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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

La “Sciot & Vnot” (andata e ritorno), da Martina Franca a Locorotondo e rientro a Martina, non è solo una gara podistica, ma è l’esaltazione della bellezza, della ricchezza di uno degli scorci più belli d’Italia, la Valle d’Itria.

In quei quindici chilometri e passa (alcuni hanno parlato di 15,3 – altri di 15,5) c’è la possibilità di ammirare dapprima Martina Franca – grande, maestosa, ricca di arte – per passare all’immense distese verdi tra le quali spiccano quegli splendidi trulli e le case bianche, giungere a Locorotondo - panoramica e da scoprire – e ripercorrere le strade tra i vastissimi spazi verdi che qui ancora resistono - con persino animali al pascolo e ottime colture - e rientrare a Martina, dove il tour nel centro storico conduce al traguardo.

Per passare alla res podistica, un percorso tecnico, duro, allenante, da “prendere con le pinze” come si usa dire, perché se è diventato ancor più spettacolare rispetto alla precedente edizione, ha presentato una serie di difficoltà aggiuntive che si sono fatte sentire – e continueranno a farsi sentire nei prossimi giorni – nelle gambe. Salite, salite e salite, discese, discese e discese, gradini, tratti su sterrato, tratti sull’antica pavimentazione, curve e curvette nei centri storici, davvero il percorso non ha risparmiato nulla ai protagonisti.

Ma è un dolce faticare, al podista la fatica piace come piacciono i panorami, i ristori accoglienti con musica, l’ospitalità di queste gente, il panino con capocollo all’arrivo, il bocconotto, il vino, il the caldo, l’acqua, offerti a iosa, quasi a voler risarcire gli atleti della grande fatica.

Gara dura da rispettare, amare e tornare, quest’anno sono stati 1140, fra atleti Fidal, liberi e camminatori a scegliere questa manifestazione nonostante la ricca, ricchissima concorrenza contemporanea in regione.

Un plauso da subito all’associazione Martina Franca Running, al suo presidente Francesco Cervellera e a tutti i soci, per l’organizzazione, ma soprattutto per l’umanità che ci mettono, è piacevole vedere gli organizzatori – pur stressati dall’impegno in corso – sorridere, stringere la mano, abbracciare, ringraziare per esserci. 

Lasciata un po’ a fatica l’auto, il ritrovo è fissato nella lunghissima Piazza XX Settembre, con distribuzione pettorali e chip presso il Palazzo Ducale, oramai sede del locale Comune, uno volta superato la splendida Porta Santo Stefano.

In due distinti lati, con i “clienti” in attesa sulle scale del palazzo, divisi tra camminatori e competitivi, si ritirano con relativa rapidità, i pettorali e i chip, manca il pacco gara, ma per i 6 euro dell’iscrizione gli atleti si rifaranno nel dopo-gara.

Giornata dal cielo coperto, ma non troppo grigio, anche la temperatura è ragionevole, fa freddino ma si sta bene, avessi corso avrei indossato la canotta, anche se una magliettina tecnica da sotto non fa mai male.

E, parimenti, non fa mai male, la voce coinvolgente di speaker Paolo Liuzzi che in attimo con “quattro parole” attira su di sé e, conseguentemente sulla manifestazione, l’attenzione della piazza.

Partenza prevista sull’ampio Corso Italia: i bagni chimici posti intelligentemente sull’attigua piazza evitano ogni problema (bagni chimici che si aggiungono alle storiche strutture fisse in villa e sotto la scalinata), consentendo agli atleti una pre-via… tranquillo.

A proposito di via, alle ore 9.05 è stato dato il via ai camminatori, per evitare sovrapposizioni e pericoli, qualcuno corre, qualcuno marcia, altri avanzano molto lentamente.

Frattanto, mentre gli atleti più seri prolungano sino agli ultimi istanti il riscaldamento, la massa si va pian piano schierando e non disdegna il saluto, l’abbraccio con l’amico, un ballo a ritmo di musica diffusa dagli altoparlanti e chiaramente una foto da lasciare ai posteri.

Spicca Lorenza Verdura, capello, fischietto, berretto e manette da poliziotto americano sulla divisa sociale  la fanno tanto Village People, attirando l’attenzione generale.

Tra i maschi, gli occhi sono sempre e soprattutto sul favorito, Luigino Zullo, che sotto il completo nero indossa la sua pelle tatuata, ironico, sorridente e irriverente come sempre.

Attimi di attesa, il giudice Raffaele Russo è pronto a lasciar partire il colpo di start, finalmente giunge il via libera dalla Polizia locale e si può cominciare. Partenza in leggera discesa, i primi partono a mille, da subito Zullo distacca gli avversari, anche se Esposito lo tiene sotto controllo visivo. E così tra le donne, una scattante De Robertis sembra mettere dietro tutte, compresa la martinese d’azione Marisa Russo e la “storica” Emma Delfine.

Il percorso intanto, tra cambi di pendenza vari porta a Locorotondo, dove s’incontra la prima novità del tracciato, con il tratto in sterrato, con tunnel e difficoltosi gradini, prima di salire per imboccare il lungo Belvedere,  attraversare lo spettacolare ma difficoltoso centro storico, e avviarsi per il ritorno a Martina, dove però, dopo tanti saliscendi, occorre scalare la solita e tradizionale salita che non termina mai… Finalmente Martina, anche qui il centro storico, curve e curvette allungano il tratto finale, ma ecco, nello splendido scenario di Piazza Maria Immacolata, il traguardo da tagliare, il bip del chip, il giudice a rilevare il numero di pettorale e finalmente il ristoro finale per il meritato e agognato riposo finale.

“Tutto molto bello” diceva qualcuno, altamente spettacolare, da migliorare solo il traffico pedonale negli ultimi metri nel centro storico, qualche atleta si è fatto spazio con le grida, qualcuno ha dovuto rallentare, qualcuno ha rischiato di far e farsi male, tutto è finito bene, ma per le prossime edizioni bisognerà gestire meglio i cittadini locali, i turisti e i “testoni” di podisti che, terminata la propria gara, tornano indietro a prendere l’amico o l’amica, ostacolando gli altri atleti ancora in competizione.  

Avevamo lasciato Luigi Zullo in testa alla gara e così lo ritroviamo, una grande prova dell’uomo di punta del Running Team D’Angela Sport Turi che conclude vittorioso in 52:55, guadagnandosi gli applausi del pubblico e le lodi di speaker Paolo. E ci aggiungiamo anche noi, che ammiriamo chi s’impegna e merita il successo, sempre convinti che in atletica decide il giudice più imparziale che esiste, il cronometro!

Qualche difficoltà respiratoria, come confesserà l’indomani sui social, ma da combattente qual è Antonio “Tony” Esposito, non molla e va a conquistare la piazza d’onore, concludendo in 55:19. Terzo gradino del podio per Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra) che dimostra di essere finalmente quasi totalmente guarito affrontando un percorso simile, giungendo al traguardo in 55:40.

In preparazione per le lunghe, ma sempre prestante, Giuseppe Moliterni (Gravina festina lente!) è quarto in 57:00, seguito dal bravissimo Francesco Marotti (Giovani Atleti Bari), quinto 57:10. E, per la serie non si dimentica mai di come si corre, ecco Angelo Pazienza (Dynamyk Palo del Colle), il mister, classe 1968, sesto in 57:55; mentre, prima atleta di casa, tra gli onori del pubblico, ecco settimo in 58:32, l’arrivo dell’eccellente Pietro Carbotti (Martina Franca Running). Ennesima ottima gara per Pietro Torroni (Runners San Michele Salentino), ottavo in 59:01, a precedere lo scatenato Valerio Vinci (Amatori Cisternino), nono in 59:16, e il validissimo Antonio Cardone (Amatori Cisternino), decimo in 59:52.

Tra le donne, splendida prova per Roberta De Robertis (Atletica Crispiano), che sembra tornata agli antichi livelli e chiude meritamente prima in 1:09:03. Da lodare anche Marisa Russo (Marathon Massafra), che senza eccessi e senza social, è sempre sul podio e chiude seconda in 1:09:51, andando a precedere la magnifica Emma Delfine (Nadir on the road Putignano), compagna di tante maratone in tutte Italia, terza in 1:10:16.

La corsa ce l’ha nel sangue e non riesce a farne a meno: Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), è quarta in 1:11:47, seguita dall’abruzzese Cesira Paponetti, qui presente con una buona rappresentanza del suo team, la Plus Ultra Trasacco, quinta in 112:53. Elogi anche per Mariantonietta Amatulli (Montedoro Noci), che è sempre lì tra le prime, sesta in 1:13:00, e la reattiva Alessandra De Luca (Atletica Amatori Brindisi), che ritrovo sempre con piacere, settima in 1:13:14. Altro esempio di tenacia, Viviana Verri (GPDM Lecce), chiude in ottava posizione in 1:13:26, davanti all’abbronzatissima Cinzia Ammirato (Atletica Monopoli), che dimostra di cavarsela bene anche in altura, nona in 1:14:06, con la determinata Grazia Anastasia (Podistica Grottaglie), decima in 1:14:41.

833 gli atleti in classifica Fidal, manca però nonno Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano), che ha tagliato il traguardo oltre le 2:20; tra le donne chiude Francesca Gallo (Triathlon Taranto), in 2:09:11. 70 i liberi, i restanti tutti… camminatori.

Mentre gli organizzatori continuano a regalare panini con capocollo e gustosissimi bocconotti fino ad esaurimento, con celerità cominciano le premiazioni.

Si parte con la consegna della targa del Trofeo Alessandro Morricella, il calciatore-operaio morto accidentalmente al lavoro, per una colata di ghisa all’Ilva: lo vince il decimo arrivato al traguardo volante, decimo come la 10, la maglia dieci del compianto calciatore: vince Giuseppe Lacarbonara dell’Atletica Talsano.

La targa del Memorial Denis Lusi, il podista avezzanese sposato con una signora di Martina Franca, purtroppo deceduto troppo presto, va all’associazione Plus Ultra Trasacco, la società di Denis, come già anticipato venuta in forza a correre da queste parti, graditissima ospite e protagonista.

E un premio va pure all’Associazione di Cirò Marina, ai suoi ottimi atleti che son voluti essere presenti.  

Sale sul palco il colonnello Giampaolo Marin, comandante del 16° Stormo di stanza a Martina Franca: ha corso la gara, l’ha corsa in tempi da puro amatore, ma loda gli organizzatori e li invita ad estendere il tracciato fino alla distanza di mezza maratona, cosa peraltro già nei pensieri di Cervellera e company. Ritira il suo premio, mentre il crest dello Stormo lo consegna a Cosimo Girolamo, il validissimo atleta di Alberobello che corre sulle stampelle, e che merita il premio per la volontà, la dedizione e il coraggio.

E’ il turno finalmente degli atleti più veloci: salgono sul palco i primi tre uomini e le prime tre donne, per loro i premi sono tanti e tutti di qualità dal capocollo dop di Martina al cesto di frutta, alla medaglia e… non ricordo più!

A seguire, a ruota, i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età con consegna di medaglia e ricco cesto con tanta frutta, i primi “liberi” (Domenico Di Turi e Arianna Abate), fino a concludere con le tre prime società per numero cumulativo di atleti arrivati: vince la Podistica Grottaglie con 41 finisher su Amatori Putignano (28) e Gioia Running (27).

I ringraziamenti del presidente Cervellera, i saluti di Paolo Liuzzi e la tradizionale foto di gruppo del team organizzatore, la Martina Franca Running, chiudono definitivamente la manifestazione.

 

Scontati i complimenti a Francesco e soci, da parte mia l’invito a non fermarsi, l’idea di portare su queste strade una mezza maratona può essere davvero felice, competenza, volontà, impegno, bravura, ospitalità e splendidi scenari naturali davvero non mancano.  

“Io ci metto la fatica, voi ci mettete il cuore!”, questo lo slogan scelto da Andrea Tiozzo, podista “amatore”  di  Mortara, per la sua doppia impresa da realizzare a breve: correre la 100km del Passatore a maggio e raccogliere fondi per sostenere la Anffas, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.

Prosegue Tiozzo sul volantino della raccolta fondi: “Insieme si può. Aiutami ad arrivare al traguardo di questa ultra maratona da cento chilometri, lo faremo insieme per fare del bene. Partecipa anche tu facendo una donazione!” Infatti, tramite bonifico bancario intestato ad “Anfass onlus Mortara e Lomellina” Iban IT78I0521656070000000104801 - causale donazione “insieme si può”, si partecipa attivamente ad aiutare la Onlus.  

A correre ci penserà lui, Andrea Tiozzo che, iniziato a muoversi seguendo l’esempio del papà, è rimasto coinvolto, ha  allungato sempre più la distanza fino a correre le maratone più importanti d’Italia, Roma, Firenze, Milano e Torino. Ora il grande salto, il prossimo 26-27 maggio, con la 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza. 

“Tutto nasce dalla voglia di spingersi oltre il limite”, ha dichiarato Tiozzo al collega Vittorio Testa de L’Informatore Lomellino, aggiungendo di aver fatto una scommessa su stesso partecipando alla sfida del “Passatore”, quando un corridore amatoriale che non ha mai fatto agonismo decide di correre tanti chilometri”.

E per rendere tutto più stimolante, Tiozzo ha deciso di coinvolgere i suoi concittadini, i mortaresi (ma magari anche tutto il resto d’Italia – nda) con la raccolta fondi a favore dell’Anffas, un’associazione a servizio del territorio, con donazione libera.

Tiozzo ha così dovuto intensificare gli allenamenti, aumentando il numero dei chilometri: il prossimo 25 febbraio correrà la “Terre di Siena ultramarathon”, 50 chilometri da San Gimignano a Siena, su un percorso collinare, molto allenante per il Passatore; ad aprile parteciperà alla  60 chilometri di Seregno.

Andrea confessa: “L’ultramaratona è sostanzialmente gestione del fisico sotto sforzo e farlo per tutte quelle ore mi preoccupa non poco. Poi, dopo i primi 30 chilometri, subentra il discorso ‘testa’: non devi guardare il chilometro che passa, ma il tuo sguardo deve restare fisso sull’obiettivo che è sempre la linea del traguardo”.

Ma siamo sicuri che Andrea Tiozzo abbia la giusta testa per concludere la 100 chilometri, il fisico lo sta allenando e il cuore è già forte, come testimonia la sua battaglia per la Anfass.

Forza Andrea!

 

La nona edizione della CorsAmare registra il successo di Giuliano Gaeta e Daniela Tropiano in una giornata dal cielo plumbeo, dal vento forte, sicuramente fredda.

E dobbiamo anche dirci fortunati perché nelle prime ore della giornata la pioggia scendeva su Polignano; poi, durante le premiazioni, spuzzi intermittenti annunciavano l’arrivo di una seconda ondata di maltempo. Durante la corsa neanche una goccia, certo l’asfalto era bagnato, ma sicuramente ci è andata bene, pur rimpiangendo la presenza del sole che avrebbe reso ancor più bella Polignano.

Polignano a Mare, la città di Domenico Modugno, la città di una gara internazionale di tuffi a mare in pieno centro, è davvero un gioiello di bellezza e di particolarità: descriverla è troppo riduttivo, le stesse foto non rendono la spettacolarità di questo centro che consiglio soprattutto agli amici del nord di visitare.

Ottima davvero l’organizzazione della locale società Atletica, presieduta più che efficientemente dall’avvocato Eugenio Scagliusi, uomo di diritto e… doveri, sempre impegnato ad offrire il meglio agli ospiti podisti.

Ritrovo fissato nella centralissima Piazza Aldo Moro, dove in due distinti locali si ritirano dapprima pettorali e chip e, successivamente, i ricchi pacchi gara alimentari (sei euro il costo dell’iscrizione).

La convenzione con un attiguo bar consente di prendere il caffè a soli 60 centesimi; in zona partenza sono stati posti i bagni chimici per ogni esigenza ed evenienza. 

Partenza fissata per le ore 9.00, anche per “liberare” il prima possibile la città, che a notevole impatto turistico anche d’inverno, ha bisogno che si possa circolare liberamente. Per lo stesso motivo è stato parzialmente cambiato il percorso che non prevede più il doppio andirivieni centrale, allungandosi verso l’Abbazia di San Vito, pur mantenendo le peculiarità che lo rendono unico, difficile e bellissimo, con l’attraversamento del centro storico, il passaggio sotto l‘Arco Marchesale, il ponte Lama Monachile, alcuni tratti sterrati, a ridosso della battigia, a Calapaura, e quegli scalini, che restano impressi nella mente e nelle gambe.

Scalini che si trovavano solitamente a metà tracciato, questa volta sono apparsi all’incirca al nono chilometro, prima di lanciarsi nell’ultimo tratto e soprattutto nello sprint finale che appassiona i protagonisti e gli spettatori.

Diverse le cadute per il fondo bagnato, per fortuna non si è verificato alcun infortunio serio, solo qualche mano e qualche ginocchio sbucciato, che rientrano nella prassi podistica.

Il tracciato di circa 9800 metri si è rivelato blindato al traffico, continuamente sorvegliato da addetti , con ristoro con bottigliette d’acqua a metà distanza, cartelli chilometrici, per la perfetta gestione e sicurezza di tutti gli atleti.

Ciliegina sulla torta, la voce di Paolo Liuzzi, lo speaker della “strada” pugliese, davvero molto amato dai podisti, amore ricambiato da Paolo soprattutto nei fatti con la gestione della gara continua, con la battuta, la citazione anche di fatti estranei al fatto tecnico che piace e coinvolge anche la popolazione che assiste.

1119 gli iscritti della vigilia, ottimo per una gara regionale valida come prima tappa del trofeo provinciale “Terra di Bari”, anche se dopo i botti degli ultimi anni forse gli organizzatori immaginavano qualcuno in più; peccato, che i mali di stagione e le condizioni climatiche abbiano scoraggiato la presenza in gara, con “soli” 981 arrivati.

Ampia la sede stradale di via, predisposta dagli organizzatori la zona pole riservata agli atleti più veloci, ma non essendo stata purtroppo creata preventivamente alcuna selezione, gli atleti sono ben presto compattatati: per fortuna tutti restano dietro la linea di start, la partenza avviene in maniera corretta, con in testa per alcuni metri “toro scatenato” Michele Tatone, ben presto costretto a lasciar passare gran parte del plotone.   

Assente Guastamacchia per febbre, Luigino Zullo diventa l’assoluto favorito della vigilia, anche se Giuliano Gaeta, dopo la vittoria alla Staffetta di Carnevale della sera prima, annunciava sui social di voler vincere a Polignano. Da non trascurare certamente Milella e Mastrodonato, atleti di notevole valore.

In campo femminile, favorita sicuramente Daniela Tropiano, protagonista di un inizio 2018 strepitoso, ma da tenere d’occhio sono la salentina Gemma, l’intramontabile Carrino e mamma Iania, apparsa in ripresa.

La grande emozione negli ultimi metri: la vespa apripista del presidente Scagliusi apre lo scenario ai protagonisti, dopo un lungo testa a testa appare a sorpresa, quando tutti aspettavano l’inconfondibile incedere di Lugi Zullo, il completo bianco verde a pois della Montedoro Noci, magistralmente indossato da Giuliano Antonio Gaeta che va a vincere in 32:49, rinverdendo la tradizione di Palo del Colle, città di abili podisti e maratoneti.

Viva la soddisfazione nel volto di Giuliano, addirittura giratosi negli ultimissimi metri quasi terrorizzato da un rientro di Zullo, che invece, forse un po’ stanco, forse un po’ cavallerescamente, forse perché anche una sconfitta a volte accresce la fama, accetta il parziale insuccesso e festeggia il meritato secondo posto ottenuto in 32:55. Per il rappresentante della Running Team D’Angela Sport Turi,, l’onore delle armi e i complimenti… per i complimenti espressi al vincitore.

Terza posizione per Francesco Milella, da quest’anno atleta della Daunia Running San Severo, protagonista di un gran gara nonostante una caduta che lo ha senz’altro rallentato, terzo in 33:20.

Sempre brillante, Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie) è quarto in 34:08, a precedere due esponenti di quell’ottimo team salentino, La Mandra Calimera, che ritroviamo con piacere nel resto della Puglia, il validissimo Emanuele Coroneo, quinto in 34:28, e il presidente Cristian Bergamo, caro amico, sesto in 34:47. Bravissimo, Domenico Rotolo (Nadir on the road Putignano) è settimo in 34:59, a precedere il notevole duo composto da Nuccio Busto (Running Team D’Angela Sport Turi) e Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), che dopo un lungo viaggio insieme, terminano rispettivamente ottavo in 35:02 e nono in 35:07. Stupenda gara di Gioele Conserva (Atletica Amatori Corato), che chiude decimo in 35:22, un secondo primo di Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del Colle), sempre reattivo, undicesimo.

Gara femminile contraddistinta dal dominio di Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), sempre umile e semplice, che si afferma in 40:34. Ottima prova di Emanuela Gemma (Tre Casali San Cesario), ragazza provista anche di notevole grinta, che chiude sprintando tra i maschietti in 40:57. Un minuto esatto dopo, ecco l’arrivo di Silvana Iania (Free Runners Molfetta), capace di gestire al meglio la gara e chiudere in  terza posizione. Sempre reattiva, Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra), è quarta in 42:31, a precedere la generosa Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), quinta in 43:15, e la sempre più emergente Dominga Mongelli (Atletica Adelfia), sesta in 43:17. Sempre abile e presente, Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) chiude in settima posizione in 44:06, inseguita dalla star locale, quell’ottima Carmen Albani, che nonostante la visita dei ladri in casa in nottata, corre e corre bene, ottava in 44:24. Piacevole presenza al nono posto, la piemontese Marita Cairo del GP Solvay Alessandria, che conclude in 44:35, davanti alla giovanissima Rosa Avantaggiato (Atl. Magna Grecia Taranto), decima in 45:57.

A chiudere gli arrivi, nonno Giuseppe Mirizzi (Amatori Putignano), classe 1933, in 1:35:42, e la veneta Paola Falcier (Running Club Venezia), al traguardo in 1:50:00, ospite d’onore per essere stata la prima a soccorrere Luigi Liuzzi, lo sfortunato podista polignanese, deceduto in quella tragica Maratona di Parma lo scorso 15 ottobre.

Ricco ristoro finale per tutti glia atleti, classifiche subito pronte ad affisse grazie al certosino lavoro dei Giudici e degli addetti Fidal, e via alla cerimonia di premiazione, sempre ben gestita da Paolo Liuzzi.

Si comincia con l’estrazione dei premi dell’annessa lotteria, per passare ben presto alla celebrazione dei due vincitori, Gaeta e Tropiano. Tanti premi offerti ai due vincitori, dal monile alla cassetta di prodotti alimentari di ottima fattura, a – soprattutto – il premio artistico Pescarello Scherzarello, la maschera polignanese, offerto dal dottor Michele Grieco, medico ufficiale della manifestazione e presidente del comitato di Pescarello.

A seguire, alla presenza del locale assessore allo sport, Arianna Liotino, e del presidente provinciale della Fidal Bari, Francesco De Mattia, la celebrazione dei vincitori (i primi cinque) delle varie categorie per fascia di età, tutti premiati con cassette colme di prodotti alimentari (i primi tre), prodotti di cura della persona (il quarto/a) e duo di vini (il quinto/a).

A seguire il premio per le prime cinque società pugliesi per numero cumulativo di atleti giunti al traguardo (con successo della Montedoro Noci con 40 arrivati, seguita nell’ordine da Nadir on the road Putignano  - 36 – Atletica Castellana – 35 - La Fenice Casamassima – 34 – e Avis in corsa Conversano – 34) e per la prima extra regionale (l’eccellente Marathon Ariano Irpino con 14 arrivati).

Ultimo atto, forse il più importante, la consegna della targa del 1° Memorial Lugi Liuzzi: per questa prima volta non si assegna col merito, ma con il cuore, infatti se l’aggiudicano i due splendidi figli di Luigi, sempre compiti e nobili nel dolore nel ricordare il loro super Papà.

I saluti di Paolo, i ringraziamenti del presidente Eugenio (che non manca i di ricordare, con fare parterno, lo scarso impegno organizzativo a qualche socio), la foto di gruppo, e l’appuntamento è per la decima edizione.

La conclusione è facile, troppo facile, questa volta: a parte gli scontati complimenti agli organizzatori per la perfetta riuscita della manifestazione nonostante le difficili condizioni climatiche ad accrescere quelle… abituali, il consiglio a chi non c’è mai stato di venirla a provare, compresa agli amici del nord che potrebbero in un magico week-end (l’organizzazione stabilisce convenzioni anche per pranzare e per dormire) unire turismo e corsa in uno scenario davvero unico.  

 

   

Sabato, 10 Febbraio 2018 21:59

RAK Half Marathon: tempi e spettacolo!

Grandi risultati hanno caratterizzato la 12^ edizione della Rak Half Marathon corsa nell’emirato di Ras al-Khaima, negli Emirati Arabi, venerdì 9 febbraio.

In campo maschile si è imposto il 27enne keniano Bedan Karoki in 58.42, pb, record della corsa e quarto tempo di sempre sulla distanza (a soli 19” dal primato mondiale, 58.23, stabilito a Lisbona dall’eritreo Zersenay Tadese il 21 marzo 2010 in 58.23).  

Karoki, atleta del team di Gabriele Rosa, è passato al 5° km in 13.53, al 10° in 27.48 e al 15° in 41.44; al 19° km ha cominciato la sua fuga per la vittoria (passaggio al 20° in 55.55), concludendo vittorioso.

Secondo posto per il 21enne etiope Jemal Ymer (Etiopia) in 59.00 (debutto sulla distanza più veloce di sempre), terzo il keniano Alex Kibet in 59.06. A seguire altri quattro keniani, anche loro tutti sotto il muro dell’ora: Jorum Lumbasi Okombo - quarto in 59.36, Morris Gachaga – quinto in 59.36, Wilfred Kimitei – sesto in 9.40, Edwin Kiptoo – settimo in 59.54.

Gara ancor più di livello quella femminile: ha vinto la 23enne keniana Fancy Chemutai in 1:04:52, pb e record della corsa, ad un solo secondo dal primato mondiale della Jepkosgey di 1:04:51 (Valencia – 2017), secondo tempo all-time, in una gara che ha visto però la presenza di lepri maschili sino al traguardo.  

E proprio la 25enne suddetta primatista mondiale è stata la “delusione” della giornata, quando circa al 14° km, ha mollato il gruppo delle prime, finendo poi quinta in 1:06:46, pur giustificata dall’attacco influenzale della scorsa settimana, che l’ha debilitata.

Seconda la keniana Mary Keitany (primatista mondiale di maratona) in 1:04:55, terzo tempo mondiale di sempre: la gara si è decisa allo sprint negli ultimi 100 metri, dopo i passaggi al 5° km in 15:13, al 10° in 30.33, al 15° in 46.07, al 20° in 1:01:34.

Terzo posto per l’altra keniana Caroline Kipkirui in 1:05:07, davanti alle connazionali Joan Chelimo Melly – quarta in 1:05:37, e la su citata Jepkosgey – quinta in 1:06:46. Sesta la etiope Degitu Azimeraw Asires in 1:06:47, settima un’altra keniana, Brigid Kosgey in 1:06:48.

Da segnalare che, per la prima volta nella storia in una stessa gara, quattro donne hanno chiuso sotto 1:06:00, sette sotto 1:07:00, nove sotto 1:08:00 e undici sotto 1:09:00.   

Classifica maschile:

1 Bedan Karoki KEN 0:58:42
2 Jemal Yimer ETH 0:59:00
3 Alex Kibet KEN 0:59:06
4 Jorum Lumbasi Okombo KEN 0:59:36
5 Morris Gachaga KEN 0:59:36
6 Wilfred Kimitei KEN 0:59:40
7 Edwin Kiptoo KEN 0:59:54
8 Benard Kimeli KEN 1:00:16
9 Vincent Rono KEN 1:00:24
10 Lelisa Desisa ETH 1:00:28

Classifica femminile:

1 Fancy Chemutai KEN 1:04:52
2 Mary Keitany KEN 1:04:55
3 Caroline Kipkirui KEN 1:05:07
4 Joan Chelimo Melly KEN 1:05:37
5 Joyciline Jepkosgei KEN 1:06:46
6 Degitu Azimeraw Asires ETH 1:06:47
7 Brigid Kosgei KEN 1:06:49
8 Gladys Cherono KEN 1:07:13
9 Helen Tola Bekele ETH 1:07:47
10 Naom Jebet KEN 1:08:22

Se non ci siete mai stati, dovete provvedere… l’anno prossimo. Villa Schinosa è una grande masseria alle porte di Trani, con annesso un immenso vigneto, anche se non mancano alberi di arance e limoni, coltivazioni di bietole e di tanti altri ortaggi.

Un vero paradiso naturale, un vero paradiso dove poter correre in libertà tra i grappoli di uva che ben presto si trasformeranno in pregiato vino.

Qui si allenava anni fa Mauro De Feudis, uno dei pionieri del podismo pugliese e tranese in particolare: alla sua scomparsa, quale occasione migliore per ricordarlo, per celebrare il memorial in queste terre?

L’ottima idea venne a Gianfranco Fabiano, nipote di Mauro, splendido ragazzo e presidente della Trani Marathon: non ce ne siamo accorti, ma siamo già giunti alla quinta edizione.

Gara di corsa campestre ben organizzata e umana: la più bella definizione l’ha regalata Gianni Graziani, lo storico presidente della Pedone Riccardi Bisceglie, quest’anno impegnato a guidare la sua squadra al campionato regionale a Calimera, quando mi ha detto: “E’ un peccato non esserci, Gianfranco organizza con il cuore!”

E, in effetti, l’organizzazione è davvero generosa e cura gli atleti uno ad uno, preoccupandosi che tutti si godano la manifestazione, in tutte le fasi.

Facile raggiungere Villa Schinosa, ampi gli spazi per parcheggiare, tre bagni chimici (nonostante il verde) evitano scene poco edificanti e garantiscono la privacy.

Nell’atrio della Masseria la sollecita consegna di pettorali e ricchi pacchi gara, con maglia tecnica, bottiglia di buon vino e altri gadget, al costo di soli cinque euro.

Manca un punto bar dove prendere il caffè, in compenso è già attivo il punto vendita di vino e lo sponsor tecnico della manifestazione espone i suoi capi sotto il simpatico igloo.

A presentare la manifestazione, Michele Cuoco, che ritorna dopo un anno di assenza, anch’egli legato a questa manifestazione, in collaborazione con Vittorio Cassinesi, dj, showman ed intrattenitore locale, a comporre un duo tecnico e gioviale, sportivo e musicale.

415 gli scritti della vigilia, un ottimo numero senz’altro se si considerano la concomitanza sopra descritta del campionato regionale master a Calimera e l’altro cross a Mottola, segno che ben organizzare “paga” sempre.

Due le serie previste: alle 9,30 in gara tutte le categorie femminili e quelle maschili dalla SM60 in su; a seguire il via per tutte le restanti categorie maschili.     

La corsa campestre (che io ritengo comunque addolcita rispetto agli anni 80-90 quando si creavano ostacoli artificiali aggiuntivi, si cercavano bruschi cambiamenti di pendenza) è più difficoltosa rispetto alla strada: superfici morbide, fangose impongono movimenti particolari alle articolazioni per mantenere l’equilibrio, mentre i piedi affondano; i tratti duri e pietrosi sottopongono le caviglie a duri sforzi; le strettoie impediscono spesso i sorpassi; si rischia di cadere…

Insomma la difficoltà aumentano, aumenta lo sforzo muscolare, gli apparati si rinforzano, per fortuna si riducono le distanze: la prima serie sarà impegnata per circa 4 chilometri, la seconda per circa 6.

E così, alle 9.30, ecco tutte le signore e i maschietti diversamente giovani pronti a partire per correre il giretto iniziale di circa un chilometro, definito il giro del prezzemolo, circumnavigando la zona così coltivata, prima di lanciarsi sul tradizionale giro di tre chilometri, che i partecipanti alla successiva serie percorreranno due volte.

Schierati i partenti dietro la linea, sotto lo striscione di via inneggiante la Trani Marathon, ecco il colpo di pistola sparato dei Giudici e via gli atleti a percorrere il vialetto d’ingresso per poi svoltare a sinistra proseguendo tra gli spazi verdi. Diversi i cambi di direzione, anche la superficie cambia spesso, passando dallo sterrato alla terra molle a quella più pietrosa, cambiano le difficoltà e le sensazioni in un crescendo di emozioni, profumi, odori, voglia di correre, allenarsi e, magari, anche vincere.

E a vincere la prima serie è il sempreverde Cosimo Papapietro (Top Runners Laterza) che precede il grintoso Fulvio Marzocchi (La Fabrica di Corsa Bari) e la prima donna, Maria France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), sempre determinata. Terzo uomo è Gaetano Sifanno, il presidente di Quelli della Pineta Bari, seguito dal bravissimo Luciano Balzani della S.P. Seven di Savignano sul Rubicone (FC). Non molla mai ed è seconda tra le donne Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto) che si permette “addirittura” di precedere un grande del podismo pugliese, Savino Nanula (Atletica Trinitapoli), quarto uomo, e il combattivo Vincenzo Paulicelli (Pod. Canusium 2004). Ecco altre due donne, le generose Agnese Falco (Olimpia Club Molfetta), una vita di corsa, quarta, e Nicoletta Ferrante (Atletica Talsano), sempre più brava, quinta. Il maresciallo Giuseppe Germinario (Pod. Canusium 2004) è il settimo uomo, davanti al deciso Francesco Damato (All Tri Sports Barletta), ottavo, e alle terribili signore Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), quinta, e a Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta), sesta. L’esperienza di Vito Del Vento (Assi Trani) in nona posizione, inseguito dalle capaci Filomena D’Adamo (Bitonto Runners), settima, e Maria Maddalena Milano (La Fenice Casamassima), ottava. Decimo uomo Matteo Padovano (Pedone Riccardi Bisceglie), finalmente in ripresa, con Maria Pia Lastella (Atl. Amatori Corato), nona, e la star di casa, Teresa Landriscina, decima.

61 i finisher maschili (chiude il simpaticissimo Giacomino Basso - Assi Trani), 83 quelli femminili (chiude l’applauditissima Doriana Mongelli – Amici del Cammino Barletta).

Conclusa la prima, tutto è pronto per la seconda serie, senz’altro più veloce, dato i partecipanti. Lo sparo del giudice e via tutti gli atleti schizzano veloci, si aggregano anche donne e gli uomini più grandi, insoddisfatti dei soli 4 chilometri percorsi.

Un solo favorito e Rodolfo Guastamacchia indossa bene i panni, come indossa ottimamente il nuovo completo della società che da quest’anno rappresenta, Atleticamente Modugno. Cavalcata solitaria, ottimo allenamento, gli ultimi doppiati e traguardo tagliato in 20’46”. Segue il tenace Giuseppe Dedonato (Atl. Sprint Barletta), secondo; terzo il bravo Gioele Conserva (Atletica Amatori Corato), davanti allo sportivissimo Michele Uva (Free Runners Molfetta), quarto. Segue il nobile quartetto della Tommaso Assi Trani composto da Nicola Muciaccia, quinto, Dennis Greco, sesto - inframmezzato dal potente Cataldo Tarricone (Atletica Amatori Corato), settimo – Nicola Bove, ottavo, Pantaleo Papagno, nono. Chiude l’odierna top ten Giuseppe Matarrese (Maratoneti Andriesi), evidentemente ancora in rodaggio.

235 i finisher, onore a Luciano Pistillo (Marathon Club Minervino), che chiude le ostilità.

Un piatto con tarallini, mozzarelle e focaccia permettono di riprendere le forze, prima di assaggiare il piatto caldo offerto dagli organizzatori, gustosissimi cavateli al sugo cucinati dallo chef Michele Elia.

Un veloce festoso trenino comandato da Vittorio Cassinesi apre alla cerimonia di premiazione, che vede la presenza del sindaco-runner di Trani, Amedeo Bottaro, e dei padroni di casa, Corrado Capece Minutolo – un passato da nazionale di vela – e la madre, signora Maria.

Si parte dai due vincitori assoluti, Rodolfo Guastamacchia e Maria France Zaccheo, per loro tanti, tanti premi, dal cesto al vino, dal trofeo alla maglia tecnica, tanta roba da dover richiedere assistenza per portare via il ricevuto.

A seguire salgono sul podio tricolore i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età, premiati con cesto di prodotti naturali a km 0 e la maglia tecnica offerta sempre dallo sponsor tecnico della manifestazione, il buon Rodolfo Palmadessa.

A chiudere il premio per le prime tre società per numero complessivi di arrivati: vince la Assi Trani con 40 finisher, su Atletica Amatori Corato (39) e Barletta Sportiva (33).

Una targa per la signora De Feudis in ricordo dell’indimenticabile marito, riconoscimenti per gli sponsor e collaboratori, e la foto di gruppo chiudono la manifestazione.

Prima di concludere, devo evidenziare l’unico problema di questa manifestazione che riguarda il punto di arrivo, privo di nastri e transenne: purtroppo tutti noi podisti, vogliamo il massimo rispetto quando siamo in gara, salvo non dedicarne altrettanto agli altri atleti. E così, dopo aver concluso, percorriamo la zona di arrivo in senso contrario a chi arriva, ci fermiamo a parlare in mezzo al tracciato: alcuni arrivi si sono svolti con il pericolo che qualcuno si facesse male, qualche atleta in progressione finale ha dovuto rallentare per evitare collisioni. Male minore, qualcuno non troverà la sua foto… E, quindi, poiché rispetto ed educazione non sono di questo mondo, propongo – per future edizioni - di transennare e presidiare la zona arrivo, impedendo l’accesso ai non autorizzati, cosa peraltro avvenuta, ma in maniera approssimativa e difficoltosa, nel finale, grazie alle urla del sottoscritto e alla solerzia di alcuni addetti.  

Per il resto, tutto ottimo, cross da correre e gustare, fissate sin d’ora sulla vostra agenda la data della prossima edizione, nel 2019.  

 

Dominio keniano alla 5^ Napoli City Half Marathon con vittoria di Abel Kipchumba in 1h00’12”, secondo tempo al mondo nel 2018, nuovo record della manifestazione, con pb migliorato di oltre tre minuti.

Seconda posizione per Shadrak Kiplagat in 1h00’34”, che migliora a sua volta il pb di oltre due minuti, terzo posto per il favorito della vigilia, Nobert Kipkoech Kigen in 1h01’43”, staccatosi dalle prime posizioni già prima del passaggio del decimo chilometro.

La prima parte di gara è infatti risultata velocissima con passaggio al 5° km in poco più di 14’ e al 10° in 28’08”; seconda parte leggermente più lenta anche a causa del passaggio nel centro storico.

La manifestazione, con partenza e arrivo dalla Mostra D’Oltremare, si è sviluppata tra il lungomare e il Castel dell’Ovo, tra il Maschio Angioino e il teatro San Carlo, tra la zona portuale e piazza del Plebiscito, attraversando tutte le zone più belle ed artistiche del capoluogo campano. La pioggia della notte, che ha lasciato le strade bagnate, ha lasciato problemi di aderenza soprattutto ai più veloci, meno problemi per i master che hanno potuto godersi il sole nella seconda parte della gara.

Quarto posto per l’altro keniano Felix Kipchirchir Kandie in 1h02’04”, quinto Stefano La Rosa (Carabinieri) in 1:04:25, sesto il marocchino Khalil Lemcieh in 1:04:36 sul connazionale Youness Zitouni (Pod. Il Laghetto), settimo in 1:05:50; ottavo Renee Cuneaz (Cus Pro Patria Milano) in 1h06:21, nono l’altro marocchino Abderrafii Roqti (Pod. Il Laghetto) in 1h07’34”, decimo Giovanni Grano (Nuova Atletica Isernia) in 1h07’40”.

Soddisfatto il vincitore Kipchumba che ha dichiarato: “Sono molto molto felice di questa mia prestazione. Correre su queste strade è stato fantastico, non vedo l’ora di poter tornare”.

Più deluso La Rosa: “Speravo di fare decisamente meglio, ma ho sentito subito che le gambe non giravano come avrei voluto. Di sicuro il carico di chilometri che sto facendo per preparare la maratona si sta facendo sentire. Sui sampietrini bagnati scivolavo parecchio, come se avessi le gomme da asciutto sotto i piedi”.

Tra le donne si è imposta la rappresentante del Barhein, ma etiope di nascita, Eshete Shitaye in 1h08’38” (passaggio al 10° km in 32:20), stabilendo il nuovo record della manifestazione e migliorando il pb, ottavo tempo stagionale al mondo. Seconda la keniana Antonina Kwambai in 1h09’07 (pb), terza l’ucraina Olha Kotovska in 1h14:27, quarta la marocchina Hanane Janat (Pod. Il Laghetto) in 1h21’15”, quinta la statunitense Jessica de Fazio in 1:24:37, sesta la torinese Carla Primo (Base Running) in 1h24’48”.  

5291 gli arrivati al traguardo con chiusura per il senatore della Maratona di Roma, il barlettano Eligio Lomuscio (Barletta Sportiva) in 3h04’26”.

Organizzata da Napoli Running, la manifestazione ha visto anche lo svolgersi della Napoli 5km Grand Prix, gara ad invito per atleti d’élite, vinta dai keniani Geoffrey Koech in 14’00” (migliore prestazione mondiale della 5km su strada) e Daisy Jepkemai in 16’04”.  

Annunciato come la grande attrazione, il norvegese Sondre Nordstad Moen, primatista europeo di maratona con 2h05:48, non sarà al via della 5^ Napoli City Half Marathon per un attacco influenzale, che viceversa potrà contare sulla presenza di Stefano La Rosa e di 6000 runners iscritti.

Tutto pronto quindi per la partenza di domani mattina, ore 8.30 del 4 febbraio da viale Kennedy, su di un percorso modificato e reso più veloce rispetto al passato, con l’organizzazione della Napoli Running: favoritissimo il 25enne keniano Norbert Kipkoech Kigen, personale sulla mezza di 59:42 (Praga/2016) e sulla maratona di 2h05:13 (Amsterdam/2017), che dovrà vedersela con il 30enne connazionale Felix Kipchirchir Kandie, personale sulla mezza di 1h00:04 (Praga/2016)  e sulla maratona di 2h06:03 (Seoul/2017).

Da “tener d’occhio” altri due keniani: il 27enne Shadrack Kiplagat (pb 1h02:54 a Kabarnet-2017) e il 24enne Abel Kipchumba (pb 1h03:10/Kabarnet-2017), il 37enne moldavo Roman Prodius (pb 1h03:37/Ostia-2016, il nostro Stefano La Rosa, il 32enne grossetano rappresentante dei Carabinieri (pb 1h02:15/Ostia-2012).  i  , se

Al femminile,favorite sono la 25enne keniana Antonina Kwambai (pb 1h09:49/Santa Pola-2017) e la 27enne del  Bahrein, ma nata etiope, Shitaye Eshete (pb 1h10:10/Trento-2017); da non trascurare, la 34enne marocchina Hanane Janat, tesserata per la Pod. Il Laghetto (pb 1h12:10/Pisa-2013) e la 34enne ucraina Olha Kotovska  (pb 1h12:19/Ostia-2011).

La speranza degli organizzatori è veder cadere i “vecchi” primati della manifestazione, realizzati nel 2017, al maschile, dal keniano Philip Kibungei Tarbei in 1h01:21, e, al femminile, dalla ceca Eva Vrabcova-Nyvltova in 1h11:54.

Per finire, sull’annessa Napoli 5km Gran Prix, gara a inviti per atleti di élite e anche per i migliori under 23 della Campania, da segnalare la presenza del keniano Geoffrey Kimutai Koech e dell’etiope Telahun Haile, al maschile; dell’ucraina Yuliya Shmatenko e della keniana Daisy Jepkemai, al femminile. Tra i 23enni campani, Alessandro Lombardi (1998), Domenico Falace (1995) e Raffaele Giovannelli (1995); tra le donne, Filomena Palombo (1989) e Annamaria Damiano (1988).

Martedì, 30 Gennaio 2018 10:41

Catherine Bertone: in nazionale solo in ferie!

La notizia è di quelle forti: Catherine Bertone, maratoneta di punta della nazionale italiana (25^ alle Olimpiadi di Rio 2016), medico della USL Val d’Aosta, non può partecipare agli allenamenti collegiali della nazionale di mezzofondo per motivi di lavoro.

Infatti, mancando medici pediatri all'ospedale di Aosta, l’Azienda sanitaria locale ha negato alla maratoneta la domanda di part-time ma anche la richiesta di permessi non retribuiti.

A questo punto Catherine, classe 1972, per partecipare al prossimo raduno di Tirrenia, dal 31 gennaio a 9 febbraio, ha dovuto necessariamente prendere le ferie, cosi come dovrà fare ad Agosto per partecipare agli Europei di Berlino.    

E’ chiaro che se non si interverrà, dopo aver dovuto rinunciare a quelli di ottobre e dicembre 2017, la maratoneta – unica non in forza ad un centro sportivo militare - non potrà prendere parte ad altri raduni. 

A denunciare la situazione è stato Jean Dondeynaz, presidente della Fidal Val d'Aosta, che ha evidenziato che: “La situazione che sta patendo Catherine Bertone evidenzia la singolarità di un atleta di livello internazionale con un impegno lavorativo particolare; con un collegato limite normativo relativamente al quale nessuno è mai intervenuto. Da una parte abbiamo un'atleta che, a suon di risultati, si è guadagnata spazi e convocazioni per le massime manifestazioni internazionali andando a rappresentare l'Italia; dall'altra si rileva un evidente limite che nega all'atleta stessa di potersi preparare e giocarsi al meglio le proprie chance. Questa situazione non trova spazio nei contratti di lavoro penalizzando quegli atleti, come Catherine, che svolgono attività sportiva di alto livello”.

Sabato, 27 Gennaio 2018 16:33

London Marathon 2018: cast stellare!

Si preannuncia una London Marathon 2018 da favola, almeno a leggere i nomi degli atleti elite che saranno protagonisti.

Infatti, al beniamino locale Mo Farah, 34 anni, quattro ori olimpici e sei mondiali su 5000 e 10000 metri, si sono aggiunti il campione olimpico Eliud Kipchoge, 33 anni, già vittorioso nel 2015 e nel 2016 (2h03:05 a 8” dal record del mondo), Kenesisa Bekele, 35 anni, primatista mondiale dei 5000m (2:37:35) e 10mila (26:17:53), secondo uomo più veloce sulla maratona con il 2h03:03 di Berlino 2016, e il campione uscente Daniel Wanjiru, 25 anni, vittorioso l’anno scorso in 2h05:48 precedendo Bekele.  Ricordiamo anche Guye Adola, 2h03:46 all’ultima Berlino, e Stanley Biwott, primo a New York nel 2015 in 2h10:34.

Stesso discorso tra le donne, dove la primatista in gara esclusivamente femminile (2h17:01 proprio nella vittoria a Londra l’anno scorso), vittoriosa per tre volte a Londra e New York, la 36enne Mary Keitany, cercherà di ottenere il record mondiale "assoluto" appartenente alla britannica Paula Radcliffe (2h15:25 ancora a Londra del 2003). A contrastarla, la 33enne Tirunesh Dibaba, una serie incredibile di titoli mondiali e olimpici, qui seconda l’anno scorso con il record etiope (2h17:56), poi Mare Dibaba (bronzo alle Olimpiadi di Rio con 2h24:30), Rose Chelimo, campionessa mondiale di Maratona nel 2017, Gladys Cherono, campionessa mondiale sulla mezza nel 2014, e Tigist Tufa, qui vincitrice nel 2015.

Ma ecco gli elenchi completi:

Maschile

Daniel Wanjiru, Kenya PB: 2:05:21
Kenenisa Bekele, Ethiopia PB: 2:03:03
Eliud Kipchoge, Kenya PB: 2:03:05
Guye Adola, Ethiopia PB: 2:03:46
Stanley Biwott, Kenya PB: 2:03:51
Abel Kirui, Kenya PB: 2:05:04
Lawrence Cherono, Kenya PB: 2:05:09
Tola Shura Kitata, Ethiopia PB: 2:05:50
Bedan Karoki, Kenya PB: 2:07:41
Ghirmay Ghebreslassie, Eritrea PB: 2:07:46
Amanuel Mesel, Eritrea PB: 2:08:17
Mo Farah, Great Britain PB: 2:08:21
Alphonce Felix Simbu, Tanzania PB: 2:09:10
Fernando Cabada, USA PB: 2:11:36
Javier Guerra, Spain PB:  2:09:33
Ihor Olefirenko, Ukraine PB: 2:12:04
Tsegai Tewelde, Great Britain PB: 2:12:23
Jonny Mellor, Great Britain PB: 2:12:57
Samuel Chelanga, USA PB: 2:15:02
Aaron Scott, Great Britain PB: 2:17:46
Taher Belkorchi, Morocco PB: Debutto

Femminile

Mary Keitany, Kenya PB: 2:17:01
Tirunesh Dibaba, Ethiopia PB: 2:17:56
Gladys Cherono, Kenya PB: 2:19:25
Mare Dibaba, Ethiopia PB: 2:19:52
Brigid Kosgei, Kenya PB: 2:20:22
Tigist Tufa, Ethiopia PB: 2:21:52
Tadelech Bekele, Ethiopia PB: 2:21:54
Rose Chelimo, Bahrain PB: 2:22:51
Vivian Cheruiyot, Kenya PB: 2:23:35
Charlotte Purdue, Great Britain PB: 2:30:04
Stephanie Bruce, USA PB: 2:29:35
Allison Kieffer, USA PB: 2:29:39
Tracy Barlow, Great Britain PB: 2:30:42
Lily Partridge, Great Britain PB: 2:32:09
Anna Holm Jorgensen, Denmark PB: 2:33:02
Tish Jones, Great Britain PB: 2:33:56
Alia Gray, USA PB: 2:34:00
Liz Costello, USA PB: 2:38:21
Rebecca Murray, Great Britain PB: Debutto

Venerdì, 26 Gennaio 2018 10:12

Russia: 18 atleti in gara da neutrali

La IAAF, la Federazione Internazionale di atletica leggera, ha autorizzato 18 atleti russi a partecipare alle competizioni internazionali del 2018 come "neutral" in base alla sospensione della federazione russa ancora in vigore per il recente scandalo doping. 

A renderlo noto, una nota della stessa IAAF, che ha dichiarato di aver ricevuto 80 richieste e di averne accettate 18.

Di seguito l’elenco completo degli atleti con relativa specialità:

Viktor Butenko (disco)

Danila Danilov (martello)

Alexsey Fedorov (salto triplo)

Irina Gumenyuk (salto triplo)

Vyacheslav Kolesnichenko (velocità)

Mariya Lasitskene (alto)

Aleksandr Lesnoy (peso)

Alyona Lutkovskaya (asta)

Danil Lysenko (alto)

Alaina Mamina (velocità)

Yuliya Maltseva (disco)

Polina Miller (velocità)

Ilya Mudrov (asta)

Olga Mullina (asta)

Sofiya Palkina (martello)

Viktoriya Prokopenko (triplo)

Anzhelika Sidorova (asta)

Aleksei Sokyrskii (martello)

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