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Dic 08, 2020 Claudio Romiti 8431volte

Si blocca lo sport, ma non il virus

Chi punta al Resegone va in multa! Chi punta al Resegone va in multa! Roberto Mandelli

Il “Governement Response Stringency Index” è uno studio internazionale sulle misure per contenere il Covid-19 che sta facendo molto scalpore.  Da tale studio risulta che l’Italia, su un punteggio da 1 a 100, si dimostra il Paese che ha adottato le misure più restrittive, con un preoccupante 94, a soli sei punti dal lockdown assoluto.  Eppure registriamo la più alta mortalità per milione di abitanti,  la quale ha sfondato la cifra tonda dei mille decessi.  Norvegia, Svezia e Finlandia,  ad esempio, pur non raggiungendo l’indice di 50 – con un minimo di 28,7 per la Norvegia, toccato in autunno - , registrano assai meno morti di noi, soprattutto nella cosiddetta seconda ondata.  Tant’è che Jon Miltimore,  che ha commentato lo stesso studio per “Foundation for economic education”,  dopo aver sottolineato la migliore performance economica in Europa degli Stati scandinavi in questo anno drammatico,  dichiara: “Il virus non sembra preoccuparsi delle politiche che vengono messe in atto: Belgio, Spagna e Italia sono i Paesi più colpiti nella nuova ondata, anche se hanno attuato i lockdown più duri”.

Ora, e qui casca veramente l’asino, se accade che molte delle misure adottate appaiono palesemente insensate, oltre che vessatorie per i diritti civili dei cittadini,  ragione impone di sottoporle almeno ad una analisi critica.

Tra queste, a colpire in modo particolare chi svolge la nostra amata attività sportiva,  spicca il divieto di uscire dal proprio comune. Divieto che vige stabilmente nelle le zone rosse e arancioni; a Natale e Capodanno nell’intera nazione.

Ebbene, dal momento che in un Paese di circa 8.000 Comuni,  alcuni enormi, come quello di Roma, altri talmente minuscoli che in poche centinaia di metri si può sconfinare in quelli limitrofi,  è accettabile ciò che è accaduto all’amico del povero Simone Massetti,  podista tragicamente morto cadendo da un dirupo,  il quale si visto irrogare una sanzione di 400 euro per essere uscito dai confini comunali? 

Inoltre: chi ha elaborato questo cervellotico, e verosimilmente incostituzionale,  divieto lo ha fatto perché intimamente convinto della sua straordinaria efficacia? 
Infine, prendendo spunto dal presunto sconfinamento dell’assessore lombardo Giulio Gallera durante un allenamento di 20 km: pensiamo seriamente che un podista alle prese con un “lungo” debba portarsi dietro una mappa dettagliata del proprio territorio, onde evitare di violare un divieto del genere (contro cui si sono già pronunciati vari presidenti di regione, dal leghista Zaia al piddino Bonaccini)?

Io capisco l’indignazione di coloro i quali, con qualche ragione, ritengono che soprattutto chi si trova ai vertici di una qualunque amministrazione pubblica non possa derogare dalle regole che egli stesso ha contribuito spesso ad adottare. Tuttavia, oltre al fatto che stiamo parlando di norme espresse da un Dpcm, le quali come è noto non hanno forza di legge,  personalmente avrei approfittato della ‘scivolata’ di Gallera, se tale è stata, non per l’ennesima caccia al podista-untore che viola il confinamento comunale, ma per mettere in evidenza  la kafkiana assurdità di una simile misura.

 
 
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5 commenti

  • Link al commento masdes Lunedì, 14 Dicembre 2020 14:53 inviato da masdes

    Ottima analisi, complimenti.
    Mi permetto di aggiungere che le leggi (e i DPCM tali NON sono), sono comunque suscettibili di vaglio costituzionale o dinanzi alla Corte di Giustizia.
    Al di là di tali temi, mi sembra che due punti debbano essere evidenziati.
    In primo luogo stupisce che nessuno diffonda queste analisi.
    Inoltre, i fatti dimostrano che i vincoli assurdi che sono stati imposti non sono serviti per ridurre il numero dei morti; la verità, probabilmente, è un'altra: se non ci sono le competenze e manca anche il piano antipandemico nazionale, è molto più facile chiudere tutto piuttosto che cercare di risolvere i problemi in altro modo.

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  • Link al commento Claudio Romiti Sabato, 12 Dicembre 2020 12:12 inviato da Claudio Romiti

    Il signor Pinco Pallo ha ragione in merito al rispetto doveroso delle leggi. Peccato però che la maggior parte dei divieti per limitare la circolazione siano stati presi in base ad un Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri). Si tratta di uno strumento amministrativo il quale non ha forza di legge, ma serve in sostanza a dare attuazione a leggi e decreti già esistenti. Tant'è che il presidente emerito della Consulta, Giovanni Maria Flick, insieme a tanti altri illustri costituzionalisti, ha spiegato che , in base all'art 16 della Costituzione, solo in forza di una legge o di un decreto legge è possibile limitare la circolazione dei cittadini. La violazione sistematica di questo principio fondamentale non è accettabile, egregio Pinco Pallo.

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  • Link al commento Pinco Pallo Venerdì, 11 Dicembre 2020 10:26 inviato da Pinco Pallo

    Buongiorno sig. Romiti.
    Mi spiace per lei ma se c'è una legge (giusta o sbagliata che la si ritenga) va rispettata almeno fino a quando non si riesce a farla cambiare ...

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  • Link al commento Claudio Romiti Giovedì, 10 Dicembre 2020 15:18 inviato da Claudio Romiti

    Vorrei segnalare al signor Lollini che l'Italia è l'unico Paese in Europa che ha adottato questa, a mio avviso assurda e vessatoria, misura restrittiva. Quando si sospendono alcune delle nostre garanzie costituzionali senza una valida ragione ( non vedo proprio come correre tra un comune e l'altro possa mettere a repentaglio la salute pubblica), si sconfina nel puro arbitrio. Ed è per questo che, oramai molto in teoria, le stesse garanzie costituzionali rappresentano una riserva di legge insuperabile. Da cittadino e da sportivo praticante, anche se per adesso ho la fortuna di allenarmi in una zona gialla, mi sento colpito in prima persona.

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  • Link al commento Rodolfo Lollini Giovedì, 10 Dicembre 2020 00:14 inviato da Rodolfo Lollini

    Leggo nell'articolo che lo sconfinamento di Gallera, viene definito "presunto". Lo sconfinamento non è presunto, ma effettivo. Provato dalle tracce GPS postate sui social dall'esponente politico che lo ha anche ammesso in un intervista a "Corriere.it". Io trovo che si tratti di un esempio grave perché posto in essere dal responsabile alla salute della regione più martoriata d'Italia dalla pandemia. Ed anche difficilmente comprensibile, tenuto presente che non risiede in un microscopico comune, ma a Milano che ha una superficie di circa 182 km2 e migliaia di chilometri di strade e ciclabili/pedonali oltre a molteplici parchi. Circa poi la possibilità che un runner non pianifichi almeno a grandi linee il percorso da fare o non si renda conto di passare non uno, ma due confini comunali (Vimodrone, Cernusco) senza accorgersene..

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