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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

21 aprile - Secondo le decisioni prese, e comunicate nel corso della odierna conferenza stampa del Senato di Berlino, è stata annullata la maratona di Berlino del prossimo 27 settembre. La scelta è quella di proibire l’organizzazione di manifestazioni con oltre 5.000 partecipanti fino al 24 ottobre. Con questa limitazione salta una delle più importanti e partecipate maratone al mondo, che nel 2019 vide all’arrivo 30.742 classificati.

Importante rilevare che la decisione è stata presa dal Senato di Berlino, pertanto riguarda solo le gare organizzate in quella specifica regione (un Land all'interno della Repubblica  federale di Germania). E quindi, parlando di manifestazioni podistiche, solo la maratona (ed altre eventuali gare ad alta partecipazione, come la celebre 25 km).

La decisione "di secondo livello", cioè relativa solo a un singolo Land, viene in applicazione della delibera, presa questa volta dal governo federale (quello, per intenderci, presieduto dalla cancelliera Angela Merkel) a séguito di una consultazione con tutti i presidenti dei Laender (cioè degli stati federali tedeschi) svoltasi il 15 aprile. A rigore, il testo vieta le grosse manifestazioni (nello specifico: concerti, feste patronali, sagre e fiere; non si citano gli eventi sportivi) fino al 31 agosto, come appare dal testo originale: 

Bundeskanzlerin Angela Merkel (CDU) hat gemeinsam mit den Ministerpräsidenten der Bundesländer beschlossen, dass alle Großveranstaltungen in Deutschland bis zum 31. August grundsätzlich untersagt werden. 
Vom Verbot betroffen seien unter anderem größere Konzerte, Schützenfeste, Messen oder Kirmes-Veranstaltungen.

Lasciando peraltro ai singoli Laender regole più dettagliate, che tengano conto per esempio del numero dei partecipanti:

Konkrete Regelungen zur Absage von Großveranstaltungen, etwa zur Anzahl der Teilnehmer, sollen demnach von den Bundesländern selbst getroffen werden. 

Il numero di 5000 e la data del 24 ottobre sono state autonomamente scelte dal governo del solo Land di Berlino. Da notare che a meno di 300 chilometri e due settimane di distanza (13 settembre) è prevista la maratona di Amburgo (quasi 10.000 classificati nel 2019) che, in quanto appartenente ad un altro Land, si potrebbe correre: infatti il relativo sito al momento nulla dice in merito ad annullamenti o rinvii.
Ora, anche in Italia, come abbiamo visto, ci sono differenti applicazioni delle normative nazionali in tempi di coronavirus, però credo che difficilmente sarebbero ammesse a macchia di leopardo gare di questa portata. Ma è chiaro che ogni nazione si muove come crede, come abbiamo ben visto sinora.

A seguire in Germania sono previste altre manifestazioni ad elevata partecipazione che, al momento, non hanno comunicato alcuna variazione: Colonia (4 ottobre), mezza e maratona (nel 2019 sono stati 16.229 i classificati complessivi sulle due distanze). Monaco (11 ottobre), che tra mezza e maratona nel 2019 ha totalizzato 11.097 arrivi. Vedremo se saranno confermate: come visto sopra, la delibera federale non si spinge oltre agosto.

Una curiosità: se la decisione di Berlino (in quanto Land, non in quanto governo federale) fosse applicata in tutta la Germania, guardando il calendario se la scamperebbe Francoforte, programmata proprio per il 25 ottobre, un giorno dopo il blocco.

Ora cosa succederà, maratona di Berlino annullata? Probabile. Rinviata? Difficile, il calendario è già pieno e comunque da novembre diventa complicato anche per ragioni climatiche. Il sito ufficiale annuncia che in questi giorni si sta decidendo che fare, e prega gli iscritti a non rivolgersi ai canali di contatto usuali.

Wir werden uns nun mit den Konsequenzen der behördlichen Untersagung unserer Veranstaltungen beschäftigen, uns über die weiteren Schritte abstimmen und euch dann informieren. Bitte seht bis dahin von der Kontaktaufnahme per Mail, Telefon, Kontaktformular und über Social Media Kanäle ab.

Invece certamente annullata la 187esima edizione dell’Oktoberfest (periodo 19/9 – 4/10/2020, naturalmente Land della Baviera), una manifestazione che poco c'entra con lo sport (perlomeno come comunemente lo si intende) ma che ogni anno richiama 6 milioni di visitatori. Resta alquanto dubbio che, una settimana dopo, sia autorizzata la maratona.

 
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Il calendario delle gare è ormai sospeso da tempo e ovunque, e gli atleti africani non possono in ogni caso lasciare il loro paese. Qui mi occupo del Kenya, nazione che conosco meglio; in data 11 marzo il presidente di Athletics Kenya, Jackson K.Tuwei, aveva inviato una lettera a tutti i manager degli atleti informando che venivano sospese tutte le autorizzazioni a viaggiare, sino a data da destinarsi. A fine marzo aveva realizzato una campagna di sensibilizzazione, per invitare tutti a prendere coscienza della grave situazione; per rafforzare il messaggio veniva utilizzata l’immagine di alcuni dei più famosi atleti keniani (Eliud Kipchoge, Hellen Obiri, Timothy Cheruiyot). Già al tempo si parlava di distanziamento sociale. Oggi le misure sono diventate più stringenti: obbligo di indossare le mascherine nei luoghi pubblici, spostamenti limitati in diverse contee, coprifuoco dalle 19 e fino alle 5 del mattino successivo. Preoccupazioni doverose, in un paese che dispone di soli 150 posti letti intensivi, perlopiù situati nella capitale Nairobi, in un paese con una estensione doppia rispetto all’Italia.

I dati ufficiali (fonte OMS, al 15 aprile) dicono 10.579 contagi in Africa, un numero relativamente basso in rapporto alla popolazione (1,314 miliardi di abitanti, dati 2019) ma purtroppo in crescita. Il Kenya al momento è una delle nazioni meno colpite con 216 contagi ufficialmente registrati. 

Comunque sono tutte informazioni incerte, del resto se in una nazione evoluta come l’Italia non sappiamo i numeri reali di chi ha contratto il virus…. forse è difficile pretenderlo in Kenya. 

In mezzo a tutto questo, come se la passano gli atleti? Riescono comunque ad allenarsi? Quali sono le limitazioni?

Grazie alla collaborazione di Marco Rampi (responsabile Africa & Sport, associazione che sostiene il progetto sportivo e sociale di Run2gether) ho raccolto alcune informazioni sugli atleti del team.

Non si gareggia in manifestazione ufficiali ma ci si allena comunque; non ci sono disposizioni precise da parte del governo, tranne che non si può correre in gruppo (se non in numero limitato), e sempre osservando le distanze. Elementi che rappresentano una notevole difficoltà perché così sono abituati gli atleti in Kenya. Una modalità che serve da stimolo per correre forte, ma anche per fare in modo che tutti gli atleti, di qualunque livello prestativo, non si ritrovino mai da soli. Il training camp degli atleti è situato a Kiambogo, nella contea di Nakuru, 80 chilometri a nord ovest di Nairobi; campo che attualmente è chiuso, in osservanza alle disposizioni governative che vietano gli assembramenti. Ogni atleta si allena quindi a casa, secondo il programma predisposto dal coach Joseph Ngure (ndr, ieri ha compiuto 56 anni), ma per verificare lo stato di forma è stato anche definito un programma con test su diverse distanze, eccolo nel dettaglio: 

1 maggio, 10 chilometri

15 maggio, 5 chilometri

29 maggio, 60 minuti, da correre alla massima velocità possibile

12 giugno, 10 chilometri 

ogni atleta deve dotarsi di un GPS che registri i dati, da trasmettere poi al responsabile del team, l’austriaco Thomas Krejci. C’è anche un premio in denaro per i tre più veloci, rispettivamente di 100-70-50 euro. L’iniziativa è riservata a tutti gli atleti Run2gether con un contratto in essere e possono partecipare anche gli atleti europei; gli europei sono essenzialmente austriaci, dato che esiste un team amatoriale Run2gether ufficialmente registrato in Austria. I risultati verranno pubblicati sul sito del team www.run2gether.com

        

 

Venerdì, 17 Aprile 2020 12:36

Tornare a correre, e non solo: Fidal propone

Forse qualcosa succede, sul fronte Fidal. Si potrebbe anche dire…finalmente. Si tratta di una proposta mirata a favorire gli allenamenti degli atleti tesserati; la trovo concettualmente ben congegnata e strutturata, tenendo presente le difficoltà attuali. Questo il titolo della proposta:

PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DI UN DISCIPLINARE DI ACCESSO E MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO NEGLI IMPIANTI DI ALTETICA LEGGERA IN PREVISIONE DELLA LORO RIAPERTURA DURANTE IL PERIODO DELL’EMERGENZA DA COVID-19

Ovviamente le criticità sono molte, tuttavia personalmente apprezzo il tentativo di ripartire, sia pure con tutte le precauzioni e limiti del caso. Si tratta comunque di una proposta, che le autorità competenti, in primis l’Istituto Superiore di Sanità, dovranno valutare e sperabilmente approvare. Sono iter che di norma nel nostro paese prendono parecchio tempo, figuriamoci in tempi di coronavirus ma…cerchiamo di essere ottimisti.

Leggendo il documento ci sono le risposte alle domande che è inevitabile porsi. Ecco le principali:

Quali sono gli impianti di atletica leggera? Essenzialmente le piste ed i centri sportivi, quindi solo luoghi circoscritti dove è facile disciplinare gli ingressi ed i controlli. Fermo restando alcune limitazioni (no utilizzo spogliatoi, palestre, etc) sarà necessario mettere a disposizione mezzi e persone per gestire il tutto, cosa non facile, e non solo per un problema di costi. Si potrà correre anche attorno alla pista (perimetro esterno), sempre che il centro abbia un ingresso di controllo.

Chi dovrà occuparsi dell’organizzazione? I gestori dei centri, i quali dovranno mettere in atto tutte le misure idonee a garantire la sicurezza. Si legge che Fidal non fornirà contributi economici diretti, invece si conterà sul supporto delle società sportive, che dovranno mettere a disposizione un adeguato numeri di addetti.

Quando si potrebbe partire? Non c’è una data precisa, di certo dopo il 4 maggio o comunque dopo il via libera del governo

Cosa si potrà fare nei centri sportivi? Allenamento per tutte le specialità dell’atletica leggera, e solo questo, sono da escludere le competizioni di ogni tipo. Naturalmente anche gli allenamenti stessi non potranno svolgersi liberamente, ma seguendo una serie di regole ed indicazioni.

Chi può beneficiare dell’iniziativa: tutti gli atleti tesserati Fidal, a partire dai cadetti e fino ai master. Per questi ultimi ci sono delle riserve nelle fasce superiori a M/F 60, per le quali potrebbe essere richiesto un approfondimento in sede di valutazione. Anche le categorie ragazze/i e le attività delle scuole di atletiche potrebbero essere ricomprese in determinati casi (esempio centri sportivi di gestione diretta Fidal)

Ci sono molti altri aspetti che potete leggere nel documento allegato.

Di certo non sarà la stessa cosa di prima, però ripartire sarebbe già un bel segnale. Non sarà semplice; ad esempio, secondo quanto proposto da Fidal ci vorranno almeno 4 addetti dedicati al controllo, oltre al personale per le pulizie, perché è chiaro che si dovrà provvedere alla sanificazione dei locali, degli attrezzi. Ci saranno limitazione orarie nell’utilizzo della pista, quindi si può immaginare un intasamento in certe fasce, tipicamente 18-21). Non credo proprio si potranno fare i “lunghi”, anche le ripetute probabilmente dovranno essere ridotte come distanza; salti e lanci dovranno essere ben coordinati.

In definitiva, io auspico che tale proposta verrà accettata, e confido che non si mettano per traverso governatori e amministratori di enti locali, di questi tempi ne abbiamo visti di interventi quantomeno discutibili (quelli che ...la corsa non è attività motoria…). E possibilmente che si possa “tornare in pista” anche in tempi rapidi. Ripartiamo lentamente, ma… ripartiamo.

Resta un dubbio, un grosso dubbio: si potranno raggiungere i centri sportivi? Autocertificazione?

 

 
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In molte nazioni il calendario gare, in seguito agli annullamenti, è stato già sistemato LEGGI QUI, forse perché sono più organizzati di noi, forse perché il coronavirus sinora ha impattato meno violentemente, sta di fatto che in Italia la programmazione è letteralmente per aria, almeno per quanto è dato sapere. Qui sotto prendiamo in esame il solo periodo settembre/ottobre, per le gare su strada già previste e quelle che stanno cercando di trovare una collocazione. Il discorso pista è teoricamente più facile da gestire, al momento sappiamo che diverse manifestazioni sono programmate a (ri)partire dal mese di luglio, sia pure solo a livello provinciale e regionale. Speriamo che almeno queste attività possano riprendere, fermo restando che esistano le necessarie condizioni di sicurezza.

Come si può notare diverse manifestazioni si sono spostate a giugno, ma purtroppo con l’aria che tira viene difficile pensare che possano tenersi ugualmente. 

Gare ricollocate mese di giugno

8/3/2020 Cagliari - SoloWomen Run, RINVIATA AL 6/6/2020 

1/3/2020 Lecco, maratonina di Lecco, RINVIATA AL 13/6/2020

15/3/2020 Savona, mezza maratona, RINVIATA AL 14/6/2020

Questa invece la programmazione gare nei mesi di settembre ed ottobre; per adesso sono poche quelle che hanno trovato una nuova data. In rosso le manifestazioni già precedentemente inserite in calendario.

11/9/2020 Arenzano (GE, mezza maratona

13/9/2020 Monza (MB), mezza maratona

13/9/2020 Santhià (VC), mezza e maratona

13/9/2020 Parma, mezza maratona

13/9/2020 Cesenatico, mezza e maratona

20/9/2020 Sesto S.G. (MI), mezza maratona

20/9/2020 Alessandria, mezza maratona

20/9/2020 Padova, maratona e mezza maratona?

20/9/2020 Treviso, maratona?

Qui c’è un piccolo “giallo”: maratona di Padova dal suo sito dichiara di avere questa data (e comunicata attraverso newsletter agli utenti registrati), ma la cosa non è riportata nel calendario Fidal. Treviso pare avesse chiesto (prima di Padova) questa stessa data; il suo sito riporta “siamo in attesa delle decisioni Fidal”. Entrambe le gare risultano comunque inserite al 20 settembre sia nel calendario internazionale AIMS, che nel Marathon Guide. Fidal, da noi contattata, ha confermato che attualmente le date NON sono approvate e pertanto non possono essere inserite in calendario. In mezzo a questi dubbi una cosa è certa: pare altamente improbabile che vengano autorizzate, in pari data, due manifestazioni che propongono la stessa gara (la maratona), a distanza di 50 chilometri.

20/9/2020 Porto San Giorgio, mezza maratona

26/9/2020 Sondrio, mezza maratona

27/9/2020 Levico Terme (TN), 30 chilometri

27/9/2020 Ferrara, maratona e mezza maratona

27/9/2020 Pavia, mezza maratona

27/9/2020 Vinovo (TO), mezza maratona

27/9/2020 Udine, mezza maratona

27/9/2020 Trani, mezza maratona

27/9/2020 Milano, Salomon Running

27/9/2020 Pordenone, mezza maratona

3/10/2020 Roma, mezza maratona

4/10/2020 Borgo San Lorenzo (FI), maratona

4/10/2020 Trento, mezza maratona

4/10/2020 Belluno, 30 chilometri

4/10/2020 Telese Terme (BN), mezza maratona

4/10/2020 Mantova, mezza maratona

4/10/2020 Sestri Levante (GE), mezza maratona

4/10/2020 Isola d’Elba (LI), mezza e maratona

11/10/2020 Varese, mezza maratona

11/10/2020 Pisa, mezza maratona

11/10/2020 Torino, mezza maratona

11/10/2020 Assemini (CA), mezza maratona

11/10/2020 Darfo (BS), mezza maratona

11/10/2020 Treviso, mezza maratona

11-18/10/2020 Isola d’Elba, giro podistico

18/10/2020 Novi Ligure (AL), mezza maratona

18/10/2020 Malo (VI), mezza maratona

18/10/2020 Palermo, mezza maratona

18/10/2020 Cremona, mezza maratona

18/10/2020 Parma, maratona

18/10/2020 Parabiago (MI), 10 k

25/10/2020 Lodi, mezza maratona

25/10/2020 Venezia, maratona

25/10/2020 Bari, mezza maratona

25/10/2020 Aosta, mezza maratona

25/10/2020 Abbiategrasso (MI), mezza e maratona

25/10/2020 Finale Ligure (SV), mezza maratona

25/10/2020 Arezzo, mezza maratona

25/10/2020 Volpiano (TO), mezza maratona

Più sotto si trova l’elenco delle gare sospese, vale a dire quelle che hanno fatto richiesta alla federazione di nuove date, oppure hanno comunicato sui loro canali che stanno valutando il da farsi. In ogni caso non hanno espressamente dichiarato l’annullamento dell’edizione 2020.  Sono davvero tante le gare, diverse delle quali ad elevata partecipazione, riusciranno a trovare una collocazione in un calendario già super trafficato? Poi sarà interessante vedere come si comporteranno le gare con livelli silver e gold (Cremona, Trento, Venezia), elemento che fornisce loro determinati diritti, ovvero di non ritrovarsi in pari data gare (mezze e maratone) entro 250 km. Oppure Fidal, data l’eccezionalità della situazione, suggerirà/imporrà loro di abbozzare?

Ecco le principali: Stramilano, Milano Marathon, Treviso Marathon, Brescia (mezza e maratona), Genova (mezza), Numana (mezza), Orzinuovi (mezza), Chia (mezza), Trieste (mezza), Jesolo (mezza), Como (mezza), Chiavari (mezza). Roma-Appia Run.

Diverse gare, dopo aver manifestato l'intenzione di riproporsi in autunno, hanno alzato bandiera bianca. C'è invece chi scommette sulla voglia dei podisti di tornare alle gare, auspicando partecipazioni in massa. Io la vedo dura, sarà comunque una bella battaglia ad accaparrarsi i....clienti.

PS: In questo elenco si prendono in considerazione le distanze principali, in linea di principio mezza maratona, maratona; inoltre, gare Fidal e/o ad elevata partecipazione, e/o di rilevanza nazionale, e/o con numerose edizioni alle spalle

 
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L’agenzia AIU (Athletics Integrity Unit) ha comunicato la sospensione dell’atleta keniano Daniel Kinyua Wanjiru per violazione del passaporto biologico. L’atleta, classe 1992, deve la sua celebrità soprattutto per la prestigiosa vittoria alla maratona di Londra nel 2017 (tempo di 2:05:48), quando aveva battuto Kenenisa Bekele. Vincitore anche ad Amsterdam 2016, dove aveva realizzato il suo personal best, 2:05:21.

Il passaporto biologico, introdotto dalla Wada (World Anti Doping Agency), è una forma di controllo antidoping indiretto, attraverso questo vengono monitorati e registrati i parametri ematici (emocromo, emoglobina, etc) sul breve, medio e lungo termine. Le eventuali variazioni eccessive, rispetto ai parametri fisiologici di uno specifico atleta, vengono correlate all’utilizzo di prodotti dopanti (esempio eritropoietina). Ci sono state varie discussioni in merito alla validità di questa tecnica di controllo, alcuni parametri come l’emoglobina sono strettamente connessi ad una serie di variabili, come i lunghi periodi di allenamento in altitudine. Tuttavia credo vengano considerate solo le differenze più significative, dal punto di vista scientifico Wada evidentemente ritiene poco” ragionevoli” delle variazioni nel tempo superiori a 2-3 unità (valori tipici 14-18).  

La sospensione di Wanjiru non ha effetto pratico immediato, data l’assenza di gare in questo periodo, si resta comunque in attesa della convocazione per chiarire la sua posizione in merito. In una nota via social di Volare Sport, l’agenzia che gestisce questo atleta, Wanjiru si dichiara innocente e, al tempo stesso, dubbioso di riuscire a dimostrare la sua innocenza.

 
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Lunedì, 13 Aprile 2020 22:57

Maratone della Speranza: avanti tutta!

Partita l’iniziativa “Maratone della Speranza”, dopo Milano Resisti Marathon (5 aprile) è stata la volta della “Donando sul Lago Dorato”, il lago d’Orta, che ogni anno ospitava la Quadrortathon. Pronti, via ed i risultati sono già più che lusinghieri, siamo già a quota 17.000 euro….. già, perché per una volta non si racconta di iscritti e classificati, di personal best e di grandi atleti. No, il progetto vuole fortemente sostenere la raccolta di fondi, beneficiario è la Protezione Civile, ma può essere qualunque altra destinazione a sostegno economico dei grandi problemi del nostro paese.

Ognuno ha affrontato la sua prova in solitudine, ovviamente, per il rispetto delle regole; ognuno lo ha fatto come credeva e soprattutto come poteva. I più fortunati avevano un giardino o un corsello dei box, ma non si sono per nulla scoraggiati nemmeno quelli che hanno dovuto arrangiarsi sul balcone, o dentro il proprio appartamento.

Ad ognuno era richiesto di raccontare la propria esperienza, lo hanno fatto in molti. Devo dire che diversi post mi hanno colpito, certamente ho avvertito all’inizio un po’ di tristezza, è difficile per persone abituate a macinare chilometri inventarsi qualcosa, ma poi ha avuto il sopravvento la bella sensazione di chi volesse “fare”, il desiderio di “esserci”, di partecipare anche senza chip e pettorale. Ho estratto alcuni di questi racconti, talvolta accorciandoli, ma evidenziando i passaggi più curiosi, interessanti. Anche in qualche modo emozionanti.

Pasquale Castrilli Sacerdote

Ho corso la Milano Marathon il 2 aprile 2017. Una delle mie 13 maratone corse finora. Ho bei ricordi di quella giornata in un contesto nuovo per me: conosco poco Milano e la Lombardia… Correre oggi la Milano Resisti Marathon mi ha riportato inevitabilmente a quel giorno. Solo che oggi ho corso i miei 12 km in casa, o meglio nel giardino di casa, in Sicilia, dove vivo da sei anni. La ‘reclusione’ di questi giorni è un po’ più leggera con questa bella iniziativa delle 11 maratone. Anch’io spero di correrle tutte. Un pensiero per i medici e gli infermieri e per quanti sono in prima linea per contrastare il coronavirus. Ho fatto la mia parte donando qualcosa all’Ospedale papa Giovanni XIII di Bergamo.

Ettore Comparelli, socio CSMI

"Week end bestiale! Dopo la 1° Straincasa di ieri, corsa in salita sulle scale di casa oggi ho partecipato alla prima delle "11 Maratone della speranza" ideate la Paolo "CosiParlòZaratustra" Gino, presidente del Club Supermarathon Italia: la Milano RESISTI Marathon, la gara di casa. Ho partecipato in "modalità staffetta" partendo dai Giardini Comparelli per dare il cambio in Piazzale sa-Lotto. Mi ha fatto compagnia Mister Ciop mentre faceva colazione. Cricetando tra giardino e parcheggio box ho completato i 10 chilometri della mia frazione della staffetta Marziana "Pelegrìn che vien da Marte, el và el biròch" conLaura Michelucci, Masssimo Colombo e Giovanni Gaboardi. Al termine il ristoro di Maria Grazia era come sempre all'altezza della situazione e ... mi ha riempito di gioia!"

Paolo Farina socio CSMI

Correre una maratona in giardino, su un marciapiedi di mezzo metro, rasente alle mura di casa.

Correre non essendo preparato…………su un circuito di poco più di 40 metri, per circa mille giri, con 4000 curve ad angolo retto…..Correre e portare a termine i 42,195 metri in 6h46’…..Correre e sapere che qualcuno ti starà dicendo: “Chi te lo fa fare?”, “Così pensi di cambiare il mondo”, “Hai la capa fresca”, “Sei un incosciente, un privilegiato, pensa a chi non sta bene!”

Già. Proprio così. Un pazzo, un irresponsabile, un narciso, un sognatore. Un megalomane.

Eppure…. c’è un oppure. C’è sempre un oppure. Perché la realtà è ambivalente e non si riesce mai a mettere tutti d’accordo: ognuno la legge come può e vuole. Si può correre per incoscienza, per dipendenza da endorfine, per narcisismo e mania di protagonismo. Oppure no.

Oppure si può correre perché non ci si arrende. Perché si avverte il dovere di seminare speranza. Perché si crede nel potere dei segni. Perché si vuole attivare una catena di solidarietà. Si può correre per chi non ce l’ha fatta e per i suoi cari che lo piangono. Per chi sta lottando e per chi se prende cura. Per le tre sirene spiegate che senti riecheggiare mentre porti avanti la tua fatica. Per i due amici a cui hai dedicato questa gara: Vincenzo, strappatoci 10 giorni fa; e poi lei, l’amica che non vuol essere nominata, ma che sta correndo la maratona più difficile, e tu ti senti piccolo piccolo…

Si può correre con centinaia di amici del Club Supermarathon Italia che stanno facendo la stessa cosa, ora, insieme a te, sulle terrazze, nei garages o nei salotti delle loro case. Si può correre con gli amici di sempre, i “Festaioli”, che non sai quando rivedrai. Ma che sono qui con te: e dentro di te. Si può correre con chi non ha mai corso, ma che oggi mette le scarpette di ginnastica e posta video dal suo balcone per non farti sentire solo.

Si può correre per chi ti ama e tu ami. Ma anche per chi non ti conosce né capisce. Si può correre per Milano, perché il 5 aprile ci sarebbe stata la maratona di Milano e noi del Club Supermarathon abbiamo voluto lanciare la “Milano Resisti Marathon” e oggi siamo tutti di Milano: anch’io, terrone che ora vive e lavora al Nord.

Si può correre per seminare resilienza. Oppure no. Oppure sì. In-sì-eme. A ognuno la sua scelta. 

Paola Grilli socia CSMI

Ho corso oggi dopo un mese, (ultima gara ..Le terre di Siena.)..sono partita alle 9 per la prima volta dovevo correre la Milano Marathon.. oggi diventata la Milano Resisti Marathon.. ho pianto sono sincera... pensando a chi non é riuscito a combattere contro questo nemico "invisibile "...e nello stesso tempo ho gioito e ringraziato Dio per il dono della vita...

Questo invece è un bel pensiero ed un augurio di Ettore Comparelli

Quest'anno il mio uovo di Pasqua non è dolce ma brusco. Questo frutto (made in Maria Grazia) però rappresenta la forza della vita: è nato, cresciuto e sopravvissuto al gelo e umido nord. E' aspro ma forte e resistente e pronto a godersi il calore dell'estate che sta per arrivare. Dobbiamo essere come lui: resistiamo a questo momento difficile e la vita ci saprà ridare di nuovo le grandi gioie degli affetti e dell'amicizia. BUONA PASQUA A TUTTI E CHE LA FORZA SIA CON NOI.

Chiudo con un copia/incolla, un passaggio di una lunga e bella lettera, del presidente del Club Supermarathon, Paolo Gino.

….Sul lago (d’Orta) adesso la sera c’erano le rondini che al tramonto erano padrone del cielo. Adesso potranno fare le loro picchiate nei cortili deserti e nelle discese che vanno verso la riva. Mio papà che coi suoi 85 anni si è isolato in alta montagna, dice che i caprioli sono tornati i veri padroni dei boschi e dei sentieri e le volpi non han più bisogno di esser furbe. La natura è libera e noi siamo rimasti prigionieri nelle nostre case. Si questa vita è imprevedibile al di là delle più azzardate e complesse previsioni degli esperti, di poeti e menestrelli.
Buona corsa domani e per ricordare questa brutta Pasqua ribalterei la frase finale del film: ”Viaggio in Inghilterra”:
IL DOLORE DI OGGI FA PARTE DELLA FELICITA’ DI DOMANI

Per ultimo, ma non meno importante, gli auguri pasquali. Clicca qui:

GLI AUGURI DEL CLUB

 
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Lunedì, 13 Aprile 2020 22:09

Elezioni Fidal rinviate, anzi no?

Previste per il novembre di quest’anno, in concomitanza con il termine del quadriennio olimpico, ora le elezioni sono in discussione, in seguito al rinvio delle Olimpiadi. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport (4 aprile 2020), aveva dichiarato come il rinvio fosse inevitabile, e che tutti gli attori, Coni, Cio e Ministro dello Sport Spadafora, fossero concordi su questo punto; ovvia la deduzione che, così fosse, l’attuale consiglio federale resterebbe in carica sino al 2021 LEGGI QUI

Qui si parla Fidal, ma in realtà il discorso riguarda tutte le federazioni.

Successivamente sulla questione è entrato in campo un personaggio di notevole spessore nel mondo dello Sport, Paolo Barelli, presidente della federazione italiana nuoto (e della lega europea nuoto). In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport (5 aprile 2020) è stato categorico: “la tesi di rinviare le elezioni dopo le Olimpiadi del 2021 non è sostenibile, ci sono delle precise regole che lo impediscono”, citando poi dei riferimenti normativi. E ancora “zero possibilità di rinvio delle elezioni, non sono ammesse deroghe, si dovrebbe cambiare il regolamento delle 200 federazioni nazionali”. Insomma, affermazioni precise e che non lascerebbero spazio a dubbi.

Se ciò non bastasse, è di oggi la notizia (tratta da Atletica Live) che riporta un parere espresso da parte di Raffaella Vignotto, avvocato esperto in diritto dello sport.

“In base agli artt. 3 e 16 del decreto Melandri il rinnovo delle cariche federali è previsto alla fine di un quadriennio. Sono poi gli statuti federali che cozzano con il decreto stabilendo dopo le olimpiadi. In caso di conflitto predomina la legge statale “abbracciata ” dal Coni e riportato sul sito ufficiale. Far slittare di un anno le elezioni non solo sarà contra legem perché non viene rispettato il quadriennio ma il mandato durerà per i nuovi presidenti o chi confermerà la sua nomina solo per 3 anni poiché le prossime olimpiadi comunque ci saranno nel 2024 a Parigi. In questo modo non si potrà dare modo ad un presidente di realizzare il programma per cui si era esposto. Finché si tratta di un mese o 2 per lo slittamento è un conto ma un anno è molto. Non si prevede nell’ambito dell’ordinamento giudico sportivo un mandato di soli 3 anni.”

Per chiudere il giro ecco ancora cosa dice la legge Melandri (colei che l’ha introdotta) “Riordino del Comitato Olimpico Nazionale Italiano – CONI”:

Gli organi del CONI restano in carica quattro anni. I componenti che assumono le funzioni nel corso del quadriennio restano in carica fino alla scadenza degli organi. Il presidente ed i componenti della giunta nazionale indicati nell’articolo 6, comma 1, lettere c), c-bis) e c-ter) non possono restare in carica oltre due mandati. È consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie”. 

In aggiunta a quanto sopra espresso vi è da leggere ciò che prevede lo statuto federale:l’Assemblea Nazionale deve tenersi, in seduta ordinaria elettiva, entro il 31 dicembre dell’anno di svolgimento dei Giochi Olimpici estivi”

In definitiva, con buona pace degli attuali vertici che vedono l’opportunità di un altro anno di mandato, esistono delle limitazioni tutt'altro che semplici da superare.

L'impressione è che siamo solo all'inizio della querelle.  

 
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Si va verso un incredibile ammucchiata di gare all’estero, qualcuno molla la presa ed annulla l’edizione 2020, ma la maggior parte tiene botta. Come nel caso del circuito RunCzech: spostamento in massa di tutte e sette le gare al periodo settembre-ottobre. Se il calendario internazionale era pieno, così lo è ancora di più, e non certo solo per le gare in Repubblica Ceca.

Anche per il calendario nazionale si preannuncia un periodo fine estate ed autunno particolarmente “caldo”, tuttavia la Fidal, a differenza delle altre federazioni (come si può vedere la maggior parte degli eventi è già stata ricollocata), è ancora in stand by. Di certo la situazione italiana è un po’ peggiore rispetto ad altri paesi, però qualche ipotesi ormai si dovrebbe farla. A breve cercherò comunque di trattare questo argomento. 

Guardando il calendario internazionale e considerando tutti i rinvii ad oggi noti, di seguito riportiamo un aggiornamento.  In grassetto/corsivo trovate le gare che erano già programmate per il periodo settembre-ottobre; le altre sono tutte ricollocazioni di gare previste in primavera e inizio estate, con la nuova data (tra parentesi la data originaria).

Il risultato finale è un ammasso di manifestazioni in poche settimane, infatti raddoppiano le gare in calendario, rispetto al programma già definito per quel periodo. 

22/8/2020 Helsinki (SF), maratona (16/5/2020)

30/8/2020 Lugano (CH), mezza maratona (17/5/2020)

6/9/2020 Bucharest (RO), mezza maratona (10/5/2020)

6/9/2020 Budapest (HU), mezza maratona

6/9/2020 Stoccolma (SWE), maratona (31/5/2020)

6/9/2020 Lisbona (POR), mezza maratona

6/9/2020 Praga (CZE), mezza maratona

13/9/2020 Amburgo (DE), maratona (19/4/2020)

14/9/2020 Boston (USA), maratona (20/4/2020)

20/9/2020 Mosca (RU), maratona (31/5/2020)

20/9/2020 Atene (GR), mezza maratona (22/3/2020)

27/9/2020 Berlino (DE), maratona

27/9/2020 Varsavia (POL), maratona (23/5/2020)

4/10/2020 Londra (GB), maratona (26/4/2020)

4/10/2020 Colonia (DE), maratona

11/10/2020 Praga (CZE), maratona

11/10/2020 Chicago (USA), maratona

11/10/2020 Zagabria (HR), maratona

11/10/2020 Eindhoven (NED), maratona

11/10/2020 Monaco (DE), maratona

11/10/2020 Budapest (HU), maratona

11/10/2020 Lisbona (POR), maratona

17/10/2020 Gdynia (POL), mezza maratona, campionato del mondo (29/3/2020)

18/10/2020 Amsterdam (NED), maratona

18/10/2020 Belgrado (SRB), maratona

18/10/2020 Poznam (POL), maratona

18/10/2020 Parigi (FR), maratona (5/4/2020)

25/10/2020 Francoforte (GER), maratona

25/10/2020 Losanna (CH), maratona

25/10/2020 Lubiana (SI), maratona

25/10/2020 Lucerna (CH), maratona

25/10/2020 Valencia (ESP), mezza maratona

25/10/2020 Dublino (IRL), maratona

25/10/2020 Rotterdam (NED), maratona (5/4/2020)

25/10/2020 Barcellona (ESP), maratona (15/3/2020) 

 

questi invece i principali annullamenti:

5/4/2020 Berlino (DE), mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

19/4/2020 Vienna, maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

26/4/2020 Hannover (DE), maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

26/4/2020 Zurigo (CH), ANNULLATA EDIZIONE 2020

26/4/2020 Düsseldorf (DE), maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

3/5/2020 Ginevra (CH), maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

17/5/2020 Salisburgo (AT), maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

10/6/2020 Copenaghen (DEN), maratona ANNULLATA EDIZIONE 2020

20/6/2020 Tromso (SWE), maratona ANNULLATA EDIZIONE 2020  

 
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Martedì, 07 Aprile 2020 15:04

Cronache, fatti e follie dei giorni nostri

Stiamo vivendo male, inevitabile reagire altrettanto male? Forse, ma sino ad un certo punto.

Prendo ad esempio alcuni episodi emblematici delle difficoltà delle persone.

L’apoteosi di “io resto a casa, restate a casa, etc” la si raggiunge in tanti modi; è recente l’iniziativa del sindaco di Cagliari di esporre cartelli che è un eufemismo definire inquietanti  LEGGI QUI. Per qualcuno si tratta di messaggi forti ma doverosi per raggiungere l’obiettivo (state a casa); per qualcun altro, ed io tra questi, terrorismo mediatico. C’è già tanta paura, incertezza, non c’è bisogno di aggiungerne ulteriore.  L’instabilità mentale dei soggetti mentalmente più deboli dove potrebbe portare?

Altri messaggi pericolosi: la sindaca di Bareggio (MI), con un linguaggio che ha davvero poco dell’istituzionale, invita i cittadini a buttare secchi d’acqua addosso a quelli che stanno fuori. Responsabilità ed equilibrio, soprattutto di questi tempi, dovrebbero guidare le scelte ed i comportamenti di chi riveste ruoli sociali di un certo rilievo. Come reagirà la popolazione locale a questi “inviti”?

Questo invece un altro risultato, figlio dei tempi che viviamo. Un 50enne di Ponte delle Alpi (BL), forse esasperato dalla clausura, decide di fare una passeggiata in solitudine, ma si perde e chiama i soccorsi. Probabilmente non si trattava di una semplice camminata, bensì di un’escursione vera e propria, se non addirittura un’arrampicata, dato che viene recuperato tra le rocce. Intervento effettuato da elicottero che lo issa tramite un verricello, elemento che confermerebbe la tesi che di tutto stava facendo, tranne che passeggiare. Follia! Adesso magari il prossimo che (realmente) passeggerà intorno a casa verrà preso a male parole? Oppure qualche sindaco di quelle parti, magari sotto pressione mediatica, imporrà il lock down ai propri concittadini?

Sono fatti, episodi, diversi l’uno dall’altro però legati da un filo conduttore: la difficoltà di tutti di convivere con una situazione di grande difficoltà.

Purtroppo non si è ancora trovato il bandolo della matassa, dicasi l’anti coronavirus, ci vorrà anzi parecchio tempo; al netto di alcune sperimentazioni, l’infezione viene curata solo per le sue possibili complicanze, quindi è una terapia di supporto attraverso antipiretici, somministrazione ossigeno, ventilazione assistita per pazienti con insufficienza respiratoria, e…poco altro. Non è batterica (quindi gli antibiotici non funzionano), la bravura del personale medico (credetemi, i nostri sono davvero bravi) riesce a limitare i danni. Il fatto è che il farmaco più importante di cui si dispone è il nostro stesso organismo, nella sua capacità di reagire al virus. E’ evidente a tutti, o così dovrebbe essere, che le persone in buono stato fisico, come gli sportivi praticanti, posseggano maggiori difese, esattamente ciò che ci viene da una sana e ragionata attività fisica.

Nell’attesa che il tutto si evolva positivamente e ragionevolmente in tempi decenti (i segnali pare ci siano) cerchiamo davvero di convivere con la situazione utilizzando un altro importante “farmaco”, ma pare anche tra i più difficili da trovare: il buon senso. Vale per tutti, nello sport come nella vita di tutti i giorni. Invece da una parte abbiamo persone che qualche volta non rispettano le regole e dall’altra una sorta di psicosi da coronavirus da parte di giustizialisti, talvolta un po’ psicopatici. Usiamo il nostro buon senso per distinguere anche da soli quali siano le attività rischiose e quelle che non lo sono, a pensarci non è poi così difficile. E’ indiscutibile che muoversi faccia bene, al corpo e alla mente, è altrettanto ovvio e indiscutibile che si debba farlo con buon senso. Non ce lo possono imporre per decreto, e tra l’altro le misure sinora adottate si prestano a parecchi dubbi, incluso quello che le nostre autorità siano quantomeno confuse.

Per fare attività motoria verifica la situazione nella tua regione

DIVIETI DA COVID19

Ultime disposizioni Lombardia

OBBLIGATORIA LA MASCHERINA

 
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Non finiscono i guai per il fortissimo atleta keniano, però... e li cerca. Dopo che già nello scorso gennaio era stato sospeso per manomissione o tentata manomissione dei campioni prelevati, e mancata informazione sulla reperibilità in diverse occasioni: si trattava del “whereabout”, ovvero gli atleti devono sempre dare una fascia oraria giornaliera di disponibilità (circa un’ora), per eventuali controlli antidoping occasionali.

Stavolta si è trattato di una festa con una ventina di persone organizzata in un club a Iten (Kenya). Da evidenziare che anche in Kenya sono proibiti gli assembramenti così come gli allenamenti di gruppo. Inoltre, dopo le 7 di sera i locali devono essere chiusi e si deve restare a casa propria.

Wilson Kipsang Kiprotich, questo il suo nome completo, è stato uno dei più forti atleti degli ultimi 10 anni. Detiene il sesto miglior tempo in maratona di tutti i tempi (2:03:13, Berlino 2016); ha vinto due volte la maratona di Londra, 2014 e 2012; nella stessa città è stato bronzo olimpico in maratona (anno 2012).

Fa tristezza che un campione di questo livello debba concludere la sua prestigiosa carriera in questo modo; difficile pensare che riesca ad uscire bene da questa situazione. Ad aggravare ulteriormente la sua posizione il fatto che, oltre alla sospensione già in atto, c’è il grave atto di disobbedienza (divieto di assembramento), e che ci fosse parecchio alcool durante questa serata. A dare un altro colpo, forse mortale, alla sua immagine, il fatto che Kipsang è una sorta di rappresentante sindacale degli atleti in Kenya. Insomma, tanti, forse troppi elementi fanno pensare che la bella storia di questo atleta finisca male e che, complice l’età (classe 1982), sia ormai giunta al capolinea.  

 
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