Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

A Lecco si corrono due mezze, entrambe organizzate dalla Spartacus Event. Una a marzo, la più importante in termini di partecipanti e di prestazioni sportive, mentre quella di autunno è la sorella minore, ma pur sempre molto valida. In termini numerici anche l’edizione numero sei, disputata questa domenica 3 novembre, non ha visto variazioni nell’ordine di grandezza dei finisher. Stavolta sono stati 303, leggermente sotto la media, complice anche una giornata piovosa. Un peccato, in quanto la manifestazione offre tutto quanto serve agli atleti, a partire dal Palataurus che accoglie ogni fase logistica della competizione: parcheggio, segreteria, area borse, partenza, arrivo, premiazioni.

Mentre a primavera da Lecco si punta verso nord, costeggiando il lago di Como, in questo caso ci si dirige in direzione opposta, facendo il giro del lago di Garlate. Tracciato completamente pianeggiante ma nervoso e su fondo stradale asfaltato alternato da brevissimi tratti su sterrato. Oltre a godere del panorama lacustre è possibile ammirare monumenti e zone storiche come l’antico Ponte Azzone Visconti, Piazza Era e Pescarenico, tanto caro al Manzoni. E’ infatti sia il rione del convento di Fra Cristoforo sia il luogo da cui Lucia si allontana con la barca per fuggire da Don Rodrigo.

Venendo ai risultati tecnici, la mezza di autunno è invece cresciuta molto in questo 2019 grazie alla bella sfida fra Alfred Kimeli Ronoh e Hosea Kimeli Kisorio malgrado la pioggia ed un percorso sicuramente più difficile di quello di marzo. Kimeli Kisorio ha trionfato in 1h’07’50”, frantumando di oltre un minuto e mezzo il record della manifestazione. Kimeli Ronoh ha chiuso in 1h09’54”, mentre terzo è giunto Giuseppe Molteni in 1h13’32”.

Record anche fra le donne grazie a Lenah Jerotich, che a Lecco aveva già vinto la mezza di marzo. La runner dell’Atl. 2005 ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 1h16’39”. La doppietta kenyana è stata completata da Vivian Jerop Kemboi, seconda in 1h21’22”, terza Laura Nardo in 1h23’40”.

Mercoledì, 30 Ottobre 2019 09:52

Club del Miglio: premiati 2019 e novità 2020

E’ passato meno di un mese dall’ultima tappa a Carate Brianza e oggi ci troviamo in compagnia di Fulvio Frazzei, il “patron” del Club del Miglio per una chiacchierata di commento a conclusione del 2019, ma anche con un occhiolino rivolto al prossimo anno.

Grazie per questa opportunità. E’ stata un’altra annata di fatica, ma anche di soddisfazioni per il club che ha spento le sue diciassette candeline. Un ringraziamento ai partecipanti, agli sponsor e a tutti coloro che hanno creduto in noi. In special modo alle società organizzatrici delle dieci tappe: Athletic Team Pioltello; Atletica Iriense Voghera; Tiremm Innanz, Atletica Meneghina e CUS Pro Patria a Milano, Atletica GISA Misinto, B&RC Castiglione d’Adda, Atletica Lonato, GP Valchiavenna, Atletica Segrate e Daini Carate Brianza.

Risultati sportivi?

Quest’anno abbiamo avuto meno acuti a livello di record italiani ed europei, una bella abitudine del club, ma le gare sono state di grande qualità tecnica come facilmente riscontrabile dal fatto che alcuni dei nostri “rappresentanti” hanno poi conquistato finali e medaglie continentali nel mezzofondo ai recenti Campionati Europei Master su pista di Jesolo ed agli Europen Master Games aTorino.

Un ricordo extrasportivo?

Beh, le gare passerella al Miglio di Milano e le premiazioni del club in Piazza Castello a Milano sono state un bel biglietto da visita, così come questa vostra immagine di apertura dell’articolo. Siete il miglior magazine di podismo in Italia e credo che per tutti gli atleti a podio sia un motivo d’orgoglio vedere il proprio nome in copertina.

Basta passato, passiamo al 2020

In effetti ci sono tante novità in arrivo, ma non posso scendere troppo in dettagli in quanto gli accordi definitivi non sono stati ancora siglati ed inoltre voglio prima parlarne con i miei “azionisti di maggioranza” ovvero le società sportive che sostengono il club. In ogni caso l’obiettivo è quello di diventare uno strumento di promozione del mezzofondo che coinvolga i master ma soprattutto i giovani

Grazie Fulvio, ci hai incuriosito e non vediamo l’ora di saperne di più. Alla prossima.

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Svolta decisa per il Trofeo Montestella – Memorial Cristina Lena, giunto oggi, domenica 27 Ottobre, alla sua edizione numero diciassette. In realtà è come un’edizione numero uno, incomparabile con le precedenti. La sede di partenza si è trasferita dal centro scolastico di via Natta a quello sportivo che fa capo alla US Viscontini, dove erano previsti tutti i servizi per i partecipanti ovvero spogliatoi, docce e deposito borse. I motivi della scelta sono di ordine ecologico ed economico, onde evitare i costi richiesti per Vigili Urbani, Azienda Trasporti e tutto quanto si rende necessario correndo sulle strade pubbliche a Milano. Oneri ormai insostenibili se non si dispone di numeri molto elevati, come dettagliatamente spiegato in questo nostro articolo, in quanto significherebbero un aggravio di diversi euro per partecipante. Questo non è l’obiettivo degli organizzatori che mantengono ancora la quota a 10 euro.

Siamo nel quartiere di Trenno, Si corre solo nel verde all’interno dell’omonimo parco. Anche molte aree confinanti non sono edificate, ospitando le piste dell’ippodromo, prati e giardini. Non sembra di essere a Milano. Tracciato tecnico con diverse curve, ma sostanzialmente scorrevole e praticamente tutto su asfalto. Distanza prevista 8,3 chilometri, rispetto ai 10 del passato. Due giri, con la prima tornata più corta, circa 3 chilometri, onde ridurre al minimo il rischio doppiaggi. I volontari del GS Montestella sono su un campo nuovo, ma hanno grossa esperienza e recitano la parte a memoria, ben coadiuvati dai colleghi della US Viscontini che giocano in casa. I pareri dei partecipanti, oltre 600 finisher, compresi circa 160 non competitivi, sono stati molto positivi.

La pistola dello starter ha sparato alle ore 9, ma come tradizione, essendo la gara prevista nella mattina successiva al ritorno all’ora solare, è come se si fosse partiti alle 10, lasciando maggior riposo a tutti i partecipanti. Il primo vincitore del nuovo Montestella è stato Badr Jaafari della Varese Atletica. In 25 minuti spaccati. 26’05” il tempo di Balduino Scafone (DK Runners), secondo,  mentre terzo si è classificato Riccardo Bado (Arcobaleno Savona) in 26’37”. Podio femminile composto da Chiara Spagnoli (Brescia 1950) in 28’53”, Gaia Pigolotti (Atl Varese) 30’29” e Giada Eleonora Mingiano (Riccardi Milano) con 31’00”.

Rapide le operazioni di consegna pettorali, borse e pacco gara. Le classifiche sono state progressivamente esposte in bacheca in tempo reale dall’arrivo degli atleti. Stessa cosa dicasi per le premiazioni che si sono concluse appena dopo le 11, malgrado l’alto numero di categorie coinvolte. Durante la cerimonia, il momento più toccante è stato quello quando è stata premiata la vincitrice delle SF40 a cui è riservata una targa speciale. Si tratta della categoria in cui gareggiava l’atleta gialloverde Cristina Lena, prematuramente scomparsa dieci anni fa ed alla cui memoria è intitolato il trofeo.

Come d’abitudine gli organizzatori segnalano la seguente casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., a cui inviare suggerimenti con l’obiettivo di correggere eventuali difetti e fornire un servizio sempre migliore, da mettere in pratica domenica 25 Ottobre 2020 in occasione dell’edizione numero 18.

Domenica, 27 Ottobre 2019 16:00

Abbiategrasso (MI) – 4^ Marathon dei Navigli

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Oggi, domenica 27 Ottobre ha avuto luogo l’evento organizzato dal Rotary Club che prevedeva, oltre a maratona e mezza, una non competitiva dove era possibile scegliere tra vari percorsi da 1,5, 4,2 ed 11,8 chilometri.

Percorso della maratona che si sviluppava principalmente lungo le rive dei navigli, attraversando le campagne del territorio nei comuni di Abbiategrasso, Ozzero, Morimondo, Gudo Visconti, Albairate, Robecco S.N., Magenta. Prevalentemente scorrevole, anche se non sono mancate almeno tre asperità nei passaggi limitrofi alla valle del Ticino. Il percorso costeggiava alcuni interessanti monumenti come il Castello Visconteo, le conche del Da Vinci sul Naviglio di Bereguardo, l’Abbazia di Morimondo, il palazzo Cittadini-Stampa e le ville storiche lungo il corso del Naviglio Grande a Cassinetta e Robecco S.N.

Marco Ferrari (Atletica Paratico) ha vinto la maratona in 2h28’07” staccando di quasi 7 minuti Loris Mandelli (Pol Carugate) e di oltre 19 Antonio Castellaneta (Atl Cesano Maderno). Tra le donne successo della evergreen SF50 Claudia Gelsomino. La portacolori della Cardatletica ha chiuso in 3h04’28”. Per Rita Secchi ed Eliana Silvera Silva distacchi nell’ordine dei 20 minuti. Il duo vincente nella mezza è quello composto da Celestin Nihorimbere (1h09’55”) e Karin Angotti (1h25’26”). In questa gara va segnalato un curioso episodio capitato al secondo ed il terzo classificato ovvero Alessandro Bossi e Fabio Ercoli. Proprio dal profilo facebook di uno degli atleti leggiamo che per: “Un errore di percorso ad un incrocio mal segnalato, mi sono perso per Abbiategrasso… L’errore ha coinvolto me e il secondo. Abbiamo allungato circa 400 metri… Per fortuna ci siamo ritrovati sul percorso di gara, ma il quarto che ci seguiva a molta distanza era davanti. Mancavano due km e siamo riusciti a riprendere la posizione”.

Dalla società di cronometraggio riscontriamo che rispetto al 2018 i numeri sono restati sostanzialmente stabili per i classificati di maratona e mezza, ovvero 725 contro i 690 dell’anno in corso. Ciò malgrado la buona giornata meteo ed il fatto che quest’anno fossero in palio i titoli di campione lombardo di maratona per le categorie Promesse/Assoluti maschili e femminili. Oltre alle iscrizioni “… aperte tutto sabato pomeriggio e domenica mattina fino a pochi minuti prima della gara…” come riportato nel mailing inviato dall’organizzazione settimana scorsa.

 

Venerdì, 25 Ottobre 2019 23:57

USA: squalificata perché indossa lo hijab

Ha ormai fatto il giro del mondo la storia di Noor Alexandria Abukaram, una ragazza di fede musulmana residente in Ohio. Nello scorso fine settimana la sedicenne ha disputato una gara studentesca di cross dalla quale è stata squalificata. Il motivo dell’estromissione dalla classifica finale è stato il suo abbigliamento: pantaloni e hijab. Se non conoscete la foggia del copricapo lo potete vedere nella foto.

La ragazza si è ovviamente dichiarata affranta, ma sembra i giudici avessero avvisato il coach della sua squadra, la “Sylvania Northview High School” poco prima della partenza, dando tre opzioni: far cambiare abbigliamento alla ragazza, sostituirla con un'altra atleta, o lasciarla correre avvisandolo preventivamente che sarebbe stata squalificata. Anche se su questo punto le versioni sono discordi. Di certo il regolamento del campionato, l’OHSAA 2019 Cross Country Manual è chiaro. E’ possibile chiedere delle eccezioni a quanto stabilito in termini di divise, anche per motivi religiosi, ma le stesse vanno richieste anticipatamente e per iscritto.

Sabato 19 ottobre si è disputata la prima edizione de “Il Miglio di Milano”. Non che nel capoluogo lombardo non si fosse mai gareggiato sui 1609,34 metri, ma è indubbio come questa volta l’evento sia stato messo in piedi in grande stile da dei professionisti della comunicazione come quelli di Havas, in collaborazione con Atleticom, gli organizzatori del Miglio di Roma e con il fattivo supporto dell’esperto team del Club del Miglio, il circuito attivo da ben 17 anni su questa distanza. Con queste premesse era difficile che qualcosa non andasse per il verso giusto ed infatti il programma si è svolto in maniera regolare.

Tracciato molto interessante che partiva a ridosso dell’Arco della Pace ed entrava nel Parco Sempione. Dopo aver aggirato esternamente l’Arena, i corridori proseguivano verso l’uscita del parco all’altezza della porta Trionfale dell’impianto. Passati a fianco dell’Acquario civico, raggiungevano poi Piazza Castello, dove era situato il traguardo. Percorso molto tecnico, con diverse curve. Fondo misto tra ghiaia, pavè ed asfalto. Ottimo per rendere la gara ancora più divertente e combattuta anche se a discapito dei tempi finali.

Nel villaggio in piazza Castello era a disposizione tutto quello che rende perfetta una gara prima e dopo la corsa: spogliatoi, servizi igienici, deposito borse oltre a diversi interessanti stands tra cui quello di ADES, Diabete e Solidarietà, dove era possibile effettuare gratuitamente uno screening e un controllo glicemico. Oltre a quello del main sponsor, una notissima casa di pneumatici. Da loro abbiamo appreso che in un pneumatico il limite minimo del battistrada è 1,60934 millimetri, ovvero un milionesimo di miglio, giusto per restare in tema.

Si è cominciato alle ore 13 con le batterie a tema, tra cui la DOGSMILE, ovvero accompagnando il proprio cane ed il FA-MIGLIO, staffetta tra famiglie. Non sono mancate le gare tra colleghi d’azienda e tra i rappresentanti di università, come nella migliore tradizione anglosassone su questa distanza. Per la cronaca il primo ateneo ad entrare nell’albo d’oro è stato il Politecnico di Milano. A seguire si sono disputate le altre manche dei non competitivi. Tra i partecipanti era presente anche la showgirl Federica Fontana, volto noto a molti telespettatori.

Verso le 16 si è entrati nel vivo con gli atleti agonisti tra cui i primi tre classificati per categoria nella classifica generale del Club del Miglio 2019. Il circuito che prevedeva ben dieci prove a cui partecipano molti tra i migliori mezzofondisti master a livello nazionale. Teoricamente gare passerella, non valevoli per la classifica finale del "Club", ma in pratica nessuno si è tirato indietro.

Gran finale con gli atleti elite, poi premiati da Genny Di Napoli, primatista italiano su molte distanze del mezzofondo tra cui il miglio ed ambassador della manifestazione. Tra le donne ha vinto Caroline Makandi Gitonga, keniana che è di casa nel nostro paese. Il suo crono è stato 5’06”28. Seconda Irene Vian (Atletica Riviera del Brenta) in 5’09”23. Terza Serena Troiani (CUS ProPatria Milano) con 5’09”76. Al maschile entra nella storia del Miglio di Milano Soufiane El Kabbouri (CUS Torino) in 4’20”40 che brucia di un solo centesimo Mohamed Zerrad (Atl Biotekna Marcon). Terzo l’uruguagio Santiago Catrofe in 4’21”82. Come accennavamo sopra, si tratta di ottimi crono su quel tipo di percorso, reso peraltro umido dalle pioggie mattutine che fortunatamente nel pomeriggio hanno risparmiato gran parte dei concorrenti. Buona la prima a “Il Miglio di Milano”.

E’ caduto il velo sul nuovo tracciato del Trofeo Montestella che abbandona il centro scolastico di via Natta ed i relativi tratti su strada pubblica per passare ad una soluzione tutta verde. Ne parliamo col direttore della gara, Paolo Nobili, molto concentrato sugli ultimi preparativi, prima di domenica 27 Ottobre: “Il tracciato della 17^ Edizione del Trofeo Montestella - Memorial Cristina Lena è nuovissimo e completamente immerso nel verde del parco di Trenno, ma praticamente tutto su fondo asfaltato.
Il primo giro è più breve, fino all'altezza dello storico Milan War Cemetery, onde evitare possibili doppiaggi. Nella seconda tornata gli atleti si spingeranno fino all'estremità meridionale del parco, lambendo il confine con la via Novara, per poi costeggiare il trotter e l'Ippodromo La Maura, su un rettifilo dove sarà possibile scatenare tutti i cavalli prima dell'eccitante fase finale. Ringrazio il fotografo Roberto Mandelli per questa splendida panoramica orientata Sud-Nord, che rende bene l’idea. Preciso solo che quello che vedete è un disegno di massima, se volete tutti i dettagli potete cliccare qui. In ogni caso, non preoccupatevi, pensate solo a correre e divertirvi. Il percorso sarà ben indicato e presidiato. Arrivederci a tutti a domenica 27 Ottobre al Centro US Viscontini, in via Ferdinando Giorgi 10 – Milano. Partenza alle 9, ora solare. Ricordo a tutti che nella notte tra sabato e domenica si riportano indietro le lancette di un ora e quindi arriveremo tutti più riposati”

A qualche giorno dall’impresa di Eliud Kipchoge a Vienna, vorremmo tornare sulla corsa di sabato con un commento, sebbene non autorizzati da tutti, perché ad esempio Orlando Pizzolato, sul suo profilo facebook scrive: “…credo che sulla sua impresa possano esprimersi con diritto solo coloro che sanno cosa vuol dire correre al ritmo che ha corso lui per 42km”. Io purtroppo ho corso proprio lo stesso giorno un 200 metri, peraltro in gara minore, ma ufficiale. Ed il ritmo è stato praticamente lo stesso. Quindi mi mancherebbero ancora 42 chilometri. Però scarsi... Ciononostante, mi avventurerò in questo scritto.

Il migliore e il primo a poterci provare. Che a nostro opinabile avviso, Kipchoge sia il più bravo in circolazione e forse il miglior maratoneta di tutti i tempi, lo sosteniamo, crono e palmares alla mano, da tempi non sospetti, come potete leggere in questo pezzo dell’anno scorso. Quindi se c’era qualcuno in giro che avesse il “diritto” di provarci era proprio lui.

Entusiasmante. Anche lo spettacolo è stato molto interessante e coinvolgente. Dalla location scelta, alla cornice di pubblico, passando per il perfetto balletto dei cambi terminando, in ordine d’importanza crescente, per la prestazione atletica, condita da uno stile impeccabile. Di lepri, scie ed altro parleremo dopo, ma in assoluto pensiamo di aver assistito a due ore entusiasmanti per chi ama la corsa.

Incontrollato. Qui veniamo alle dolenti note. Mentre almeno a Monza, durante il primo tentativo nel 2017, la gara si era svolta sotto l’egida della FIDAL e con Giudici presenti, qui temiamo non ci sia stata neanche l’ombra di IAAF, Federazioni o quantomeno di un ente terzo a controllare. Abbiamo navigato su tutto il sito https://www.ineos159challenge.com/ per trovare qualche riscontro, ma senza successo. Quindi niente giudici, niente controllo antidoping, nessuna omologazione del percorso, con successivo ricontrollo della distanza quando si verifica un record. Niente di niente. Per carità, siamo tutti onesti, tutti garantisti, tutti in buonafede, ma quando la figura del controllore e del controllato si fondono, noi non ci sentiamo a nostro agio. 

Incomparabile. E’ possibile comparare questa impresa con il record mondiale di 2h01’39”, peraltro detenuto dallo stesso Kipchoge? Assolutamente no e non solo per la mancanza di giudici, ma per le stesse irregolarità che avevano invalidato la prova di Monza: un esercito di lepri che si alternavano davanti e poi si riposavano a bordo pista, una vettura con il cronometro probabilmente troppo vicina, indicazione laser del ritmo da seguire, rifornimenti volanti e di sicuro ci siamo dimenticati qualcos’altro. 

Irripetibile. In assenza di regole e di controllo, la prova risulterà irripetibile. Certamente Kipchoge o altri, insieme al munifico sponsor, possono riprovarci, anche se probabilmente il keniano nel 2020 è più interessato al bis olimpico. Il problema è che senza regole e controllori, chi non ci dice che la prossima volta l’auto cronometro, ma anche frangivento, non stia un metro più vicina? Che al posto di 41 lepri (35 più riserve) in squadre di 7 non si passi a 80? Che invece di partire da un cavalcavia su un ponte, guadagnando di sicuro qualcosa rispetto alla piatta Monza, non si parta da più in alto. Magari si riprova a Torino, partiamo da Superga e ci spariamo 300 metri abbondanti di dislivello. E non provate ad evocare regole non scritte e nemmeno controllate sabato scorso.

1h59’40”: entusiasmante, incontrollato, incomparabile, irripetibile.

Festa dell’atletica sabato 12 ottobre a Carate Brianza (MB), in occasione 8° Miglio Memorial Gino Riva. Decima ed ultima tappa della 17^ edizione del Club del Miglio, prima delle premiazioni e gare-passerella fuori classifica, previste per il successivo sabato 19 Ottobre al Miglio di Milano.

Come da tradizione, il campo sportivo in via XXV Aprile è stato invaso da tantissimi giovani ed entusiasti mini-atleti che si sono misurati sulle varie distanze. Dai 201,2 metri dell’ottavo di miglio (Esordienti C) a salire ai 400 (Esordienti A e B) e 1000 metri (Ragazzi e Cadetti). Segnaliamo nei 1000 metri Cadetti il 3’30”60 di Chiara Testa (Multisport Cantù) ed il 2’50”68 di Paolo Cascade (Fanfulla), mentre a livello Ragazzi i migliori crono sulla stessa distanza sono stati: 3’15”88 di Virginia Mutti (Pro Patria Milano) e 3’12”98 di Andrea Zanetto dei Daini Carate, la società locale.

Complimenti ai padroni di casa per la perfetta organizzazione comprensiva di un ottimo timing, premiazioni incluse. Cerimonia che ha visto presenti Eleonora Frigerio, Assessore allo Sport del Comune di Carate Brianza e Sergio Ottolina. Per i più giovani ricordiamo che l’azzurro ha disputato ben quattro finali olimpiche e conquistò un bronzo agli europei del 1962 sui 200 metri. Distanza di cui è stato anche recordman europeo con 20”4 nel 1964, quando le piste erano in terra battuta…

Ottolina ha ovviamente premiato i duecentisti, specialità inserita nel programma insieme al salto in alto, nell’ambito della quarta ed ultima tappa del concorso “Oltre al Miglio c’è di più”, gemellato con il “Club del Miglio”. A questo proposito, anche se siamo un sito dedicato al fondo ed al mezzofondo, ci permettiamo di segnalare il sedicenne Alberto Murari dell’Atletica Adige che ha saltato 2,01 e fallito di un soffio quota 2,05. Speriamo di risentirlo nominare in futuro.

Nel miglio la manche elite ha visto in azione Mattia Moretti. Il carabiniere ha messo tutti in fila col tempo di 4’24”70, mentre tra le donne miglior crono di giornata per Lara Pellicoro, la Junior della Bracco Atletica che ha chiuso in 5’11”68. Per ogni dettaglio troverete qui il link con le classifiche FIDAL.

In merito alle classifiche finali del Club vi daremo conto in un articolo dedicato, per il momento arrivederci a sabato prossimo, ricordando che il Miglio di Milano è aperto a tutti, anche con batterie non competitive o per chi non ha disputato le tappe del Club del Miglio.

Domenica 13 ottobre si è nuovamente celebrata quella festa della corsa che si chiama DJ Ten, giunta alla sua 15^ edizione. Formula collaudatissima con le due opzioni sui 5 e 10 chilometri e tanta gente che magari corre una sola gara, se possiamo chiamarla così, all’anno. A questo proposito, invece d’inserire una foto dell’edizione 2019, con la marea di magliette verdi che ha invaso Milano, torniamo all’edizione in azzurro un anno indietro. Ecco l’emblematica foto della prima fila alla partenza 2018: tante belle ragazze sorridenti, il cui vero obiettivo è quello di essere fotografate, qualche improbabile atleta ed un paio di runner “seri”, ai due estremi. Quello a destra è serissimo. L’unico a cui sembra importante concentrarsi, partire bene, piazzarsi meglio e fare un buon tempo.
La DJ è così, prendere o lasciare: un evento. L’aggettivo "agonistico" non è tra i più indicati per descriverla. Sono tutti lì, felici di pagare tra i 18 ed i 20 euro.

Ne parliamo con un testimone oculare, Maurizio Di Girolamo, atleta del Gruppo Sportivo La Michetta, grande amante della fotografia e che sta realizzando un progetto fotografico legato alle due anime del podismo (ma di questo parleremo in futuro in un articolo interamente dedicato). Senior categoria SM55, con alle spalle 14 maratone e moltissime mezze, essendo fermo per acciacchi ha svolto servizio d’ordine all’incrocio di via Mengoni: “E’ andato tutto bene. Dopo le tre ondate per la dieci, alle 10.45 circa è partita la DJFive. E’ impressionante notare come praticamente tutti indossassero la maglietta ufficiale della corsa. Perché lo chiede Linus? Forse, ma in realtà a tutti piace identificarsi con la corsa. Anche perché non essendo una gara FIDAL non ci sono obblighi di nessun genere nei confronti della federazione o del club di appartenenza, per chi è tesserato. Ma vedevi anche, alle lunghe file al metal detector, come la gente non ci pensasse, anche se aspettava il doppio dei tempi di attesa in fila alla Posta. Al mio varco tutto tranquillo, si è lamentata solo una comitiva di russi ed alcuni fedeli diretti al Duomo per la Messa domenicale. Volevano attraversare il percorso. Per ritornare alle differenze con le gare “tradizionali”, nella 5 chilometri c’erano moltissime famiglie con carrozzine, bambini e cani al seguito. In percentuali altissime rispetto al solito.”

Percorso glamour tra Duomo, San Babila e quadrilatero della moda, Brera, Sempione, City Life Tre Torri per terminare all’Arena Civica, unica struttura in grado di ospitare la massa dei partecipanti alla dieci km. Già che ci siamo, parliamo di numeri. 19859 arrivati per la dieci (erano stati 23088 nel 2018) e 9613 per la cinque (9545), per un totale di 29472 finisher, con un saldo negativo di 3161 unità, circa il 10% rispetto all’anno scorso. Senza nulla togliere al successo della manifestazione ed ai suoi numeri elevati, dopo una continua crescita anche la DJ milanese forse comincia a risentire del trend negativo che peraltro sta toccando le singole gare di running da ormai qualche anno.
Questo anche per completezza ed esattezza d’informazione, in quanto già sappiamo che la stragrande maggioranza dei media parlerà della "carica dei quarantamila".

Concludiamo ricordando il convitato di pietra a questa festa del running, o meglio il non invitato, in quanto il Presidente Gianni Mauri (e con lui la FIDAL Lombardia) non ci sembra persona minacciosa. A differenza di quanto accade per esempio per la DJ Ten a Roma, qui la FIDAL non la vogliono tenere in considerazione.
Per chi fosse interessato, su questo tema abbiamo dedicato un articolo che potete leggere cliccando qui.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina