Nashville, maratonine come ciliegie: interessante la Hometown col suo “age percentage”
31 maggio – In qualunque stagione si capiti a Nashville si trova, oltre alla ben nota atmosfera musicale da cui nacque (per dirne solo una) Pretty woman, una mezza maratona, col suo rituale contorno di percorsi minori. C’ero capitato (per ragioni extrapodistiche) a metà marzo, imbattendomi nella mezza di S. Patrizio (https://podisti.net/index.php/cronache/item/12919-nashville-il-fascino-di-una-piccola-maratonina-nella-giovane-america.html); ci sono tornato, per un’altra feconda e festosa occasione di famiglia, a fine maggio, ed ecco spuntare l’annuncio di questa Hometown Half Marathon & 5k/10k (più un miglio, più un Kids Run), verosimilmente alla terza edizione, da disputarsi in un grosso parco alla periferia sudovest del centro storico, presso il Community College (università statale), non lontano dal celebre parco del Centenario (quello col Partenone ricostruito) dove Robert Altman ambientò giusto cinquant’anni fa il leggendario film Nashville in cui Keith Carradine canta I’m easy.
Questa corsa non è certo la più importante della stagione nashvilliana, che ha avuto il suo clou nella maratona e mezza maratona Rock ‘n roll di fine aprile e della cui edizione 2018 rispolvero la maglietta (volendo, domani ci si potrebbe trasferire a Memphis, sempre Tennessee, per un’altra mezza dello stesso circuito); eppure nei tre percorsi principali ha radunato 450 sportivi: 172 sui 21 km (consistenti in un doppio giro, quasi a ferro di cavallo, nel grande parco attiguo, con 220 metri complessivi di salite e discese), 161 sui 5 km e 119 sui 10 km (anche i 5 e i 10 si incamminavano, alle 7 di mattina, sullo stesso nostro percorso, ma invertivano la marcia in “turn around” prima di noi).
Si tratta perlopiù di amatori nel senso più pieno del termine: nei nostri avantindree, ho visto correre su livelli alti solo il capofila dei 5 km, il 44enne Jacob Carrigan (tennesseano di Antioch) che ha chiuso in 16:47, due minuti e mezzo davanti al secondo. Di Nashville è la vincitrice donna, la 34enne Paula Saewert, che ha chiuso in 20:21, anche lei davanti di 2 minuti e mezzo sulla seconda.
Interessante anche il tempo del primo sui 10 km, Joshua Wiseman, un 22enne dello Iowa che ha chiuso in 36:18, 5 minuti sul secondo. Giovane pure (27 anni) la prima donna, Madeline Powell da Brentwood (un paesone poco a sud, dove si trova una delle poche chiese cattoliche della contea), vincitrice in 45:21, questa volta però con soli 22 secondi su Amy Walworth, altra tennesseana, ma 43enne.
Di Brentwood è anche il vincitore della maratonina, il 21enne Tanner Wright, che col suo 1.16:39 ha dato 9 minuti al secondo. O meglio, alla seconda e ovviamente prima donna (su 76), Kristen Robison, 40enne tennesseana di Knoxville, che ha chiuso in 1.25:41, due minuti abbondanti sul secondo uomo, il diciassettenne Park Tatum di Nashville. A 1.34:04 è giunta la seconda donna, Brennan Lovejoy, 31enne tennesseana di Mount Juliet.
La cosa curiosa delle classifiche (pubblicate, si può dire, in tempo reale sul sito dell’organizzazione https://runsignup.com/Race/Results/144051#resultSetId-554620;perpage:100) è che ai tempi, sia clock time sia chip time, e ai piazzamenti assoluti e di categoria, aggiungono un age percentage che da noi non ho mai visto: la legenda precisa che la cifra percentuale indica il rapporto della singola prestazione con l’optimum relativo all’età dell’atleta (una specie di variante riveduta delle classifiche compensate che si facevano vari decenni fa). Secondo questo parametro, la miglior prestazione assoluta è della Robison, col 77,8% della miglior prestazione possibile; mentre Wright è secondo con 75,8%… E il sottoscritto, relegato dal cronometro (2.16:15) al 118° posto assoluto, si vede promosso dal percentage addirittura 20° con 60,8%: dettaglio personale a parte, trovo che sia qualcosa di meglio delle classifiche di categoria tradizionali, dove patetici anzianotti menano vanto dei “podii” raggiunti, anche con tempi ridicoli, grazie alla scarsità o mancanza di avversari. Sempre per dare un’idea, ultimo assoluto di questa classifica ricalcolata è la 29enne Carli Crutcher di Nashville, che col suo 3.15:11 aveva vinto la categoria F 25-29, ma con una prestazione del 33,3% rispetto all’età; mentre la 59enne Una Ussels da Murfreesboro (cittadina a est di Nashville, dove pure - tanto per cambiare - si svolgerà tra poco una maratonina), ultima della classifica cronometrica col suo 3.16:53, la sopravanza di 31 posizioni grazie al 41,7%.
A proposito di tempi: verso metà gara sono stato raggiunto da uno dei numerosi pacemaker (uno ogni dieci minuti tra le due e le tre ore!), con la targhetta 2:20: per un po’ l’ho seguito, poi non ce l’ho più fatta (ma lui si era ridotto a un solo seguace), eppure il cronometro mi diceva altro. Infatti, pur arrivandogli dietro, sono stato largamente sotto il tempo indicato: diciamo che il pacer aveva fretta.
Il percorso, come detto, partiva da un piazzale retrostante i palazzi universitari, dotato di ampi parcheggi gratuiti, e presto entrava nel parco percorrendolo grosso modo sul margine esterno, prima a fianco di un grosso campo da golf, poi degli stabili del vicino ospedale di Ascension-St. Thomas, e infine in un bosco, con docili salitelle e attraversamento su ponti di legno di vari torrenti o torrentelli. Il giro di boa avveniva grosso modo dopo 3 miglia e mezzo, dopo di che si ripercorreva il tracciato fino al traguardo, da dove i semimaratoneti ripartivano per il secondo e ultimo giro. Nessun controllo chip tranne quello al traguardo, ma qui il grado di onestà dei podisti è leggermente superiore a quello italico che dà il meglio di sé al Passatore…
Percorso tortuoso come deve essere nello stile dei vialetti di un parco (un paio di volte c’era addirittura il cartello “curva cieca”), totalmente asfaltato o cementato, salvo i ponti di legno prima dei quali era scritto che se pioveva potevano essere scivolosi. Segnatura con frecce ad altezza di circa un metro, e frequenti cartelli di incoraggiamento sul tipo “Corri e sorridi”, “Adesso corri, ti riposi dopo”, “Corri, Forrest, corri”. Ristori regolari, circa ogni due miglia, ma solo liquidi: acqua americana dal tipico sapore clorato, e più raramente idrosalini. Più consistente il ristoro finale, con le confezioni a base di frutta (“organic fruit twist”) o dolciumi o salatini rigorosamente in buste chiuse. Al traguardo, oltre alle foto ufficiali (n. 24 e 25 del nostro album) inserite nella classifica ed a scaricamento gratuito: confrontate con l’Italia…) si veniva insigniti di una pesantissima medaglia in acciaio sbalzato da 20 cm di diametro, al cui interno stava un’altra medaglia girevole, che riproduce il profilo dei principali grattacieli o monumenti delle città del circuito Hometown gestito da https://runsignup.com/MemberOrg/BodiesRaceCompany/Page/Events
(le più prossime sono quella già citata di Memphis, poi le mezze di Milwaukee, Dallas, Houston, Wichita, Columbus, Kansas City, Cincinnati, verrebbe voglia di farle tutte alla scoperta di un’America che non è solo New York). Inutile dire che della medaglia si è appropriato il mio nipotino dei riccioli rossi, che adesso gira esibendola a tutti e vorrebbe perfino giocare a soccer con quella.
Detto, per onestà, che l’iscrizione a queste gare costa da un minimo equivalente a 15 euro per le gare più brevi, ai circa 70 che ho pagato io (ma sembra che si possano fare iscrizioni cumulative a più gare del circuito, spendendo molto meno), non mi resta che chiamare un Uber (puntualissimi, usatissimi, economici) che dopo 7 minuti dalla prenotazione arriva sul luogo dove gli ho detto di venire (vedi foto 34) e mi riporta alla casa in collina dopo 28 miglia. Due giorni dopo, l'organizzazione mi scrive avvertendomi che, come partecipante a questa gara, riceverò uno sconto del 10% sulla prossima manifestazione similare in loco, prevista per il 28 giugno.
Our next event is All American 4 & 8 Mile- Nashville on 06/28/2025, and we would love to see you there. To show our appreciation for joining us last weekend we want you to take 10% off if you preregister for the next event within the next week! Just use code: HomeRun (Expires 06/09/2025 ) at checkout to use your 10% off!
C’è tutto il tempo per vedere le imprese epiche del Giro e quelle ridicole della truppa di Inzaghi (ero stato ottimista dicendo, all’allenatore ispanico di soccer del nipotino secondo cui Barcellona-Inter era stata la vera finale, che sarebbe finita 4-1 per il PSG). Poi mi affido a Mandelli per i servizi fotografici, e come diceva Ruggero Orlando, da Nashville passo e chiudo.