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Apr 02, 2023 1096volte

San Prospero (MO) – 2° Lambrusco Run

Fatima e gli altri Fatima e gli altri collage di Roberto Mandelli da originali di Italo Spina

2 aprile – Due grosse maratone in programma oggi, poi la Vivicittà nazionale (anche a Reggio e Ferrara, mentre a Modena sono decenni che non la offrono), una maratonina a Legnago, e la conclusione della Abbotts Way partita sabato: insomma, non mancavano le “distrazioni di massa” per i podisti competitivi. Eppure anche San Prospero, paesone agroindustriale a 25 km da Modena, ha richiamato 113 competitivi per la sua 10 km targata Uisp, e parecchie centinaia di non competitivi, per una distanza pari o inferiore, con partenza stranamente definita “libera alle ore 9.00”, comunque mezz’ora prima e non in grado di disturbare lo svolgimento della corsa ufficiale.

Ha vinto, con un distacco enorme, il 24enne Marco Casini (Delta Atletica Sassuolo) in 31:04, cioè alla media di 3:06/km, precedendo di 2’16” il ventenne Alessandro Pasquinucci (Fratellanza), che a sua volta ha inflitto un minuto abbondante a Jose Catellani (Corradini Rubiera), anche lui poco più che ventenne. Quarto, e primo degli M 35, Filippo Capitani dei Modena Runners, società che dei suoi sette partecipanti agonisti ne ha piazzati tre nei primi 11, tra cui il vincitore degli M 50 Giacomo Carpenito (già vincitore della sua categoria domenica scorsa alla mezza di Reggio).

Tra le donne, manco a dirlo, ha stravinto Fiorenza Pierli, 43enne nonantolan-reggiana ma tesserata Atletica Faenza, in 38:06 (media 3:48), due minuti abbondanti prima di Serena Borsari (F 35, Victoria Reggio), a sua volta davanti mezzo minuto alla formiginese Laura Ricci (F 40). La 49enne Sonia del Carlo, reduce da un brillante piazzamento alla maratona di Rimini domenica scorsa, si è aggiudicata il platonico titolo delle F 45: platonico perché erano previste premiazioni (come nei trail) alle sole categorie degli Under e degli Over 50, e dunque tra le F 50 ha prevalso Sonia Donnini, settima donna sul traguardo, preceduta dalla bella e simpatica Fatima Rakhssane che ieri pomeriggio era a Sassuolo (e infatti Italo Spina l’ha privilegiata nelle foto), e da Melissa Pezzini (Centese), addirittura diciassettenne.

Gara a sé hanno fatto gli 84 ragazzi delle scuole, mentre per i  circa 650 non competitivi il giro si è svolto in tutta serenità, appena accarezzato da 2-gocce-2 di pioggerellina, attraversando la vicina Staggia (patria del filosofo-eremita Pietro Zanfrognini che studiò con Carducci e fece combutta con Delfini), costellata da ville o meglio castelli, alcuni ristrutturati dai Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare che vi abitano, ma altri con l’erba e gli arbusti che crescono.

Stavolta il mio prevalente compagno di corsa è stato Werter Torricelli, originario di queste parti, enologo, reduce dalla ecomaratona di Radda in Chianti sabato scorso, che alla media dei 5:50 (arrivando sul traguardo, ci ha superato a razzo il primo dei competitivi, partito mezz’ora dopo di noi) mi ha spiegato la vera ricetta del lambrusco rosato. Il discorso cadeva a proposito, dato che abbiamo sfiorato la prestigiosa cantina Cavicchioli, che oltre tutto forniva la bottiglia di lambrusco-premio per noi che avevamo pagato 2 euro d’iscrizione (cioè conveniva comprare 100 pettorali per farsi la scorta di vino sottocosto; e infatti ho visto persone, altre volte restie a pagare il pettorale, andarlo orgogliosamente a consegnare al camioncino che distribuiva il malloppo). Insomma, a differenza di una maratona del Prosecco dove il Prosecco era solo nel nome, qui il lambrusco c’era, e di gran nome. Per gli astemi, eccellente il tè del ristoro finale e intermedio, dove si dava anche la possibilità di pucciarci dentro due biscotti contenuti in un bicchiere.

Abbondante anche la premiazione finale delle società, dove la più numerosa è risultata, manco a dirlo, il Cittanova con 62, davanti a un nome nuovo (per una realtà comunque storica) dello Sport Insieme di Formigine con 46 e al Finale Emilia di Ottavio&Antonella, e perfino di Michele Maria Marescalchi, con 37. E siccome i cronisti dallo scarso possesso lessicale straparlano spesso di gradini del podio quando in genere c’è il cassone di un camion se va bene, qui il podio c’era davvero, e lo speaker era Luposport che da queste parti trae la sua origine (e ha addirittura stampato il suo secondo libro autobiografico, ed è persino diventato regista di un film sul podismo che presenterà a breve).

Adiacente al campo sportivo in erba sintetica, c’era un ampio spogliatoio con docce, cosa non frequente in questo tipo di gare: bravi Comune, Polivalente San Prospero e Vincenzo Mandile per l’Uisp (col supporto di Simona Neri per gli arrivi).
Un po’ di malinconia mi prende quando, sulla strada del ritorno poco fuori San Prospero, oltrepasso la storica trattoria del Cristo, attiva dal 1650 al 2018 o giù di lì: ci veniva a bere Carducci (che secondo una lapide, concepì le “Odi barbare” sotto l’effetto del lambrusco). Invece oggi siamo quasi alle rovine delle terme di Caracalla, “un desio mesto pe’l rigido aere sveglia – di rossi maggi, di calde aulenti sere – quando le donne gentili danzavano in piazza… - un desiderio vano de la bellezza antica”.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Italo Spina & Modena Runners
Fonte Classifica: Uisp Modena

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