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Giovedì, 20 Settembre 2018 22:55

Led Night Run ad Uboldo: chi ci capisce è bravo

Sabato 15 Settembre ad Uboldo (VA) si è svolta la prima edizione della Led Night Run. Ad aggiudicarsi la gara è stato Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate), col tempo di 32’34” mentre in campo femminile vittoria di Silvia Marinoni (Cantù Atletica) in 38’10”.

Non conosciamo il numero dei non competitivi, ma la gara agonistica, al sito FIDAL Lombardia riporta solo 52 classificati e fra di loro non risulta Daniele Giudici (AVIS Seregno) che ci ha fatto pervenire questa testimonianza:

“Sabato sera io e la mia ragazza Silvana Novara siamo andati ad Uboldo. Io mi sono iscritto con grande entusiasmo a questa nuova gara competitiva FIDAL di 10 km! Silvana invece alla 5 km non competitiva. La partenza viene data da un giudice FIDAL che alza un braccio, fa partire il conto alla rovescia dal 5 e lo abbassa per il via! I non competitivi, piazzati dietro di noi, sarebbero dovuti partire 5 minuti dopo, ma nessun organizzatore ci divide o li ferma e tutti seguono a ruota la nostra partenza. Parto bene e i primi 3 km li tengo tra il 3'30" e 3'40". Davanti a me ho 11 atleti! Vengo raggiunto e affiancato da Brambilla, un ragazzo della non competitiva che conosco. Arriviamo assieme al km 3,9 alla fine di Via per Origgio, ad un bivio totalmente sguarnito di presidio.Non c’è nessuno che ci indichi dove andare. Proseguiamo, ma con nostra sorpresa, meno di 500 metri dopo, passiamo già all'intermedio del 1° giro in 15'26". Resomi conto del probabile errore di percorso proseguo, ma rallento vistosamente il passo per farmi raggiungere e superare da quelli che prima dell'errore erano davanti a me. Come dicevo prima sono circa 10/11 persone, ma da dietro arrivano solo i 3/4 della testa della corsa e nessun altro. Mi viene allora il sospetto che anche gli altri abbiano involontariamente tagliato e che i 3 o 4 abbiano invece corso sul tracciato giusto, in quanto preceduti dalla moto apripista. Al traguardo mi fermo subito prima del tappeto per non far scattare il chip e faccio presente ai giudici FIDAL che vorrei stare fermo 2 minuti per pareggiare il taglio involontario prima di oltrepassare il traguardo. Mi viene detto di non preoccuparmi e di venire avanti. Spiego ancora bene dell'incrocio non presidiato, che nei primi 2/3 km avevo davanti a me 10/11 concorrenti: vengo inserito al 12° posto assoluto e 2° di categoria SM40. All'arrivo molti altri atleti si lamentano di errori e disorganizzazione nel percorso! C'è una gran confusione e si mormora anche che forse la gara potrebbe essere annullata! Trovo Silvana e incredibilmente mi racconta che ad un certo punto, su un rettilineo in cui non c'era nessuna indicazione di svolta, vede passare in fondo alla strada, nella via perpendicolare, dei runners, che evidentemente stavano correndo su un percorso diverso dal suo. Raggiunta la fine della strada chiede quindi indicazioni al ragazzo del servizio presidio strada/percorso, il quale le spiega che in effetti era sul percorso sbagliato in quanto circa 100 metri prima avrebbe dovuto svoltare a destra. Al che lei gli fa presente che non c'era alcuna indicazione di svolta e lui gli risponde che era vero in quanto a quella svolta avrebbe dovuto esserci lui a dare indicazioni, ma che si era spostato per andare ad aiutare un collega che aveva avuto problemi con un'auto sul percorso, lasciando la svolta completamente sguarnita. Dopo circa mezz'ora però iniziano le premiazioni e con mio stupore e rammarico, nella mia categoria SM40 viene chiamato un altro al mio posto. Anche un altro vincitore di categoria viene ignorato! Lo facciamo presente e ci vengono dati frettolosamente senza spiegazioni due sacchetti premio non assegnati per la mancanza di atleti e atlete! Scopro solo in seguito, guardando le classifiche on-line, che i primi 8 del 1° giro intermedio, tra cui il sottoscritto, sono stati tutti squalificati! E tutto perchè in via per Origgio non era presente nessuno che ci indicasse il percorso corretto! Mi chiedo il senso di organizzare una gara ufficiale FIDAL per cosi pochi partecipanti (un centinaio tra competitivi e non!) senza neanche avere le capacità e le competenze di gestire un percorso cittadino di così breve lunghezza! Sabato sera dopo la gara ero molto arrabbiato, ora a freddo rimane il rammarico e la delusione per quella che avrebbe dovuto essere una nuova e luminosa manifestazione e che invece si è rivelata un'occasione mancata! Peccato!”

Ovviamente siamo a disposizione per pubblicare un’eventuale risposta da parte del comitato organizzatore. Facendo luce sull’accaduto, anche per giocare col nome della gara.

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Venerdì, 24 Agosto 2018 19:15

Salviamo i… Giudici-panda

Avevo appena gustato su Podisti.net  il filmato dei Giudici dell’Emilia Romagna

http://podisti.net/index.php/commenti/item/2235-se-scompaiono-i-giudici-scompare-la-competizione.html

quando dal sito del mio Piemonte ho appreso che il giudice Michele Racca, 78 anni, era scomparso dopo una lunga malattia.

Il fatto mi ha colpito, un po’ perché Michele aveva solo un anno più di me, molto perché lo conoscevo e so quanto ha fatto per l’atletica a Moretta, una piccola, ma valida Società della Granda, con un suo modesto campo di atletica e una gara podistica, la Corrida di San Giovanni drammaticamente finita cinque anni fa quando un giudice di servizio sul percorso fu investito e ucciso da un automobilista.

Ogni anno scompaiono dei Giudici, un po’ per l’età se vanno in pensione, o, peggio, se vanno a gestire le gare in Paradiso.

Il problema Giudici è ormai un problema almeno trentennale, come tutte le cose italiane si conoscono i problemi, ma non si affrontano e, quindi, non si risolvono.

Dalle statistiche della FIDAL risulta che dal 2000 allo scorso anno gli Atleti sono cresciuti da 127.041 a 220.456, i Tecnici da 5.364 a 6.312, ma i Giudici sono passati da 5.174 a 4.424: una lenta, ma costante erosione.

Il Gruppo Giudici Gare è l’organismo della Federazione, che ha il compito di controllare le manifestazioni di atletica leggera, completa autonomia giudicante e competenza tecnica esclusiva nell’applicare le norme del R.T.I., nei regolamenti particolari delle manifestazioni e nelle disposizioni degli organi federali competenti, senza alcun vincolo di subordinazione.

La figura e il ruolo del giudice sono l’essenza stessa dell’Atletica, non ci può essere gara senza che ci siano i risultati, e chi garantisce la correttezza del loro conseguimento è solo ed esclusivamente il giudice.

I nostri giudici sono quasi tutti ex atleti che portano nel loro lavoro oltre la passione anche le conoscenze dei regolamenti e l’esperienza acquisita negli anni di militanza attiva.

Svolgono un’opera di volontariato altamente qualificata e meritoria oltre che di grande responsabilità, e sono per questo apprezzati da tutti gli sportivi degni di tale nome: sono la “benemerita” dell’Atletica.

Purtroppo manca il ricambio, l’età media oggi oscilla intorno ai 60 anni, occorre trovare al più presto un rimedio a questa situazione, che mina alla base la sopravvivenza del …”Panda”.

Il filmato realizzato dal GGG dell’Emilia Romagna è  un grido di dolore che andrebbe amplificato e mandato al Consiglio Federale, che si riunirà a settembre, perché prenda coscienza della realtà e cominci a investire  nella  rifondazione dell’atletica italiana: Giudici, Tecnici, Attrezzature, Società (corsi di formazione per dirigenti) per un servizio serio e qualificato agli Atleti, dal vivaio al top e ai Master, magari utilizzando le risorse previste per Doha (a Berlino c’erano 90 atleti e 140 accrediti, ecco come si ama oggi utilizzare gli euro disponibili). 

E’ utopia, no: un sogno di mezza estate.

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Col ritorno dalle vacanze per molti runner riprende l’attività agonistica e dunque potrebbe essere utile fare una breve riflessione sul ruolo cruciale dei Giudici di Gara. Quindi per coloro che se lo fossero perso, riproponiamo un bel video del nostro canale Youtube, realizzato dai Giudici FIDAL Emiliani, sottolineando come la loro presenza sia indispensabile non solo in pista, ma anche per le gare su strada.

Dura solo un minuto e mezzo: non perdetevelo.

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