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Ott 12, 2020 Sebastiano Scuderi 2291volte

Elezioni federali tra eccezioni e obiezioni

Finiranno le leggi speciali? Finiranno le leggi speciali? Roberto Mandelli

Dopo tanti pensamenti, finalmente venerdì 9 ottobre l’Oracolo si è pronunciato:

Il nostro statuto dice che le elezioni devono tenersi entro l’anno in cui si effettuano i Giochi Olimpici, quindi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021. Abbiamo però pensato di farle il prima possibile per non incidere pesantemente su quello che sarà il futuro quadriennio. È una scelta presa da tempo e condivisa con i consiglieri federali, che oggi l’hanno approvata all’unanimità. La ritengo la data migliore possibile. I comitati regionali possono votare dal 1° gennaio al 15 marzo: avendo scelto noi il 31 gennaio, lasciamo la possibilità ai comitati di svolgere le proprie elezioni prima dell’assemblea nazionale” (dall’intervista rilasciata dal presidente Fidal il 9 ottobre, dopo il Consiglio Federale).

Per meglio comprendere tale decisione è necessario fare un riassunto delle puntate precedenti.

Fin dall’inizio il CONI aveva tentato di mantenere in vita il suo apparato per tutto il 2021:

il 2 luglio al termine della 1102^ riunione della Giunta Nazionale aveva approvato una Norma transitoria per l’Assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche del quadriennio 2021 – 24 in Emergenza COVID 19, che “consente a tutti gli organismi la POSSIBILITA’ di celebrare le assemblee elettive in una finestra temporale più aperta e che parte da settembre 2020 e arriva come termine ultimo al 17 ottobre 2021” -  questo in quanto i Giochi Olimpici dovrebbero svolgersi dal 23 luglio 2021 – “Successivamente verrà nominato un Commissario ad acta nella persona di Michele Signorini per l’inserimento negli Statuti di una norma transitoria ad hoc

Concludeva “tale delibera sarà esecutiva all’esito della formale approvazione dell’Autorità di Governo vigilante in materia di sport

Da notare che si parla di possibilità, non di obbligo e, infatti si designa un Commissario ad acta per modificare gli Statuti, bastava quindi rivolgersi a Michele Signorini per votare tranquillamente dal momento che la finestra veniva aperta da settembre 2020.

Ma la data del 15 marzo 2021 è il termine ultimo stabilito dal Ministero dello Sport e della Gioventù, non una “formale approvazione dell’Autorità di Governo Vigilante” (bizantinismo incredibile), non una scelta della FIDAL, che ha tentato fino all’ultimo di restare in sella fin dopo le Olimpiadi.

La scelta attuare di votare il 31 gennaio - “xe pezo el tacon del buso” - comporta una serie di arrangiamenti sostanziali allo Statuto ben più gravi di una piccola modifica transitoria, come ad esempio “pur essendo stati spostati al 2021 i Giochi Olimpici estivi causa emergenza COVID 19,  le Assemblee elettive verranno regolarmente svolte nel 2020 in ottemperanza a una norma di legge

Infatti è già stato stabilito che varranno i voti acquisiti nel 2019, mentre lo Statuto, Articolo 35 comma 4, prevede che “le Società hanno diritto ad un diverso numero di voti in base alla collocazione nelle classifiche di categoria, compilate alla fine dell’anno precedente quello in cui si svolgono le Assemblee Nazionali, Regionali e Provinciali” e, quindi, a gennaio 2021 dovrebbero essere ricalcolati in base all’attività svolta nel 2020.

Questa decisione pone poi un altro grave problema: dal momento che le firme di appoggio delle candidature del Presidente e dei Consiglieri Nazionali devono essere depositate almeno 40 giorni prima dello svolgimento dell’Assemblea Elettiva, potranno essere apposte da chi è in regola col tesseramento 2020, e anche le candidature seguiranno questa regola, ma poi nel 2021 potrà votare  ed essere eletto solo chi si è tesserato per il nuovo anno: come la mettiamo? Si farà un’altra eccezione alle regole?

C’è da considerare che causa COVID 19  i tesseramenti si sono bloccati: quante delle 27.800 Società per un totale di 68.995 voti (situazione 2019)  saranno disposte a rinnovare a tamburo battente  il tesseramento solo per partecipare alle elezioni?  A parte la spesa minima di 180 euro - tesseramento di quattro dirigenti, un medico e un tecnico - con scarse  prospettive per il 2021, più 200 euro (sempre al minimo) di riaffiliazione, ricordiamo che lo stato di emergenza è appena stato prorogato al 31 gennaio 2021. E dopo?...

 
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