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Bis per Giovanna Epis che oggi a Verona fa suo, per la seconda volta dopo Reggio Emilia 2020, il titolo italiano di maratona correndo nell'anno, per la terza volta, sotto le 2 ore e trenta, oggi in 2h29:29. Tra gli uomini primo titolo italiano per Francesco Agostini con 2h14:21.

Con il nr. 32 Giovanna Epis (ph Stefano Morselli/Racephoto by We Click)

L’
azzurra ha corso in maniera regolarissima chiudendo in 2h29:09 dopo essere passata alla mezza in 1h14:55.
Gara fotocopia per la veneziana che ha replicato sostanzialmente la prestazione ottenuta in agosto ai mondiali di Budapest dove corse in 2h29:10 seppur con condizioni climatiche molto diverse.
L’atleta dei Carabinieri quest’anno ha sfiorato il record nazionale con 2h23:46 ad Amburgo, ad appena due secondi dal primato di Valeria Straneo, e scende per la nona volta in carriera sotto le due ore e mezza.
Alle sue spalle due debuttanti sulla distanza: la siciliana Alessia Tuccitto (Caivano Runners) in 2h38:52 e Alice Franceschini (Atl. Spezia Duferco, 2h42:23), terza nel campionato italiano ma quarta assoluta, prima di lei è arrivata sul traguardo la britannica Alice Braham che arriva in 2h40:07.

Ordine d'arrivo maratona femminile:

1 32 EPIS GIOVANNA
ita, C.S. CARABINIERI SEZ. ATLETICA
2:29:09
-
2 33 TUCCITTO ALESSIA
ita, CAIVANO RUNNERS
2:38:52
+9:43
3 34 BRAHAM ALICE
gbr
2:40:07
+10:58
4 35 FRANCESCHINI ALICE
ita, ASD ATLETICA SPEZIA DUFERCO
2:42:23
+13:14
5 2112 GRISONI EVA
ita, ATL. PARATICO
2:47:22
+18:13
6 31 SILVERA SILVA ELIANA VALERIA
ita, DAINI CARATE BRIANZA
2:48:43
+19:34
7 2001 MILANESI CHIARA
ita, RUNNERS BERGAMO
2:50:12
+21:04
8 1238 SONMEZ AYSE BURCIN
ita, S.S. LAZIO ATLETICA LEGGERA
2:51:18
+22:09
9 2246 BRAVI FRANCESCA
ita, GROTTINI TEAM RECANATI ASD
2:52:22
+23:14
10 1403 MONFREDA DAMIANA
ita, AMATORI ATL. ACQUAVIVA
2:53:46
+24:37




Con il nr. 33 la 2^ della maratona Alessia Tuccitto (ph Stefano Morselli/Racephoto by We Click)

Tra gli uomini Francesco Agostini, 26enne bresciano figlio d'arte atleta dell'Atletica Casone Noceto, festeggia il suo primo titolo con 2h14:21 staccando gli avversari dopo il trentesimo chilometro migliorando il personale di 2h16:31 ottenuto a valencia nel 2021.


Il gruppo di testa guidato da Grano (ph Stefano Morselli/Racephoto by We Click)

Sul podio, alle spalle di Agostini, sono giunti due esordienti sulla distanza, si tratta del bergamasco Nicola Bonzi (Atl. Valle Brembana) che ha chiuso in 2h15:28 e del brianzolo Riccardo Mugnosso (Caivano Runners) che ha completato i 42 chilometri in 2h15:52, quarto il campione uscente, il modenese  Alessandro Giacobazzi (Aeronautica) in 2h18:21).


Francesco Agostini (ph Stefano Morselli/Racephoto by We Click)

Ordine d'arrivo maratona maschile:

1 24 AGOSTINI FRANCESCO
ita, ATL. CASONE NOCETO
2:14:21
-
2 14 BONZI NICOLA
ita, ATL. VALLE BREMBANA
2:15:28
+1:07
3 9 MUGNOSSO RICCARDO
ita, CAIVANO RUNNERS
2:15:52
+1:31
4 2 GIACOBAZZI ALESSANDRO
ita, C.S. AERONAUTICA MILITARE
2:18:21
+4:00
5 15 FERRATO GIANLUCA
ita, ATLETICA SALUZZO
2:18:31
+4:10
6 10 MOLETTO MARCO
ita, ATLETICA SALUZZO
2:18:57
+4:37
7 3 LOLLO ANTONINO
ita, G.P. PARCO ALPI APUANE
2:19:13
+4:53
8 1626 ESPOSITO GIACOMO
ita, ATLETICA SAN BIAGIO
2:20:36
+6:16
9 12 LANCELLOTTI ROCCO
ita, CLUB ATLETICO POTENZA
2:20:55
+6:34
10 984 GIANCATERINA ITALO
ita, ASD ATL. VOMANO
2:23:05
+8:44


Nella mezza maratona, brillante successo della siciliana Federica Sugamiele (Caivano Runners) - nella foto -  che in 1h12:06 toglie quasi un minuto al suo primato di 1h13:04 siglato nel 2020 proprio a Verona, pienamente ritrovata dopo l’incidente stradale di due anni fa che l’aveva costretta a un periodo di inattività. Al personale anche Marta Fabris (Team Km Sport, 1h14:39), terza la norvegese Eli Anne Dvergsdal con 1h15:44.



Tra gli uomini vittoria per Luca Cantoni (Atl. Valle Bergamasche Leffe) in 1h06:57, al secondo posto enrica Bartolotti (Liferunner) in 1h09:31, terzo Matteo Muraro (asd Team Treviso) in 1h09:39.


Con il nr. 10041 il vincitore della mezza Luca Cantoni (ph Stefano Morselli/Racephoto by We Click)

Il commento: un'edizione che ha brillato per la solita buona organizzazione ed un'elevata partecipazione, con 1958 classificati nella maratona (di cui 268 stranieri non competitivi), 3159 classificati nella mezza maratona (di cui 414 stranieri classificati come non competitivi) e 2469 classificati nella 10K non competitiva.
La città di Verona è straordinariamente bella ma la seconda parte della maratona, quella verso San Marino B.A., non è altrettanto bella, un compromesso con la città resosi probabilmente necessario per una sana convivenza con una città a vocazione turistica; 2/3 chilometri in centro nel finale la renderebbero ancor più spettacolare.
Relativamente alla gara, abbiamo visto correre diversi top atleti nel mondo del trail, del triathlon e dell'ultramaratona, in campo maschile bella gara per il triatleta Nicola Duchi che ha chiuso 14° in 2h26:09; l'ultramaratoneta Marco Menegardi ha finito in 2h41:40.
Bella prova dell'ultramaratoneta Simone Corsini che ha chiuso 4° la mezza in 1h09:41.

Passaggio alla Diga sull'Adige, a guidare il gruppo Francesco Nardone poi ritiratori e Giuseppe Molteni (1:1050) (ph Stefano Morselli / Racephoto by We Click)

Ritirati Giovanni Grano, Salvatore Gambino e Mohammed Morchid dopo che nella prima parte di gara sono stati a lungo nel gruppo di testa, stessa fine anche per Onesphore Nzikwinkunda e Francesco Nardone.
Michele Belluschi ha concluso in 2h45:08 dopo esser transitato alla mezza in 1h10:21; si è visto in gara anche Najbe Marco Salami ma solo come lepre della Tuccitto.


Michele Belluschi al ristoro del 40°km (ph Stefano Morselli/Racephoto by We Click)

Informazioni aggiuntive

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Spazientito per le continue imprecisioni che si trovano sui media (compreso il nostro, ma anche le classifiche ufficiali della Fidal), o per usare le sue parole, “stanco di chi non sa un  *** tubo”, Michele Marescalchi, indimenticato segretario dell’AMI (di cui si sente la mancanza), durante e dopo una delle sue chilometriche telefonate ci ha inviato in esclusiva la sua lista, che anche se non è ufficiale è comunque a prova di bomba, e come la Settimana enigmistica è oggetto di innumeri tentativi di imitazione o meglio di copiatura.

Peccato che il sanguigno Michele abbia messo il veto alla pubblicazione dei contenuti “orali” della telefonata: i dubbi su certe prestazioni o distanze certificate da chissà chi, le riflessioni sullo stato del maratonismo sotto la bandiera biancorossoverde, o sulla classificazione federale di “Maratona A” per certe 42 che non avrebbero le carte in regola nemmeno per la B.

Possiamo scrivere solo quanto basta a spiegare i tempi qui sotto, rigorosamente “Gun Time” che è l’unico ammesso a livello internazionale (anche se Marescalchi ammette che si possa transigere nel caso di partenze a ondate o individuali, come accaduto al tempo del Covid, e spera che prima o poi i regolamenti siano adeguati ai tempi); e i top runners che si ostinano a segnalare alla Fidal i propri real-time saranno inesorabilmente depennati dalla classifica di Marescalchi. Non parliamo di quelli che dichiarano tempi di fantasia alle iscrizioni, in modo da partire davanti…

Michele fa anche sapere che sarà prossimamente presente, in veste di speaker e addetto stampa, ai 10mila in pista a Ferrara (16 aprile), Piacenza HM (7 maggio), Bellaria HM (27 maggio), poi alla 50^ Scalata al Castello di Arezzo. Questa info serve anche come diffida ai giornalisti improvvisati dall’inviare cronache alle testate (come la nostra), perché ci pensa lui.

La mia replica però è stata: “Sì, ma i giornali hanno bisogno di uscire in giornata con le notizie delle corse domenicali, quindi o ci mandi i comunicati entro le 21 o noi prendiamo i comunicati che riceviamo, da qualunque parte provengano (come disse Badoglio l’8 settembre)”. [F.M.]

 

LISTA RISULTATI IN ORDINE DI TEMPO        IN DATA : 05-04-2023              

           = MARATONA MASCH. = (NELL'ANNO 2023)                                 

                                                                               

   1- 2.07.16.00 AOUANI ILIASS           (ITA)95  9 BARCELLONA      19/03/23

   2- 2.07.53.00 GHEBREHIWET EYOB FANIEL (ITA)92 14 OSAKA (JPN)     26/02/23

   3- 2.08.57.00 CRIPPA YEMANEBERHAN     (ITA)96  5 MILANO          02/04/23

   4- 2.09.46.00 CHIAPPINELLI YOHANES    (ITA)97 23 SIVIGLIA        19/02/23

   5- 2.12.11.00 CRIPPA NEKAGENET        (ITA)94  6 ROMA            19/03/23

   6- 2.14.44.00 GERRATANA GIUSEPPE      (ITA)92 13 MILANO          02/04/23

   7- 2.18.02.00 LA ROSA STEFANO         (ITA)85  8 ROMA            19/03/23

   8- 2.21.41.00 ESPOSITO GIACOMO        (ITA)94 94 SIVIGLIA        19/02/23

   9- 2.21.44.00 BUCCILLI CARMINE        (ITA)82  2 TERNI           19/02/23

  10- 2.22.14.00 GIACOBAZZI ALESSANDRO   (ITA)96  9 ROMA            19/03/23

  

LISTA RISULTATI IN ORDINE DI TEMPO          IN DATA : 05-04-2023              

           = MARATONA FEMM. = (NELL'ANNO 2023)                                 

                                                                                

   1- 2.34.08.00 SUGAMIELE FEDERICA    (ITA)96  8 MILANO          02/04/23

   2- 2.39.50.00 MAZZEI EMANUELA       (ITA)77 11 MILANO          02/04/23

   3- 2.47.01.00 COCCHI FRANCESCA      (ITA)93 14 MILANO          02/04/23

   4- 2.47.09.00 LUTTERI ARIANNA       (ITA)90  8 ROMA            19/03/23

   5- 2.47.51.00 MARIETTA CLAUDIA      (ITA)79  2 MARINA DI CARRA 19/02/23

   6- 2.47.57.00 SALVATORI PAOLA       (ITA)72  1 TERNI           19/02/23

   7- 2.50.32.00 GRISONI EVA           (ITA)77  1 BRESCIA         12/03/23

   8- 2.50.44.00 ANDRIGHETTONI CLAUDIA (ITA)81 15 MILANO          02/04/23

   9- 2.51.41.00 MILANESI CHIARA       (ITA)75 16 MILANO          02/04/23

  10- 2.51.56.00 LUNA SILVIA           (ITA)78  1 RUSSI           02/04/23

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La stagione 2022 sta per finire, ma già si avvertono i primi scricchiolii dell’anno che verrà.

Emblematica la situazione di Trino Vercellese, dove domenica 4 si è svolta la manifestazione Terre d’Acqua nelle sue tre componenti: 4^ Maratona, 16^ Mezza Maratona, e Trino che corre di 6 km. Risultati finali: maratona (campionato regionale) 92 classificati, mezza maratona 296, Trino che corre 82. Totale 470 classificati, ma tassa partecipazione gara (calcolata sugli iscritti) € 546.
Conseguenza immediata: istanza di annullamento della richiesta della Maratona per il 2023, saggia decisione considerata la sua storia: 309 classificati nel 2015, 263 nel 2016, poi quattro anni di stop, 94 lo scorso anno.
La mezza invece è sempre rimasta su valori accettabili: 452 al suo esordio nel 2017,  ed è la prima volta che scende sotto i 300, ma è un calo accettabile.

Trino lancia un messaggio che proviene già da molti organizzatori delle corse su strada italiane con la tendenza a “scendere” dalla gara più lunga a quella immediatamente sotto: la gloriosa Maratonina d’Autunno di Novi Ligure dopo 36 edizioni diventa la Dieci d’Autunno.

Esiste un problema di incomunicabilità della FIDAL col mondo delle corse su strada: la Federazione non ha saputo approfittare del vuoto nel quale ci aveva costretti la pandemia per mettere in agenda un confronto sui temi che più volte e da più parti erano stati portati alla sua attenzione riguardo alle corse su strada; e ancora oggi sembra sia concentrata su altro. 
Insomma, sembra non si sia accorta di quanto sia cambiato il mondo della corsa su strada nell’ultimo decennio. La regolamentazione è rimasta pressoché invariata per i grandi eventi e penalizzante per le minori manifestazioni, non ne ha favorito la crescita, come invece è avvenuto nel mondo.
Le uniche attenzioni al fenomeno partecipativo sono state rivolte alla ricerca di maggiori incassi per la Federazione: tasse gara, 1 euro per tesserato, e dall’adozione della Runcard che comporta l’aggravante della costituzione di maggiori pastoie burocratiche, vincoli e costi per gli organizzatori.
La ricerca di nuove entrate ha portato la Fidal all’assunzione in proprio anche delle gare di 10 e 5 chilometri, con tassazione per Gold e Silver sul parametro nazionale e, per fortuna, di tipo “territoriale” per le Bronze; ma non si sa fino a quando, perché si sta verificando un fenomeno logico, diverse richieste di Mezze Maratone sono state cambiate in 10 km e assistiamo a una crescita delle 5 km.

La corsa su strada e i suoi attori hanno bisogno di un progetto che dia la possibilità di far partecipare attivamente alle decisioni i soggetti che dovranno sottostarvi, ed è necessario attivare relazioni costruttive.  

Ma se Atene piange, Sparta non ride, continua infatti la ricerca di una nuova struttura dei campionati federali su pista.
Lo scorso anno era nata la novità dei “trials”, cioè di un Campionato di ammissione al Campionato individuale assoluto, quest’anno si è scesi a più miti consigli, pur mantenendo il Challenge, al quale si può accedere solo in possesso di minimi: al Campionato individuale si può partecipare anche solo avendo quei minimi (che senso ha?); dunque la maggior parte delle società si guarderà bene dall’affrontare una spesa inutile (già criticata quest’anno).

Altra novità “strana”, il prestito giornaliero di un atleta alle società per la partecipazione alle finali del Campionato di Società assoluto: non è previsto un indennizzo alla società cedente, ma è chiaro che nessuno lo farà gratis.
Anche le società “stadia” vengono dunque trattate da sudditi fedeli che devono obbedire: è vero, si dirà che i Consiglieri nazionali vengono eletti dalle società, ma sappiamo benissimo che è proprio il sistema di votazione il tallone d’Achille.

Per tutti, qualora fosse passato inosservato, vale il punto 10.14.3 delle norme tecniche:

I requisiti delle scarpe utilizzate in gara devono corrispondere a quanto previsto della Regola Tecnica n. 5 del RTI e dell’Athletics Shoe Regulation.
Ciascun atleta delle categorie Allievi, Juniores, Promesse, Seniores deve presentarsi in camera d’appello munito del Modulo di Autocertificazione di Conformità  precompilato, o accertare direttamente la regolarità.

Sono esclusi cross, montagna e trail (meno male). Ma vi sembra possibile che alle nostre gare ci si debba presentare adesso con questo nuovo modulo richiesto?
Già era un'incombenza fastidiosa e formale l’autocertificazione al tempo del COVID…

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Cosa succede in città? si chiede Rodolfo Lollini (https://podisti.net/index.php/notizie/item/9516-fidal-cosa-succede-in-citta-qualcosa-che-non-va.html). Ma lasciamo stare il problema pista, che prima non sembrava esistere ed ora invece sta scoppiando con le novità sempre meno gradite dalle società stadia, e soffermiamoci sul tema che sta più a cuore a noi podisti: “sul settore strada siamo in un limbo”, magari lo fossimo, almeno potremmo sperare in un Salvatore che ci porti in Paradiso.

Nel 2006 le maratone in Italia avevano visto 45.907 partecipanti, l’anno dopo saliti a 52.858, poi 53.828, calati nel 2009 a 49.023, ma poi risaliti con alti e bassi: 52.169, 55.344, 55.190, 53.833, 58.322 nel 2014. Questo trend innescò il Run Project, che dopo un anno di gestazione fu approvato e presentato trionfalmente con una circolare agli organizzatori il 5 luglio 2016: “sarà una svolta epocale”.

In effetti lo è stata, ma bisogna vedere come e per chi.

Tutte le maratone e mezze maratone diventarono di competenza esclusiva della Fidal Nazionale, assolutamente proibita l’organizzazione territoriale su distanze analoghe, corollario inevitabile l’omologazione del percorso per € 450, mentre l’approvazione fu differenziata a seconda del tipo: Gold € 4.500, Silver € 3.600, Bronze 1.500, su parametri di qualità agonistici e organizzativi  (costosi) stabiliti dalla Federazione, con la possibilità di quote agevolate, rispettivamente a 2.100, 1.500 e 1.000 euro, per “Società per cui è plausibile pensare che le entrate derivanti da manifestazioni di Running siano reinvestite in attività giovanile e su pista”. La Fidal sconta il suo “peccato originale”, la mentalità da pista, che privilegia le regole e le prestazioni, cioè l’élite, che è la ragion stessa della sua esistenza; adombrando il presupposto che organizzare una manifestazione su strada abbia come fine il lucro.

Non dimentichiamo poi la tassa di un euro per ogni iscritto, il tutto allo scopo (fu detto allora) di “riformulare la tassazione per l’approvazione delle manifestazioni affinché tutte le manifestazioni di running italiane possano stare sotto egida federale ed affinché il ruolo di servizio della Federazione sia evidente”

Ma quale servizio? Gli 11 parametri minimi per avere la qualifica Bronze o i 10 su 13 per essere Silver o i 13 su 16 per essere Gold sono validi, ma a carico dell’organizzatore; la Fidal si limita a fornire l’opera dei giudici, che, come si sa, sono volontari rimborsati solo delle spese vive, qualora le sostengano: in realtà la tassa di approvazione è percepita come una rendita feudale che i vassalli devono al Signore.

Ma alla Fidal sanno cosa deve fare un organizzatore?

Prima di tutto l’iter burocratico: richiesta annuale di inserimento nel calendario federale, nazionale o territoriale, indicando una data alternativa a quella indicata, anche se quasi sempre questa non è negoziabile perché legata a qualche avvenimento sul territorio. 
Ricevuta l’autorizzazione all’organizzazione con la pubblicazione del calendario, si deve inviare il regolamento della gara per l’approvazione, unitamente al 30% della tassa relativa. 
C’è poi la parte organizzativa sul territorio: richieste delle autorizzazioni agli organi competenti (Comune, Regione, ANAS, Carabinieri, Polizia eccetera); reperimento dei fondi; reclutamento dei collaboratori non solo interni, ma anche e soprattutto esterni (Protezione Civile, ANA, Carabinieri in pensione, eccetera); medico di servizio e ambulanza con defibrillatore.
E ancora, occorre scegliere la società di transponder (chip) alla quale affidare la gestione della manifestazione, che spesso comincia dalle iscrizioni, con la raccolta delle relative quote, e si chiude con la rilevazione dei tempi il giorno della gara, le classifiche, cui va aggiunta la pubblicazione sul sito, oltre all’invio dei risultati alla FIDAL (cosa che non sempre avviene). Dalle due ditte iniziali (che allora portavano i nomi di Championchip e Winningtime) al proliferare odierno di queste società (ne ho già contate sei e forse sono di più) c’è da pensare che sia un investimento proficuo, a carico, ovviamente, dell’organizzatore (che poi in parte si rivale sull’iscritto, cui viene quasi sempre richiesta una cifra suppletiva per spese di gestione). 
Segue la definizione dei premi di classifica con relativa scaletta - oggi ci sono una ventina di categorie per un minimo di cento premi individuali più quelli di società - e del premio di partecipazione per tutti gli iscritti. Una volta approvato il budget di spesa inizia la ricerca del fornitore al minor costo possibile, tenendo conto delle tasse da pagare alla FIDAL (o all’EPS) e delle regalie ai collaboratori. 
L’ultimo impegno, il più delicato, è la predisposizione di tutti i servizi previsti nel dispositivo, l’assegnazione ad ogni collaboratore dei suoi compiti, il controllo puntuale di ogni particolare; il giorno della gara, tutto deve essere in ordine, non parliamo poi dell’emergenza attuale che si protrae da oltre due anni. Il COVID è giunto come un fulmine a cielo già nuvoloso, le maratone dopo l’euforia del primo anno (2017, con 60.928 partecipanti) sono andate in calando. Se il 2017 aveva segnato un incremento di 5.480 partecipanti nelle maratone e oltre 207.000 presenze nelle mezze maratone, i risultati, soprattutto dal punto di vista economico, furono deludenti e il 2018 e il 2019 ne pagarono le spese: 53.019 classificati nel 2019 e il crollo del 2020 a 3.197; poi l’anno scorso 23.484, quest’anno a un mese dalla fine 30.246, forse si potrà arrivare a 40.000.

Ma intanto la FIDAL ne ha pensata un’altra, anche le gare su 5 e 10 chilometri entrano nel calendario Nazionale, con omologazione di 200 euro e tassa nazionale di € 2.250 per le Gold e € 1.800 per le Silver; per le Bronze (bontà sua) è ammessa l’approvazione regionale.

Chissà perché mi viene in mente la leggenda (falsa ma densa di simboli) sulla regina Maria Antonietta di Francia che chiedeva perché il popolo stesse protestando: quando le risposero “non ha il pane”, disse stizzita “Mangino le brioches”.

Il problema è “la stanza dei bottoni”: finché una legge elettorale ancorata ad uno Statuto obsoleto darà privilegi solo alla casta che svolge attività su pista, consentendo che la maggioranza dei voti sia in mano al dieci per cento delle società, nulla potrà cambiare. Occorrerebbe tenere conto non solo delle graduatorie basate sulle prestazioni su pista, ma anche a quelle su strada, premiando gli organizzatori delle manifestazioni realizzate con cura e professionalità.

La nascita di una nuova associazione degli organizzatori è l’occasione giusta per promuovere finalmente la corsa su strada: l’unione fa la forza, speriamo che sia la volta buona.

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Giovedì, 27 Ottobre 2022 17:53

Correre in salute da “amatori”: ma si può?

Noi podisti corriamo per sport nel senso letterale del termine, “diporto, svago”, e il Podismo è cominciato così.

Purtroppo l’inferno è lastricato di buone intenzioni e spesso le cose non vanno come si vorrebbe. Tutti noi abbiamo una spada di Damocle che ci pende sulla testa, la VISITA di idoneità agonistica annuale, 50/60 (più o meno) “euri”.

Può capitare, e capita, che qualcosa non vada bene e allora “per il rilascio di idoneità sportiva si richiede VISITA CARDIOLOGICA + ECOCARDIOGRAMMA”. Il centro medico di idoneità sportiva a cui ti sei rivolto, propone: “possiamo fare tutto noi”. “Costo?” 160 euro. A quel punto, armandoti di pazienza, vai del medico di base e ti fai ordinare gli esami richiesti. Poi vai a un centro medico convenzionato e comincia la via crucis: “per la visita cardiologica prima di TRE mesi non se ne parla, ci sarebbe un posto libero a…. (120 km), se vuole possiamo fargliela a pagamento fra TRE giorni, costo 60 euro”.
Per l’Eco presso una struttura pubblica il primo posto libero è fra SEI mesi: visto il costo prenoti da un privato, prima che si finisca a gennaio.

Intanto la stagione podistica passa e va, alla fine torni al centro medico sportivo con tutti i documenti richiesti, che a te sembrano positivi… e il dottore ti rilascia il sospirato certificato di idoneità, ma con la sorpresa: “Idoneità alla pratica sportiva NON agonistica.”

Allora vai a cercare una soluzione e scopri nello Statuto FIDAL:  Articolo 5 – Affiliati e tesserati, comma 2) Possono tesserarsi alla FIDAL: l) Gli AMATORI. Sono le persone fisiche appartenenti alle categorie individuate nel Regolamento Organico che svolgono esclusivamente attività ludico motorie e Amatoriali in maniera non organizzata e non continuativa.

Vedi, Regolamento Organico: Articolo 10, Categorie:

Gli AMATORi (20 anni e oltre). Svolgono attività ludico-motoria e amatoriale. Possono partecipare a occasionali manifestazioni Non Stadia, solo depositando, all’atto dell’iscrizione, certificazione idonea per il tipo di attività esercitata.
Gli AMATORI possono accedere al tesseramento individuale senza vincolo sportivo o associativo con alcuna società affiliata.

C’è dunque la possibilità di correre da Amatore anche col certificato “non agonistico” ricevuto. Ma vai ad esaminare i tesseramenti e le categorie federali e non trovi gli Amatori. Eppure ricordi che per molti anni la categoria Amatori è esistita, vai a controllare a ritroso e scopri che è sparita nel 2016, anno di introduzione della Runcard. Strana coincidenza.

Per chi ha vissuto il podismo fin dagli inizi - sono ormai passati 50 anni - appare chiaro lo stravolgimento che ha subito nel tempo. Basta prendere un Almanacco Illustrato degli anni ’90, e troviamo un elenco delle Società ben diverso da quello odierno, divise tra Maschili e Femminili: Assolute, Giovanili, Amatori, Montagna; anche le manifestazioni erano divise tra internazionali, nazionali, regionali, provinciali giovanili e amatori.

Il Decreto Ministeriale del 18/2/82 definiva Atleta non agonista tutti coloro che svolgono attività organizzate dal CONI, da Società Sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, agli Enti di Promozione Sportiva, che non siano considerati atleti agonisti; ma all’articolo 1 precisava: la qualità agonistica è demandata alle Federazioni Sportive Nazionali o agli EPS.

In un primo tempo, fino al 2015, la FIDAL limitò la categoria Amatori (TM) dai 23 ai 34 anni, con la postilla “Gli Amatori svolgono solo attività promozionale non agonistica”. E fece passare noi Veterani (chiamavamo così gli over 35/40) a Master agonisti
Qualora scelgano di fare attività agonistica si devono tesserare per le categorie agonistiche e possono effettuare il passaggio , nell’ambito della stessa società, anche nel corso della stagione sportiva.

Dal 2016, come ho detto prima, gli “amatori” Fidal sono totalmente spariti, stabilendosi che l’attività non agonistica riguarda solo la categoria Esordienti (5 – 12 anni).

Ma questo non è un abuso, dal momento che lo Statuto prevede la figura dell’Amatore, e il Regolamento Organico stabilisce le regole per il suo tesseramento?
Ai posteri l’ardua sentenza, noialtri sudditi chiniam la fronte….

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Due sentenze che riguardano il nostro mondo sono state pubblicate l‘8 agosto, a seguito di una lunga serie di accuse e controaccuse che hanno popolato i social nell’ultimo biennio.
Il Tribunale federale della Federazione Italiana di Atletica Leggera ha provveduto a squalificare l’ultrarunner Luisa Betti per dodici mesi per: “aver quantomeno dall’anno 2012 e sino all’anno 2019 prodotto, utilizzato e comunque beneficiato di un documento di identità falsamente alterato recante quale propria data di nascita il 27/08/1987 anziché la reale del 27/08/1985, utilizzando altresì e falsamente dichiarando mediante apposizione di rituale sottoscrizione, plurima certificazione medica recante tale data di nascita del 27/08/1987”. Lo stesso documento era stato prodotto anche al Tribunale Nazionale Antidoping nel procedimento a carico della stessa atleta.

Il Tribunale, accettando l’intervenuta prescrizione “per le condotte dell’incolpata tenute negli anni 2012 e 2013, in relazione alle competizioni alle quali l’incolpata aveva partecipato, essendosi concluse le relative stagioni sportive da oltre otto anni” e considerando “che non risulta provata la sussistenza di un effettivo vantaggio goduto dall’incolpata in ragione dei comportamenti antiregolamentari ascrittile né la sussistenza del dolo specifico, che giustificherebbe l’applicazione delle aggravanti richieste dal Sostituto Procuratore Federale”, ha applicato lo squalifica di dodici mesi, rispetto ai tre anni richiesti dall’accusa.

Infine, lo stesso Tribunale ha disposto “la trasmissione degli atti alla Procura Federale, per le valutazioni di competenza in ordine ad altri eventuali profili di responsabilità emersi nel corso dell’udienza innanzi al Tribunale Federale in relazione alle società coinvolte nei tesseramenti della signora tesserata Luisa Betti nonché in relazione alla redazione e sottoscrizione dei certificati di idoneità agonistica da parte dei medici sportivi che li hanno rilasciati”.

Altra sentenza del Tribunale Federale, con protagonista sempre la Betti, che aveva segnalato alla Procura federale “comportamenti disciplinarmente rilevanti posti in essere dal signor Carlo Esposito (all’epoca dei fatti non tesserato FIDAL e, pertanto non più oggetto del presente procedimento), dal tesserato signor Marco Mazzetto e dalla signora Federica Boifava (all’epoca dei fatti tesserata FIDAL), e la “pagina facebook aperta al pubblico e denominata ‘Carl Marc’ e amministrata dal signor Marco Mazzetto, per plurime frasi denigratorie e offensive della signora ”. La Procura aveva altresì ricevuto “segnalazione a firma del signor Marco Mazzetto, con la quale si evidenziava di aver ricevuto plurime offese da parte della signora Luisa Betti tramite la medesima pagina facebook aperta al pubblico e denominata Carl Marc”.

La Procura, considerando anche le responsabilità oggettiva delle società  per le quali Betti e Mazzetto erano stati tesserati, “all'esito dell'istruttoria e analizzata la documentazione in atti, nonché le difese delle parti costituite, ha ravvisato la responsabilità di tutti i soggetti deferiti, ad eccezione della Stars Bergamo Atletica”, mentre per la signora Boifava “non emergevano comportamenti illeciti nei confronti della signora Bett:, ma la stessa Boifava durante la prima audizione offendeva la Procura Federale e il suo operato, oltre a non partecipare alle successive audizioni”, applicando le seguenti sanzioni:

- l’ammonizione per la tesserata Luisa Betti (tess. JL000 310- Società MT073);

- la sanzione della sospensione di mesi 15 (quindici) per il signor Marco Mazzetto (tess. GB 7366 - Società BO468);

- la sanzione della sospensione di mesi 9 (nove) per la signora Federica Boifava (già tess. RR368826): non emergevano comportamenti illeciti nei confronti della signora Betti da parte della signora Boifava, la quale, tuttavia, durante la prima audizione offendeva la Procura Federale e il suo operato, oltre a non partecipare alle successive audizioni;

- la sanzione dell’ammenda pari a euro 500,00 (cinquecento/00) per la GS Athlos Matera (tess. MT073);

- la sanzione dell’ammenda pari a euro 333,33 (trecentotrentatre/00) per l’ASD Unione Sportiva Zola Predosa (già tess. BO571);

 - la sanzione dell’ammenda pari a euro 333,33 (trecentotrentatre/00) per l’ASD Triiron (tess. MT073)

 - l’assoluzione della società Stars Bergamo Atletica (tess. BG795). 

Per completezza informativa, precisiamo che le società Athlos MT  (condannata), Bergamo Stars (assolta)  sono quelle presso cui è stata tesserata Luisa Betti; la US Zola Predosa e la Triiron (condannate) sono le società di Mazzetto. 

DOWNLOAND PDF "SENTENZA FALSIFICAZIONE BETTI"

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Sabato, 25 Giugno 2022 21:23

Il generale Parrinello va in pensione

Fra pochi giorni il Generale Vincenzo Parrinello andrà in pensione, ha appena compiuto 64 anni, di cui 37 passati nello sport. (Qui sotto pubblichiamo un largo stralcio del suo saluto di congedo, e il comunicato della Guardia di Finanza su un cimelio tempestivamente assegnatogli). 
A leggere il suo curriculum da responsabile, iniziato dalla sezione Atletica Leggera delle Fiamme Gialle nell’85 fino ai giorni nostri, si resta colpiti dalla sua attività, che lo ha visto impegnato anche nella Pallavolo, nello Sci, nella Canoa e naturalmente nel CONI: un uomo per tutte le stagioni, verrebbe da dire.
Venendo agli ultimi tempi, è stato per otto anni alla Fidal il vice di Giomi; le elezioni del 2020 sembravano l’occasione per diventare presidente, ma il COVID ci ha messo la coda e a furia di rinvii  si è arrivati al 31 gennaio 2021.
La vittoria era a portata di mano, visti gli avversari: Stefano Mei, già battuto sonoramente quattro anni prima da Giomi, e Fabbricini, un outsider di 76 anni.  
A sostenere Parrinello i “Volonterosi” di Insieme per l’Atletica, che da due anni portavano avanti un progetto di cambiamento nella gestione dell’atletica, un rinnovamento richiesto e sperato da tutti. 
La prima votazione aveva visto Parrinello con 24.286 voti (41,17 %) davanti a Mei con 21.563 (36,56 %) e Fabbricini 13.140 (22,27 %), su un totale di voti 58.989.
Ma al ballottaggio Mei è salito a 31.051 (53,6%), contro i 26.917 di Parrinello (46,4% ): totale voti 57.968, un migliaio di astenuti; chiara manifestazione di sfiducia, visto che i Volonterosi di Parrinello avevano conquistato sette delle dodici poltrone: Sergio Baldo 24.581, Grazia Maria Vanni 22.745, Oscar Campari 22.396, Annarita Balzani 21.958, Sandro Del Naia 21.615 ai primi cinque posti dei dirigenti, e due atleti Elisabetta Artuso 61 e Margherita Magnani 93.

Cosa farà adesso Parrinello? Come tutti i pensionati si cercherà un hobby per passare le giornate o continuerà a occuparsi di Atletica; e con chi?
Dopo tanto impegno nello sport, gli auguro un meritato riposo. 

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Il Grazie! di Vincenzo Parrinello (24 giugno)

Dopo poco meno di 40 anni nella Guardia di Finanza, quasi interamente trascorsi nelle Fiamme Gialle e nello sport, giovedì 30 giugno lascerò il servizio attivo. È stato un percorso straordinario e ricchissimo di soddisfazioni, ed in questo momento sento il dovere di manifestare la mia profonda e sincera gratitudine per quanto, da varie parti, ricevuto.

Innanzitutto, il mio grazie va alla Guardia di Finanza, che mi ha dato la possibilità di maturare questa esperienza e di arricchire, negli anni, il mio bagaglio professionale, coniugando il mio lavoro con una delle mie più grandi passioni, lo sport. Di questo privilegio sono e sarò sempre consapevole e profondamente grato.

In secondo luogo, il mio ringraziamento va agli atleti, non soltanto per le tantissime ed irripetibili emozioni che mi hanno regalato in tutto questo tempo, ma anche per quello che mi hanno insegnato. E’ da alcuni di loro, infatti, che ho imparato il valore della tenacia, del tener duro e del sapersi rialzare superando momenti davvero terribili; da altri, ho cercato di mutuare l’equilibrio, la correttezza, e la capacità di saper rivestire ruoli anche molto diversi rimanendo se stessi; infine, da alcuni, che hanno ad esempio devoluto cospicui premi o in un caso un anno intero di stipendio agli orfani dei militari della Guardia di Finanza, ho avuto incredibili esempi di generosità e sensibilità verso i meno fortunati.

Ho sempre pensato che il primo compito di un dirigente sportivo fosse nei loro confronti, e consistesse nell’adoperarsi senza risparmio per metterli nelle migliori condizioni possibili per esprimere il loro potenziale: per questo fine ho impiegato tutte le mie energie, ma sento comunque di dover chiedere scusa a tutti coloro nei confronti dei quali, pur involontariamente, non fossi riuscito a raggiungerlo.

Non mi sono mai sentito un uomo solo al comando, e per questo desidero manifestare la mia gratitudine ai miei superiori, per la fiducia che mi hanno sempre dimostrato, a tutti i colleghi con i quali siamo riusciti a realizzare un grande gioco di squadra ed ai collaboratori che sono stati al mio fianco in questo lungo cammino: senza di loro non avrei potuto certo realizzare le iniziative ed i progetti con cui ho cercato di arricchire, spero riuscendo più spesso che fallendo, il percorso delle Fiamme Gialle, ed a loro riconosco come seguirmi e supportarmi non sia sempre stato facile.

Anche a tutti gli operatori della comunicazione devo il mio grazie, tanto a coloro che hanno sempre dimostrato vicinanza ed attenzione al mio operato, quanto a chi non mi ha risparmiato critiche, aiutandomi a mettermi in discussione e a capire prima e meglio dove avessi sbagliato.

Ed ancora, un grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini delle Istituzioni, ai dirigenti sportivi, ai tanti partner, agli amici, che con passione ed entusiasmo ci sono stati vicini nelle nostre iniziative ed hanno reso possibili i nostri progetti, spesso ambiziosi ed altrettanto spesso innovativi. Mi piace ricordare, solo tra gli ultimi, l’Asta di beneficienza e il Meeting We run together organizzati con gli amici di Athletica Vaticana, la caratterizzazione della Metro Cipro in occasione del Centenario dell’atletica, il Premio Fiamme Gialle Studio e Sport, il Progetto Sport e Legalità, il Bilancio Sociale.

Come dicevo all’inizio, saluto tutti dopo un periodo lunghissimo e ricco di soddisfazioni professionali ed umane, ma anche di difficoltà, e tutto rimarrà per sempre nel mio cuore. Ma se mi dovessero chiedere se c’è qualcosa di cui oggi mi sento particolarmente fiero, risponderei di essere orgoglioso di due cose: di aver partecipato, con le Fiamme Gialle, ad una profonda e radicale trasformazione del modello di Gruppo Sportivo Militare, implementando la naturale vocazione dell’alta qualificazione tecnica con l’organizzazione di eventi, l’attenzione ai giovani ed al territorio, la collaborazione con la Scuola, l’attenzione al sociale; e di aver sempre orientato la mia azione al rispetto delle regole, restando sempre fedele a quei valori, con cui sono cresciuto e che sono stati alla base della mia educazione, anche quando questo è costato qualche risultato, o la rinuncia a perseguire qualche pur prestigioso obiettivo personale.

Lascio le Fiamme Gialle, cui mi lega un sentimento che potete ben immaginare, in ottime mani: solo una responsabile organizzazione può far crescere lo sport ed i suoi meravigliosi e straordinari valori.

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Comunicato stampa Fiamme Gialle (25 giugno)

Il Generale Vincenzo Parrinello e l’Avvocato Giovanni Fontana “Maestri di sci Honoris Causa”

Stamani, nell’ufficio del Presidente del Coni Giovanni Malagò, cerimonia di consegna dell’attestato di “Maestro di Sci Honoris Causa” al Gen. B. Vincenzo Parrinello e all’ Avv. Giovanni Fontana. Il riconoscimento, istituito dal Collegio Regionale Maestri di Sci del Lazio diversi anni fa, nasce con lo scopo di premiare tutte quelle persone che partecipano attivamente al mondo dello sci e alla formazione dei suoi maestri. Il Collegio quest’anno ha deciso di gratificare il Generale Parrinello come figura istituzionale e l’Avvocato Fontana per la sua presenza sul territorio.

Presenti alla Cerimonia, oltre al Presidente Malagò, il Presidente del Collegio Regionale Lazio Marco Bonamico, gli ex Presidenti Alessandro Falez ed Enrico Gabrielli, il Segretario del Collegio Giorgio Tognetti, il Vicepresidente del Collegio Simona Frigieri, il Consigliere del Collegio Stefano Magliocchetti e i maestri già insigniti del riconoscimento il Prof. Marco De Vincentiis, il Dott. Vittorio Angela e il Gen. Edoardo Valente.

 

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Mi è stato cortesemente chiesto un chiarimento sulla questione delle gare non competitive disputate insieme alle gare agonistiche sulle distanze in un certo senso ‘avocate’ dalla Fidal.

Bisogna anche partire da una nota esplicativa del Ministero della Salute del 17/6/2015 relativa al Decreto dello stesso Ministero dell’ 8/8/2014, secondo la quale “le definizioni riguardano esclusivamente i tesserati in Italia, anche quando questi ultimi partecipano ad attività non agonistiche che si svolgono in Italia”.

(Nella casistica non rientrano le manifestazioni ludico-motorie, non organizzate da FIDAL ed EPS, ad esempio per le feste patronali).

Lo Statuto Fidal all'articolo 5 parla degli Amatori, che possono tesserarsi liberamente: e la legge sulla tutela sanitaria ne teneva conto, infatti la visita agonistica è prevista per i competitivi, la visita "non competitiva" è prevista per i tesserati FIDAL ed EPS NON competitivi (di sana e robusta costituzione rilasciata dal medico di base).

Il problema, come è noto, risale alle limitazioni che leggi e circolari imponevano per gli atleti stranieri (per esempio, tedeschi, svizzeri, statunitensi ecc.), nelle cui nazioni non è prevista la visita agonistica per partecipare a una gara competitiva, ma in Italia erano ‘dissuasi’, danneggiando così gli organizzatori italiani rispetto ai loro omologhi stranieri.

Nel 2017 l’onorevole Sbrollini presentò una mozione sulla partecipazione degli stranieri alle maratone e mezze maratone italiane, frenata appunto dalla normativa vigente in tema di tutela sanitaria.

Tre anni dopo l’onorevole Lupi tornò alla carica chiedendo un intervento deciso in materia.

Finalmente la FIDAL nel 2020 introdusse una novità importante nell’organizzazione delle manifestazioni non stadia, apportando lievi modifiche, e giungendo così all’attuale normativa.

 

  1. Nella stessa manifestazione non possono essere organizzate gare non competitive con partecipazione di cittadini italiani tesserati e non tesserati sulla distanza di Maratona e Mezza Maratona anche se con partenza differita.

E’ consentita l’organizzazione di gare non competitive con finalità turistico/sportive sulla stessa distanza, svolte al di fuori dell’egida federale, con partecipazione dei soli cittadini stranieri non tesserati.

4.1 Tale evento non competitivo con finalità turistico/sportive non ricade sotto l’egida della FIDAL e i cittadini stranieri non tesserati potranno partire nelle griglie predisposte per la gara agonistica, fermo restando l’obbligatorietà di identificazione degli stessi con pettorali dedicati.

Dovranno altresì essere inseriti in ordine alfabetico di arrivo distinto.

4.2 E’ di competenza degli Organizzatori della manifestazione non competitiva con finalità turistico/sportive l’applicazione di quanto previsto dalla nota esplicativa del Ministero della Salute del 17/6/2015 relativa al Decreto  del Ministero della Salute del 8/8/2014.

 

Dunque largo agli stranieri, ma con limiti abbastanza stringenti, pur non essendoci l’egida della FIDAL: è un notevole passo avanti per la crescita delle nostre Maratone e Mezze maratone.

Ma toccherà, come sempre, agli Organizzatori applicare le disposizioni in maniera corretta indicando, ad esempio, la nazionalità dei partecipanti per il necessario controllo del Gruppo Giudici Gare, al quale compete la gestione tecnica ufficiale di tutte le manifestazioni, in base ai principi generali di cooperazione, mutualità e solidarietà.

Ciò comporta alcuni obblighi non scritti, ma logici per i Comitati  territoriali: se i "turisti" possono correre con gli agonisti pur con pettorale specifico (nelle griglie predisposte per la gara agonistica), il Gruppo Giudici Gara dovrebbe controllare che i non competitivi siano STRANIERI non tesserati, dunque occorrerebbe l'elenco degli iscritti "turisti" con la nazionalità (basarsi solo sul cognome oggi non chiarisce a sufficienza). Infine, sempre a carico dei Giudici è la stesura dell'ordine di arrivo, pur col supporto dei chip, quindi il Delegato Tecnico dovrà controllare due ordini di arrivo, quello agonistico e quello "turistico".

 

Non garantisco sulla facile applicabilità delle norme.

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Domenica scorsa si è disputata la Maratona del Lago di Garda (anzi, ufficialmente Lake Garda 42/21), con 657 classificati, e la Mezza 756; tempi modesti (la vincitrice, se avesse corso a Milano sarebbe arrivata dopo il 30° posto, mentre nell’assai più modesta Russi arrivava quinta; il vincitore uomo finiva dopo il 15° a Milano, e sarebbe stato secondo a Russi dove pure si è corso in versione amatoriale); ma numeri di partecipazione senza dubbio positivi, con quote d’iscrizione non certo contenute, dai 45 e 35 per le due distanze versando il 20 giugno 2021, ai 73 e 63 del 20 marzo 2022.

La domanda che è venuta agli esperti e un po’ anche agli ignari della materia: “Ma come è possibile che la FIDAL abbia consentito la presenza di una maratona e mezza maratona a 150 km da Milano dove si disputava la 20^ Gold Marathon?” (si veda anche il commento di "Tommaso" su queste colonne).

In base alla Convenzione appena firmata FIDAL – EPS l’allegato 1 al capitolo 3 “Attività sportiva” riporta quanto segue:

3.1 Maratona e Mezza Maratona, nonché tutte le distanze standard (5- 10- 15 – 20 – 25 – 30 – 100 km) individuate da World Athletics per le quali la FIDAL è l’unico ente a certificare e omologare il percorso e le prestazioni..

3.3 Nel caso di manifestazioni FIDAL non stadia inserite nel calendario da EPS i tesserati FIDAL, Runcard ed EPS potranno partecipare reciprocamente alle rispettive manifestazioni in forza del proprio tesseramento, a condizione che le manifestazioni EPS vengano comunicate e concordate limitatamente  e concordate limitatamente ai casi di concomitanza, al Comitato territoriale FIDAL di riferimento secondo le seguenti tempistiche: entro il 31 dicembre – primo quadrimestre, 30 aprile – secondo, 31 agosto terzo.

Non era possibile che la Lombardia avesse concesso una concomitanza, oltre a tutto irregolare in base al comma 3.1. Cosa era successo?

Accertato per quanto possibile che la Lake Garda non fosse FIDAL né EPS, la domanda era: chi è l’organizzatore? Sul sito della manifestazione si legge COMMUNICO GmbH, Prof-Max–Lange Platz 15 - 83646 Bad Toelz – GERMANIA (dunque, una cittadina termale a 50 km da Monaco di Baviera, e gemellata con San Giuliano Terme, Pisa).

Dunque si tratta di una Società tedesca specializzata in avvenimenti, che organizza in Italia una manifestazione INTERNAZIONALE senza chiedere permesso a nessuno; perfettamente regolare, la globalizzazione, oltre a tutto all’interno della Comunità europea, consente la libera concorrenza.

La pretesa esclusiva FIDAL sulle maratone e mezze maratone è una “grida” non sostenibile; l’omologazione del percorso e dei risultati sì, in base al Regolamento Internazionale; il calendario condiviso, sì, in base ad una Convenzione, che poi mostra falle da tutte le parti: in molti dispositivi EPS si legge tranquillamente km 21,097 o 42,195 omologati - giudici EPS (?!).

D’altra parte al podista medio poco importa il risultato quanto invece l’organizzazione e l’amenità del percorso (è più gratificante correre lungo le rive di un lago o nelle strade soffocanti di una città inquinata?).

E’ ora che la FIDAL riveda i criteri su cui ha impostato la sua politica non stadia: stop a regole e regolette, che nessuno o quasi rispetta; anche i Comitati territoriali si vedono costretti a scendere a patti con gli organizzatori e accettare manifestazioni su 21 o 42 km con nomi fantasiosi, purché non parlino di Maratona o Mezza Maratona (come nei primi tempi della peste di Milano, non si poteva parlare di peste; idem poi ai tempi del colera di Napoli secondo i tg Rai), in una commedia da “Io so che tu sai che io so” dove Alberto Sordi e Monica Vitti sanno tutto del coniuge ma preferiscono tirar diritto guadagnandoci entrambi.

 

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La notizia del giorno 20 luglio sul sito della Federazione non è la “mostruosa” spedizione su Tokyo (ma i Giochi si faranno?), la più imponente di sempre: 76 atleti, di cui 64 con le stellette, ma quella titolata Consiglio, ancora uno stop su Roma 2024.

Come già accaduto una settimana fa, l'assenza di sette consiglieri impedisce di deliberare la costituzione della nuova Fondazione per l'organizzazione degli Europei. Il Presidente Mei: ''Valuterò ogni azione con la dovuta urgenza''.

Cosa sta accadendo a Roma?

Nel comunicato si mette in evidenza l’assenza dei sette consiglieri aderenti ad “Insieme per l’Atletica”, problema che avevamo già evidenziato il giorno delle elezioni del nuovo Consiglio Federale, con un presidente che poteva contare solo su quattro dei dodici consiglieri.

Per amore della verità, occorre esaminare le mosse del Presidente in questi cinque mesi di mandato.

Nella prima riunione ha posto all’approvazione del Consiglio la nomina a Segretario Generale del dottor Alessandro Londi. Come ha fatto notare la consigliera Anna Rita Balzani, la nomina senza bando pubblico è un’anomalia grave, oltre tutto senza un’informativa ai consiglieri. La delibera è stata approvata a “maggioranza” con otto astenuti (!?)

- Revisione del contratto con Infront dal primo luglio con possibile annullamento, anche perché la pandemia ha prosciugato gli introiti.

- Ultimo colpo a sorpresa: la modifica dello statuto della Fondazione Roma 2024 sorta per gli Europei di Atletica leggera a Roma. Il presidente onorario Gianni Gola si è detto disponibile a entrare nel nuovo comitato organizzatore.

Il Consiglio Federale del 20 luglio aveva proprio questo argomento: Comitato organizzatore dei Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024. - Costituzione nuova Fondazione e delega al Presidente Federale agli adempimenti conseguenti e all’eventuale nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione.

Il Presidente Mei dichiara: "Non comprendo questo atteggiamento, sicuramente non riferibile alla critica politica giacché, a leggere taluni comunicati, la maggioranza del Consiglio non sarebbe con me.”

Come stanno le cose?

La Fondazione Roma 2024 deliberata dalla FIDAL sta operando da sei mesi, lo Statuto prevede la partecipazione di FIDAL, CONI, Sport e Salute, Comune di Roma, Regione Lazio e Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio.
La Fondazione ha rispettato gli accordi con European Athletics, manca solo il versamento di € 100.000, già deliberato da FIDAL.

Mei propone di far recedere i soggetti aderenti alla Fondazione in quanto l’iter di riconoscimento e il conferimento della personalità giuridica necessitano della presenza del patrimonio, cioè il versamento di cui sopra: basta farlo e tutto è risolto.
Questa azione oltre a tutto non garantisce la nuova adesione dei soggetti interessati, i quali potrebbero portare in giudizio la FIDAL per mancato adempimento delle condizioni previste.

Nel comunicato di convocazione del Consiglio del 20 luglio si fa riferimento a delega al Presidente Federale agli adempimenti conseguenti e all’eventuale nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione.

“Chi pensa male fa peccato, ma spesso ci azzecca”… sembra di capire che il Presidente voglia avere carta bianca nella gestione di Roma 2024; fin dall’inizio del suo mandato ha posto un problema che non c’è, e che potrebbe portare ad una cancellazione degli Europei all’Italia.

C’è di più, la mancanza di una maggioranza coesa, e il timore di essere sconfessato da votazioni contrarie, obbliga il Presidente a trovare soluzioni al limite. E’ la situazione di stallo, che avevamo previsto il giorno delle elezioni: ma quanto di tutto ciò sarà realizzabile, a prescindere dalla situazione congiunturale sfavorevole, se la maggioranza del Consiglio, che aveva aderito ad un altro programma, non si sentirà di votare a favore? E’ questa la spada di Damocle che sarà difficile scansare.

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Lunedì, 17 Maggio 2021 20:10

Grifonissima: correte pure, ma fuori classifica

Alla fine il pasticciaccio brutto della “Grifonissima”, la stracittadina per eccellenza di Perugia, va a finire in una farsa.  I 10 figli di un dio minore tesserati con l’Endas,  ai quali era stata rigettata l’iscrizione alla gara con una modifica retroattiva del regolamento,  sono stati autorizzati a gareggiare dai locali sceriffi della Fidal.  Tutto questo a seguito della dura presa di posizione della Podistica Volumnia Sericap, la squadra a cui appartengono i citati 10 “eretici” amatori,  che minacciava di ricorrere alle vie legali per tutelare i diritti dei propri aderenti.

http://podisti.net/index.php/commenti/item/7175-grifonissima-ed-eps-leggi-retroattive-e-convenzioni-capestro.html

Ma, con la classica toppa peggiore del buco,  gli stessi sceriffi hanno successivamente imposto a chi gestisce le classifiche di depennare dall’ordine d’arrivo tutti coloro i quali non fossero in possesso almeno di una Runcard, ovvero il fantastico strumento burocratico inventato dalla Fidal per ottenere la felicità sportiva.

In questo modo l’unica soddisfazione che resta alla stragrande maggioranza dei podisti dopo la fatica di una corsa,  ossia la propria presenza in un ordine d’arrivo,  è stata negata all’esiguo manipolo di faticatori, rei di non voler sottostare all’obbligo del doppio tesseramento imposto dalla Fidal per partecipare alle competizioni che si svolgono sotto la propria egida e che, nell’era del Covid-19,  debbono essere tutte inserite nel calendario nazionale.

Trattasi di un impressionante labirinto burocratico che la gran parte dei podisti amatoriali italiani ignora completamente e che, così come accade in tanti altri settori della vita sociale ed economica del Paese,  rappresenta un elemento depressivo per la crescita dello stesso movimento amatoriale.

In questo, tanto per cambiare, l’Italia costituisce l’ennesimo cattivo esempio tra la nazioni europee, dato che fuori dei nostri confini si partecipa alle corse podistiche di massa con la semplice liberatoria.  Noi invece, che siamo senz’altro i più bravi nell’irreggimentare ogni attività umana,  imponiamo a tutti l’iscrizione ad una società sportiva,  una copertura assicurativa e il possesso di un certificato medico per l’attività agonistica.  Ma da qualche anno tutto ciò non basta più:  senza una tessera Fidal o una Runcard oramai non si va quasi più da nessuna parte.

Runcard che era stata proposta con l’intento,  sulla carta condivisibile,  di raccogliere i podisti che correvano senza alcuna tessera, i cosiddetti cani sciolti,  ma che alla fine si è trasformato in uno strumento utile per far cassa, trascinando letteralmente verso l’affiliazione alla Fidal una massa di atleti e di società che, almeno in molti casi, sembrano aver scelto il costoso male minore per poter continuare nella loro attività sportiva.

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Scriviamo per una breve precisazione riguardo ai commenti pubblicati in calce all’articolo “Se non siete Fidal non sarete Grifonissimi?” del 30/4.

http://podisti.net/index.php/commenti/item/7162-se-non-siete-fidal-non-sarete-grifonissimi.html

In merito al sospetto di nostra cattiva fede nella vicenda, pur non potendo produrre copia ufficiale del regolamento di gara valido fino al 30/4 e poi ritirato (lo abbiamo letto, non scaricato, non pensavamo certo di dover raccogliere delle “prove”…), segnaliamo comunque questo post della testata locale TuttoRunning che, il 24/4, lo ha pubblicato integralmente. (vedi sotto uno stralcio, da cui addirittura appare la possibilità di partecipare con semplice certificato medico agonistico! NdR)

Quanto invece alle critiche verso gli EPS non possiamo che associarci, in quanto anche su questo versante la situazione è sconfortante: basti ricordare l’insipienza mostrata in occasione della firma delle ultime convenzioni col CONI, in virtù delle quali è stata sancita, senza colpo ferire, la fine della reciprocità (che storicamente equiparava i tesserati FIDAL e quelli EPS ai fini della partecipazione alle gare di qualunque tipologia) per lasciare il posto ad un’autentica aberrazione come la RunCard-EPS: cosa che, almeno nella nostra regione, ha comportato la quasi totale scomparsa degli EPS nell’ambito del podismo.

 Del disegno egemonico della Fidal e dell’insipienza degli EPS – di cui anche l’increscioso evento occorso con la Grifonissima è un evidente risultato – fanno le spese le piccole società come la nostra (che non possono permettersi l’affiliazione alla Fidal), il calendario delle gare (che si impoverisce, essendo queste ultime sempre più difficili da organizzare) e i podisti stessi, che si trovano sempre più costretti entro regole inutili e scoraggianti, a gare e tesseramenti più costosi, a fruire di un’offerta di gare sul territorio sempre più uniformata sui soli grandi eventi e senza più quella ricchezza di iniziative di cui abbiamo goduto per decenni.

Non ci sembra un grande progresso…
Grazie dell’attenzione che avete voluto riservarci.

 

Estratto dal regolamento originale

La partecipazione è individuale, aperta a tutti coloro che hanno compiuto il 18° anno di età, tesserati FIDAL, Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI o in possesso di prescritta dichiarazione sanitaria di idoneità a svolgere atletica leggera a livello agonistico.

 

16° CRITERIUM NAZIONALE DIPENDENTI UNICREDIT

TROFEO “LUCA ROSI”

Regolamento

UniCredit Circolo Umbria, in occasione della manifestazione podistica Grifonissima, organizza il 16°Criterium Nazionale Dipendenti Gruppo Unicredit. Il Criterium è riservato ai dipendenti UniCredit in servizio e in quiescenza tesserati con FIDAL o altri enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e in possesso di prescritta dichiarazione sanitaria di idoneità a svolgere atletica leggera a livello agonistico.

 

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Venerdì, 30 Aprile 2021 16:01

Se non siete Fidal non sarete Grifonissimi?

Ancora una volta, e almeno nella mia regione, l’Umbria,  la Fidal cerca di imporre in modo sempre più sfacciato il suo monopolio nel mondo del podismo amatoriale.  In una delle poche gare attualmente in calendario, la oramai storica Grifonissima, popolare kermesse perugina giunta alla 40° edizione in programma il 16 maggio,  è accaduto l’ennesimo fattaccio:  ad iscrizioni concluse,  la Fidal ha imposto agli organizzatori di escludere gli appartenenti agli enti di promozione sportiva che non fossero in possesso della famigerata runcard. 

Stiamo parlando di appena 16 podisti su 500,  i quali avevano già versato tramite bonifico la quota di iscrizione e che sono stati contattati informalmente dai responsabili della Dream Chrono, la società che gestisce le iscrizioni e il cronometraggio, che hanno comunicato loro di essere stati esclusi dalla gara a termini di regolamento Fidal.

Ora, a quanto si capisce dopo un rapido giro di telefonate,  sembra che la cosa sia andata in questi termini:  in origine la competizione era open, come lo è sempre stata, tant’è che gli ignari organizzatori, all’oscuro dei contorti regolamenti della Fidal nei quali è vietato far partecipare i tesserati agli Eps nella competizioni inserite nel calendario nazionale, hanno incluso anche questi ultimi, come è possibile osservare nel relativo regolamento ancora consultabile online.

(Si veda anche la dichiarazione dell’organizzatore al “Corriere dell’Umbria” del 12 marzo: “Sarà una corsa competitiva su un percorso cittadino di 10,4 chilometri; riservata ad atleti regolarmente tesserati o in possesso di certificato medico”).
Successivamente la Fidal regionale umbra avrebbe inviato il medesimo regolamento a Roma per l’approvazione, ricevendo risposta negativa dai vertici nazionali in merito alla partecipazione di chi non era almeno in possesso della succitata runcard.  A quel punto è scattata la tagliola nei confronti di un manipolo di sfortunati podisti i quali, dopo il lungo blocco delle competizioni dovuto all’emergenza sanitaria,  pensavano di poter riprendere la loro amata attività agonistica, pur nell’ambito dei demenziali protocolli imposti dalla Fidal.

Ma dodici di loro, tutti appartenenti all’agguerrita Podistica Volumnia Sericap,  non ci stanno ed hanno reagito con un durissimo comunicato inviato agli organizzatori, di cui riportiamo la parte saliente:  Il Regolamento della Grifonissima (consultato ora online ed anche prima dell'iscrizione) specifica che la partecipazione è aperta ai tesserati Fidal, Runcard o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal Coni.
Bene, i nostri tesserati sono tesserati Endas, per cui è rispettato il requisito specificato nel Regolamento.
Non è accettabile che in corso d'opera si cambino le Regole, a voce per altro, perché in questo momento il Regolamento della Grifonissima nel vostro sito recita ancora che la partecipazione è aperta a tesserati Fidal, Runcard o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal Coni.
Non è accettabile che si proponga di risolvere la questione con il rimborso della quota di iscrizione qualora non si presenti il tesseramento Runcard.
Aggiungo infine quanto riportato in questo articolo
https://www.podisti.net/index.php/commenti/item/7053-correre-e-lecito-facciamo-il-punto.html

per cui non è necessario che sia una gara Fidal per essere una gara di interesse nazionale ed inserita nel calendario, secondo quanto stabilisce il CONI.

Pertanto, sono a concludere che tutti i tesserati della Podistica Volumnia, regolarmente iscritti alla Grifonissima, sia quelli in possesso anche della Runcard sia quelli solo con tessera Endas, prenderanno parte alla Grifonissima e si recheranno a ritirare il numero di pettorale nella giornata di sabato 15 maggio 2021”.

Tra l’altro, a complicare ulteriormente questo ennesimo pasticciaccio brutto targato Fidal vi è il precedente dell’appena concluso Giro dell’Umbria a tappe, che si è fregiato della presenza del fresco presidente federale, Stefano Mei, nella veste di illustre starter della prima frazione di gara.  Ebbene, in quell’occasione nessuno ha avuto nulla da eccepire nei riguardi dei numerosi figli di un Dio minore che hanno corso con la sola tessere di Ente di promozione sportiva.  

Ricordo, a tale proposito, che nello stesso Giro dell’Umbria dello scorso anno, a cui partecipò anche il direttore Fabio Marri, la Fidal impose all’inizio il medesimo divieto. Divieto di cui mi occupai direttamente con un articolo pubblicato su questo giornale; a cui, guarda caso, fece seguito una comunicazione della stessa Fidal, la quale derogava alla norma, in considerazione del particolare momento determinato dall’emergenza sanitaria.

Solo che in questo caso specifico, la ragionevole deroga applicata per ben due anni allo splendido Giro dell’Umbria non sembra essere stata presa in considerazione. I maligni potrebbero sostenere che una gara popolare come la Grifonissima, la quale ha raggiunto in un batter d’occhio il numero massimo di iscritti, 500, può anche consentire alla Fidal il lusso di far partecipare solo i suoi addentellati,  imponendo con ancora maggior forza il suo monopolio sportivo su un settore che ha avuto per decenni come motore propulsivo quasi esclusivamente i tanto bistrattati Enti di promozione sportiva.

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Sul sito del CONI è stato pubblicato l'elenco aggiornato degli eventi FIDAL approvati.
Naturalmente non è automatico che tutti gli eventi dell'elenco si svolgano regolarmente, ma è sicuro che se un evento non è in questo elenco, non si svolgerà.
Ad esempio, la settimana prossima nel giorno di Pasqua (4 Aprile) non è previsto nessun evento, nel giorno di Pasquetta (5 Aprile), invece, sono nell'elenco e risultano confermati solo il "II^ Winter Trail del Vino Derthona" a Carbonara Scrivia (AL) (vedi scheda nel ns. calendario) e il "II^ Trail di Eric il Folletto" (vedi scheda nel ns. calendario).
A seguire, il 10 Aprile l'UltraFranciacorta a Provaglio d'Iseo (BS), l'11 Aprile la Stramagenta a Magenta (MI), dove sono confermati ben 1000 partenti in due blocchi da 500, la Corsa di Pasquetta di Bauladu (OR) (chiamata "Pasquetta", ma confermiamo che si corre l'11 Aprile), la "Strasimeno Half Marathon, Marathon e Ultramarathon" a Castiglione del Lago (PG), la "International Skyrace Carnia - La Mezza d'Inverno" a Paluzza (UD) e la "Maratona Maga Circe" a San Felice Circeo (LT).
Nell'elenco non c'è l'Abbots Way che era in programma per il 9 Aprile e che ci risulta essere stata spostata al 16 Aprile (vedi l'articolo dedicato).


Scarica qui l'elenco delle gare approvate dal CONI QUI

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Sabato, 06 Marzo 2021 23:07

La Runcard e il difficile rapporto Fidal-Eps

Venerdì 5 marzo ho partecipato (in videoconferenza, causa Covid)  ad un acceso dibattito televisivo sul tema sempre scottante dei difficili rapporti tra Fidal ed Enti di promozione sportiva.  Dibattito che è possibile seguire in streaming sul seguente link: https://www.facebook.com/groups/1946028488791045/permalink/3969997846394089/ .

In particolare, sul tappeto l’annosa questione della famosa e, per molti podisti riluttanti a servirsene, famigerata Runcard.  Strumento, così come ho avuto modo di sostenere durante la mia introduzione, che è stato utilizzato come un potente grimaldello per scardinare il castello sportivo dei citati Eps, inducendo un vero e proprio svuotamento dei relativi tesserati a tutto vantaggio della Federazione italiana di atletica leggera.

Collegato a questo aspetto dirimente, si è parlato anche della perduta reciprocità  tra gli appartenenti a questi due mondi sportivi.  Con l’ultima convenzione infatti,  che senza l’arrivo della pandemia sarebbe già dovuta essere rinnovata,  i tesserati agli Eps senza la speciale Runcard  non avrebbero più potuto partecipare alle competizioni di carattere nazionale. In pratica le corse podistiche di massa di maggior richiamo che si svolgono in Italia. 

 La tutela della salute e della sicurezza degli atleti, nonché della regolarità delle gare e di un efficiente e aggiornato database circa gli aspetti burocratici degli atleti (rinnovo del tesseramento e del certificato medico sportivo) sembra che siano alcuni dei   presupposti, a mio avviso assai discutibili,  che hanno spinto la Fidal nel 2017 a interrompere un lungo rapporto di reciprocità con il vasto mondo degli amatori che correvano sotto l’egida di un Eps.  Una ‘rivoluzione copernicana’ la quale ha senz’altro fatto crescere il numero dei tesserati Fidal, ma che dovrebbe se non altro suggerci una serie di  domande per ora senza risposta:  i soggetti che corrono con una tessera sono aumentati o diminuiti?  Le associazioni sportive affiliate ai vari Eps si sono rafforzate o indebolite?  L’offerta e la qualità delle competizioni nel suo complesso sono cresciute o si sono ridotte?
Ad una prossima puntata di Sport & Incontri l’ardua sentenza.




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Giovedì, 18 Febbraio 2021 22:17

La nuova Fidal di Mei, nomine e deleghe

18 Febbraio - Si è svolta stamani  la prima seduta del Consiglio federale della nuova Fidal, ora presieduta da Stefano Mei.

Interessanti le parole del neo-presidente, che non ha gradito il differimento dell’Assemblea elettiva che si è svolta solo il 31 gennaio 2021 impedendo di fatto diverse novità, con la stagione già in corso e l’imminente impegno dei Giochi Olimpici di Tokyo. Da evidenziare anche la critica all’assemblea elettiva in presenza, con la possibile digitalizzazione che avrebbe fatto risparmiare soldi e tempo. Logico poi l’invito a collaborare oramai tutti, per il bene dell’atletica. Ecco le sue parole, come da sito Fidal:

“Abbiamo ricevuto un ideale testimone dalle nostre quasi 3000 società per un compito arduo, in un momento storico molto difficile. Il differimento della data dell’assemblea, rispetto al quale sono sempre stato contrario, non ha fatto che aumentare le difficoltà: la stagione è già in corso, pochi giorni dopo l’Assemblea si sono svolti i campionati Juniores e Promesse, con le altre rassegne tricolori in rapida successione, e siamo a poca distanza dai Giochi Olimpici di Tokyo. Anche i costi dell’assemblea mi convincono sempre di più della necessità di una svolta digitale, verso la quale dobbiamo tendere per far entrare l’atletica nel terzo millennio. La nota lieta è data dai risultati tecnici, sia dei big sia dei migliori giovani, che ho avuto modo di seguire direttamente nei campionati nazionali: il movimento è vivo, vitale, si è fatto innegabilmente un buon lavoro in ambito giovanile, la sfida è fare in modo di mantenere queste premesse. Siamo tutti chiamati a svolgere il nostro compito a supporto dell’Atletica Italiana. Dobbiamo lavorare insieme per restituire al nostro sport il ruolo che gli spetta, ognuno, pur provenendo da fronti a suo tempo contrapposti, apportando le proprie competenze.

Nominato il Segretario Generale: si tratta di Alessandro Londi, già titolare del medesimo incarico presso l’Associazione Atleti Azzurri d’Italia; ecco il commento del presidente Mei:
C’era bisogno di intervenire immediatamente: anche in questo caso, si tratta di una diretta conseguenza della tempistica di svolgimento dell’Assemblea”.

Nominati pure i due vicepresidenti: Sergio Baldo (vicario) e Grazia Maria Vanni, consiglieri che avevano ottenuto il miglior risultato in termini di preferenze in Assemblea Nazionale.

Ecco le deleghe per i Consiglieri:

  • La funzione Organizzazione e Running affidata a Carlo Cantales per: Running, Gestione Manifestazioni, Impianti, Promozione, Master.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - Gestione Manifestazioni (Progetto Meeting): Oscar Campari, Elisabetta Artuso.

  • La funzione Regolamento e Tesseramenti affidata ad Alessio Piscini e Oscar Campari per: Regolamenti, Tesseramenti, Calendario, GGG, Statistiche.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - GGG, Statistiche: Simone Cairoli.

  • La funzione Settore Tecnico affidata a Domenico Di Molfetta per: Settore Assoluto, Settore Giovanile, AEC, Corsa in montagna, Ultramaratone, Trail.

    - Elisabetta Artuso, Grazia Vanni.

  • La funzione Amministrazione, Finanza, Bilancio affidata ad Anna Rita Balzani e Gianfranco Lucchi per: Ciclo Attivo e Passivo, Contabilità Generale, Fiscale, Tesoreria.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - Ottimizzazione Risorse: Sandro Del Naia

  • La funzione Affari del Personale, Affari Legali affidata ad Alessio Piscini per: Organi di Giustizia, Affari Legali ed Amministrazione del Personale.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - Organizzazione Organi Collegiali: Sergio Baldo.
    - Organizzazione Giustizia Sportiva: Margherita Magnani.

  • La funzione Territorio, affidata a Oscar Campari per: Centro Studi, Supporto e Formazione al Territorio.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - Supporto e Formazione al Territorio: Grazia Vanni.
    - Rapporti con il Territorio: Sandro Del Naia.
    - Centro Studi: Domenico Di Molfetta.

  • La funzione Marketing e Comunicazione affidata a Simone Cairoli, ad eccezione della Comunicazione del Presidente, per: Media, Comunicazione Eventi e Marketing.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - Partnership Commerciali e Tecniche: Margherita Magnani.
    - Comunicazione Digitale, Sito Internet, Atletica TV: Carlo Cantales.

  • La funzione Internazionale e Grandi Eventi affidata a Gianfranco Lucchi per: Gestione Relazioni Organismi Internazionali, Organizzazione Campionati e Manifestazioni Internazionali in Italia, Progetti Speciali.

Nell’ambito della funzione vengono assegnati i seguenti mandati organizzativi:

    - Relazioni Organismi Internazionali: Anna Rita Balzani
    - Progetti Speciali: Sergio Baldo. 

(Coloro che hanno la "funzione" sono, per le attività loro assegnate, responsabili verso il Presidente e verso il Consiglio Federale; coloro che hanno il "mandato" svolgeranno la loro attività sotto il coordinamento di coloro che hanno la "funzione")

Restano affidate al Presidente, oltre al controllo su tutte le funzioni, tutti i rapporti Istituzionali a qualsiasi livello ed i rapporti con enti sportivi (EPS, CIP, FISDIR), istituzioni scolastiche e Comitato Nazionale.

Su proposta del Direttore Tecnico Antonio La Torre, approvati alcune modifiche ai criteri di partecipazione alle manifestazioni internazionali, che puntano in sostanza da un lato ad allargare il numero dei selezionati, consentendo un maggiore margine di manovra alla direzione tecnica, in favore di atleti più giovani o in evoluzione, dall’altro (in particolare per ciò che riguarda la marcia ai Giochi Olimpici di Tokyo) a venire incontro ai problemi riscontrati dai marciatori nella prova con tanto freddo e vento dello scorso 23 gennaio ad Ostia ai Campionati Nazionali, validi come prova indicativa.

Per il calendario, i Campionati Italiani Master indoor sono spostati al 18-21 marzo, con il Consiglio che ha dato la delega al Presidente per una riduzione del numero di partecipanti, in applicazione del protocollo Covid-19.

Infine, anche per la Festa del cross, in programma il 13-14 marzo a Campi Bisenzio (FI), il Consiglio ha dato la delega al Presidente per una rivisitazione del regolamento, sempre nell’applicazione del protocollo Covid-19.

 

 
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Lunedì, 01 Febbraio 2021 22:37

Basterà “l’orgoglio” per “il riscatto”?

La FIDAL ha scelto di cambiare pagina, almeno così sembra: il Generale Parrinello ha probabilmente pagato la sua lunga permanenza al fianco di Alfio Giomi, non dava sufficienti garanzie di novità.

La prima votazione aveva visto Parrinello con 24.286 voti (41,17%), davanti a Mei 21.563 (36,56%) e Fabbricini 13.140 (22,27%), totale voti 58.989.

Al ballottaggio Mei è salito a 31.051 (53,6%) contro 26.917 di Parrinello (46,4%) totale voti 57.968, un migliaio di astenuti, quindi i fabbriciniani hanno votato in massa per Mei.

http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/6875-stefano-mei-e-nuovo-presidente-fidal.html

Ma se si va ad esaminare il nuovo Consiglio c’è da parlare di una vittoria di Pirro, infatti i “Volonterosi” di Parrinello hanno conquistato sette delle dodici poltrone: Sergio Baldo 24.581, Grazia Maria Vanni 22.745, Oscar Campari 22.396, Annarita Balzani 21.958, Sandro Del Naia 21.615 ai primi cinque posti dei dirigenti, poi i tre “Orgogliosi” di Mei: Alessio Piscini 19.879, Gianfranco Lucchi 18.920, Carlo Cantales 18.186. I Tecnici e gli Atleti hanno pareggiato, due “Volonterosi” Elisabetta Artuso 61 e Margherita Magnani 93, e due “Orgogliosi” Simone Cairoli 72 e Domenico Di Molfetta 82.

Totalmente assente la squadra di Fabbricini.

Facile prevedere un futuro incerto, se non tempestoso: le Olimpiadi da preparare nel migliore dei modi - ammesso che si disputino come stabilito -, le risorse sempre più ridotte, con la stagione su strada, quella che dà importanti introiti, che tarda a cominciare - per adesso ci si limita alle poche manifestazioni di interesse nazionale -, i minori introiti delle tasse di affiliazione e dei tesseramenti decisi dal precedente Consiglio Federale.
Tutte calamità che si sommano ai mali atavici, che rendono improcrastinabile una serie sostanziosa di riforme, a cominciare dal Gruppo Giudici Gare col progetto Advisor, una nuova generazione di cento giudici al passo coi tempi; corsi di formazione per i dirigenti; incentivazione delle Società  con rendimento qualitativo e quantitativo; progetto valore per gli atleti e progetto giovani con incentivazione Juniores e Promesse; percorso di specializzazione dei tecnici per lo sviluppo di cento tecnici di élite, i top trainers; incentivazione risorse umane con valorizzazione delle competenze; management by objectives per una migliore modulazione delle  retribuzioni. con la condivisione della progettualità e delle finalità federali col personale; particolare cura e attenzione a running e walking, chiave di volta della Federazione.

Tutti punti del programma “Orgoglio del riscatto” largamente condivisibili e che hanno convinto la maggioranza delle Società a votare Mei: ma quanto di tutto ciò sarà realizzabile, a prescindere dalla situazione congiunturale sfavorevole, se la maggioranza del Consiglio, che aveva aderito ad un altro programma, non si sentirà di votare a favore?
È questa la spada di Damocle che sarà difficile scansare.

 
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Domenica, 31 Gennaio 2021 18:22

Stefano Mei è il nuovo Presidente della FIDAL

31 gennaio 2021. L'atletica italiana ha scelto la discontinuità, questa potrebbe essere la prima chiave di interpretazione del risultato elettorale odierno, dopo l'assemblea tenutasi presso la Fiera di Roma.

Stefano Mei è il nuovo presidente per il quadriennio 2021-2024. L’ex mezzofondista azzurro, campione d’Europa dei 10.000 metri a Stoccarda nel 1986, ha vinto al ballottaggio con 31.051 voti, superando Vincenzo Parrinello che ha totalizzato 26.917 voti. Vittoria al ballottaggio, dopo che nella prima fase il risultato diceva Parrinello 24.286 e Mei 21.563. Fabbricini invece aveva raccolto 13.410 preferenze.

“Spero di poter essere il presidente che unisce, datemi fiducia e riusciremo a portare l’atletica dove deve stare”, le prime parole di Mei dopo la proclamazione. Stefano Mei, spezzino, 57 anni, vanta un luminoso passato da atleta (42 presenze in azzurro), il cui vertice è senza dubbio rappresentato dal titolo europeo conquistato a Stoccarda 1986 (la gara della celebre tripletta tricolore Mei-Cova-Antibo); successivamente è stato consigliere federale (2001-2004 e 2008-2012), e quattro anni fa sfidante ufficiale di Alfio Giomi, presidente uscente, dopo otto anni alla guida dell’atletica italiana.

E ora è il momento di mantenere le promesse, di rispettare i programmi presentati; non sarà un compito facile, in particolare sotto l'aspetto economico. Mei ha inserito nel suo piano importanti risorse da destinarsi ad atleti del settore giovanile ed ai tecnici, dovrà essere bravo a individuarle, probabilmente anche grazie a tagli in attività meno significative. Vedremo anche come procederà concretamente con un suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, la meritocrazia.

E dovrà essere davvero bravo anche perché si trova un consiglio piuttosto "diversificato", molti componenti erano della cordata Parrinello. Speriamo davvero prevalga il buon senso, per il bene dell'atletica. 

In ogni caso, buon lavoro presidente.

IL NUOVO CONSIGLIO FEDERALE (anche qui sono tanti i nomi nuovi):

Quota dirigenti: Sergio Baldo 24.581 voti, Grazia Maria Vanni 22.745, Oscar Campari 22.396, Anna Rita Balzani 21.958, Sandro Del Naia 21.615, Alessio Piscini 19.879, Gianfranco Lucchi 18.920, Carlo Cantales 18.186.

Quota atleti: Margherita Magnani 93, Simone Cairoli 72.

Quota tecnici: Domenico Di Molfetta 82, Elisabetta Artuso 61.

Confermato come presidente del Collegio revisori dei conti Angelo Guida (28.306).

 

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Venerdì, 22 Gennaio 2021 15:06

Fidal Veneto, Zovico querela Ponchio

Rilanciamo quanto appena ricevuto dal Comitato Regionale Fidal Veneto, regione nella quale le parti in gara per la poltrona di Presidente non mancano di mettere in campo l'artiglieria.
Naturalmente lasciamo che si scornino a dovere senza prendere posizione, notiamo solo un aspetto forse secondario nella sostanza ma non insignificante nella forma: è giusto che venga usato l'ufficio stampa del Comitato Regionale per questo tipo di esternazioni? Essendo stato criticato per quanto fatto o non fatto, non era il caso per Zovico di emettere un comunicato a titolo personale? La querela è stata presentata da Zovico e non dal Comitato Regional Fidal, o sbaglio?
(Stefano Morselli)

Al centro della denuncia le esternazioni TV del Direttore della Scuola dello Sport del Coni Veneto

(22.01.2021 ore 14) Il Presidente del Comitato Veneto della Federatletica, avv. Christian Zovico, ha sporto querela alla Procura della Repubblica di Vicenza nei confronti del prof. Dino Ponchio, per l’ipotesi del reato di diffamazione aggravata in riferimento alle pesanti accuse formulate dal Direttore della Scuola regionale dello Sport in occasione della trasmissione televisiva “Tutti in Campo” andata in onda su TV7 Triveneta il 28 dicembre scorso.

Secondo noi il prof. Ponchio ha nettamente travalicato i limiti della critica politica nei confronti del mio assistito. Quanto affermato è per buona parte contrario al vero come ampiamente dimostrato dalla documentazione allegata alla querela. Le esternazioni hanno quindi avuto il solo scopo di ledere la reputazione personale e dirigenziale del numero uno della Fidal regionale integrando, ai nostri occhi, la fattispecie della diffamazione aggravata materializzandosi nel contesto di una trasmissione televisiva molto seguita”. Questo il parere del legale di fiducia, avv. Massimo Pecori, che precisa inoltre come il video della trasmissione televisiva sia stato pubblicato il 6 gennaio 2021 sul popolare sito www.atleticalive.it, dov’è ancora visibile.

Il Prof. Ponchio ha fornito un quadro fuorviante sul sottoscritto e sulla gestione del Comitato regionale Fidal Veneto nel quadriennio 2017/2020. Sono stato accusato di non essere mai stato presente né al Comitato regionale e nemmeno sui campi di gara e/o in altre occasioni ufficiali. Nella querela si dà atto che il 13 novembre 2016, a poche ore dalla mia elezione mi trovavo ad Abano Terme, su invito dello stesso querelato, per portare il mio saluto all’evento formativo nazionale 'Atleticamente', posizionato davanti al tavolo dei relatori presieduto dallo stesso Ponchio. Così come sono state documentate undici occasioni ufficiali in cui entrambi eravamo presenti. Momenti che si sono svolti principalmente nel Padovano (Campionati italiani indoor di Prove Multiple del 2019 e del 2020; Feste Atletica Veneta 2017, 2018 e 2019; presentazione del Meeting di Padova e altri eventi internazionali) e nel Veneziano (conferenze stampa del Team Nordest Atletica). Proseguendo, sono stato accusato di non aver preso parte ai Giochi del Mediterraneo Under 23. Circostanza puntualmente smentita dalle testimonianze di organizzatori che mi hanno visto in tale sede dialogare anche con il Presidente Federale Giomi. E ancora: la contestazione che nessuno mi abbia mai visto presso la sede del Comitato regionale è totalmente smentita da 167 presenze confermate non solo dagli atti disponibili presso Fidal Veneto ma anche dai verbali dei numerosi Consigli Regionali (tutti pubblicati sul sito regionale) e quelli del Consiglio di Presidenza che si sono svolti in quattro anni. In due occasioni è comprovata la presenza di entrambi presso lo Stadio Euganeo (sede del Comitato) per momenti di incontro con i vertici amministrativi della Federazione. Infine, cade anche l’infamante accusa di aver utilizzato un organo statutario per un attacco politico nei suoi confronti. Si trattava infatti di una riunione rivolta alle Società (del 18.12.2020 dedicata alla relazione del quadriennio di mandato), che ha fatto seguito a una riunione del Consiglio regionale, regolarmente conclusasi prima dell’inizio di questo confronto. Una marea di falsità che hanno il solo scopo di ledere la mia persona e negare le mie capacità dirigenziali”. Questo il commento del Presidente Christian Zovico sugli aspetti di rilevanza della vicenda.

Sul piano politico, in realtà, il prof. Ponchio ha confermato punto per punto quanto ho dichiarato nella riunione con le società venete (video disponibile sul sito Fidal Veneto e sul canale youtube Atletica Veneta). Lui è il leader del movimento a sostegno del candidato alla Presidenza federale Vincenzo Parrinello, lui ha deciso che io non debba più fare il Presidente regionale, lui stesso ha individuato in Aldo Zanetti, al contrario del sottoscritto persona seria e del fare, l’uomo giusto per il futuro della Fidal Veneto. Fortunatamente sono le Società ad eleggere i Presidenti regionali”, prosegue il Presidente Christian Zovico. “Sorprendente il passaggio finale in cui non faccio e non conosco l’Atletica. Dati alla mano, ho costruito un progetto modello in Italia come quello di Atletica Vicentina, e il CR Veneto non ha mai avuto una gestione ottimale ed efficiente come quella del quadriennio che si sta per concludere”, la chiosa finale del querelante, che intravvede anche i profili per la costituzione di parte civile oltre che dello stesso anche del Comitato regionale e della Fidal.

 
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Mercoledì, 20 Gennaio 2021 20:58

A qualcuno in Fidal il podismo comincia a importare?

Premesso che alle prossime elezioni delle supreme cariche in Fidal, fissate per il 31 gennaio, noi podisti (ovvero, le nostre società) conteremo come il due di coppe, mentre servirebbe almeno un due di denari o un due di bastoni: perché, fuori di metafora (come da anni scrive Sebastiano Scuderi) vota solo chi fa attività su pista e conta in base ai risultati della pista… ecco, appunto dopo questo preambolo, diciamo che a noi stradisti o trailer l’esito delle elezioni lascia piuttosto indifferenti, perché il nostro “Partito” (bè, diciamo, “movimento”) non sarà rappresentato nel nuovo Parlamento o Governo.
La sola speranza è che fra gli eletti (e soprattutto, l’Eletto), ammesso che non gli resti solo da “spazzare i locali” (marchio di Walter Brambilla su Trekkenfild n. 89) siccome tutto il resto è già deciso, qualcuno dal di fuori, un po’ per sentito dire, si prenda carico anche degli stradisti: che, come ha calcolato Scuderi, rappresentano il 58,5% del totale dei tesserati Fidal, sostengono con le tessere e le tasse federali tutto l’apparato, ma – appunto - hanno percentuali risibili al voto.

http://podisti.net/index.php/commenti/item/6814-dopo-il-disastro-affidiamoci-a-l-anno-che-verra.html

Allora, che speranze ci danno gli eleggibili? Ho dato un’occhiata comparativa ai programmi ufficiali dei tre  candidati, e alle loro ultime comunicazioni; e qui espongo le personali impressioni, che in nessun modo coinvolgono il resto della redazione e la linea editoriale di Podisti.net. Sono solo le idee di chi sul petto si appunta due medaglie: 1) quella di campione Fidal 2020 over 65 per le 6 ore di corsa 2) la squalifica di due mesi per aver vivacemente criticato nel 2019 una sentenza di tribunale federale; il che, da giornalista con 41 anni di tessera, mi fa entrare nella schiera cui appartengono Giovannino Guareschi (reo di aver criticato De Gasperi ed  Einaudi), e Can Dundar, caporedattore del principale giornale  turco di opposizione appena condannato a 27 anni, ma anche Giulio Regeni e Patrick Zaky (naturalmente, la mia ‘pena’ fa il solletico rispetto a quelle subite dai citati; ma siamo sempre nel giro dell’articolo 21 della Costituzione).
Dunque (ancora per citare Guareschi nella sua premessa al Don Camillo del 1948) siete “padronissimi di rompermi un candelotto in testa”, alla testa mia, non alla testata che mi sopporta da 6+5 anni, perché si tratta della “voce della mia coscienza. Roba mia personale, affari interni miei”.

Credo ci si possa sbrigare in breve col programma di Roberto Fabbricini, nelle cui 20 pagine le parole podismo, running, strada non compaiono MAI. C’è la parola master, col riconoscimento che questi rappresentano “circa metà dei tesserati. Un ambito fatto di adulti che svolge la propria attività in larga parte in autonomia, spesso senza una guida tecnica”. Per loro si promette “valorizzazione tecnica”, “creazione della figura dell’Istruttore Master”, un “dipartimento dedicato all’attività Master” e un calendario che eviti “il mero ricalco dell’attività assoluta”. Il tutto ispirandosi “alla cultura dell’etica, con vincoli di collegialità, sostenibilità e compatibilità di bilancio”: in mancanza di altre considerazioni, desumiamo che gli stradisti continueranno a sovvenzionare la maggior parte del bilancio federale, e dovranno dividersi i nuovi istruttori federali coi master che fanno il salto con l’asta o i 400 ostacoli.

(Ma vedi sotto per l'aggiornamento alla mezzanotte del 25 gennaio)

Qualcosa di più, incredibilmente, appare dal programma del candidato ‘continuista’, e tuttora il favorito (seppure non favoritissimo), il generale Vincenzo Parrinello, che dedica un paragrafo del suo programma al “Mondo strada”: attualizzata la problematica alla luce della pandemia, che sulla base del “distanziamento sociale” (termine erroneo, che comunque vuol dire i due metri di distanza obbligatori), impone “una rivisitazione dell’attuale sistema-strada”. Occorrono “regole semplici che accrescano la loro partecipazione e orgoglio di appartenenza alla Fidal. Guardare al sistema di chi corre o cammina, anche con finalità diverse: per la salute, per il benessere, per sfuggire allo stress quotidiano, per stare insieme, per migliorare la loro qualità di vita, come un sistema inclusivo”.
Belle parole, e nel concreto? Anche qui “creare un dipartimento specifico che si occupi di questo mondo e che sappia rispondere alle loro esigenze in modo chiaro e semplificato”: sulla base (e qui cominciano un po’ a fischiare le orecchie) della “Run Card, che ha dato alcune risposte alle esigenze del mondo della strada”: risposte – aggiungo - soprattutto alle casse federali, molto meno alle società storiche degli stradisti. E attenzione alla parte finale, su trail e ultramaratone: vogliamo “riportare alla Federazione e alle sue realtà territoriali tutto ciò che è organizzazione dell’attività atletica in forma agonistica, in presenza di classifiche individuali, facendo finalmente chiarezza sul ruolo fondante e primario della Federazione nella pratica delle discipline dell’atletica leggera agonistica. E di quelle “no stadia” in particolare, comprese le varie forme particolari di pratica come le “Ultra-Distanze”, il “Nordic e Fit Walking”, e altre”.
Questo vuol dire che tutte le corse con classifica (alias competitive) potrebbero essere svolte solo dentro la Fidal. Dunque, via gli EPS, via le convenzioni? Generale, “vogliamo i colonnelli” anche nella cronoscalata delle Tre Croci e alla Tre Monti di Imola?

A questo punto, rimane il terzo candidato, Stefano Mei ovvero l’Associazione “Orgoglio Del Riscatto”. Se ci dobbiamo fondare solo sulle parole scritte (scusate: webinar e forum non ne ascolto), è indubbio che Mei, sia pur non avendo nella sua carriera risultati al di fuori della pista e del cross, ha dedicato a noi podisti uno spazio oltremodo significativo. Cominciando addirittura dal 24 luglio, quando ci si illudeva che il podismo potesse davvero cominciare (ma chi scrive, per praticarlo sul serio, andò in Svizzera), e Mei tributò un doveroso omaggio alle gare svoltesi, tra difficoltà crescenti, nei primi due mesi dell’anno, “da Terni a Napoli, da Santa Margherita Ligure a San Felice al Circeo, da Verona a Carrara e tantissimi altri, capaci di animare le strade e le città italiane con buona parte dei circa 100.000 atleti tesserati FIDAL che partecipano abitualmente o saltuariamente a questo tipo di competizioni”, lamentando lo stop successivo. Seguivano queste parole sante:
“Quello del running si è dimostrato un sistema oliato, capillare e dall’enorme potenziale, spesso più sfruttato che valorizzato, ma che ha saputo ugualmente trovare le proprie idee ed i propri accorgimenti per riuscire ad essere efficace ed attrattivo, come dimostrano i numeri e le continue innovazioni messe in campo, persino durante il lockdown”.
Più ambivalente il discorso sulla Runcard, “tra condivisione e controllo”, con la promessa di “lavoro di ascolto della base e di analisi di questo strumento”, anche all’interno di “un organo consultivo permanente, rappresentativo dei vari format chilometrici, delle competenze e dei riconoscimenti organizzativi, nonché della compagine dei runners e delle loro società, finalizzato all’interlocuzione costante e continua”.
Dico che l’”interlocuzione” è un po’ poco, ma è meglio dei colonnelli inviati alle corse su strada per irreggimentarle. Si ammette che “il running vive grazie al lavoro di migliaia di realtà organizzative, solide ed autonome”, da aiutare con “possibili azioni di co-marketing e comunicazione condivisa con gli organizzatori”, col “bisogno di tarare meglio le tasse federali” (qui ti voglio: carta canta!).
Notevole anche il desiderio (la promessa?) di “evolvere alcuni regolamenti, lavorando anche sul piano dell’interazione con il legislatore, proseguendo l’iter relativo alla partecipazione degli stranieri e la partecipazione alle competizioni anche in chiave ludico-sportiva-turistica”: tradotto, non vessare gli stranieri che vogliono correre da noi sotto maree di carte più o meno bollate. Infine si parla di ripensare alle attuali classificazioni mediante “label” e di “strumenti di promozione integrata delle manifestazioni sul territorio nazionale ed extra-nazionale”.

Ma chi si ricorda più, come scrivevano Vecchioni e Lo Vecchio mezzo secolo fa, del “bene di luglio”?  (Non lo posso portare - Tutto il bene che ho dato - Te lo devo lasciare - Questa sera che ho pianto). È tempo di votare, e degli ultimi appelli; non faccio dietrologie e dunque non mi chiedo se le dernier cri di Mei, datato venerdì scorso 15 gennaio, sia concepito per colmare lo svantaggio che gli viene attribuito nei confronti del generalissimo. Strumentali o no, queste parole mi hanno colpito e le riprendo qua, non con intenti pubblicitari ma per inchiodare ad esse (non con chiodi ma con le spille per appuntarsi il pettorale!) chi le ha messe per iscritto. Faccio una scelta dei passi più significativi:

Il settore del “non stadia”, ovvero l’insieme di tutte quelle discipline di corsa e di camminata sportiva che si svolgono al di fuori di una pista, è cresciuto in questi anni con numeri esponenziali, ma la Federatletica sembra considerarlo esclusivamente un bancomat cui attingere a piene mani (ricordiamo che ben oltre il 50% dei tesserati e degli eventi a carattere nazionale fa capo proprio a questo settore). Il movimento si sente più un ostaggio che una risorsa attiva della FIDAL, cui invece dovrebbe fare riferimento con orgoglio e senso di appartenenza”.
Occorre dunque lavorare a
“- calendario con sovrapposizioni o accavallamenti di eventi di pari livello, se non eccessive vicinanze di luoghi e date;
- regolamenti da revisionare, a partire dai meccanismi di catalogazione degli eventi che talvolta non inquadrano il valore della manifestazione e spesso non incentivano gli organizzatori ad ambire ad un livello superiore, soprattutto a fronte di servizi carenti o addirittura mancanti, non quindi tali da giustificare l'aumento dell'impegno organizzativo e di spesa a loro richiesti;
- assenza di una sezione semplice, specifica e facilmente accessibile del “running” sulle piattaforme federali, con aree più complete ed immediate sia per gli appassionati che per i neofiti.
Non secondario il tema RunCard, strumento nato con l'intento di avvicinare molti appassionati della corsa al mondo federale, ma che si è tramutata in un altro strumento poco apprezzato dalla base per la sua concorrenzialità e che quindi andrà modificata o sostituita da altri strumenti che possano tutelare meglio atleti, società e organizzatori”.

Mi pare ci sia stata un’evoluzione negli ultimi sei mesi, meno benevola per la Runcard. Sulla linea di quanto già detto è il resto del messaggio, che prospetta “la creazione di un organo di commissione apposito per il running e lo sviluppo di una comunicazione innovativa ed efficace. La neo-commissione dovrebbe fungere da filtro tra la base ed il Consiglio, con il compito di svolgere un attento lavoro di ascolto e sintesi delle varie criticità o delle nuove proposte per portarle alla discussione dell'organo di governo”.
Non siamo ancora alla rappresentanza con diritto di voto, ma almeno potremmo farci “ascoltare”, e avere una “cassa di risonanza di questo movimento e delle tante storie che racchiude, in collaborazione con una parte della famiglia dell'Atletica Italiana che ha investito quasi da sola su se stessa, cercando autonomamente risorse sui territori e nel mondo dell'imprenditoria, innovandosi, evolvendosi tecnologicamente e creando reti, comunità e circuiti che stanno spingendo ulteriormente la crescita esponenziale in atto”.

Il tutto dunque dovrebbe portare ad “una Federatletica al passo con i tempi e davvero attenta a tutti i propri tesserati”.

Così sta scritto: noi non voteremo, e se possibile, dato che il 31 gennaio è domenica, andremo a correre. Poi aspetteremo la rituale “lunga maratona” dei ballottaggi, degli apparentamenti, uhm, delle desistenze, delle astensioni e dei “responsabili-costruttori” in cambio di un sottosegretariato: per sapere alla fine se comanderanno i colonnelli, e i loro tribunali federali, o i centomila che calpestano o calpesterebbero strade e sentieri.

Aggiornamento (ore 23,59 del 25-1-21)

 Il vecchio programma di R. Fabbricini di 20 pagine, cui abbiamo fatto riferimento, è ancora leggibile (ore 23,30 del 25 gennaio) sulla pagina ufficiale del candidato fabbricini_programma.pdf (robertofabbricini.it) ; non sappiamo per quanto ancora, anche perché all’apertura Microsoft lancia il seguente avviso:

Questo sito è stato segnalato come non sicuro / Ospitato da www.robertofabbricini.it / Microsoft consiglia di non continuare con questo sito. È stato segnalato a Microsoft perché contiene minacce di phishing che potrebbero tentare di rubare informazioni personali o finanziarie.

Speriamo bene. Ma alle 18,52 di questo stesso giorno è stata inviata una nuova versione di 22 pagine, nella quale miracolosamente, a p. 14, si materializza la parola “strada”, come oggetto di una delle quattro commissioni da istituire in quanto “più urgenti”. Perché? Perché quello delle corse su strada “è un mondo estremamente eterogeneo che va dal master anziano fino al top runner”, e (aggiunge), investe non solo la Fidal ma “gli enti di promozione fino a Run Card”. Da qui nasce il sovraffollamento dei calendari con “sovrapposizioni di gare”, e l’ “idea” “ di una federazione che raccoglie le istanze per poter essere un supporto tecnico e normativo per i runners”. Meglio che niente, ma siamo molto sul generico, e quel “normativo” fa pensare a regole, obblighi, pretese (come quelle intuibili dal programma di Parrinello); manca ogni accenno ad una distribuzione di risorse nei confronti di un movimento che contribuisce in misura preponderante alle casse federali. A meno che ciò non salti fuori dal successivo paragrafo, aggiunto pure esso, sulla Runcard, “nata per gestire l’annoso problema di quella fetta di runners non tesserati per la federazione”, ma ora divenuta “per certi versi incomprensibile”, anche perché è gestita “dalla società Infront” in base a “un contratto che non è conosciuto all’esterno né per quanto attiene ai contenuti né per le condizioni”. E se non lo conosce un pluridirigente federale come lui… Che si ripromette di “intervenire su tutto quello che confligge con le Società di base tesserate per Fidal” (si intenda, depauperate dei loro iscritti).
Che questa aggiunta a 6 giorni dalle elezioni sia stata “elaborata grazie al contributo e al confronto continuo con le società” (come scrive la nota di accompagnamento), oppure piluccata dai programmi della concorrenza nella speranza di sottrarle qualche “costruttore” (come li chiamano adesso) o - non sia mai! - suggerita dal nostro contributo,:noi ve la riportiamo, con tempestività pari alla nostra equidistanza. Tanto, come già detto, gli “stradisti” praticamente non possono votare.

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QUI LA STATISTICA COMPLETA (EXCEL)

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’
, cantava Lucio Dalla venti anni fa: ma c’è poco da distrarsi, se Dio vuole il 2020 è passato, ora bisogna affrontare il 2021.

Come diceva Trilussa, la statistica è la scienza secondo la quale se tu mangi un pollo e io digiuno, abbiamo mangiato mezzo pollo a testa; ma per avere una visione obbiettiva della realtà occorre fare comunque ricorso ai dati.

L’esame dei risultati del 2020 dell’attività su strada non lascia spazio all’ottimismo.

Partiamo dalle Maratone: dalle 52 del 2019 siamo scesi a 13, e le presenze da  53.019 a 3.197, vale a dire 39 gare e 49.822 partecipanti in meno, pari al -94%

Le 13 manifestazioni vedono prevalere gli EPS con 7: da notare le due manifestazioni UISP di Rieti “3 maratone in 3 giorni estate” e “5 maratone in 5 giorni autunno”, che porterebbero a 15 le maratone effettive disputate, contro 6 FIDAL .

I classificati FIDAL sono 2.147 (67,2) e EPS 1.050  (32,8).

Nella classifica delle manifestazioni per numero di arrivati, al primo posto troviamo Terni con 622, seguita da San Felice Circeo 436 e Salsomaggiore 399.

Queste cifre esprimono chiaramente più di ogni parola la situazione: nel 2019 al primo posto c’era Roma con 8.817, seguita da Firenze 7.449 e Milano 6.308.

Per quanto riguarda i tempi Reggio Emilia, grazie al Campionato Italiano, ottiene il primo posto sia nel maschile con 2h14’30” che nel femminile con 2h29’42”, ma con soli 75 classificati contro i 2.448 del 2019 (per onestà va precisato che l’edizione 2020 alla fine è stata presentata non come la classica maratona di Reggio, ma come campionato italiano disputato a Reggio, oltre tutto su un tracciato inusuale).
Carrara è seconda nel maschile 2h21’11” e terza nel femminile 2h52’52”, Terni terza nel maschile con 2h35’42” e seconda nel femminile con 2h46’51”.

Nel 2019 al primo posto della classifica maschile trovavamo Milano con 2h06’51”, al secondo Roma con 2h09’16”, terza Venezia con 2h11’14”.

Nella classifica femminile Roma era prima con 2h26’43”, seconda Firenze 2h27’35” e terza Venezia con 2h28’30”

Aspetto non secondario, la perdita stimata di 120.000 euro da parte della FIDAL tra tasse di approvazione e partecipazione gare.

Esaminiamo ora il panorama delle Maratonine o Mezze maratone.

Le manifestazioni nel 2019 erano 246: FIDAL 180, EPS  66, nell’ultimo anno sono scese a 37: FIDAL 22, EPS 15; i partecipanti totali erano 194.118: FIDAL 162.499, EPS 31.619, sono passati a 33.112: FIDAL 25.418, EPS 7.694, vale a dire 209 manifestazioni  e 161.006 partecipanti in meno con una perdita dell’83%.

Nella classifica delle manifestazioni per numero di arrivati, al primo posto Verona con 5.205, seguita da Napoli 4.780 e Barletta 2.051: nel 2019 Roma-Ostia 8.548, Milano 6.720, Napoli 5.539.

Per quanto riguarda i tempi, notevole Napoli sia nel maschile 1h00’27” che nel femminile 1h08’05”, molto bene anche Verona 1h01’012 e 1h11’49” rispettivamente; al terzo posto nel maschile Trino 1h04’54”, e Terni nel femminile 1h15’03”.

Nel 2019 aveva brillato la Roma – Ostia con 1h00’36” e 1h07’15”, poi, nel maschile, Padova con 1h00’54” e Milano 1h00’57”, nel femminile seconda Trento 1h09’19” e ancora Milano 1h10’17”

La perdita FIDAL stimata è  di 300.000 euro, che sommata alle 120.00 delle maratone porta il totale a 420.000, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Il problema trascurato è tutto il complesso delle manifestazioni non stadia, manca una statistica globale, ma le manifestazioni territoriali, cioè regionali e provinciali, presentano una voragine che dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro tra tasse di approvazione e di partecipazione.
È necessario e ormai indifferibile sostenere e rilanciare tutta l’attività periferica, dove la partecipazione media è sui 300 atleti, perfettamente gestibile con il protocollo COVID 19, che prevede un massimo di 500 partecipanti distanziati di un metro e mascherina per i primi 500 metri. Si tratta solo di crederci e di intervenire con autorevolezza, superando la foglia di fico delle “gare d’interesse nazionale”.

A parte l’aspetto pecuniario, il Podismo ha la sua ragion d’essere nelle manifestazioni competitive e non competitive: continuare ad ignorarne il valore sociale e civile, oltre che sportivo e salutare,  denota ancora una volta la miopia di una cultura diffusa che ha più volte dato dell’untore a chi cercava solo un po’ di serenità (oltre che di mantenimento della forma, cioè della salute) in questo momento così travagliato.

Non conosco altri modi così felici come la corsa per risolvere provvisoriamente misteri cosmici, avventure, persino sventure. Provvisoriamente, purtroppo. Ma poi, perché dire purtroppo? Se avessi soluzioni definitive, smetterei di correre, e non sarebbe un bene: così scriveva Gian Paolo Ormezzano nella prefazione al libro  “Correre in Salute e in Allegria”, quarantacinque anni fa.

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Come previsto, saranno tre i contendenti al trono di Giomi: il complesso meccanismo delle candidature ha escluso Saverio Gellini, che non è riuscito a trovare 7.000 voti a favore della sua candidatura, mentre i “magnifici tre” sono riusciti ad avere nel complesso 40.200 voti, il 58% dei disponibili: Parrinello 18.500 (46 % dei voti espressi), Mei 12.500 (31 %), Fabbricini 9.200 (23 %). Se la situazione si ripetesse il 31 gennaio, si dovrebbe andare al ballottaggio tra Parrinello e Mei; è tuttavia significativo che 30.000 voti siano andati “persi”, e converrebbe, forse, chiedersi il perché.

Le  squadre presentate comprendono personaggi che da almeno 30 anni praticano o hanno praticato l’atletica ai livelli più alti: se vogliamo fare una media delle età la “meno giovane” è quella di Fabbricini, 55 anni, poi Parrinello 52 e infine Mei 51. Cosa c’è allora che non va?

Per comprendere una malattia è necessaria l’anamnesi del paziente e, quindi, è indispensabile conoscerne le origini.

“Il CONI ai sensi del D. Lgs n° 242/1999 riconosce una sola Federazione Sportiva Nazionale per ciascuno sport e una sola Disciplina Sportiva Associata per ciascuno sport che non sia già oggetto di una Federazione Sportiva Nazionale.”

Fu così che la FIDAL cominciò ad occuparsi del “podismo” in quanto corsa su strada, ma il movimento era nato spontaneamente non oltre il 2 dicembre 1973 con l’austerity proclamata dal Governo Rumor (amplificando il numero di manifestazioni che si svolsero già nel 1972, alcune anche prima).

Come tutti i fenomeni spontanei, il podismo non aveva regole, solo correre in compagnia, molto lontano dal clima della pista dove tutto è regolato e controllato: così i due mondi rimasero separati in casa.

Solo quattro anni fa la Federazione ha cercato col Progetto Running di mettere ordine nell’attività che si svolge fuori dallo stadio, ma con un problema di base, non conoscerne l’animus e, quindi, non prendere le decisioni più consone al mondo dei runners.

Gli ultimi dati disponibili (2019) danno questa situazione: atleti 34.230 (15,5 %), giovani 78.203 (36 %), master 105.454 (48,5 %).

Considerando che i Master partecipano quasi esclusivamente all’attività non stadia, e a loro sommiamo i 52.797 Runcard, otteniamo  un totale di 158.251, che porta al 58,5 % i  “fuori pista” della FIDAL nel suo complesso.

Il mondo non stadia tra approvazioni e tasse di partecipazione, oltre naturalmente ai tesseramenti delle società podistiche e dei loro atleti, è il maggior sostegno economico della Federazione; nonostante ciò lo Statuto dà potere solo alle Società che svolgono attività su pista, in quanto i voti vengono calcolati sulle graduatorie e sui campionati su pista. Questo perché lo Statuto è fermo, salvo piccoli ritocchi, da almeno 30 anni.

Sarebbe necessario prevedere un capitolo nuovo per le Società podistiche, dando gli stessi punteggi della pista per le stesse tipologie di atleti in base al Ranking previsto dal Run Project e che dovrebbe essere già disponibile.

Si potrebbero dare voti alle società classificate nella Supercoppa non stadia per i Campionati Italiani Master strada 10 km e maratonina, cross e montagna, oggi piuttosto snobbata.

Inoltre, sulla base dei referti della Commissione Monitoraggio Manifestazioni, si dovrebbero dare voti alle migliori società organizzatrici di manifestazioni inserite nel calendario nazionale: questo invoglierebbe a richiedere la collocazione nel calendario nazionale e ad una maggiore cura  nella gestione delle manifestazioni.

Questo passo avanti darebbe un riconoscimento ed una nuova dignità alle società podistiche meritevoli, con conseguente miglioramento del sentimento di appartenenza alla Federazione.

L’evoluzione della cultura federale deve necessariamente portare ad un superamento della propria struttura, centrale e periferica, da ente parastatale  “tutto chiacchiere e distintivo”, col passaggio a strumento di supporto delle Società impegnate sul territorio, come detta l’articolo 23 dello Statuto, Funzione Organi Territoriali:

“I Comitati Regionali ed i Comitati Provinciali, laddove costituiti, costituiscono il nucleo di coordinamento e indirizzo delle società sportive operanti nel territorio e ne rappresentano le istanze, oltre a essere la struttura operativa e di rappresentanza della FIDAL sul territorio curandone i rapporti con le autorità sportive e pubbliche di competenza”.

E’ chiaro che questa evoluzione deve necessariamente passare attraverso l’esame delle risorse a disposizione e delle procedure.

Occorre prima di tutto stabilire il fabbisogno di personale di ogni Comitato, in secondo luogo redigere un mansionario che dia precise disposizioni secondo la regola chi fa, che cosa, quando e a chi si deve rispondere.

Altro  punto da attivare, la necessità di avere una Federazione sempre a disposizione, non è accettabile una chiusura totale soprattutto nelle feste di fine anno quando le società hanno più bisogno di essere supportate: le ferie collettive vanno disciplinate.

Ma il personale da solo non basta, occorre una guida per ogni settore di attività importante: pista, cross, montagna, strada, master, scuola, rapporti con Gruppo Giudici di Gara, amministrazione e bilancio, regolamenti, risultati e classifiche, comunicazione e marketing, un “assessore” per uno o più settore a seconda della dimensione operativa del Comitato e un Coordinatore che diriga “l’orchestra”.

Come fare? La soluzione più semplice ed economica  è rappresentata dai Consiglieri Regionali, la cui funzione oggi è poco produttiva: una riunione ogni tre mesi in cui si vengono a discutere piani già (quasi) stabiliti senza un reale  coinvolgimento.

Dal momento che per Statuto devono esercitare la loro opera gratuitamente, si potrebbe stabilire un obiettivo concreto, misurabile e raggiungibile, e alla fine della stagione elargire un premio operativo per chi ha raggiunto l’obiettivo, un incentivo tangibile e un riconoscimento del lavoro svolto.

La domanda ovvia è: con quali mezzi? I  Comitati Provinciali non sono oggi più così necessari come quando nacquero, cioè quando non esisteva lo sviluppo tecnologico di oggi ed era necessario recarsi alla struttura FIDAL più vicina possibile per ogni esigenza.

Oggi le Province non esistono (quasi) più per legge, anche se il malcostume italico le fa sopravvivere, anche il CONI le ha superate: la presenza sul territorio può essere assicurata da una figura che già esiste nello Statuto, il Delegato Provinciale vale a dire  un Responsabile di zona per aree più omogenee. Ad esempio la “provincia” VCO potrebbe avere un Responsabile per il Verbano, uno per l’Ossola e uno per il Cusio, senza struttura e solo con rimborsi spese.

Le risorse finanziarie devono essere indirizzate primariamente per i progetti essenziali, e per quelli secondari solo se è possibile, è per questo che è necessario e indispensabile stabilire le priorità:

 

  1. Revisione dello Statuto
  2. Struttura operativa
  3. Personale: fabbisogno, compiti e mansionario
  4. Dirigenza: attribuzioni e riconoscimenti
  5. Ristrutturazione del territorio

Il cambiamento è sempre un momento di crisi, che genera ansia, ma non c’è peggior cosa che vivere rimpiangendo il passato senza immaginare il futuro e impegnarsi per realizzarlo.

 
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23 dicembre - La raccolta delle firme al primo giro, quello che determina l’ammissione alla corsa presidenziale, ha detto chi certamente non sarà della partita elettorale: Saverio Gellini. BUONATLETICA può parzialmente consolarsi col fatto che quattro componenti della squadra si sono candidati in quota atleti e tecnici, tra questi Massimo Magnani, persona nota nel mondo dell’atletica.

Quindi per la successione ad Alfio Giomi sarà una partita a tre: Roberto Fabbricini, Vincenzo Parrinello, Stefano Mei, candidati che hanno storie molto diverse tra loro. La sensazione è che Stefano Mei, atleta dal prestigioso trascorso nell’atletica, possa idealmente rappresentare una “rottura” col sistema; Parrinello una sorta di continuità, in quanto vice presidente di Fidal dal 2012. Fabbricini è persona che ha ricoperto numerosi incarichi a livello dirigenziale nel mondo dello sport.

La sensazione, e anche qualcosa di più, è che ci sia un discreto equilibrio, e che probabilmente non si vincerà al primo turno. Comunque il d-day è il prossimo 31 gennaio.

Di seguito il comunicato emesso da Fidal, con l’elenco completo di tutti i candidati, per le varie posizioni.

Saranno tre i candidati alla presidenza della Federazione Italiana di Atletica Leggera che si confronteranno nell’Assemblea Nazionale Ordinaria elettiva, in programma il 31 gennaio prossimo a Roma. In ordine alfabetico: Roberto Fabbricini, Stefano Mei e Vincenzo Parrinello. L’ufficializzazione è giunta quest’oggi, al termine della riunione della Commissione elettorale nazionale, che ha definito l’elenco completo delle candidature al Consiglio federale: correranno in 23 per la carica di consigliere in quota dirigenti (disponibili 8 posti); otto gli aspiranti (per due posti) in quota tecnici, otto anche i candidati tra gli atleti (sempre per due posti). Tre, infine, i candidati al ruolo di presidente del Collegio dei Revisori.

Fabbricini, Mei, Parrinello: tre nomi di elevato profilo per la successione al presidente uscente, Alfio Giomi, che lascerà la guida della Federazione completando il suo secondo mandato da capofila dell’Atletica Italiana. Roberto Fabbricini, romano, 75 anni, è stato atleta (sprinter) di buon valore in gioventù, compiendo successivamente un lungo percorso dirigenziale, nella Federazione (dove è stato in due occasioni anche Segretario Generale) e nel CONI; nel Comitato Olimpico Nazionale ha ricoperto, tra gli altri, i prestigiosi incarichi di Responsabile della Preparazione Olimpica e di Segretario Generale (quest’ultimo, dal 2013 al 2018). Stefano Mei, spezzino, 57 anni, vanta un luminoso passato da atleta (42 presenze in azzurro), il cui vertice è senza dubbio rappresentato dal titolo europeo dei 10000 metri conquistato a Stoccarda 1986 (la gara della celebre tripletta tricolore Mei-Cova-Antibo); successivamente è stato consigliere federale (2001-2004 e 2008-2012), e quattro anni fa sfidante ufficiale di Alfio Giomi (fu sconfitto all’Assemblea Nazionale svoltasi ad Ostia). Vincenzo Parrinello, catanese, 62 anni, generale della Guardia di Finanza, e comandante del Gruppo polisportivo delle Fiamme Gialle, è l’attuale vicepresidente vicario della Federazione Italiana di Atletica Leggera (eletto in Consiglio federale per la prima volta nel 2012, e confermato per il mandato successivo); vanta una lunga esperienza da dirigente sportivo in ambito nazionale (tra gli altri incarichi, quello di vicecommissario della FISI nel periodo 2011-2012) e internazionale (nel CISM, il Consiglio Internazionale dello sport militare).
L’ultima volta che la FIDAL registrò tre candidati per la presidenza fu nel 1994: accadde in occasione dell’Assemblea Nazionale Straordinaria svoltasi a Roma, al Foro Italico, dove si confrontarono Gianni Gola (poi confermato presidente federale), Adriano Rossi e Pietro Mennea (il campione olimpico di Mosca ritirò la propria candidatura poco prima del voto).
Di seguito, tutti i candidati all'Assemblea Nazionale elettiva del 31 gennaio 2021 (tra parentesi, il numero di posti disponibili):

1. Presidente federale (1)

FABBRICINI ROBERTO

MEI STEFANO

PARRINELLO VINCENZO

2. Consiglieri in quota dirigenti (8)

BALDO SERGIO

BALZANI ANNA RITA

CAMPARI OSCAR

CANACCINI FABIO

CANTALES CARLO

CASSANI GIULIANA

CAVINI MASSIMO

DE BENEDITTIS ROBERTO

DEL NAIA SANDRO

FRACCAROLI SABRINA

IULIANO OTTAVIANO

KNOLL ANNELIES

LA GUARDIA ANTONIO

LAH BARBARA

LUCCHI GIANFRANCO

MICHELETTI ANNA BEATRICE

PETTARIN GUIDO GERMANO

PISCINI ALESSIO

SCAGLIA RENATA

SCORZOSO GIUSEPPE

TUBIA ODDONE

VANNI GRAZIA MARIA

ZINI TIZIANO

  1. Consiglieri in quota atleti (2)

CAIROLI SIMONE

DI MARCO YURI

MAGNANI MARGHERITA

MARCHI ROSA

MELLONI EDOARDO

PISTONE ANITA SEBASTIANA

STRATI LAURA

VAIANI LISI GERARDO

    4. Consiglieri in quota tecnici (2)

ALTOMARE DOMENICO

ARTUSO ELISABETTA

CONDURELLI MONICA

DI MOLFETTA DOMENICO

MAGNANI MASSIMO

MORANDI FERNANDA

RUGGERI STEFANO

SELLITTO DANIELA

 

Presidente Collegio Revisori dei Conti (1)

Dott. Francesco DE FEO

Dott. Donato FORESTA

Dott. Angelo GUIDA

 

 
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Apprezzabile iniziativa di Italia Road Running, l’associazione di Organizzatori di gare di corsa su strada, che in vista delle imminenti elezioni per la Presidenza e il Consiglio della Federazione di Atletica (il prossimo 30 gennaio), ha sondato i quattro candidati Presidenti, cercando di cogliere le loro idee e i loro intenti nei confronti proprio della corsa su strada, che ha risentito gravemente della pandemia per covid-19.

Il seguente comunicato, oltre a ribadire gli intenti dell’Associazione, riporta quindi una dichiarazione di ciascuno dei quattro candidati: Roberto Fabbricini, Saverio Gellini, Stefano Mei, Vincenzo Parrinello.  

Il comunicato:

“Italia Road Running ha iniziato il suo percorso e raccolto molte adesioni tra le società che organizzano eventi di massa e che si occupano soprattutto di running.

IRR vuole essere un’associazione dove si trovino risposte equilibrate per tutti, con rispetto ovviamente della qualità e della dimensione delle manifestazioni. Sarà dunque necessario creare un meccanismo di governance dove eventi Gold, Silver e Bronze (peraltro con un riferimento ad un sistema di classificazione che si ritiene vada modificato) convivano e camminino verso un unico traguardo, per mutuare un’espressione cara al nostro mondo.

La costruzione del sistema non può nascere da un un’investitura della Federazione ma da un riconoscimento della rappresentanza dell’associazione da costruire, che in prospettiva deve partire da basso, a livello provinciale/regionale con la presenza nei comitati regionali e la costituzione di commissioni running a livello regionale con l’obiettivo primo della salvaguardia dei calendari con regole certe che evitino il sovrapporsi di date delle manifestazioni.

È un percorso che vorremmo trasparente e partecipato, senza nasconderci la difficoltà che oggi prefigura.

È una partenza che richiede dialogo e una partecipazione costruttiva da parte di quanti intendono essere parte del processo senza protagonismi. Un work in progress che se ha come obiettivo la formazione di una Lega delle corse su strada (prevista dallo Statuto della Federazione), deve del tutto evitare una proliferazione delle rappresentanze e far nascere il sistema dagli organizzatori evitando che sia la Federazione a calare dall’alto un sistema proconsolare di rappresentanza.

La Federazione, come abbiamo detto, è la nostra casa, e chiunque arriverà al vertice della struttura federale, dovrà rapportarsi con una serie di problematiche della nostra realtà.

Per questo abbiamo chiesto delle risposte ai candidati, con la preghiera di inserire nel loro programma elettorale anche una sezione dedicata al no stadia.

Roberto Fabbricini, Saverio Gellini, Stefano Mei, Vincenzo Parrinello (in rigoroso ordine alfabetico) si sono resi disponibili a dialogare con noi, per questo a loro va il nostro ringraziamento.

Vi riportiamo fedelmente  le risposte che ci hanno voluto dare. Riteniamo importante aver destato la loro attenzione sul tema, in modo che le loro posizioni possano essere per il nostro mondo un elemento importante da valutare anche in sede di votazione.

ROBERTO FABBRICINI

Innanzitutto desidero ringraziarvi per l’incontro che abbiamo avuto e nel corso del quale mi sono state illustrate le varie problematiche che devono affrontare gli organizzatori della attività delle corse su strada.

Confermo che nel mio programma la Federazione dovrà occuparsi di tutte le discipline senza che ci siano differenze di trattamento e di attenzione. Nessuno dovrà mai sentirsi come si usa dire “figlio di un Dio minore”.

Se nel futuro prossimo avrò l’onore di occuparmi responsabilmente di Atletica dovremo lavorare insieme per far sì che le corse su strada abbiano la giusta e doverosa attenzione della Federazione grazie ad un indifferibile rapporto tra il Consiglio Federale e i vostri rappresentanti da voi indicati.

SAVERIO GELLINI

In relazione agli scambi intervenuti col nostro portavoce Massimo Magnani, e in forza del vostro documento, dopo la presentazione della mia candidatura, confermo la nostra disponibilità a sostenere le vostre istanze e a farne oggetto del nostro programma elettorale che già prevede linee guida dedicate al mondo della corsa su strada e dell’Outdoor Running in genere.

Nello specifico, confermo che in caso di assunzione di responsabilità nel governo della Federazione Italiana di Atletica Leggera:

La nostra volontà non è solo quella di lavorare a modifiche dello Statuto sull’attribuzione dei voti, affinché anche gli organizzatori possano avere voce in capitolo nella Governance Federale, ma vi è la piena disponibilità a candidare, nella squadra del nostro Movimento, uno e se possibile anche due vostri rappresentanti, nel ruolo di Consigliere Federale.
La nomina della Commissione Corse su Strada, con compiti consultivi e di orientamento della politica federale in ambito corse su strada e Outdoor Running. Nella Commissione dovranno sedere: i rappresentanti degli organizzatori eventualmente eletti nel Consiglio della Federazione, altri due di organizzatori, un rappresentante di società sportiva, un rappresentante di organismi territoriali della Federazione, un tecnico federale, un giudice, un/a segretario/a. 
La formulazione di calendari diversificati (Federale e Nazionale), di cui quello Federale con valenza tecnica, cioè rappresentato solo da manifestazioni con requisiti funzionali alla partecipazione degli atleti di interesse federale (cioè atleti qualificati). Una diversa classificazione delle manifestazioni, che preveda l’inserimento nel Calendario Federale non semplicemente legato al pagamento di una tassa gara, ma con parametri e criteri improntati alla qualità organizzativa.
Semplificazione e adeguamento dei Regolamenti al contesto internazionale per le attività Outdoor Running.
Superamento del limite della partecipazione degli atleti stranieri con certificato medico, con l’applicazione del principio che i partecipanti stranieri sono vincolati alle normative sanitarie in vigore nei loro Paesi di provenienza, come avviene per le gare in pista e/o cross: peraltro è già possibile metterlo in atto, seguendo le indicazioni di World Athletics.
Un lavoro sinergico fra il Settore Tecnico Federale e gli organizzatori di Corse su Strada e dell’Outdoor Running per lo sviluppo, la crescita e la valorizzazione degli atleti italiani.
Servizi di comunicazione della Federazione (spazi televisivi) per la valorizzazione delle manifestazioni inserite nel Calendario Federale.
Servizi di consulenza della Federazione verso nuove forme di sviluppo societario alle società Master. 
Totale revisione della RUN CARD, fino alla sua completa cancellazione. 
Tutto questo sarà possibile se si lavorerà insieme e se oltre a quanto farà il nostro Movimento in chiave elettorale, anche il vostro organismo sensibilizzerà i vostri associati, gli organizzatori in genere e le società Master a sostenerci nella competizione elettorale, nazionale e regionale, per questo ritengo sia utile un incontro fra le parti (webinar dedicato), nel quale approfondire le tematiche indicate. 
Il nostro Portavoce è a vostra disposizione per tutti i chiarimenti del caso e per gli aspetti organizzativi dell’eventuale webinar.
BUONATLETICA A TUTTI!

STEFANO MEI

Cari amici,
io ed il mio gruppo vi inoltriamo questa lettera per condividere in maniera chiara, semplice e soprattutto in forma scritta quelli che sono gli intendimenti che immaginiamo per l’atletica del domani, lo sport di cui siamo appassionati, ma soprattutto quello sport che comprende al proprio interno un gesto naturale come quello della corsa, nell’atletica strutturata sia in pista, che nel cross, sia in montagna, che su strada. 
Discipline che conosco bene personalmente visto che mi hanno permesso di vivere alcune delle pagine più belle della mia vita da atleta e non solo, ma che soprattutto mi hanno donato tanta esperienza che ho portato con me nel mio successivo percorso da dirigente sportivo, esperienza che oggi vorrei restituire il più possibile allo sport che mi ha formato ed aiutato ad essere l’uomo che sono. 
Tra i tanti temi che spero di poter affrontare da presidente ci sarà sicuramente quello del rapporto con la scuola, della riorganizzazione e della modernizzazione della Federazione, ma non in forma secondaria auspico di poter tornare a far sentire acceso in tutti coloro che vivono l’atletica il senso di appartenenza alla FIDAL. 
Il mondo delle corse su strada in questi anni è cresciuto, si è evoluto, spesso molto più di quello della pista o di altre specialità, quasi esclusivamente per merito, energie e risorse proprie, vivendo talvolta male le scelte (o le imposizioni) che la Federazione ha preso e calato dall’alto, spesso allontanando piuttosto che affiancando gli appassionati e gli addetti del settore. 
Oggi a nostro avviso serve invece una nuova filosofia di approccio, ma soprattutto serve un percorso di condivisione e di strutturazione congiunta di regolamentazioni, calendari, strumenti, servizi e progetti che permettano alla FIDAL, alle società sportive, agli atleti, agli organizzatori ed a tutti coloro che orbitano attorno al mondo dell’atletica “non stadia” di sentirsi parte integrante di un unico sistema comune. 
Abbiamo avuto modo di leggere il manifesto di “Italia Road Running” e ci ha positivamente colpito la forte compatibilità di alcune riflessioni presenti nel documento con alcune idee e ragionamenti da noi ipotizzati, a partire dalla necessità di cercare meccanismi di rappresentanza per un settore che accomuna la metà dei tesserati ed oltre 3000 eventi in Italia. 
So bene che avete piena consapevolezza che non vi siano i tempi tecnici necessari a provvedere ad una modifica statutaria che fornisca al running un peso elettorale diverso nella composizione del Consiglio Federale, ma di certo nessuno potrà vietare di creare un organo ufficiale interno alla Federazione atto a permettere il confronto e la rappresentanza del running in FIDAL dal giorno seguente le elezioni: sarà istituita una commissione “ad hoc”, operativa e non di semplice facciata, che possa discutere, con riconoscimento istituzionale, i tanti temi critici da sottoporre con continuità al Consiglio. 
Servirà questo tavolo per rappresentare tutte le categorie, ma anche per analizzare problemi e scenari, a partire dalla RunCard con le sue ricadute ed il suo valore o disvalore per il sistema (verificando dei meccanismi di progressivo disincentivo qualora non fosse possibile rivederne l’utilizzo attuale per normative o impegni vincolanti già assunti dalla FIDAL); andranno analizzate anche le risorse e le tasse conseguenti le catalogazioni delle manifestazioni che ad oggi non corrispondono sempre ad adeguati servizi riconosciuti dalla Federazione, servizi che dovrebbero essere funzionali e proporzionali alle cifre versate dagli organizzatori. 
Così, mentre auspichiamo che la “Mozione Lupi” possa proseguire il proprio percorso con il comune supporto e giungere a migliorie di sempre maggior utilità e praticità per gli atleti stranieri (sperando di poterli equiparare quanto più possibile ai partecipanti italiani), riteniamo però fondamentale che la Federazione affronti, al fianco dei propri affiliati, questo tema, insieme a quello delle assicurazioni, della responsabilità sulle certificazioni mediche (da parte di atleti, società e organizzatori), ma anche del marketing territoriale e del turismo sportivo. Andranno sviluppate piattaforme, tavoli di confronto e progettualità che possano contribuire alla crescita di tutto il comparto running, valutando anche le importanti ricadute economiche che questo settore induce direttamente ed indirettamente nelle aree in cui si innesta, oltre che sulle casse federali.
Il tutto sognando, casomai, la possibilità che il progetto “Casa Italia” possa vedere una propria declinazione anche per l’ambito non esclusivo degli eventi internazionali più connessi alla pista. 
Non è secondaria la necessità che la FIDAL possa fornire ai soggetti affiliati dei servizi contemporanei e funzionali alle proprie necessità (app, piattaforme integrate, accessi ai database, streaming, TV, comunicazione, consulenze, ecc…), proporzionali alle tasse richieste, rendendo la Federazione un ulteriore volano a supporto dello sviluppo degli eventi; tutto ciò potrebbe realizzarsi anche grazie ad accordi e collaborazioni che potranno risultare utili a qualsiasi realtà presente in ogni angolo del paese, ma soprattutto invogliando le manifestazioni a migliorare il proprio ranking/lable a fronte di un corrispettivo attenzionamento concreto e tangibile, sia per gli organizzatori che per i partecipanti. 
Sarà altresì indispensabile un confronto utile a rendere il sistema running sinergico con quello della promozione giovanile, studiando percorsi condivisi per avvicinare i giovani (ed anche i meno giovani) all’intero mondo dell’atletica, per costruire assieme una società migliore basata sui sani principi del nostro sport… scovando casomai assieme i futuri Baldini, Leone, Poli o Bordin. 
La nostra visione è chiara, aperta e soprattutto piena di entusiasmo, quello stesso che vediamo e ritroviamo nella vostra iniziativa, nelle vostre manifestazioni, nei vostri toni e nei vostri sguardi, quelli che hanno alimentato quella competenza che ha portato il mondo del running quasi a “farsi strada” da solo; energie che riteniamo di poter arricchire con le nostre, con l’auspicio di poter condividere quel percorso/sogno che c’è dietro il nome di “Orgoglio del Riscatto”, ovvero quello di riportare l’atletica tutta ai vertici degli sport più seguiti, praticati e ricercati dagli italiani.
Sempre disponibile ad ogni tipo di delucidazione, spiegazione o integrazione di quanto sin qui brevemente riassunto, anche con un eventuale confronto diretto, vi ringrazio per l’attenzione e vi saluto sportivamente.

VINCENZO PARRINELLO

Innanzitutto Vi ringrazio per la gradevole chiacchierata e per il documento inviato e che ho letto con particolare interesse. 
Prima di entrare nel merito delle singole questioni ritengo assolutamente necessario rappresentarvi, come già ho avuto modo di dirvi per le vie brevi, che ciò che ho detto e che cercherò di sintetizzare in questa mail rappresenta ciò che penso a titolo personale. 
A differenza di chi fa promesse mancando di rispetto, a mio avviso, alla sua dignità e a quella dell’interlocutore, desidero evidenziare che ogni decisione nella Federazione, che “eventualmente” avrò l’onore e il piacere di presiedere, spetterà al Consiglio Federale: non sono assolutamente disposto a derogare al principio della collegialità!
Fatta questa doverosa premessa nel rispetto di quanto stabiliscono le norme vigenti, in primis lo Statuto, ritengo auspicabile una rappresentanza del vostro movimento. Mi permetto di ricordare che giovanissimo ho fatto parte della Lega Pallavolo quando si cominciavano a mettere le basi di quello che oggi è un esempio di governance a cui penso voi vi ispirate. 
In relazione al vostro peso elettorale ancora una volta mi vedo costretto non per gloria personale ma per verità dei fatti a ricordare che nel 2014, in occasione dell’Assemblea straordinaria, proprio io ho proposto, argomentato e sostenuto con determinazione una vostra significativa presenza nel sistema elettorale, proposta che è stata ahimè sonoramente bocciata dall’87% dei votanti. 
Ancora oggi sono convinto della bontà della mia proposta, ma allo stesso modo da persona che vuol vivere in uno stato di diritto devo prendere atto della volontà della maggioranza. 
In merito a quanto poi proponete circa il database, la partecipazione degli stranieri, la comunicazione, la centrale acquisti, la produzione TV e marketing, la consulenza legale e amministrativa, come ho già avuto modo di dire chiaramente, sono tutte iniziative che messe adeguatamente a sistema, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di ognuno degli attori, porterebbero, senza alcun’ombra di dubbio, beneficio non solo al mondo no stadia ma a tutto il mondo dell’atletica. 
Nel ribadirvi la mia completa disponibilità a qualsiasi confronto serio, costruttivo e nell’esclusivo interesse dell’atletica colgo l’occasione per inviarvi i più cordiali saluti, Vincenzo.

 
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Venerdì, 27 Novembre 2020 22:51

Fidal Lombardia: un aiuto concreto alle società

Un bel passo da parte del comitato lombardo verso le società, dopo quello fatto da Fidal nazionale che prevedeva la gratuità del tesseramento 2021 per le categorie esordienti, ragazzi e cadetti.

In soldoni si tratta di 100.000 euro da destinare alle 550 società lombarde.

Ecco un passaggio del presidente Fidal Lombardia Gianni Mauri:

Per FIDAL Lombardia è uno sforzo economico notevole, ma è doveroso aiutare più che si può le nostre società e fornire uno stimolo per rinnovare l’affiliazione anche per la stagione 2021, uno stimolo importante soprattutto per quelle società che hanno avuto pochissime occasioni per gareggiare in questa sfortunata stagione. Già in piena prima ondata la Lombardia aveva manifestato la propria volontà di venire incontro ai club con una proposta di intervento molto consistente inoltrata a FIDAL nazionale”. 

Ecco come verrà declinato l’intervento:

-entro il 30 dicembre 2020, 170 euro per le società con affiliazione del settore giovanile; invece 220 euro per quelle con affiliazione di tutti i settori

-un secondo rimborso di 80 euro (quindi in totale 250) per le società con solo settore giovanile; 130 euro (quindi in totale 350) per tutte le altre. Questo rimborso avverrà nella prossima stagione

- un impegno a destinare l’avanzo di bilancio con l’idea di riuscire a coprire l’intero costo di affiliazione del 2020

Infine, mi piace evidenziare una notizia che poco ci azzecca con le società sportive, ma tanto bene farà ad una categoria tanto importante quanto mediamente poco considerata: si tratta di un finanziamento per supportare la preziosa attività del GGG (Gruppo Giudici Gara). Servirà a migliorare un parco attrezzature spesso vetusto, ma anche a dotare i giudici di divise adeguate all’immagine che l’atletica leggera merita di presentare. Mi permetto di aggiungere che non sarebbe male organizzare anche dei corsi di istruzione ed aggiornamento, i regolamenti sono cambiati ed io … non ricordo nemmeno quando ho partecipato all’ultimo che è stato fatto.

 

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Venerdì, 27 Novembre 2020 20:12

FIDAL: assegnati i primi campionati italiani 2021

25 Novembre - L’odierno Consiglio Fidal ha assegnato numerosi Campionati Italiani per il 2021. Di seguito date e sedi:

23 gennaio: Ostia (RM), Cds Marcia, Prima prova (km 50 U, km 35 D, Km 20 Sen/Pro/Jun U/D)
6-7 febbraio: Ancona, Campionati Italiani Juniores e Promesse Indoor
13-14 febbraio 2021: Ancona, Campionati Italiani Allievi indoor
20-21 febbraio: Ancona, Campionati Italiani Assoluti indoor
21 febbraio: Palo del Colle (BA), Campionati Italiani di cross Master
27-28 febbraio: Molfetta (BA), Campionati Italiani di lanci invernali
5-7 marzo: Ancona, Campionati Italiani Master Indoor
2 maggio 2021: Molfetta (BA), Campionato Italiano Assoluto 10.000 metri
12-13 giugno: Torino, Cds Assoluto, Finale bronzo
12-13 giugno: Agropoli (SA), Cds Assoluto, Finale B
18-20 giugno 2021: Firenze, Campionati Italiani Juniores e Promesse
30 luglio-1 agosto: Grosseto, Campionati Italiani Allievi
17-19 settembre: Rieti, Campionati Italiani Master.

Varata al contempo una prima versione del Calendario attività 2021, che sarà pubblicato nei prossimi giorni.

 

 
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Venerdì, 27 Novembre 2020 19:01

La FIDAL riduce le quote di tesseramento 2021

27 Novembre - Importanti, e quasi agognate, decisioni sull’imminente tesseramento 2021 da parte del Consiglio federale della Federazione Italiana di Atletica (riunito oggi in videoconferenza) a sostegno delle società affiliate e degli stessi atleti; misure che si aggiungono a quelle già approvate in varie fasi nel corso del 2020.

Le decisioni riducono di fatto i costi di tesseramento per il 2021: per gli atleti fino ai 18 anni d’età, e per quelli dai 65 anni in avanti, il costo del tesseramento 2021 sarà completamente azzerato; per gli atleti delle categorie Juniores, Promesse e Seniores fino ai 65 anni, la Fidal Nazionale cancella la quota di propria spettanza, lasciando inalterata quella destinata ai Comitati Regionali: in parole povere, il costo del tesseramento per gli Juniores per l’anno 2021 sarà di 6 euro (contro i 10 attuali), mentre per la categoria Promesse e per i Seniores fino ai 65 anni d’età sarà di 12 euro (contro i 20 attuali).

Tale intervento sarà finanziato con una quota del contributo integrativo di Sport e Salute pari a circa 1,2 milioni di euro; nel corso del prossimo Consiglio federale, fissato per il prossimo 18 dicembre, verrà approvata la delibera esecutiva che disciplinerà le nuove quote di tesseramento, ma in questa fase è stato chiarito che le società che avessero già proceduto al tesseramento 2021 saranno rimborsate della parte eccedente rispetto alle nuove quote.

L’intervento approvato in data odierna si aggiunge ad un complesso di altri già deliberati nelle precedenti riunioni del Consiglio (tra questi: l’abbattimento della quota di affiliazione spettante alla FIDAL, ma garantendo la quota spettante ai Comitati Regionali FIDAL; contributi legati all’attività agonistica: rimborsi chilometrici, contributi per società che organizzano Campionati federali, proroga al 2021 della validità dei tesseramenti delle categorie promozionali - Esordienti, Ragazzi, Cadetti - sottoscritti per l’anno 2020, ecc.), e che assommano a circa 3 milioni di euro.

 
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Le manifestazioni sono una cosa seria, che va guidata con professionalità e passione; per l’atleta la gara è il momento della verità, la finalizzazione di tutto il lavoro, i sacrifici e le speranze di settimane o di mesi, per il podista un momento di socializzazione e di divertimento con la speranza del premio finale.

Il tempo del podismo “ruspante” è tramontato, oggi molti podisti hanno il satellitare per controllare l’esatta lunghezza del percorso, chiedono spogliatoi, gabinetti e possibilmente le docce, la custodia delle borse (visti i frequenti furti che purtroppo avvengono); insomma la festa patronale con ricchi premi e cotillon è sempre meno apprezzata.

Certo non è facile né agevole organizzare una manifestazione, è piuttosto una corsa ad ostacoli degna delle dodici fatiche di Ercole.

Prima di tutto l’iter burocratico: richiesta annuale di inserimento nel calendario federale nazionale o territoriale, indicando una data alternativa a quella indicata, anche se quasi sempre questa non è negoziabile perché legata a qualche avvenimento sul territorio.

Ricevuta l’autorizzazione all’organizzazione, con la pubblicazione del calendario, si deve inviare il regolamento della manifestazione per l’approvazione, unitamente al 30% della tassa relativa. 

C’è poi la parte organizzativa sul territorio: richieste delle autorizzazioni agli organi competenti (Comune, Regione, ANAS, Carabinieri, Polizia eccetera); reperimento dei fondi; reclutamento dei collaboratori non solo interni, ma anche e soprattutto esterni (Protezione Civile, ANA, Carabinieri in pensione, eccetera); medico di servizio e ambulanza con defibrillatore.

Segue la definizione dei premi di classifica con relativa scaletta - oggi ci sono una ventina di categorie per un minimo di cento premi individuali, più quelli di società  - e del premio di partecipazione per tutti gli iscritti.

Una volta approvato il budget di spesa inizia la ricerca del fornitore al minor costo possibile, tenendo conto delle tasse da pagare alla FIDAL o all’EPS, e delle regalie ai collaboratori.

L’ultimo impegno, il più delicato, è la predisposizione di tutti i servizi previsti nel dispositivo, l’assegnazione ad ogni collaboratore dei suoi compiti, il controllo puntuale di ogni particolare; il giorno della gara, tutto deve essere in ordine; non parliamo poi dell’emergenza Covid attuale, che si spera finirà nel prossimo anno.

Finita la gara si deve fare l’inevitabile bilancio: numero dei partecipanti in linea con le previsioni, nessun incidente significativo, chiusura in pareggio, tutto è andato bene. Ma talvolta non è così e l’organizzatore si chiede il perché: è qui che bisogna intervenire.

Capire esattamente cosa chiede il podista non è facile, ogni persona ragiona in base alla propria educazione, alla propria cultura ed ha esigenze e scala di valori diverse dagli altri.

La Federazione deve, o dovrebbe, impostare un autentico rapporto di collaborazione con gli organizzatori fornendo assistenza prima, durante e dopo la manifestazione, soprattutto snellendo al massimo l’iter burocratico; e invece, dulcis in fundo, scatta la tassa di approvazione, a cui si è aggiunta negli ultimi anni quella “di partecipazione”, odiata come la tassa sul macinato (un’anticipazione dell’Iva lanciata dal governo italiano nel 1869, che provocò un forte aumento del prezzo del pane), che oggi procura alla Federazione un introito annuale complessivo di circa quattro milioni, che si aggiunge ai quasi otto delle affiliazioni e tesseramenti, per un totale pari alla metà dell’attivo federale (previsto in quasi 25 milioni di euro per il 2020).

La tassa, tecnicamente parlando, è un qualcosa che si versa come corrispettivo di una prestazione; in realtà è diventata un’imposta mascherata, cioè non viene pagato solo il servizio, ma anche una parte delle spese di funzionamento della Federazione; senza questo accorgimento il costo dell’affiliazione delle società sarebbe molto superiore ai 350 euro attualmente richiesti, con effetti contrari al risultato che si vuole ottenere.

Cinque anni fa, dopo oltre quarant’anni dall’affermazione del podismo come sport di massa, la FIDAL si pose l’obiettivo di dar vita ad una riforma delle competizioni non stadia e, principalmente, della corsa su strada, dando regole precise a cui uniformarsi, forte del mandato del CONI che le attribuisce il compito di “disciplinare e autorizzare le manifestazioni di atletica leggera in Italia”.

Fu inviato un questionario a tutti i Comitati Regionali con 13 argomenti essenziali su cui esprimere le proprie considerazioni e i suggerimenti opportuni.

Alla fine del 2015 i Comitati Regionali furono convocati a Roma per la presentazione del Run Project da realizzare in tre anni: 2016 anno zero, 2017 entrata in vigore delle nuove norme, 2018 messa a regime del sistema con eventuali aggiustamenti.

Il 2017 fu un anno felice con un incremento di 5.480 partecipanti nelle maratone e oltre 207.000 presenze nelle mezze maratone. Probabilmente gli organizzatori avevano creduto nella bontà del Progetto, ma i risultati, soprattutto dal punto di vista economico, furono deludenti, e il 2018 e il 2019 ne pagarono le spese; per non parlare di questo annus horribilis.

La FIDAL sconta il suo “peccato originale”, la mentalità da pista, che privilegia le regole e le prestazioni, cioè l’élite, la ragion stessa della sua esistenza.

Esistono poi anche dei pregiudizi nei confronti degli organizzatori delle gare su strada, legati alla scarsa conoscenza della realtà: basti pensare che la possibilità di una tassazione agevolata, con sconti dal 40 al 60 % è prevista per “Società per cui è plausibile pensare che le entrate derivanti da manifestazione di Running siano reinvestite in attività giovanile e su pista”. In pratica si parte dal presupposto che organizzare una manifestazione abbia come fine il lucro, un surplus che si possa reinvestire!

Partendo da questa premessa, è “logico” stabilire tasse di approvazione, che, per i tre gradi Gold, Silver e Bronze sono, per la maratona 4500, 3600 e 1500 euro, per le Mezze 3000, 2400 e 900; a cui poi aggiungere la tassa di un euro per ogni iscritto. Nelle intenzioni è scritto “riformulare la tassazione per l’approvazione delle manifestazioni affinché tutte le manifestazioni di running italiane possano stare sotto egida federale ed affinché il ruolo di servizio della Federazione sia evidente”.

Ma quale servizio ? Gli 11 parametri minimi per avere la qualifica Bronze, o i 10 su 13 per essere Silver,  o i 13 su 16 per essere Gold sono validi, ma sono a carico dell’organizzatore: la FIDAL si limita a fornire l’opera dei giudici, che, come si sa, sono volontari rimborsati solo delle spese vive, qualora le sostengano, In realtà la tassa di approvazione è percepita come una rendita feudale che i vassalli devono al Signore.

Il problema è “la stanza dei bottoni”: finché una legge elettorale ancorata ad uno Statuto obsoleto darà privilegi solo alla casta che svolge attività su pista, consentendo che la maggioranza dei voti sia in mano al dieci per cento delle società, nulla potrà cambiare.

(Vedi l'attuale distribuzione dei votihttp://podisti.net/index.php/classifiche/14778-elezioni-fidal-distribuzione-voti.html?date=2020-11-18-00-00 )

Invece, occorre tenere conto non solo delle graduatorie basate sulle prestazioni su pista, ma anche a quelle su strada, premiare gli organizzatori delle manifestazioni realizzate con cura e professionalità.

La nascita della nuova associazione degli organizzatori Italia Road Running è l’occasione giusta per promuovere finalmente la corsa su strada: l’unione fa la forza, speriamo che sia la volta buona.

 

BILANCIO preventivo FIDAL 2020
  ENTRATE   USCITE
AFFILIAZIONI 7.718.000   AREA TECNICA  4.956.000
ENTRATE  PROPRIE 3.908.000   ORGANIZZAZIONE 1.738.200
SPONSOR 2.650.000   FUNZIONAMENTO 4.140.760
SPORT & SALUTE 10.700.000   PERSONALE 4.430.000
    TERRITORIO 122.000
    GRANDI EVENTI 3.068.500
    INTERNAZIONALE 107.600
    MARKETING E COMUNICAZIONE 355.000
    CENTRO STUDI 128.000
    RUNCARD 285.000
    PRIVACY 28.000
    COMITATI REGIONALI 5.618.127
  24.976.000     24.977.187

 

 

 
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E’ di questi giorni l’attacco portato ad Alfio Giomi, presidente Fidal in uscita, da parte del candidato Roberto Fabbricini. La questione riguarda l’assegnazione dei campionati europei del 2024, che vede in concorrenza Roma e Katowice (Polonia), decisione prevista per il 10 novembre.

A prima vista, forse con una lettura un po' cattiva, pare proprio di leggere la preoccupazione di chi (Fabbricini, nel caso vincesse le elezioni) potrebbe trovarsi una cosa gestita da altri e chi (Giomi) fatica a mollare la presa, sia pure dopo 8 anni di presidenza Fidal (due mandati).

Fabbricini dice:  

Nel momento in cui la pandemia che ci assale ha messo a terra il mondo intero da tutti i punti di vista… non mi pare giustificabile l’insistenza con cui il presidente uscente Alfio Giorni e il suo gruppo dirigente continuano a sostenere la candidatura di Roma, considerando l’organizzazione degli Europei 2024 come un’occasione di irripetibile convenienza e prestigio. Non appare chiaro a chi converrebbe allestire questa manifestazione e chi trarrebbe prestigio da tutto ciò…. Chi dovrebbe supportarla nell’aspetto finanziario, dovrebbe farlo con atti di impegno vincolante e non con generiche espressioni di intento”.

La risposta di Giomi è piuttosto articolata:

“Dico la verità, ho trovato fuori luogo, pretestuoso, intempestivo l’intervento di Roberto Fabbricini, dirigente dalla grande esperienza, contro la candidatura dl Roma a organizzare gli Europei di atletica 2024…”.

Si commette un errore di valutazione, gli Europei a Roma, a distanza di 50 anni da quelli del 1974, godrebbero della massima espressione, compresa quella tecnica. Non solo, sono parecchi gli atleti azzurri che arriverebbero in quel periodo alla loro massima maturazione”.

“Sono giorni importanti, decisivi per l’evento, e tengo a dire che quella dl Roma non è una candidatura improvvisata, tutt’altro, si avvale del pieno appoggio di governo, regione Lazio, Roma capitale, Coni e Sport e Salute” ha aggiunto.

“Il Consiglio federale ha approfondito la candidatura e mi ha dato mandato, nel caso in cui dovessimo vincere, di firmare l’accordo con la European Athletics – spiega Giomi – Lavoreremo negli eventuali tre mesi che rimangono per costruire una governance. Non è escluso che mi trovi ad avere un ruolo nell’organizzazione dell’evento. Continuerò a lavorare, secondo il progetto, poi deciderà il Consiglio federale. Una cosa è certa: me ne vado senza chiedere niente in cambio”.

Ora, ci sono diversi passaggi che fanno venire più di un dubbio sulla legittimità, o quantomeno opportunità, del suo operato; partiamo dal fatto che si è sostanzialmente autocandidato a gestire gli Europei 2024 (sempre in caso di vittoria di Roma), attraverso il suo consiglio federale. In definitiva, si autoassegna un ruolo prendendo un mandato che di fatto impegna il prossimo consiglio federale: tutto normale così? Mah.

Che Giomi voglia stare a bordo della nave, in un modo o nell’altro, è certo; del resto lui è convinto di aver fatto bene, lo ha sempre ribadito, anche dopo il disastro delle Olimpiadi di Rio 2016, e più recentemente in un’intervista ad un giornale toscano (Tirreno del 10 ottobre). Estrapolo alcuni passaggi:

Mi auguro che ci sia continuità tecnica, questa strategia ha portato a risultati incontrovertibili che sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo dato orizzonti nuovi all’atletica italiana…….. Pensate alla rivoluzione della corsa su strada, all’invenzione della Runcard………... Le tantissime cose fatte ci hanno a volte messo anche in crisi: una federazione che passa da 170mila a 270mila tesserati qualche scotto lo paga.

Al di là dei bilanci lo sguardo rimane proiettato al futuro, visto che in ballo c’è ancora la candidatura per gli Europei di Roma 2024, con il verdetto per l’assegnazione atteso per il 10 novembre.

Qualcuno potrebbe dire...ma di che parla? Rivoluzione della corsa su strada (beh, a suo modo c’è stata, ma lasciamo stare i risultati). I tesserati da 170 a 270.000…quando erano ben più di 200.000 già all’inizio del suo primo mandato (che doveva essere l’unico, lo aveva dichiarato mille volte). Runcard? un danno senza fine per i gruppi sportivi, e via così.

In ogni caso il suo sguardo “rimane proiettato al futuro”. Nel 2024 avrà 76 anni, mi pare giusto che si preoccupi del suo avvenire, in un paese dove gli anziani pare proprio che siano un problema, invece che una risorsa.  

 

 
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30 Ottobre - La Fidal, Federazione Italiana di Atletica Leggera, ha pubblicato sul proprio sito il “Protocollo organizzativo temporaneo - non stadia”, in base alle alla pubblicazione del Dpcm sulla Gazzetta Ufficiale del 25 ottobre 2020, relativo alle competizioni su strada (corsa, marcia e nordic walking) e off-road (corsa in montagna, trail running e corsa campestre).

La Federazione specifica che il nuovo protocollo “si intende temporaneo e passibile in ogni momento di aggiornamento sulla base dell’evoluzione della normativa generale”.

Ecco di seguito le modiche apportate rispetto al precedente:

  • Ripristinata la necessità da parte degli organizzatori di inserire le gare solo in calendario nazionale;
  • Ripristinato quanto finora riferito solo allo sport a porte chiuse: il nuovo Dpcm non permette più la presenza di pubblico in occasione delle competizioni all’aperto;
  • Tolta la possibilità di effettuare partenze con blocchi da 50 atleti in griglia senza mascherina. Rimane in vigore la possibilità di svolgere manifestazioni a cronometro con partenza di un atleta alla volta o in griglie di massimo 500 atleti distanziati almeno 1 metro tra di loro e con obbligo di indossare la mascherina prima dell’ingresso in griglia, durante la permanenza in griglia e fino ad almeno 500 metri dopo la partenza.

Al seguente link, l’intero testo: 

DOWNLOAD (pdf) – PROTOCOLLO ORGANIZZATIVO TEMPORANEO NON STADIA (agg. 30 ottobre)

 
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