non ho capito di chi…), si rimanda il via di 10 minuti, contrariamente al regolamento. Si levano sacrosante proteste e per fortuna dopo circa otto minuiti si dà il via anche a questa serie. Altro che 50enni e 55enni, questi volano, con in testa il terzetto formato da Caporale, Tolino e Rice. Man mano, Rice (DOF Amatori Turi), si stacca dai compagni di fuga, fino a ritirarsi e finire nell’ambulanza per un problema muscolare, mentre gli altri due proseguono. L’abruzzese Domenico Caporale (Dynamyk Palo) – più volte campione italiano - vince in 21:21 (siamo già a 6 km, divisi in quattro giri), sul duo della Daunia Running, Giovani Tolino, secondo in 21:23, e Antonio Bocale, terzo in 21:59. Quarto Angelo Pazienza (Dynamyk Palo) in 22:18, a precedere Teo Tota (Pedone Riccardi Bisceglie), quinto in 22:40; Michele Cassano (Barletta Sportiva), sesto in 22:53; Sebastiano De Nicolò (Dynamyk Palo), settimo in 23:07; Umberto Napoli (Taranto Sportiva), ottavo in 23:24; Rocco Caliandro (Montedoro Noci), nono in 23:30, e Enzo Romano (Montedoro Noci), decimo in 23:38.

77 i finisher.

E‘ la volta della quarta serie, sempre 6 km, in gara gli uomini 40 e 45, solo 83, ma spettacolo assicurato. Splendido Francesco Minerva, palese purosangue ma tesserato per la Montedoro Noci, che conclude in 20:08, finalmente sempre esser “tornato”. Si difende ottimamente Riccardo Tragno (Pedone Riccardi), il secondo posto è suo in 20:43, davanti alla splendida coppia della Dynamyk: Matteo Notarangelo, terzo in 20:47, e Rino Bonvino, quarto in 20:48, autore di una gran rimonta nel giorno del suo compleanno. Il salentino Luca Quarta (Montedoro Noci) è quinto in 20:52, seguito da Michele Uva (Free Runners Molfetta), sesto in 21:11; Matteo Mimma (Daunia Running), settimo in 21:11; Nicola Mastrodonato (Riccardi Bisceglie), ottavo in 21:14; Felice Dell’Aquila (Daunia Running), nono in 21:19; Davide D’Amico (Montedoro Noci), decimo in 21:22.

Ultima serie, ancora 6km, scendono in campo i più giovani, dalla 35 in giù. Un pallone lanciato improvvisamente da un ragazzino rallenta la partenza, ma poi, eccoli in corsa “mangiarsi” la terra. Punto su Rodolfo Guastamacchia, sono anni che lo vedo vincere cross (oltre che gare di tutte le tipologie): il palese tesserato l’Amatori Atletica Acquaviva, mi fa fare bella figura aumentando di giro in giro fino a staccare gli antagonisti e tagliare vittorioso il traguardo in 20:19. Esemplare anche la gara di Mario Cirillo (Daunia Running), secondo in 20:24, mentre è spettacolare lo sprint per il terzo posto tra Pasquale Antonio Notarangelo (Dynamyk Fitness) e Antonio Di Nunno (Atletica Pro Canosa), testa a testa fino a qualche metro dalla linea, quando Antonio cade e Pasquale Antonio va a completare il podio in 20:42, tre secondi prima del canosino, quarto. Dall’organizzazione a correre, Enzo Trentadue (Dynamyk) è quinto in 21:14 su Antonio Di Giulio (Pro Canosa), sesto in 21:14; Simone Colasuonno (Amatori Atletica Acquaviva), settimo in 21:30; Savio Scattarelli (Montedoro Noci), ottavo in 21:36; Michele Paparella (Atletica Sprint Barletta), nono in 21:41, e Francesco Pinto (Atletica Sprint Barletta), decimo in 21:44.

41 gli arrivati.

Le serie son terminate, gli atleti sono già “ristorati”, si attende l’inizio della cerimonia di premiazione.

Qualche logico attimo per definire soprattutto le classifiche di società e si può cominciare.

Antonio Torres conduce con la consueta allegria e sul podio salgono i primi tre di ciascuna categoria, tutti premiati con materiale tecnico, bottiglie di liquore, vino e bustine di tarallini. Per il primo di ciascuna categoria master (da 35 in su), la consegna della gloriosa maglia di campione regionale.

E’ il turno delle società: al femminile, l’Atletica Pro Canosa bissa il titolo dello scorso anno e si laurea campione regionale 2020 (717 punti), su Atletica Amatori Corato (702) e Apuliathletica San Pancrazio Salentino (555).

Al maschile, quinto trionfo consecutivo per la Dynamyk Palo del Colle (1136 punti), su Montedoro Noci (1101) e Pedone Riccardi Bisceglie (1081). 

Ultimo premio per la DOF Amatori Turi come società con più atleti che hanno tagliato complessivamente il traguardo: la manifestazione è definitivamente conclusa.

Elogi, solo elogi sono giunti agli organizzatori, davvero precisi in ogni dettaglio, dimostrando che il Comitato Regionale Fidal non ha sbagliato ad assegnar loro il Campionato Regionale e nella speranza che a breve, ma molto a breve, anche il Campionato Italiano Master possa essere Vero, pardon alla Masseria Vero.

Campioni Regionali Master di Corsa Campestre 2020:

SF35 – Silvana Iania (Free Runners Molfetta)

SF40 – Luana Boellis (Apuliathletica San Pancrazio Salentino)

SF45 – Soumiya Labani (Amatori Atletica Acquaviva)

SF50 – Giuseppina Fornarelli (Athletic Academy Bari)

SF55 – Valentina Botta (Atletica Tommaso Assi Trani)

SF60 – Gabriella Stea (Atletica Gallipoli)

SF65 – Angela Di Sibio (Atletica Pro Canosa)

SM35 – Mario Cirillo (Daunia Running San Severo)

SM40 – Francesco Minerva (Montedoro Noci)

SM45 – Gennaro Bonvino (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM50 – Giovanni Tolino (Daunia Running San Severo)

SM55 – Domenico Caporale (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM60 – Salvatore Sarcinella (Pedone Riccardi Bisceglie)

SM65 – Fulvio Marzocchi (Dynamyk Fitness Palo del Colle)

SM70 – Antonio Peragine (Pedone Riccardi Bisceglie)

SM75 – Nicola Traversa (Pedone Riccardi Bisceglie)

SM80 – Andrea De Toma (Dynamyk Palo del Colle)

19 Gennaio  - Oltre diecimila partecipanti complessivi a Roma alla  ventunesima edizione della Corsa di Miguel, la 10 chilometri dedicata al podista e poeta argentino Miguel Benancio Sanchez, icona della tragedia vissuta dai desaparecidos.

Ad organizzare il Club Atletico Centrale in collaborazione con UISP e FIDAL, con 5263 atleti competitivi giunti regolarmente al  traguardo dello Stadio Olimpico; i rimanenti hanno partecipato alla non competitiva, la Strantirazzismo, nella domenica ecologica con blocco completo degli automezzi.

Tra gli uomini si è imposto il 29enne maratoneta romano Luca Parisi (Acsi Campidoglio Palatino) in 30:03 seguito da Francesco Bona (Aeronautica), secondo in 30:23, e da Tommaso Crivellaro (Atletica Roata Chiusani), terzo in 30:33.

Tra le donne successo per la torinese Sara Brogiato (Aeronautica) in 33:33 che ha preceduto la rientrante – dopo l’operazione e conseguente riabilitazione - Veronica Inglese (Esercito), seconda in 33:42, e Laila Soufyane (Esercito), terza in 34:15.

In gara anche l’ex nuotatore biolimpico Massimiliano Rosolino, al traguardo in 42:44 (primato personale), e Giorgio Calcaterra, 13° in 32:07.

Le dichiarazioni dei protagonisti:

Luca Parisi, il vincitore (2h18:02 in maratona a Valencia a dicembre): “E' stata una gara corsa sul ritmo, volevo fare un test di rientro dopo Valencia, e devo dire che è andato molto bene.  Il primo tratto della gara è risultato abbastanza difficoltoso, poi verso il sesto chilometro ho aumentato il ritmo, staccando Bona che mi seguiva. Per i valori che trasmette questa gara, sono onorato di averla vinta, la corro da sempre".

Sara Brogiato, prima donna: “Sono molto felice per il successo, tengo molto a questa gara, ed erano due anni che per motivi diversi non riuscivo ad esserci. Averla vinta mi dà grande soddisfazione. Ora punto agli Assoluti di mezza maratona il 16 febbraio a Roma”.

La  barlettana Veronica Inglese, al gran rientro: "Sono molto sorpresa di come sono riuscita a terminare questa gara,  ho ripreso a correre da appena sei settimane. Ma questa volta, contrariamente al passato, non ho voluto attendere, avevo bisogno di tornare a gareggiare. Il mio unico obiettivo è stare bene, e riuscire a lavorare con regolarità".

Continua ad allungarsi la lista di atleti sospesi o squalificati nel mondo: oggi cominciamo dal 28enne maratoneta marocchino Al Mahjoub Dazza, sospeso dall’AIU, l’Unità di integrità dell’atletica leggera, per anomalie nel passaporto biologico a seguito di presunto uso di sostanze vietate.
Ricordiamo che Dazza detiene il record nazionale del Marocco sulla maratona in 2h05:26, stabilito a Valencia nel 2018. Ottavo nel ranking mondiale sulla distanza, aveva vinto nel maggio scorso a Praga in 2h05:58, mentre a dicembre aveva primeggiato nella Fukuoka Marathon in 2h07:10.

Sempre l’AIU ha sospeso il 23enne ottocentista keniano Alfred Kipketer per non essersi reso reperibile a tre controlli (Wherabouts).
Kipketer, con un personale di 1.42.87, vanta due titoli mondiali: nel 2013 quello allievi a Donetsk e nel 2014 quello U20 ad Eugene; inoltre è giunto in finale alle Olimpiadi di Rio nel 2016.   

Squalificata per due anni la velocista di Trinidad & Tobago, Michelle-Lee Ahye (10.82 sui 100), sempre per i cosiddetti Wherabouts, cioè per non essersi resa disponibile a tre controlli nel giro di un anno: la squalifica terminerà il 19 aprile 2021.

Infine, squalifica di 19 mesi per la 25 enne ucraina Katerina Tabashnyk (1.99 nel salto in alto) positiva ad un diuretico, l’Idroclorotiazide.

Capita spesso a chi corre di trovarsi durante una gara o un allenamento affiancato da un cane: c’è chi ha paura, chi apprezza la compagnia, chi si preoccupa di non inciampare sull’animale.

Diverso l’atteggiamento dell’atleta colombiano Jaime Alejandro durante la Saint Silvester Road Race a Neira, nel dipartimento di Caldas, in Colombia, lo scorso 31 dicembre.

Alejandro, quando vede il cane spostarsi e quasi tagliargli la strada, reagisce violentemente, sferrando un forte calcio al povero animale.

Il cane si allontana, la corsa continua, ma qualcuno è lì a filmare l’accaduto. E il video finisce  su internet, la condotta violenta dell’atleta è unanimemente condannata, ma il filmato è visto anche dallo sponsor tecnico del podista che decide di interrompere immediatamente l’accordo commerciale.  

Jaime Alejandro non ha commentato la decisione dello sponsor, ma ha ben pensato di chiedere scusa per il gesto, affermando di aver perso il controllo preso dall’enfasi della gara, ma di dichiararsi pronto a riparare aiutando i cani randagi.

Al seguente link è possibile vedere il filmato dell’accaduto: https://www.liveleak.com/view?t=kbu4b_1578987655

12 Gennaio - La frase più ricorrente al termine delle otto precedenti edizioni era sempre: “Bellissimo, peccato aver corso solo per 6 chilometri” (o 4, addirittura, per le donne e i più grandi). 
Trattandosi di cross le distanze previste erano quelle, così ecco nascere l’apprezzata idea degli organizzatori di dar luogo ad un trail, allungando la distanza a dieci chilometri (e settecento metri), per dar modo a tutti i partecipanti di godersi a lungo il bellissimo bosco di Chiatona.  

Chiatona è una rinomata località balneare del tarantino, sita tra Massafra e Palagiano, presa d’assalto d’estate proprio per la peculiarità di unire il bel mare azzurro al fresco del bosco, distante poche centinaia di metri dalla sabbia.
Negli altri periodi dell’anno è luogo di allenamento dei podisti locali che da queste parti ritrovano natura, silenzio, solitudine, tranquillità ed ottimi tracciati.
E, ad inizio anno, si inserisce la “Corri tra i pini di Chiatona”, gara semplice ma ben organizzata, ecologista al cento per cento, molto amata da chi l’ha già corsa.
Ad organizzare l’Atletica Podistica Palagiano, presieduta da Gaetano Stellaccio, ma di fatto retta e vissuta da Lorenzo Resta, che in questa occasione gode dell’appoggio del suo figliolo podistico, il caro Alessandro Belotti.

Con ritrovo fissato alle ore 8,00 sulla strada che porta alla Stazione ferroviaria di Chiatona, si parcheggia lateralmente sulla suddetta strada o sulle stradine attigue. Due bagni chimici risolvono i problemi mattutini di chi… non ama il verde; subito attiva la consegna delle buste contenenti i pettorali, che si svolge in rapidità. Dieci euro la tassa d’iscrizione full con ritiro del premio di partecipazione, una pesante cassetta di arance e mandarini (l’oro locale!); sette euro quella basic. 391 gli iscritti Fidal ai quali si aggiungono una trentina di atleti liberi.

Ottimo anche il servizio bar che permette di far colazione, nonostante la lontananza dai centri abitati.
Giornata non certamente fredda e non troppo umida; anche il sole esce a tratti, ma si può affermare che si sta bene, senza soffrire il freddo delle scorse edizioni.
Presenta la manifestazione Mariangela Di Lena, sempre solare e sorridente, che con la sua abituale grazia non lesina complimenti ed incoraggiamenti a tutti i partecipanti.
La partenza unica è prevista per le ore 10.00: tra riscaldamento muscolare, saluti e riti vari, il tempo passa in fretta e i giudici del Gruppo di Taranto invitano gli atleti a schierarsi dietro la linea di via.

Tutto pronto, il minuto di silenzio commemora Roberto, per anni collaboratore della manifestazione, troppo presto deceduto. E il mio pensiero va a Diego Romagnolo, validissimo ultramaratoneta, purtroppo scomparso ieri a soli 55 anni, colpito da un maledetto tumore.
Il secondo sparo, e parte l’applauso; il terzo, ed ecco gli atleti subito scattare, questa volta è Michele Raimondi, in arte pacerMike, a partire per ultimo, non rinunciando nemmeno ad una foto con linguaccia con l’ottimo Lorenzo Resta, impegnato a liberare la sede stradale.

Il tracciato prevede un giro iniziale di circa due chilometri e mezzo che riporta gli atleti sulla linea di partenza, per poi dipanarsi nell’altra parte del bosco, con rientro sul punto di via in senso contrario. Gara da affrontare in completa autonomia, su di un percorso senza particolari difficoltà altimetriche, senza tratti eccessivamente pericolosi, chiaramente con le naturali problematicità di un tracciato naturale con pietre, radici, buche, erba, ma tutto sommato scorrevole, anche agevole per chi frequenta i trail più pesanti e difficoltosi.

Non sono stati attivati chip e sensori elettronici e manca il rilevamento tempo: d’altronde nelle gare in natura il tempo di percorrenza diventa quasi secondario, è più una sfida con sé stessi e con gli altri corridori.
Il giro iniziale vede in testa Giuseppe Mele, che precede Coletta, Scattarelli, Greco e Cera. Tra le donne comanda a sorpresa Tenerelli, seguita da Cirielli e poi da Spinuso.

Poche centinaia di metri e, nel bosco, Cera è in testa seguito da Coletta, De Mito, Mele, Scattarelli e Greco. Tra le donne, situazione invariata. Ora bisogna attendere solo l’arrivo, gli atleti si perdono tra gli alberi.

L’uscita dal terreno, il lungo viale sterrato, l’uscita dal bosco e lo sprint finale sull’asfalto: l’ottimo Salvatore Cera (Team Pianeta Sport Massafra) conquista la nona edizione della Corri tra i pini, la prima trail: per Salvatore, ragazzo dalle indubbie capacità, la speranza che sia finalmente più costante nel frequentare le gare. Da applausi anche la prestazione del bravo Giovanni Coletta (Correre è salute Mottola), che chiude in seconda posizione a precedere l’affidabile Giuseppe Mele (Dynamyk Fitness Palo del Colle), sempre bravo e presente.

Quarto posto per il grintoso Savio Scattarelli (Montedoro Noci), davanti a Mino De Mito che inaugura con un quinto posto la bellissima nuova maglia dell’Olimpia Grottaglie, seguito dal tenace Giovanni Tinelli (Montedoro Noci, sesto in rimonta, e da Mario Greco (Atl. San Giovanni Bosco Palagianello), settimo, che si spera possa quest’anno correre senza problemi. All’ottavo posto ecco il re del trail pugliese, l’organizzatore delle 5 Querce a Gravina in Puglia (campionato italiano di trail corto il prossimo 24 maggio) Giuseppe Moliterni (Gravina Festina lente!), ottavo, davanti al sorprendente Maurizio Lavarra (Gioia Running), nono, e a Vito Bongermino (Top Runners Laterza), un’altra vecchia volpe, decimo.

Al femminile, in rimonta, coglie il successo l’ottima Valera Cirielli (Amatori Atletica Acquaviva), che torna finalmente al successo dopo un periodo un po’ travagliato; bravissima anche Sandra Barbieri (Manzari Casamassima), seconda, davanti ad Angela Tenerelli (Gioia Running), in testa nelle prime fasi, poi superata, ma da elogiare per averci creduto.
Neo 45enne, sempre fattiva, Silvia Acquaviva (Martina Franca Running) si piazza in quarta posizione, davanti alla decisa Simona Spinuso (Body Angel Manduria), quinta. Maria Rosaria Ancora (Martina Franca Running) è brillante sesta, davanti alla positiva Giuseppina Mandorino (Correre è salute Mottola), settima, e alla combattiva Lavina Orlando (DOF Amatori Turi), ottava. Nono posto e secondo podio stagionale di categoria per l’aggraziata Daniela Pignatelli (Ostuni Runner’s), con l’instancabile Erica Delfine (Amatori Putignano), decima.

Un ottimo ristoro con focaccia, pezzi di squisita mortadella e succose arance, oltre alla scontata acqua, permettono di riprendere totalmente le forze.
363 gli arrivati, chiudono la graduatoria Carmela Glorioso (che accompagna il nonno 86enne Vincenzo Mirizzi - entrambi Atletica Bitritto), in campo femminile, e il padrone di casa Domenico Mongelli, giunti quando già la cerimonia di premiazione è in corso.

E, in effetti, per permettere il rientro all’ora di pranzo anche ai più lontani, si decide di cominciare a premiare i meritevoli quando gli ultimi sono ancora in corsa: alla presenza del Sindaco di Palagiano, dottor Lasigna, e del presidente della Podistica, Stellaccio, si ricorda inizialmente il buon Roberto, prima di passare alla celebrazione degli odierni vincitori.
Salvatore Cera e Valeria Cirielli, oltre agli inevitabili e meritati applausi, ricevono il trofeo, un monile e una cassetta di agrumi, con aggiunta di bottiglia di olio ed integratore. A seguire, salgono sul podio i primi cinque di ciascuna categoria, tutti premiati con la cassa di agrumi più olio ed integratore.

Per finire, è il turno delle prime tre società per numero complessivo di finisher: i trofei vanno, nell’ordine, a Correre è salute Mottola (26), Gioia Running (19) e Avis in Corsa Conversano (17).

La foto del gruppo organizzatore, e Mariangela saluta tutti con il suo splendido sorriso.
Si può rientrare a casa, con piacere siamo stati presenti anche quest’anno ad ammirare la genuina accoglienza riservata da Lorenzo e soci a tutti convenuti, e il fascino di questi posti che mi già mi invitano a ritornare l’anno prossimo.    

12 Gennaio – Sotto un piacevole sole primaverile si è corsa a Traversara di Bagnacavallo (RA), la dodicesima edizione dell’Ultramaratona della Pace sul Lamone – Settimo Trofeo Vittorio Costetti, omologata Aics, organizzata da Krakatoa Sport in collaborazione con Terzo Tempo Trail Asd, l’associazione Traversara in Fiore, il Consiglio di zona di Traversara e con il patrocinio del Comune di Bagnacavallo.                   

Sul particolare tracciato cittadino di circa 6,430 km da percorrere sette volte, si è imposto Matteo Lucchese (Atletica Avis Castel San Pietro) in 2h49:11 che nell’ultimo giro si è liberato dei compagni di fuga Benerecetti e Emma, cogliendo il suo personale terzo successo, dopo quelli del 2013 e 2018, superando Stefano Velatta fermo a due. 

Il fiorentino di Marradi Alessandro Benerecetti (Asd Tosco-Romagnola), già vincitore nel 2016, ha chiuso in seconda posizione (come nel 2019) in 2h50:36, con Stefano Emma (Cambiaso Risso Running Team Genova), terzo in 2h52:46. 

Quarto Antonio Petrizzo (GP Catotecnica Piemontese) in 3h02:35, quinto Matteo Zucchini (Atletica Winner Foligno) in 3h04:43. 

Prima donna, ottava assoluta, Federica Moroni (Atletica Avis Castel San Pietro), che bissa il successo della befana nella Maratona di Crevalcore, s’impone in 3h08:11, precedendo nettamente Maria Rosa Costa (GS Gabbi), seconda in 3h20:40, e Nicol Poncina (GP Avis Taglio di Po), terza in 3h39:56. 

254 i finisher, ottimamente seguiti dagli organizzatori, con in testa Enrico Vedilei e il suo team, oltre ai famigliari di Costetti, al quale era dedicato l’odierno memorial.

 

12 Gennaio - Pioggia di record nella 10K Valencia Ibercaja (World Athletics Gold Label), la 10 chilometri di Valencia, in Spagna: cominciamo dal record del mondo sulla distanza stradale, stabilito dal keniano Rhonex Kipruto che in 26:24 migliora di quattordici secondi il 26:38 stabilito dall’ugandese Joshua Cheptegei lo scorso 1° dicembre, sempre nella città spagnola, ma su un altro percorso nell’ambito della Trinidad Alfonso Valencia Marathon.  

Soltanto due atleti hanno corso più veloci i 10.000 in pista, gli etiopi Kenenisa Bekele (26:17.53) e Haile Gebrselassie (26:22.75), mentre il primato keniano è di Paul Tergat (26:27.85).

Il ventenne Kipruto di passaggio stabilisce anche il record mondiale sui 5 chilometri in 13:18, migliorando di quattro secondi l’altrettanto recente record di Robert Keter, stabilito a Lille il 9 novembre 2019.

“Sono al settimo cielo. Quando ho corso in 26:46 a Praga nel 2018 arrivando a 2 secondi dal record del mondo di Leonard Komon, mi sono posto l’obiettivo di battere questo  record. Il mio sogno si è avverato. Ringrazio gli organizzatori e la città di Valencia per il sostegno durante la gara”, le parole del neoprimatista Rhonex Kipruto.

E non finisce qui: proseguiamo con il record europeo stabilito dallo svizzero Julien Wanders che ritocca il già suo primato continentale in  27:13 (precedente 27:25 il 30 dicembre 2018 a Houilles, in Francia), concludendo in terza posizione dietro il keniano Benard Kimeli, secondo in 27:12.

E per noi: record italiano del 34enne ingegnere pisano Daniele Meucci in 28:08, che migliora di due secondi il precedente primato di Stefano Baldini, stabilito il 17 agosto 2002 ad Arco, quattordicesimo al traguardo. Questi i parziali di Meucci chilometro per chilometro: 2:50, 5:37, 8:23, 11:13, 14:04 (5 km), 16:54, 19:48, 22:35, 25:26, 28:08.

Personale anche per l’abruzzese Daniele D’Onofrio (Fiamme Oro) in 29:41, 47° al traguardo.

Pure tra le donne, vittoria keniana per Sheila Chepkirui in 29:46, ad appena tre secondi dal primato del mondo (29:46 di Joyciline Jepkosgei, il 9 settembre 2017 a Praga), seguita dalle connazionali Rosemary Wanjiru, seconda in 29:50, e Norah Jeruto, terza in 29:51. E anche questo è un record, perché per la prima volta tre atlete sono scese sotto i 30 minuti nella stessa gara.

Quarta la etiope Bosena Mulate in 30:50, sulla israeliana Lonah Salpeter, quinta in 31:09.

Classifica maschile

1 Rhonex Kipruto (KEN) 26:24
2 Benard Kimeli (KEN) 27:12
3 Julien Wanders (SUI) 27:13
4 Jacob Kirop (KEN) 27:30
5 Shadrack Koech (KEN) 27:32
6 Stephen Kissa (UGA) 27:47
7 Djilali Bedrani (FRA) 27:50
8 Alex Korio (KEN) 27:53
9 Chala Regasa Ketema (ETH) 28:00
10 Sikiyas Misganaw (ETH) 28:01

Classifica Femminile
1 Sheila Chepkirui (KEN) 29:46
2 Rosemary Wanjiru (KEN) 29:51
3 Norah Jeruto (KEN) 29:51
4 Bosena Mulate (ETH) 30:50
5 Lonah Chemtai Salpeter (ISR) 31:09
6 Rediet Daniel (ETH) 31:55
7 Rachael Zena Chebet (UGA) 32:00
8 Karolina Nadolska (POL) 32:08
9 Jenny Nesbitt (GBR) 32:42
10 Mercy Chemutai Koech (KEN) 32:46

 

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